Strategia Della Tensione

robertnozick 938 views 12 slides Feb 06, 2010
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About This Presentation

La strategia della tensione come attacco alle istituzioni democratiche.


Slide Content

Agli inizi degli anni sessanta, con il IV governo Fanfani
nasce la formula politica del centro-sinistra, cioè
l'alleanza di governo tra la democrazia cristiana e il
partito socialista, a lungo osteggiata dagli Stati Uniti,
che arrivano ora ad accettare il partito socialista come
una forza di governo che non costituisce un pericolo
per la posizione internazionale dell'Italia.
L’operazione è gestita dall’On. Moro per la
Democrazia Cristiana e dall’On. Nenni per il Partito
Socialista
P. Nenni
A. Fanfani
A. Moro

Sono anni difficili, alla fase del boom economico è seguita una fase di
stagnazione e di crisi economica. Inoltre la società italiana sta cambiando ed in
essa cominciano a manifestarsi i segni evidenti della modernizzazione che, anche
a livello di comportamenti individuali, segnano l’assunzione di nuovi modelli di
riferimento sempre più distanti dagli stereotipi della civiltà contadina.

Questa fase storica è contrassegnata da spinte contraddittorie che, in un modo o nell'altro,
puntano a riportare indietro il Paese, annientando le istituzioni democratiche. Pulsioni
autoritarie si manifestano nei tentativi, reali o presunti, di colpo di stato che alla metà degli
anni sessanta creano grande preoccupazione.
La contestazione giovanile del '68, se da un lato esprime a livello generale il bisogno sociale
di rinnovamento e l'abbandono dei vecchi stereotipi della società contadina, dall'altro
innesca un complesso processo di lotta politica, che si manifesta anche al di fuori delle sedi
deputate con attentati, con la strategia stragista, che sembra coinvolgere settori deviati
dello Stato, con la nascita del terrorismo, rosso e nero, che insaguinerà l'Italia per tutti gli
anni settanta e ottanta.

Il potere politico tenta di gestire la situazione di alta conflittualità con la teoria degli opposti
estremismi, ma risulta chiaro che la violenza politica è funzionale al tentativo di impedire la
modernizzazione del Paese.

L'Italia vive quindi una stagione violenta, ancora tutta da decifrare, nel corso della quale nessuna
delle trame eversive riesce a fermare una diffusa coscienza democratica ed il bisogno di fare
dell'Italia una nazione moderna.
In tal senso, il referendum sul divorzio rappresenta una svolta epocale e per molti aspetti
costituisce il momento di nascita dell'Italia come Paese moderno ed europeo.

D'altra parte le trame eversive, stragiste e golpiste, mettono in evidenza la presenza nello
Stato di vasti settori antidemocratici e nostalgici, per i quali il ricorso alla repressione
violenta e l'esaltazione dello stato forte sono pratica comune.
Che questo clima fosse presente nel Paese, lo testimonia anche il massiccio diffondersi di
pellicole cinematografiche, nelle quali si esalta l'intervento violento, e tutt’altro che
istituzionale, contro una criminalità che sembra invincibile.

Le complesse, e contorte vicende, che si dipanano a partire dalla strage di Piazza Fontana, con le
misteriose e sospette morti di presunti colpevoli ed investigatori, parlano di un Paese timoroso del
nuovo, spaventato da una conflittualità sociale che dal mondo giovanile si sposta ai settori operai.
In tal senso la strage di Milano, a Piazza Fontana, costituisce il momento di accelerazione, non di
inizio, di quella che giustamente è stata chiamata la notte della Repubblica.

La strategia stragista trova nell’attentato alla stazione di Bologna il suo momento più
drammatico e devastante e, nel contempo, è sostenuta e rafforzata da omicidi eccellenti e
drammatici. Le morti di Aldo Moro, rapito e ucciso, dalle Brigate Rosse, e di Pierpaolo Pasolini,
morto in circostanze ancora oggi non chiarite, almeno ufficialmente, sono il triste corollario di
un quarto di secolo di storia italiana , in cui la democrazia è stata decisamente a rischio.

Inevitabile, in questo quadro non considerare le gravi responsabilità di apparati deviati dello
Stato che hanno giocato su molti tavoli, nazionali ed internazionali, una partita sporca che è
costata la vita a tante, troppe persone. Morti che purtroppo sono rimaste in moltissimi casi
impunite quasi a confermare tragicamente la conclusione di un racconto di Kafka: «Qualunque
impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al
giudizio umano.»

film di riferimento:
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni
sospetto di Elio Petri1970
Il giorno stesso della sua promozione al comando della sezione Politica
della Polizia, il capo della sezione Omicidi, uomo all'antica e
reazionario, assassina la propria bellissima amante nel suo
appartamento, in via del Tempio n° 1. Consapevole e
contemporaneamente incapace di sostenere il potere che egli stesso
incarna, il poliziotto dissemina la scena del delitto di prove e, durante le
indagini, alternativamente ricatta, imbecca e depista i colleghi che si
occupano del caso. Se in un primo momento ciò che guida il
protagonista pare essere l'arroganza di chi confida nella propria
insospettabilità, la veridicità di questa convinzione viene via via
smentita dai fatti.
Il poliziotto assassino, in virtù della vittoria dell'ordine costituito, finisce
per agognare alla propria punizione, che tuttavia gli viene preclusa dal
suo potere e dalla sua posizione: l'unico testimone dei fatti, un anarchico
individualista, non vorrà denunciarlo per poterlo ricattare ("Un criminale
a guidare la repressione, è perfetto!" esclama durante l'interrogatorio).
Il protagonista oramai deciso sulla sua posizione autopunitiva, consegna
una lettera di confessione ai suoi colleghi, e si auto-impone gli arresti
domiciliari: a casa, nell'attesa del suo arresto ufficiale, si addormenta e
sogna di essere costretto dai suoi superiori a firmare la "confessione
della propria innocenza". Al risveglio, con l'arrivo dei pezzi grossi della
polizia, lo attende il vero finale, non svelato esplicitamente dal regista
ma caratterizzato dalla citazione di Franz Kafka che chiude il film.
da http://it.wikipedia.org/

realizzato nell'ambito del progetto
Cinema e Storia
Il secolo breve italiano
a cura del Prof. Pietro Volpones
2009
Le slide sono state realizzate con OpenOffice 3.1
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