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Alcune doverose ma interessanti note di toponomastica
Scrive Olvieri nel suo Dizionario di toponomastica lombarda: “Da qualche tempo nelle esplorazioni dei nomi
geografici più antichi si ha particolarmente di mira la determinazione delle aree di diffusione dei linguaggi, ad
esempio l’iberico, il ligure, il retico, l’etrusco ecc.”, il che permette spesso di individuare la successione cronolo-
gica dei toponimi.
Per il Reggiano, la maggior parte dei nomi delle emergenze è di origine medievale, sia che si tratti di corsi
d’acqua, strade, costruzioni o agglomerati abitativi. Risalgono a quest’epoca i nomi che ricordano rapporti giuri-
dici con istituti o magistrature, o vengono dal nome latino: vicinia, concilium, consortes, corte, communis, villa,
herbaticum, sorte, braida, fara, marca, o alludono a costruzioni diverse: bastia, camatta, casone, castellaro,
molino, turris, o ad appezzamenti di terreno o condizioni di coltura: circa (confine), novum, novetum, novulatum,
piscale, piscaria, ronco, saltus, tesa, o a condutture, corsi d’acqua, opere idrauliche: conca, dugale, gurgula,
redefosso, tomba, vasum. Abbondano poi i nomi relativi ad edifici sacri o istituti religiosi: abbadia, basilica,
cappella, cella, certosa, collegiata, convento, cura, domus Dei, ecclesia, plebs, titulus. Infine a varie specie di
coltura: canaverra (canepaio), cerchiera (querceto), lovere (roveri), regoleto (roveri), a frequenza di specie ani-
mali averara (cinghiali), luè (lupi), o ad altre caratteristiche espresse da aggettivi: alto, basso, aperto, brus, o da
nomi: isola, regona, vanzo, corrigium, lama, palude, motta, pala, porto, rupta, silice, trezenda, vadum.
Non cessa
l’uso della denominazione dei luoghi per mezzo del nome personale del proprietario, pratica di derivazione romana.
Si rintracciano ancora toponimi di chiara origine latina, in particolare quelli provenienti da nomi di persone, di divinità, di distanze miliari dalle città, di numero di iugeri di una proprietà, di ediifici e attività e numerosi altri: Scandiano, Quingentole, Cognento, area, castrum, fabrica, forum, fullonica, vicus, mercatus, quadra, quadrata
(centuria), quadrivium, lucus, strata. Più indietro si va nel tempo meno comprensibili diventano i termini, anche perchè non se ne conosce il significato originario, tuttavia alcuni sono chiari anche fuori dall’ambiente specializzato: gava (torrente), rodano (torrente),
ganda (pietrame), nava (conca), briva (ponte), brogilo (brolo, frutteto), bunda (fondo, profondo), tegia o attegia (capanna), wald (foresta), gahagium (bosco).
Mi sembra necessario e utile premettere, a grandi linee, qualche spiegazione sulla derivazione dei nomi dei luoghi del novellarese, in questo seguen- do le indicazioni date da Gabriele Fabbrici nel suo prezioso lavoro “Storia del popolamento del novel- larese attraverso i nomi locali”. a) Toponimi romani, longobardi e agionimia I primi, originatisi da presenze di epoca romana, non hanno lasciato tracce che siano arrivate fino ad oggi. Tra ‘400 e ‘500 si avevano ancora un Gazano e un Pinzano,
forse provenienti da un Gaianus
fundus e Pincianus fundus.
Non necessitano di grandi spiega- zioni i nomi di derivazione religio-
La Gatta
La Farnetta