ne fosse scacciato; gli attribuiron perciò molti delitti, sollevaron una
gran parte del Popolo e del Senato contro di esso, e domandaron al
Re Teodorico un Visitatore, cui delegasse la conoscenza di queste
accuse: Teodorico nominò Pietro, Vescovo di Altino, il quale
precipitosamente, e contra il diritto, spogliò incontanente il Papa
dell'amministrazione della sua diocesi e di tutte le facoltà della
Chiesa: questa azione sì precipitosa eccitò in Roma gravi sconcerti, e
perniziosi tumulti; Teodorico per acquetargli fece tosto nell'anno 501
convocare un Concilio in Roma, al quale invitò tutti i Vescovi
d'Italia
[873]. V'andarono quasi tutti i Vescovi della nostra Campagna,
quel di Capua, di Napoli, di Nola, di Cuma, di Miseno, di Pozzuoli, di
Sorrento, di Stabia, di Venafro, di Sessa, d'Alife, d'Avellino, ed alcuni
altri dell'altre città di questa provincia. Dal Sannio vi si portarono i
Vescovi di Benevento, d'Isernia, di Bojano, d'Atina, di Chieti, di
Amiterno ed altri.
Da queste due province, come più a Roma vicine, ve ne andaron
moltissimi: dall'altre due, come dalla Puglia e Calabria, e dalla
Lucania e Bruzio, come più da Roma lontane, e più a' Greci vicine, ve
ne andaron molto pochi. Vi vennero ancora i Vescovi di Emilia, di
Liguria e di Venezia, i quali, passando per Ravenna, parlaron a
Teodorico in favor di Simmaco; ed essendo giunti in Roma, senza
volere imprendere ad esaminare l'accuse proposte contra Simmaco,
lo dichiararono, innanzi al Popolo, innocente ed assoluto; e
s'adoperaron in guisa col Re Teodorico, che si contentò di quella
sentenza; ed il Popolo col Senato, ch'erano molto irritati contro al
Papa, si placarono e lo riconobbero per vero Pontefice. Restarono
tuttavia alcuni mal contenti, che produssero contra quello Sinodo
una scrittura; ma Ennodio Vescovo di Pavia vi fece la risposta, la
quale fu approvata in un altro Concilio tenuto in Roma nell'anno 503,
nel quale la sentenza del primo Sinodo fu confermata. Le calunnie
inventate contra Simmaco passaron fino in Oriente, e l'Imperador
Anastasio, ch'era separato dalla comunione della Chiesa romana, glie
le rinfacciò; Simmaco con una scrittura apologetica si giustificò assai
bene; il quale, mal grado de' suoi nemici, dimorò pacifico possessor
di quella sede fin all'anno 514, che fu quello della sua morte.