mantenimento di questa Fortezza, e per ciò, se s'alzava il prezzo de'
grani, se incariva il vino, se non si trovavano salami, l'olio si pagava
a caro prezzo, tutto si diceva avvenire, per essersi fornita la Goletta,
e così di tutte le altre cose del vitto umano, e per insino a' carboni
incarivano, tal che pareva, che questa Fortezza inghiottisse ogni
cosa; poichè per ingordigia de' Ministri tiranni, tutte le cose si
mandavano fuori di questa città, sotto pretesto di servire alla
Goletta, ma poi altrove si portavano.
Ebbe in fine il Cardinal di Granvela, come successore d'Alcalà, a
sostenere anch'egli ed opporsi all'intraprese della Corte di Roma
sopra la giurisdizione e preminenze del Re. Proseguiva ella con
tenore costante le sue imprese, e come l'esperienza ha sempre
mostrato, che morto un Pontefice, l'altro successore entra nel
medesimo impegno, e forse con maggior emulazione del suo
antecessore, così morto Pio V, Gregorio, che gli successe, seguitando
le medesimo pedate, non mancò d'imitarlo; ma in ciò fu
commendabile la costanza del Vicerè Granvela, il quale ancorchè
Cardinale, seppe resistergli con vigore. In tutti gli altri punti
giurisdizionali di sopra rapportati fu imitatore d'Alcalà, ma in quello
de' casi misti, per un'occasione che gli si presentò, si distinse sopra
di costui assai più. Il Sacrilegio vien riputato dagli Ecclesiastici un
delitto di misto Foro, e che perciò debba darsi luogo alla
prevenzione: accadde che un ladro, dopo aver commesso un furto
nel Duomo di Napoli d'alcune sagre suppellettili, riuscitogli
felicemente questa volta, volle provarsi la seconda nella Chiesa di S.
Lorenzo; ma i Frati di quel Convento, coltolo in sul fatto, dopo averlo
arrestato, e ben concio di bastonate, lo diedero nelle mani de'
Bargelli dell'Arcivescovo, allora Mario Caraffa, il quale postolo nelle
sue carceri pretendeva, ancorchè il ladro fosse laico, di conoscere
egli del delitto per aver prevenuto. Il Granvela fece richiedere più
volte all'Arcivescovo ed al suo Vicario, che rimettessero il ladro nelle
mani de' Giudici Regj, a' quali s'apparteneva la cognizione di quel
delitto; ma riuscivano inutili queste richieste, onde ostinandosi
l'Arcivescovo a non consignarlo, fu costretto il Vicerè a mandare
l'Avvocato Fiscale Pansa con famiglia armata a rompere le carceri