delle altre vittime lo spargevan bene colla Patena sull’Ara, ma questo
della porcella se lo friggevano gloriosamente.»
Arnobio ci assicura di questi sacrifizi con quelle parole. — Quæ est
enim causa, requiram, ut eadem rursus, ut ille Tauris Deus, hædis
alius honoretur, aut ovibus? Hic lactantibus porculis, alter intonsis
agnis, hic virginibus buculis, capris ille cornutis, hic sterilibus vaccis,
at ille incientibus scrofulis? Hic albentibus, ille tetris, alter feminei
generis, alter vero animantibus masculinis? etc.
È certo che oltre i sagrifizi porcini da noi altrove mentovati, usavansi
anche dopo parto felice. Plaut. Rud. A. 4. Sc. 6.; e per ottenere buon
raccolto. Verris obliquum meditantis ictum Sanguine donem. Hor. L.
3. Od. 23.; ma più comunemente nelle alleanze, come si disse, e
come può vedersi in Varr. R. R. 2. 4., Liv. I. 9., e IX, 5., Virg. Æn. 12.
v. 170, Homer. Illiad. 19. ecc. Anche a’ dì nostri, ci assicura la
Bibliotheque Universelle di Ginevra (Juillet 1817. p. 261.) i naturali
dell’Isola di Vahoo sagrificano il porco al loro Dio, e lo mangiano. Lo
stesso si fa nell’Isola Tonga del Mar Pacifico da que’ selvaggi per usi
sacri, e nelle nozze, facendosi la porchetta, che poi si distribuisce al
popolo (Bibl. Un. Dec. 1817. p. 361.) A proposito però del mangiare,
di cui parla Marziale nella seguente nota, è da osservarsi, che il
porcello di un mese è buono a mangiarsi, e che con uno di questi
quel buon arnese di Nerone, per mezzo di una certa femmina
chiamata Locusta, avvelenò il di lui fratello Britannico, come narra
Svetonio.
Ateneo ci racconta che in alcuni luoghi sacrificavasi con porcelli di
latte; ma più bella la schicchera Porfirio il quale racconta che
Pittagora, e Pittagora era uomo di senno, non sacrificava mai altri
animali che porchette tenerissime. Oh andatevi a fidare di chi dice
che Pittagora non mangiava il porco! se le sacrificava le avrà anche
mangiate, perchè i sacrifizi, come sapete, vogliono essere mangiati.
Non mangiava bensì altre carni, ma quella del porcello (cioè la
porchetta) gustavala. Aul. Gell. Noct. Att. 4. 11. Che diremo dunque
di que’ Pittagorici che odiano il Porco? Ser Magiro mio, non vi fidate
di lasciare la vostra porchetta in luogo solitario, ove potesse