Castruccio fu tornato dal campo, si presentò a lui, mostrandogli
come tutto era tranquillo per opera sua, e gli raccomandò i propri
amici e parenti. Castruccio lo accolse con benevolenza e lo invitò a
condur seco gli amici. Venuti sotto la data fede alla sua presenza,
furono tutti presi e morti, dopo di che egli spense ancora molti altri, i
quali potevano per ambizione aspirare ai primi onori, e così fu
finalmente sicuro padrone di Lucca.
[109]
Anche la narrazione del modo in cui Castruccio s'impadronì di Pistoia,
è affatto immaginaria. Secondo il Machiavelli, egli si sarebbe messo
d'accordo coi capi delle due parti che dividevano la città, facendo
credere così agli uni come agli altri, che entrerebbe una tal notte per
combattere gli avversarî. Invece, al momento stabilito, dato il
segnale, s'impadronì subito degli uni e degli altri, facendoli tutti
ammazzare. La città venne allora corsa in nome di Castruccio, e si
sottomise insieme col contado, «tale,» così conchiude il Machiavelli,
«che ognuno, pieno di speranza, mosso in buona parte dalla virtù
sua, si quietò.»
[110] Invece Pistoia fu ceduta da Filippo Tedici, che
n'era capo. Sentendosi troppo debole per lottare ad un tempo contro
Castruccio, contro i Fiorentini e contro i nemici interni, ingannò i
secondi e s'arrese al primo, che lo fece suo capitano e gli dette in
moglie la propria figliuola. Così almeno raccontano le Storie Pistoiesi,
ben più credibili. Il Machiavelli, fra le altre cose, non dà a Castruccio
nè moglie nè figli, quando ebbe moglie e molti figli, nove secondo il
suo biografo Tegrimi.
Dopo la presa di Pistoia seguono storicamente due battaglie, che
sono i fatti più importanti nella vita militare di Castruccio. La prima e
principale fu quella di Altopascio (1325), nella quale i Fiorentini
vennero pienamente rotti. E di questa il Machiavelli, che la descrive
minutamente nelle sue Storie, non dice qui neppure una parola.
Dopo varî altri fatti d'arme, Castruccio, divenuto duca di Lucca,
Volterra, Pistoia, ecc., e vicario imperiale in Pisa, trovavasi in Roma,
dove aveva accompagnato Lodovico il Bavaro. Ivi seppe che i
Fiorentini avevano ripreso Pistoia. Corse allora a Lucca, formò un
esercito, assediò Pistoia, e battè nello stesso tempo i Fiorentini, che
volevano liberarla. Ma qui prese una febbre, di cui morì a Lucca. Ed