in Venezia, a Padova, in Milano, a Firenze; a Napoli, a Roma, a
Bologna ec. Il duca di Parma, suo patrino diegli una pensione, e gli
permise di andare in Vienna, per comporvi delle opere. Alla morte di
Naumann nel 1801, fu chiamato a Dresda come maestro della corte.
La morte del duca di Parma lo mise in libertà di accettare quel posto
che l'Elettore gli offrì per tutta la sua vita. Dopo la battaglia di Jena,
Napoleone volle Paer presso di se, e la di lui moglie eccellente
cantatrice: egli si è stabilito in Parigi in qualità di Direttore della
musica e di compositor della corte. Paer oltrepassa appena i 40 anni
di sua età; è membro dell'Accademia delle Belle-Arti di Napoli, e di
quelle di Bologna e di Venezia, ed ha già compito oltre a 38 opere,
senza numerarvi le cantate, le arie, le sinfonie, sonate ec. In Vienna
egli scrisse Bacco ed Arianna; la Conversazione armonica; il trionfo
della Chiesa; il S. Sepolcro; cantate per uso della difonta Imperatrice
M. Teresa, figlia del nostro Sovrano Ferdinando III, con la quale egli
aveva l'onore di cantarle, e quindi fu maestro per il canto della di lei
figlia M. Aloisa, principessa nata per tutte le arti, e principalmente
per la musica. Le sue opere per teatro sono note abbastanza per il
pieno successo, che da per tutto han meritato, e specialmente nella
Germania dopo i capi d'opera del Mozart. Noi ci dispensiamo di
recarne il catalogo, non essendovi teatro in Europa dove non si siano
eseguite. La facilità, che egli ha nello scrivere, mostra il genio, di cui
a piene mani lo ha arricchito la natura. “Paer, dice il Carpani,
celiando fra gli amici, parlando di mille cose, sgridando i domestici,
disputando colla signora e co' figli, ed accarezzando il cane, scrisse
la Camilla, il Sargino e l'Achille” (Lett. 13). Il suo primo figlio, che
non ha al presente più di 13 anni, è già abilissimo sul forte-piano: a
nove anni eseguiva le più difficili sonate di Dussek, e mostra di calcar
le tracce di suo padre, ch'è insieme sonator valentissimo, e
compositore di prima sfera.
PaÉsiÉllç (cav. Giovanni), nacque a Taranto nel 1741, e studiò per
cinque anni la musica in Napoli sotto il cel. Durante nel conservatorio
di S. Onofrio. Nel 1763 scrisse la sua prima opera per il teatro di
Bologna, e quindi molte altre e serie e buffe per quelli di Venezia, di
Roma, di Napoli, di Milano, e finalmente nel 1766, partì per la Russia