bandiere. Seguitava un concerto strepitosissimo e pure melodioso
d'inni, di suoni, di viva repubblicani. Sorgeva in mezzo l'altare della
patria; aveva sui lati inscrizioni secondo il tempo: sopra, un fuoco
acceso simboleggiatore dell'amore della patria; a' piedi urne con
motti dimostrativi del desiderio, e della gratitudine verso i soldati
franzesi morti nelle cisalpine battaglie per la salute della repubblica.
Quest'erano le cisalpine allegrezze e cerimonie. Assisteva
Buonaparte seduto in ispecial seggio alla testa, al quale, come a
vincitore di tante guerre ed a fondatore della repubblica,
riguardavano principalmente i popoli circostanti. Nè piccola parte
dello spettacolo erano gli uomini delegati di Ferrara, di Bologna,
dell'Emilia, di Mantova stessa, ancorchè non ancora fosse unita alla
repubblica, venuti ad esser presenti a quella solennità, non solo
inconsueta, ma non vista mai nel corso dei secoli, grande
testimonianza d'amore e di concordia italiana.
Serbelloni, presidente del direttorio, dal luogo suo levatosi, e
sopra un più elevato seggio postosi, fatto silenzio in mezzo agli
adunati popoli favellava, e giunto a quel passo: «Accendiamoci di un
amor santo di patria, giuriamo concordemente di viver liberi o di
morire: il direttorio della Cisalpina repubblica lo giura il primo e ve ne
dà l'esempio,» sguainata la spada ed i suoi colleghi levati i cappelli,
ad alta voce giuravano. Giuravano al tempo stesso gli uomini
deputati, giuravano i capi de' reggimenti, giurava l'adunato popolo
intiero: i viva, le grida, i plausi, il batter delle mani, il lanciare i
cappelli, lo sventolar delle bandiere facevano uno spettacolo misto,
romoroso ed allegro.
Ciò detto, continuava orando il presidente, «manterrebbe col
sangue e con la vita, se fosse d'uopo, il direttorio la costituzione e le
leggi. Sovvengavi, terminava, o cittadini, sovvengavi che questa
terra che abitiamo, è la terra de' Curzi, degli Scevola, de' Catoni;
imitiamo quelle grandi anime, in ogni umano caso imitiamole e
lascino ogni speranza di vincerci i nostri nemici, e insieme la Europa
si accorga che qui l'antica Roma rinasce.»