chiama per ciò Cavalieri di grazia, perchè ebbero tal onoranza senza
le suddette condizioni.
Ricercavasi ancora, che il candidato fosse di età adulta. I Romani
secondo riferisce Dione
[280], armavano Cavalieri da' diciotto anni in
su, e l'Abate Telesimo
[281] ne' fatti del Re Ruggiero, descrivendoci
l'avvenenza, e l'età de' figliuoli di quel Re, dice, che ambedue erano
capaci di prendere il cingolo, essendo già adulti: Habebat autem Rex
Rogerius et alios duos liberos adolescentiores, forma speciosissimos,
morumque honestate praeclarissimos; nec non ad suscipiendum
militiae cingulum jam utrosque adultos.
A questo fine coloro, che volevano armarsi Cavalieri, dimandavano,
che si prendesse informazione dei loro requisiti, ed il Re
commetteva, o al Capitano di Napoli, se eran Napoletani, ovvero a'
Giustizieri delle province, se Regnicoli, che ne formassero il
processo: e presa l'informazione, costando de' requisiti, erano nel
giorno destinato ammessi ad armarsi: e costoro prima di ricevere il
cingolo erano chiamati in linguaggio franzese Valletti, che nel nostro
suona Paggi. Comparivano essi nel giorno della celebrità tutti adorni
di vaghi e ricchi abiti e nella maggior chiesa della città, ove dovea
farsi la cerimonia, s'alzava un gran palco ben adorno, dove s'ergeva
un altare, ne' cui lati si ponevano la sedia del Re e 'l faldistorio del
Vescovo, e quivi vicino un'altra sedia inargentata coverta di drappo di
seta. Sopra l'altare, come narra Giovanni Sarisberiense
[282], si
ponevano le spade, che doveano cingersi a' fianchi de' nuovi
Cavalieri.
Venuto il Re e la Regina con tutta la lor Corte, Cavalieri, ed altri
Nobili in chiesa, s'introducevano coloro, che doveano armarsi, e si
facevan sedere nella sedia d'argento. Da poi, da alcuni Cavalieri
vecchi erano esaminati se fossero sani, e ben disposti di corpo a
poter adoperarsi nelle battaglie, e ricevuto il loro esame, erano
poscia condotti in presenza del Vescovo, il quale sedendo nel suo
faldistorio vestito da Diacono, teneva il libro de' Vangeli aperto, ed
avanti di esso inginocchioni, chiamandogli per nome diceva loro
[283]:
Già che volete ricevere il cingolo militare, e farvi Cavalieri, avete da