— Favretto è un uomo che ride, vi pare? Segantini sta serio. Favretto
è un borghese: ha vissuto certo presso quella donna in babbucce
discinta e rosea che nel Vandalismo sta rammendando la biancheria
di casa, mentre il pittore restaura la Madonna assunta in cielo.
Segantini è un solitario aristocratico meditativo cui quella donnetta
grassoccia non avrebbe suggerito nemmeno il satirico paragone col
restauratore vandalico; egli non l'avrebbe veduta; dall'arte sua
appare che realmente, nella vita, egli non l'avrebbe guardata.
Favretto nel Vandalismo fa un po' di predica, ma i personaggi son gli
stessi del quadretto del Sorcio esposto, credo, sei o sette anni fa.
— Sì, nel settantatrè.
— Con Favretto resterei, appunto, a ciacolar tutt'una sera; a
Segantini non saprei che dire o temerei ad ogni parola
un'interpretazione impreveduta filosofica e profonda che io non mi
sarei nemmeno sognata, e che, forse, sarebbe vera: perchè no?
Il Roero che guarda sempre Stefania, appoggiato, un po' curvo, alla
spalliera della sua stessa poltrona, ripete queste due ultime parole,
ma dando loro un'espressione tutta diversa, amorosissima e
appassionata:
— Perchè... no?
Stefania sente ciò che il giovine le dice, ma ancora non vuol capire, e
allontanandolo colla bella mano, dalla quale ha levato il guanto e che
scintilla di gemme, continua a.... definire, sempre con maggior foga
e con maggior calore:
— Segantini dipingerà altri cento anni: non dipingerà mai,
scommetto, una donna che rida. Favretto dipingerà altri cento anni,
— Dio lo voglia! — ma scommetto, fin d'ora, che non dipingerà mai
una donna che pianga. Segantini è bianco e azzurro: Favretto è
rosso e verde. Segantini non lo concepisco che magro e barbuto;
Favretto un po' pingue e un po' lucido. Segantini non ha spirito, nel
senso francese: Favretto non ha che spirito! Segantini, certo, si leva
all'alba, Favretto a sole alto... Segantini, di sicuro, ha una biblioteca:
a capo fila Darwin per la lettura mattutina, Schopenhauer per la