durante la fanciullezza, preda a terrori notturni, a parossismi e
cefalee che le rimasero per tutta la vita.
Il De Sanctis, nel suo lavoro Sui sogni, narra di Gerardo di Nerval,
che, nelle ultime settimane di sua vita fortunosa, quando era intento
a scrivere La rêve et la vie, spesso — egli stesso confessa — si
sentiva trascinato nella sfera dei sogni, posseduto interamente da un
altro che lo rapiva al mondo reale. E, secondo confidò a Flaubert,
qualche cosa di simile accadeva a George Sand: "Quando scriveva,
non era lei a scrivere, ma era l'altro che la prendeva, che la
inondava, che la possedeva tutta; quando l'altro mancava, taceva
l'inspirazione".
Recentemente il Cabaneix, nel suo curioso lavoro: Le subconscient
chez les artistes, ci ha mostrato come il subcosciente nel sogno e
nella dormiveglia abbiano un'immensa parte nell'opera artistica, sia
con immagini ipnologiche, come in Maury, Tolstoi, sia con vere
allucinazioni, come in Palissy, Richepin, o in una specie di
sonnambulismo vigile, come in Socrate, Blacke, Mozart; molti
scrittori contemporanei, da lui consultati, come Mauclaire, Saint-
Säens, Janet, Sully, gli confessarono essere il subcosciente il
fermento della loro creazione.
L'egregio dottore Arturo Morselli trova tutto ciò in opposizione con le
mie teorie che riuniscono il genio al tronco dell'epilessia, perchè,
secondo il citato lavoro di De Sanctis Sui sogni, gli epilettici, al
contrario dei genî, sognerebbero assai poco; senonchè egli
dimenticava che se il De Sanctis trova scarsi i sogni in 10 su 45
epilettici (V. § 1º), con attacchi completi, egli li trova invece ben più
frequenti, 16 su 21, quasi 80% negli epilettici psichici o con attacchi
incompleti, che sono i soli con cui i genî devono paragonarsi
[35].
"Nell'epilessia classica, anzi — aggiunge De Sanctis —, pare si debba
l'attacco notturno stesso ad allucinazioni oniriche; certo i sogni
producono fenomeni psichici gravi, ed in quelli a piccolo male i sogni
rinforzano le nevrosi. Di 20 epilettici a piccolo male, 10 hanno
ricordo minuto, 1 eccessivo".