alli seguaci di Christo buono è stato eletto in la Isola di Sicilia Vicerè, in
la fine Dio faccia il migliore. Questa non è per altro, se non per farvi
intendere, come sapete, che costà si ritrova la povera vecchia di mia
madre, la quale per ritrovarsi alla fine di sua vita, desidero vederla, e
spero che arrivando questa mia lettera vi contenterete mandarmela in
una barca di costì, perchè non tengo altro desiderio se non da vederla,
senza voler far danno a nissuno, e da poi haverla vista, tornarla a
mandare, come feci li giorni passati del Sig. mio fratello, il qual venne in
Costantinopoli, e dopo che lo viddi, lo tornai a mandare. Il portator di
questa è un Christiano il qual era schiavo, li ho dato la libertà, e lo
mando per questo servitio. Resto con grandissimo desiderio aspettando
il successo, e non pensi che lo mando per tenere nuove, per che
sappiate che tanto voi costì, quanto noi altri, di quello che di nuovo (sic)
in tutte parti, tenemo piena informatione, e buona. Con questo sto
aspettando con vostra cortesia, che vi degnate mandarmela con una
barca, ò se non, avvisarmi à che banda ordinate mandi un vascello e
dopo a man salva tornarmelo à mandare, per tutto dimani aspetto
risposta; e se in tempo d'altri capitani havendo venute in questo porto
l'armate d'onde stiamo s'alzaro bandiere di fede, e si fè bazaro, e si
ricattarono li schiavi, adesso per quello che tocca a mia parte si farà. A
mia madre hò scritto una carta, vi contentarete mandare a darle
ricapito, Di settembre a' 20 Domenica. Sinam Baxa Visir Capitan. (sotto)
Al Sig. D. Pietro Capitan delle galere di sicilia me raccomando molto,
sendo stato sempre il Sig. Padre di buona memoria amico del mio di
buona memoria.» — 3.º Excel.mo et tenuto trà li Turchi Sinam Baxa
Visir Capitan, Ricevi la vostra, e la lessi con molto gusto, e per veder
dimanda tanto pietosa, ho rimesso la determinatione, che volea pigliare
la Signora Lucretia, che per sua Christianità, et haver tenuto tanto
honorato marito, et esser madre d'un capitano tanto valoroso mandarla
con una galera di fanale accompagnata con suoi figli, e nipoti, e voi
mandate qui con due galere di fanale il vostro figlio maggiore per
pegno, che starà in poter del Capitan generale D. Pietro di Leva
rispettato, et honorato conforme la sua qualità, et in sicurtà dò in pegno
mia parola in nome di S. M., e nel ricatto potran venire, una, due, o tre
galere, che alzando bandiera di sicuro s'attenderà al ricatto. D. Pietro di
Leva ha ricevuto, e manda altre tanto, e dice se ricordi dell'amicitia delli
due Padri. D. Berardino de Cardines.» (Si avverte che queste due ultime
lettere sono state ricavate dal Gualtieri, che lesse Sinam invece di Sinan;
la prima è ricavata dal Carteggio del Residente Veneto).
230.
Ved. nel Carteggio di Costantinopoli (Arch. di Venezia) segnatamente le
lettere del 13 9bre 1598, 12 giugno 1599 e 13 marzo 1602.