"Ho trovato il significato della vita nell'aiutare gli altri a trovare nella loro vita un significato"
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Added: Apr 09, 2017
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Victor Emil Frankl Il senso della vita " Ho trovato il significato della mia vita nell'aiutare gli altri a trovare nella loro vita un significato”
La Vienna di inizio secolo La Vienna del 1905, anno in cui nacque Viktor Frankl , era la metropoli europea per eccellenza, la città dell’arte, della musica, dell’eleganza, del saper vivere, dell’ordine, della tolleranza. Vissero all’epoca ebrei famosi come, tra gli altri, i musicisti Gustav Mahler, Arnold Schonberg e Oskar Strauss, gli scrittori Hugo von Hofmannshal e Peter Altenberg , oltre a Sigmund Freud e Alfred Adler
Nascita e famiglia Da adulto Victor amava dire: “ pare che per poco non sono nato nel celebre caffè Siller di Vienna ”, riferendosi alle doglie avute dalla madre mentre erano seduti al caffè Siller , e alla successiva corsa verso casa che i genitori dovettero compiere per farlo nascere in tempo Victor Emil Frankl nacque il 26 marzo 1905 a Vienna nella casa paterna di Czerningasse 6 , nel distretto di Leopoldstadt Il Ponte Aspern collega il centro di Vienna, dove c’era il caffè Siller con Leopoldstadt
I genitori I genitori erano originari della vecchia Cecoslovacchia, nell’Impero Austro-Ungarico Il padre Gabriel , nacque il 28 marzo 1861 a Pohrlitz,l’attuale Pohořelice nella Repubblica Ceca, da una famiglia non benestante: il padre era un piccolo rilegatore Si trasferì a Vienna per frequentare la scuola superiore e la facoltà di medicina, che successivamente fu costretto a lasciare per motivi finanziari Divenne Direttore presso il Ministero degli Affari Sociali Victor descrisse il padre come una persona con un grande senso del dovere e dell’autodisciplina, con un attitudine positiva ad affrontare le difficoltà
La madre La madre, Elsa Lion , nata l'8 febbraio 1879 a Praga proveniva da una famiglia patrizia di origine praghese, che sembra che discendesse dal celebre “grande rabbi Low” di Praga, personaggio avvolto dalla leggenda e del quale di diceva che avesse creato il Golem (fantoccio con sembianze umane) da un pezzo di argilla Era molto pia, stretta osservante delle norme di vita ebraiche Venne descritta da Viktor come una donna colta e di natura gentile Jubilee Synagogues , Praga
La casa natale Dopo il matrimonio i suoi genitori andarono ad abitare al numero 6 di Czerningasse , nel quartiere di Leopoldstads , il principale quartiere ebraico di Vienna, dove Frankl visse fino al 1942 La casa era situata proprio di fronte all’abitazione dove aveva abitato Alfred Adler e molto vicino alla casa dove Johann Strauss aveva composto il valzer del Danubio Blu
I fratelli di Viktor Viktor era secondogenito di 3 figli (prima di lui, il 26 luglio 1902, era nato Walter August ; dopo di lui, il 30 aprile 1909, nascerà Stella Josefine ) A differenza dei fratelli aveva una costituzione fisica piccola ad esile I fratelli non mostrarono inizialmente molto interesse per lo studio; in età adulta Walter seguì la carriera di architetto e arredatori di interni, mentre Stella divenne stilista di moda femminile Viktor all’età di 5 anni, al centro tra i due fratelli
L’infanzia di Viktor Dell’infanzia Viktor ricorda che era solito giocare con i fratelli nel cortile interno della sua casa e che si recava spesso con l’intera famiglia nei vicini giardini e nel parco divertimenti del Prater , distante pochi minuti a piedi dalla sua abitazione Viktor amava ricordare, le giornate felici trascorse a Poloritz , Cecoslovacchia, in compagnia dei suoi fratelli e dei suoi amici
La Prima guerra mondiale Durante la Prima Guerra Mondiale la famiglia Frankl , così come tutta la popolazione viennese, cadde in miseria Si ritrovò in grandi ristrettezze economiche, al punto tale che i ragazzi andavano in giro per le fattorie a mendicare il pane e a volte a rubare il granoturco nei campi Al mercato coperto Viktor doveva m ettersi in coda per le patate alle tre di notte, fino a che alle sette e mezzo di mattina, la madre gli dava il cambio per consentirgli di andare a scuola
Gli anni del ginnasio Durante gli anni del ginnasio Frankl , presso lo Sperlgymnasium , dove avevano studiato Freud e Adler, si dimostrò uno studente attento e vivace Mostrò un enorme interesse per gli studi filosofici e psicologici e iniziò a frequentare diversi corsi di psicologia applicata presso un'università popolare, occupandosi anche di psicologia sperimentale Mentre gli amici andavano al Prater per giocare a pallone o a passeggiare con le ragazze, Viktor amava restare alla scrivania ad ascoltare i ”pensieri” narrati da qualche amico Sperlgymnasium
L’incontro con Freud Victor scrisse diverse volte a Freud per comunicargli le sue idee sulla psicoanalisi, ed un giorno con sua immensa sorpresa e piacere ricevette un cartolina di risposta di compiacimento. All’età di 17 anni inviò a Freud un saggio su alcuni aspetti della psicologia che fu pubblicato due anni dopo, nel 1924, nella rivista Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse (Rivista Internazionale di Psicoanalisi) Ma l’incontro personale con Freud avvenne più tardi nel 1925 mentre passeggiava lungo la riva della Bergasse ; all’epoca era già entrato nella sfera di influenza di Alfred Adler Riferendosi a se stesso nei confronti di Freud disse: “ Un nano che sta sulle spalle di un gigante vede un po’ più lontano del gigante stesso ”
La maturità e il disagio giovanile Al termine degli studi superiori sostenne gli esami di maturità. Questi esami erano così difficili che Freud, che aveva frequentato lo Sperlgymnasium , li definì il “ Martyrdom ” La pressione era così elevata che era una delle cause principali dell’elevato tasso di suicidio che si verificava in quel periodo negli studenti.
La passione per l’alpinismo La passione nacque quando un suo amico lo invitò a scalare una parete rocciosa; questo sport che praticò per molti anni, gli permetteva di migliorare la propria concentrazione liberando la mente dai pensieri più fastidiosi e pesanti. Una volta disse: “ io entro in relazione con la parete, con la roccia. Io la amo. Io appartengo alla roccia ” Si arrampicò fino ad 80 anni
Gli anni della Scuola di Medicina Superati gli esami di maturità si iscrisse alla Scuola di Medicina dell’Università di Vienna Nel 1921 tenne la sua prima conferenza sul tema “Il senso della vita” ( Über den Sinn des Lebens ) Nello stesso anno divenne funzionario della Gioventù lavoratrice socialista ( Sozialistischen Arbeiterjugend ); nel 1924 diventò capo degli studenti socialisti dell'Austria In seguito avrebbe detto che “ si trattava di una malattia infantile ” Le sue grandi doti oratorie e la sua instancabile e apprezzata attività gli permisero di ottenere il permesso di Otto Potzl , Direttore della clinica psichiatrica, di lavorare autonomamente come psicoterapeuta quando era ancora studente di medicina
“Fu allora che cercai di dimenticare quel che avevo imparato di psicoanalisi e di psicologia individuale. Mi sforzavo di imparare dal paziente, di ascoltarlo con attenzione. Volevo riuscire a scoprirne il comportamento quando le sue condizioni miglioravano. Cominciai ad improvvisare… ” I germi della logoterapia
L’incontro con Adler Nel 1923 pubblicò un lavoro dal titolo La psicologia del pensiero filosofico (una patografia, in senso psicoanalitico, di Artur Schopenhauer) Nello stesso anno incominciò a pubblicare sul quotidiano Der Tag articoli dedicati ai problemi esistenziali dei giovani e intensificò la corrispondenza epistolare con Sigmund Freud Il 23 novembre 1925 superò l’esame di ammissione alla sezione viennese della Associazione Internazione della Psicologia Individuale Cominciò a partecipare ai lavori della Società di Psicologia Individuale, alla quale collaborò attraverso contributi scientifici e con la fondazione e la direzione della rivista Der Mensch im Alltag di orientamento adleriano
Il contrasto con Adler e la nuova strada Nel 1926, tenne una relazione Congresso Internazionale di Psicologia Individuale, dove contestò la teoria adleriana ed in particolare “ il convincimento che la nevrosi … sia sempre e dovunque un puro e semplice mezzo per raggiungere uno scopo… ma che invece, è “espressione”. I rapporti con Adler iniziarono a deteriorarsi progressivamente e portarono alla sua espulsione caldeggiata insistentemente dallo stesso Adler Frankl fu costretto ad andare per la sua strada. Una strada che lo porterà molto lontano
Centri di consulenza giovanile Frankl organizzò, stimolato da alcuni psicologi individuali come Charlotte Bühler ed Erwin Wexberg , a Vienna e in altre sei città i Centri di Consulenza Giovanile ( Jugendberatungsstellen ), ai quali potevano rivolgersi gratuitamente i giovani in difficoltà: luoghi nei quali educatori, psicologi e medici fornivano, in modo gratuito, consigli di natura psicologica ed esistenziale. L'iniziativa ebbe uno straordinario successo: i centri di consulenza “ nel giro di pochi anni i centri offrirono a innumerevoli giovani la possibilità di esaminare con serietà e rigore scientifico, in un clima di rispetto e fiducia, i loro problemi esistenziali e di trovare le soluzioni più adatte ” Nel 1927 Frankl fondò e diresse la rivista Der Mensch im Alltag . Zeitschrift zur Verbreitung und Anwendung der Individualpsychologie .
Frequentazione di reparti di neurologia Nel 1930, dopo l’espulsione dalla Società di Psicologia Individuale, riuscì “ a organizzare un intervento straordinario in coincidenza con la pubblicazione dei risultati scolastici: la conseguenza fu che a Vienna per la prima volta dopo molti anni non fu registrato nessun caso di tentato suicidio da parte di studenti” . Nello stesso anno all’età di 25 anni si laureò in medicina e incominciò a frequentare il tirocinio di specializzazione in psichiatria e neurologia, presso la clinica neurologica “ Am Rosenhugel ” che concluse nel 1936 Rosenhügel Neurological Centre
I primi anni di lavoro Tenne il primo corso di igiene psichica all’Università. Prestò la sua opera presso cliniche psichiatriche e centri di cura per malattie nervose come nella clinica neurologica Am Steinhof (dove lavorò per quattro anni) e il Maria-Theresien Schlösser di Vienna. Nel 1937 aprì uno studio privato come specialista in neurologia e psichiatria, ma l'esercizio autonomo della professione non durò a lungo per l’invasione nazista Oltre a insegnare alla Scuola Superiore Popolare teneva conferenze per la Gioventù Operaia Socialista.
“Ho dovuto assistere alla più spaventosa sconfitta della ragione e al più selvaggio trionfo della brutalità nell’ambito della storia. Mai una generazione – non lo affermo certo con orgoglio, bensì con vergogna – ha subito un siffatto regresso morale da così nobile altezza spirituale … .” Stevan Zweig Il mondo di ieri Viennese ed ebreo, a causa della perdita di tutti i valori per i quali era vissuto e di tutti i suoi beni affettivi , morì suicida nel 1942 Il trionfo della brutalità
L’annessione ( Anschluss ) dell’Austria al Reich L’annessione segnò anche l’introduzione della legislazione razziale tedesca Nel 1937 le truppe naziste fecero il suo ingresso in Austria Il 13 marzo 1938 l’annessione tedesca, confermata dal plebiscito del 10 aprile, segnò la fine dell’indipendenza: l’Austria rinunciò al suo nome divenendo Ostmark , la marca orientale Ingresso delle truppe naziste a Vienna
Lo sterminio della comunità ebraica viennese Con la responsabilità di parte della popolazione austriaca furono devastati negozi e abitazioni degli ebrei, distrutte sinagoghe, arrestate migliaia di persone La comunità ebraica viennese che prima della guerra contava 180.000 persone fu ridotta dopo l’Olocausto a circa 6000 persone Razzia al Israelitische Kultrsgemeinde marzo 1938
La stesura della logoterapia Nel suo articolo Zur geistigen Problematik der Psychotherapie , pubblicato nel Zentralblatt für Psychotherapie und ihre Grenzgebiete , Frankl parlò per la prima volta in maniera esplicita e articolata di logoterapia e di analisi esistenziale . Nonostante il crescente pericolo non utilizzò il visto ricevuto per espatriare in America, per non lasciare soli i suoi genitori
Durante l’invasione Diresse il reparto di neurologia del Rothschildspital , (1939-1942) dove venivano curati solo pazienti ebrei. Mettendo in pericolo la propria vita, Frankl sabotò il programma di eutanasia messo in atto dai nazisti per i "malati psichici" stendendo delle false diagnosi nel corso delle perizie mediche. Quello che vedeva in questo ospedale era sintomatico della condizione ebraica a Vienna: fino a dieci casi di tentato suicidio al giorno. In quegli anni pubblicò alcuni articoli in settimanali svizzeri, incominciando la prima stesura del volume Ärztliche Seelsorge .
“Rispetto profondamente la decisione di una persona di togliersi la vita, tuttavia desidero che anche il mio principio venga rispettato, ossia: salvare finché posso” Frankl e il suicidio
“ Tilly sembrava una danzatrice spagnola” Si innamorò della sua infermiera Tilly Grosser non solo per la sua bellezza ma anche perché “ impressionato dalla sua natura, dal suo ingegno naturale, dalla delicatezza dei suoi sentimenti ” Il 17 Dicembre 1941 sposò Tilly, e fu l’ultimo matrimonio a Vienna di una coppia ebrea In seguito fu anche proibito di avere figli, con la minaccia di spedire immediatamente in un campo di concentramento le donne gravide. Frankl scrisse in seguito: “ Tilly dovette sacrificare la nostra creatura non ancora nata ”
La deportazione Dopo la chiusura del RothSchildspital cadde la protezione e nel mese di settembre del 1942 fu deportato con tutta la sua famiglia, nel lager di Theresienstadt ( Böhmen ) a 70 chilometri a nord di Praga dove rimase olrre due anni. Suo fratello Walter , con la moglie Elsa , era già stato deportato ad Auschwitz. Solo sua sorella Stella riuscì ad emigrare prima in Messico e poi in Australia, dove morì nel 1996 A Theresienstadt , il 13 febbraio 1943, il padre di Frankl morì di fame all'età di 82 anni.
“ … . presi congedo da mia madre e poi le chiesi: “Ti prego, dammi la tua benedizione” . E non dimenticherò mai come lei, con un grido che saliva dal profondo del cuore, e che riesco a definire solo vibrante d’amore, mi disse: “sì, ti benedico”, e mi diede la sua benedizione.” La benedizione della madre
Auschwitz Viktor fu trasferito ad Auschwitz insieme a Tilly , che aveva chiesto di essere deportata anche lei, dopo aver avuto la straziante benedizione della madre Le donne e gli uomini furono separati e fu l’ultima volta che vide Tilly : sarebbe morta poco tempo dopo a Bergen-Belsen all’età di 25 anni; Frankl seppe la notizia solo a conflitto concluso Il 23 ottobre 1944 in Auschwitz, nella camera a gas, morì sua madre; nello stesso lager trovò la morte suo fratello “ Tilly , bisogna restare in vita ad ogni costo, mi capisci, ad ogni costo ”
Uno psicologo nel lager All’ingresso di Auschwitz, dovette spogliarsi di tutto, perdendo così per sempre i preziosi manoscritti frutto di anni di lavoro Fu sistemato in una piccola baracca con mille persone, costantemente affamate e tormentate dal freddo, in una “ibernazione culturale” Nel suo abbandono, nella sua infinita solitudine, egli è visitato da visioni, nostalgie, presenze Fu così che un giorno all’alba mentre si trascinava verso il posto di lavoro ebbe la visione delle giovane moglie: “ parlo con mia moglie, la sento rispondere, la vedo sorridere dolcemente ” “L’uomo di abitua a tutto” Dostoevsky
“ … provo la verità di ciò che per molti pensatori è stato il culmine della saggezza, di ciò che molti poeti hanno cantato; che l’amore è il punto finale, il più alto al quale essere umano possa innalzarsi… Capisco che l’uomo, anche quando non gli resta niente in questo mondo, può sperimentare la beatitudine suprema – sia pure per qualche attimo – nella contemplazione interiore dell’essere amato Viktor Frankl Uno psicologo nei lager L’amore è il punto finale
“ …dopo aver scavato per ore il terreno gelato, ricomincia il dialogo con l’essere amato e il prigioniero sente che lei gli è vicina e che forse basta allungare la mano per afferrare la sua. E proprio in qual momento un uccellino svolazza verso di lui, gli si posa davanti, sulle zolle di terra che ha appena spalato e lo fissa immobile, senza timore. Un evento sincronistico nel sento di Jung ? Certamente un evento significativo, capace di consolare e donare speranza” Viktor Frankl Uno psicologo nei lager L’incontro con l’essere amato
La liberazione Da Auschwitzqui venne poi trasferito a Kaufering III, e infine a Turkeim . In questo ultimo lager Frankl si ammalò di febbre petecchiale e tra deliri e visioni, si mantenne sveglio di notte, tentando di ricostruire stenograficamente il suo libro. In quelle estreme condizioni di vita vide confermate le sue tesi sul destino e sulla libertà. Il 27 aprile 1945 venne liberato dagli americani e qualche mese dopo fece ritorno a Vienna. Lo stesso giorno fu informato della morte di Tilly
La ricerca del ricordo Dall’esperienza dei campi di concentramento nacque il volume Ein Psychologe erlebt das Konzentrationslager ( Uno psicologo nei lager) , destinato a diventare un best-seller mondiale
La liberazione e la ricostruzione L’anno successivo al suo ritorno a Vienna gli fu affidato l’incarico di primario del Policlinico neurologico di Vienna che conservò per 25 anni fino al 1971 Con la ricostruzione del suo libro Ärztliche Seelsorge (in italiano: Logoterapia e analisi esistenziale ) ottenne l'abilitazione in neurologia e psichiatria In nove giorni dettò Ein Psycholog erlebt das Konzentrationslager (in italiano: Uno psicologo nei lager ), che nella sola edizione americana ( Man's Search for Meaning ) venderà più di nove milioni di esemplari.
Elly: il secondo matrimonio Nel 1946 incontrò l’infermiera Eleonore ( Elly ) Katharina Schwindt , nata il 6 novembre 1925 a Kaisermuhlen , nei sobborghi di Vienna Era una cattolica praticante e che aveva iniziato a lavorare come volontaria nel reparto dentistico nel Policlinico e successivamente in un reparto di chirurgia Se ne innamorò appena la vide : “aveva degli occhi bellissimi” Si sposò il 18 luglio 1947 Elly sarebbe stata la sua instancabile compagna di lavoro, di viaggi e di scalate
La nascita della figlia Gabriele Il matrimonio fu semplice; Elly era al quarto mese di gravidanza della piccola Gabriele, sua unica figlia, che divenne una psicologa infantile Gabriele sposò il professore di fisica Franz Vésely, dal quale ha avuto due figli: Alexander e Katarina Vesely che collaborano insieme alla madre e alla nonna al Viktor Frankl Institut
Psicoterapia nella pratica medica Nello stesso periodo pubblicò un'opera particolarmente significativa, ricca di un'abbondante casistica: Die Psychotherapie in der Praxis. Eine kasuistische Einführung für Ärzte (in italiano: Psicoterapia nella pratica medica ), oltre a Zeit und Verantwortung e Die Existenzanalyse und die Probleme der Zeit (in italiano: L'analisi esistenziale e i problemi del tempo ).
Dopo aver conseguito la abilitazione in neurologia e psichiatria, ottenne il dottorato in filosofia con una dissertazione sul tema: Der unbewußte Gott . Psychotherapie und Religion (in italiano: Dio nell'inconscio ). Divenne, poi, libero docente di neurologia e psichiatria all'Università di Vienna Nel 1949 fondò la Österreichische Ärztegesellschaft für Psychotherapie , divenendone il primo presidente. Come frutto delle sue lezioni apparve il libro Homo patiens. Versuch einer Pathodizee (in italiano: Homo Patiens ) in cui veniva posto in evidenza un nuovo punto nevralgico nella logoterapia: la consolazione dell'uomo che soffre Incrementa l’attività produttiva
La straordinaria Produzione letteraria Dal 1950 pubblicò diversi libri, tra gli altri: Logos und Existenz . Drei Vorträge , in cui sono delineati i fondamenti antropologici della logoterapia . Die Psychotherapie im Alltag . Sieben Radiovorträge (1952)e, in collaborazione con Otto Pötzl , di uno studio psicofisiologico sulle condizioni psichiche durante una caduta. Pathologie des Zeitgeistes . Rundfunkvorträge über Seelenheilkunde (1955) Negli Stati Uniti appare The Doctor and the Soul. From Psychotherapy to Logotherapy (traduzione di Ärztliche Seelsorge ). Theorie und Therapie der Neurosen (in italiano: Teoria e terapia delle nevrosi ) la sua dottrina sulle nevrosi (1956) Psychotherapy and Existentialisin . Selected Papers on Logotherapy (in italiano: Senso e valori per l'esistenza ) (1967) Psychotherapie für den Alltag . Rundfunkvorträge über Seeleheilkunde (in italiano: Psicoterapia per tutti )(1971) Das Leiden am sinnlosen Leben . Psychotherapie für heute (in italiano: La sofferenza di una vita senza senso ) (1977) Was nicht in meinen Büchern steht (in italiano: La vita come compito ) (1995)
Fama internazionale La sua crescente fama internazionale lo portò ad effettuare conferenze alle Università di Londra, Olanda e Buenos Aires. Si calcola che furono poi più di duecento le università non europee che invitarono Frankl a tenere lezioni e conferenze. Nel 1961 diventa docente invitato all'Università di Harvard a Cambridge (USA). Nel 1970 in San Diego, California, presso la United States International University fu inaugurata la prima cattedra di logoterapia e fu fondato il primo Istituto di Logoterapia del mondo. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo. Contemporaneamente Frankl incominciò a riceve numerosi Dottorati honoris causa
Il Viktor-Frankl-Institut Nel 1992 venne fondato a Vienna il Viktor-Frankl-Institut , alla cui Presidenza si sono succedute diverse personalità del mondo accademico internazionale Viktor-Frankl-Center Mariannengasse 1/15 A-1090 Vienna www.frankl_zentrum.org
Viktor ed Elly Furono protagonisti di un matrimonio felice. Vissero insieme per sempre nella loro abitazione della Mariannengasse , 1 , attuale sede del Viktor Frankl Zentrum Elly lo seguì e lo aiutò costantemente e il suo lavoro fu premiato con il conseguimento di una laura honoris causa : perché con la sua cura rese possibile lo straordinario lavoro di Viktor Il suo apporto diventò indispensabile quando a 85 anni Viktor divenne quasi cieco, vedeva solo luci ed ombre
Elly Oggi Elly continua a vivere nella loro vecchia casa, prendendosi cura dei suoi nipoti e collaborando alla realizzazione di progetti, manifestazioni ed eventi al Viktor Frankl Institut
L’addio Viktor Frankl morì il 2 settembre 1997 per attacco cardiaco tre giorni dopo aver subito un intervento chirurgico Fu offerto alla famiglia un posto d’onore al cimitero centrale di Vienna ma la famiglia rispettò le volontà di Viktor Frankl e il funerale si tenne in forma strettamente privata nel vecchio settore ebraico del Zentralfriedhof , nel quartiere di Simmerimg , (Porta 11, gruppo 76b, fila 23, n. 27).
L’addio Il nipote Alexander disse: “ egli voleva essere seppellito così come era nato, senza essere conosciuto al mondo, in un modo molto semplice ” I nomi dei suoi genitori, Elsa e Gabriel, di suo fratello Walter e di sua moglie Elsa furono aggiunti sulla lapide in memoria di quelli che perirono durante l’Olocausto
La logoterapia: sintesi La logoterapia, da logos, intesa non come parola, ma come “significato”, conosciuta anche come analisi esistenziale, è un approccio psicoterapeutico teorizzato da Viktor Frankl che si pone, come obiettivo primario, la riscoperta del significato ( logos ) dell'esistenza dell'essere umano. Ogni uomo è unico e irripetibile ed è, quindi, chiamato a realizzare un Senso unico, che può trovare solo in sé stesso. Il Senso (il logos , il significato) va quindi scoperto individualmente attraverso la sperimentazione e soprattutto l'azione.
Fonti bibliografiche Fizzotti Eugenio. Logoterapia per tutti. Rubbetino Ed, 2002 Fizzotti Eugenio. Per essere liberi. Edizioni Paoline, 1998 Redsand Anna. Viktor Frankl : A Life Worth Living. Clarion Books , 2006 Pattakos Alex. Prisoners of Our Thoughts : Viktor Frankl ' s Principles for Discovering Meaning in Life and Work. Berrett-Koehler Publishers , 2008 Bruzzone Daniele. Autotrascendenza e formazione. Vita e pensiero, 2001 Giovetti Paola. Viktor Frankl . Vita e opere del fondatore della logoterapia . Edizioni Mediterranee, 2001 Viktor Frankl Intitut Wien : www.viktorfrankl.org/ http://www.viktorfrankl.org/e/chronology.html Viktor Frankl Zentrum Wien : www.franklzentrum.org