in somma i più avviluppati intrecci d'un ispido contrappunto. Questa
increscevol pompa di armonica perizia, questa gotica usanza
d'indovinelli e di logogrifi musicali: questa musica gradita agli occhi,
e crudel per gli orecchi, piena d'armonia e di romore, e vuota di
gusto e di melodia, fatta secondo le regole, seppure le regole hanno
l'atrocità di permettere di far cose dispiacevoli, fredde, imbrogliate,
senz'espressione, senza canto, senza leggiadría, qual altro pregio
veracemente aver può, che quel di abbagliar gli eruditi, e di uccidere
per la fatica il compositore, e per la noja i dormigliosi ascoltanti?
Tartini sedotto sul principio dall'amor del difficile, si logorò anch'egli
per qualche tempo, e stese alcune sonate in questo gergo
enigmatico e sibillino. Ma di poi avvedutosi, che tal profusione di
scienza, ben raro è il caso, che riesca opportuna, e ancor più raro
che ella rechi diletto, se prima, come fa il pittore, aveva cercato il
maraviglioso aggiugnendo; si volse poscia a cercare il bello, come lo
scultore, togliendo. E in fatti quanto egli ha scritto dopo tal suo
ravvedimento, tutto spira la nobile semplicità, linda e schietta è pur
sempre l'armonia: intelligibile e andante il pensiero; sgombra di
rancidumi la cantilena. (V. Cont. S. Raffael. lett. 2). Egli ebbe inoltre
due pregi insigni, dov'egli non soffre eguali. Il primo d'aver un
metodo esatto, e limpidissimo d'insegnar l'arte. I suoi precetti eran sì
chiari, e sì precisi, che lo scolare, seppur non era un gonzo
madornale, preveniva il maestro, e godea di suggerirgliene gli
esempli. L'altro suo pregio raro ben anco e prestante si era l'essere
scevro affatto d'invidia, di gir sommamente guardingo nel dar
giudizio dell'altrui valore, di largheggiar nelle lodi senz'adulazione, e
di accennare i difetti senza livore, da solo a solo, non pel piacer
inumano di riprendere, ma pel vero vantaggio del ripreso, cui
moderatamente avvertiva, dicendogli i motivi della sua
disapprovazione, udendone chetamente le discolpe, cedendo se si
trovava convinto, soffrendo in pace, che non gli si desse ragione da
quegli ostinati, che non credono mai d'aver torto. Tal era l'indole, e il
merito di questo eminente caposcuola nell'arte del suono. Ci resta
ora a considerarlo come autore, ed inventore di un nuovo sistema di
teoria musicale, sotto il quale riflesso, se censure piuttosto che lodi
verranno da me riferite, il farò protestandomi di non voler in nulla