abbigliamento essenziale per tutti...pdf

nadinebenedetti1981 26 views 82 slides Apr 22, 2025
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About This Presentation

Lo scopo di queste indicazioni quindi non è insegnare a vestire “bene” o fashion, ma solo consigliare – a partire dall’osservazione di riviste, di vetrine (online e non), di forum, delle persone e di alcuni siti riguardanti l’abbinamento dei colori – le soluzioni più semplici, versatil...


Slide Content

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Corretto, ampliato e semplificato il giorno 22 aprile 2025
Il testo è ora corretto e da me considerato completo, ma le
versioni di esso sono state così tante e così diverse tra loro
che non posso garantire che non ve ne saranno altre in
futuro.
In chiusura oggi ho anche inserito degli estratti di un altro
mio testo online.
Ci sono alcuni grandi spazi vuoti fastidiosi, spostamenti
del testo a sinistra e linee che non riesco a eliminare a
causa del formato. Da tempo il testo andava corretto e non
c’è stata a lungo corrispondenza tra le ultime versioni e
quello che ho scritto negli ultimi anni altrove online, ma il
particolare formato e gli impegni hanno reso per me
difficile le correzioni




L'ABBIGLIAMENTO PER TUTTI
Consigli pratici per chi si trova nell’incertezza più
assoluta a qualunque età e desidera avere un
punto di partenza e qualche utile informazione
Lo scopo di queste indicazioni quindi non è insegnare a vestire “bene” o fashion, ma solo consigliare – a partire dall’osservazione di
riviste, di vetrine (online e non), di forum, delle persone e di alcuni siti riguardanti l’abbinamento dei colori – le soluzioni più
semplici, versatili ed economiche a chi, uomo o donna a qualunque età, si trova davvero in difficoltà riguardo
al proprio abbigliamento. Le note chiariscono come vestirsi in modo più conforme alla giovane età e a quella più matura o avanzata. Si
tratta di consigli che mirano a creare un aspetto che non attiri l'attenzione. Trattandosi di abbinamenti e capi
tra i più comuni e ripresi nel corso degli anni, le proposte sono difficilmente riconducibili a questo documento e quindi possono essere
utilizzate senza preoccuparsi che il proprio guardaroba sia collegato dagli altri a questa pagina in particolare.
La pagina dà in modo dettagliato consigli sugli abiti da cui è meglio cominciare a creare il proprio guardaroba con elenchi
dettagliati degli abbinamenti e alcune foto, informa circa i più comuni abbinamenti dei colori e fornisce qualche informazione
su trucco, capelli e cura del corpo secondo i criteri più semplici e con attenzione al prezzo e alla salute della pelle; inoltre la pagina
segnala negozi di abbigliamento e calzature con articoli di qualità discreta e abbastanza economici, punti di riferimento per conoscere
il vocabolario relativo all'abbigliamento e per osservare immagini adeguate e infine i problemi che si possono avere da negozianti,
commessi e sartorie (maleducazione, truffe, diffamazione). Le foto a volte non sono molto nitide, ma bastano a chiarire l'elenco scritto.
Alcune delle immagini qui inserite sono tratte da foto personali, altre sono tratte da negozi online, da riviste e da cataloghi cartacei recenti
e non. Molte immagini provengono da telefilm, mentre poche derivano da Facebook e You tube. La scelta di trarre da queste fonti le
immagini è dovuta al desiderio di inserire foto per cui ci fosse già una certa selezione.
Prima di iniziare a scrivere questo documento anni fa, avevo svolto un'accurata ricerca in internet senza trovare nessuna pagina online che
si proponesse di insegnare le basi del vestire, cioè cosa si intende per "abbigliamento semplice": questa è la ragione per cui ho deciso di
occuparmene sebbene non sia mai stata particolarmente interessata all'abbigliamento e mi vesta in modo appropriato solo da pochi anni.
Non aspettatevi perciò da questa pagina nulla di più di quel che questa presentazione anticipa, ovvero una serie limitata di informazioni
mirate esclusivamente ad aiutare chi vuole vestire con cura e semplicità senza eccessiva spesa, senza alcuno
stress e senza la guida di familiari e amici.
In questa data alla fine del documento e dopo una linea tratteggiata di separazione ho inserito dei
paragrafi tratti da un altro mio testo online di argomento diverso ma in parte attinente: è da questo
altro testo infatti che deriva l’elenco degli abusi tipici nei negozi qui da tempo inserito.

UN POSSIBILE ABBIGLIAMENTO DI BASE PER DONNA ADULTA,
RAGAZZA E BAMBINA

ABBINAMENTI

2

PROPOSTI DA MAGGIO
A SETTEMBRE
Gli articoli tra parentesi quadre sono da considerare non indispensabili ma utili
In ogni abbinamento gli articoli tra parentesi rotonde si possono indossare o tralasciare

Nelle stagioni calde si intende di usare in genere sneakers grigie di canvas o sandali neri di pelle e
tronchetti o, per avere delle scarpe più durature, comode e di facile cura, delle scarpe stringate con suola
comoda ma non bassa con lacci anche larghi, tutto di vera pelle nera. Con i giubbotti e le camicie di jeans
blu è implicito per me che sono molto adatte le sneakers di jeans blu
- Trench primaverile tinta unita nero (+ cardigan tinta unita nero di cotone o maglina a maniche lunghe
lungo fino alla vita aperto del tutto o in parte) oppure giubbotto di pelle nero tinta unita primaverile a
maniche lunghe o a tre quarti [oppure piumino primaverile a maniche lunghe lungo in vita tinta unita
nero] oppure cardigan a maniche lunghe nero tinta unita di cotone/maglina lungo fino a mezza coscia o
in vita (da portare entrambi – giubbotto di pelle e cardigan – aperti del tutto) + t-shirt di cotone comoda
(per nulla aderente) a maniche lunghe o smanicata con spalla larga tinta unita unita bianca o nera o
rosa chiaro o rossa o azzurra (o acquamarina o verde acqua o verde mare o ottanio) oppure una t-shirt
simile bianca con stampa/scritte/righe in grigio e/o nero + jeans blu o grigio o nero sbiadito/stone used
(grafite).

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- Giacca/blazer a maniche lunghe di viscosa lunga fino alla vita (con o senza zip; con zip funzionale o
decorativa) nera tinta unita oppure cardigan a maniche lunghe o corte di cotone misto viscosa anche
traforato nero + un top di seta o tessuto analogo anche con bretelline sottili tinta unita bianco o nero
oppure chiaro con dettagli neri o viceversa + pantaloni in tessuto tecnico o viscosa slim (o skinny con zip
a fondo gamba se la giacca ha la zip) tinta unita neri unita + solo tronchetti di pelle nera;


- [Blazer sportivo di cotone o felpa o jersey stretch tinta unita nero +) t – shirt comoda di cotone senza
maniche o di maniche corte bianca o bianca con particolari neri [e/o grigi e rossi] oppure bianco – grigia
o bianco – nera + jeans blu o nero sbiadito/stone used]


- Cardigan a maniche lunghe nero tinta unita di caldo cotone lungo fino a poco oltre la vita scollo V
chiuso quasi del tutto + top basic bianco o nero tinta unita con spalline larghe non aderente con scollo
rotondo profondo di cotone semplice o decorato con paillette, borchie, organza o pizzo + jeans nero
sbiadito/stone used, blu o grigio chiaro


- [Maglia /maglioncino a maniche lunghe di cotone semplice o di cordonetto di cotone con zone traforate
o in cotone semplice con zone in cotone operato o a rete o in pizzo tinta unita nero + top basic aderente
con bretelline sottili (a corda) tinta unita nero + jeans blu, nero effetto sbiadito/stone used o grigio
chiaro]


-[Camicia di cotone di maniche lunghe bianca o t – shirt di cotone a maniche lunghe non aderente lunga
fino alla vita tinta unita bianca + pantaloni slim o diritti di cotone leggero tinta unita semplici o "chino",
alla caviglia con a fondo gamba zip o risvolto beige]

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- Camicia a maniche lunghe di jeans denim blu chiaro o medio tinta unita o con sfumature più
chiare/scure + jeans blu neutro o color jeans chiaro (light blue bleached)


- [Cardigan a maniche lunghe girocollo lungo in vita rosso chiuso del tutto su top basic aderente nero
oppure indossato aperto su un top non aderente lungo in vita di cotone bianco tinta unita + jeans blu]


- [Cardigan a maniche lunghe rosa o grigio aperto del tutto + t – shirt comoda di cotone a maniche corte
o lunghe bianca tinta unita o con particolari grigi + jeans blu o grigio chiaro o medio]
- [Cardigan a maniche lunghe rosa aperto del tutto + t – shirt comoda di cotone a maniche corte o
lunghe bianca con particolari neri (e rosa) + jeans nero effetto sbiadito/stone used]
- [Cardigan a maniche lunghe di cotone non aderente con scollo profondo a V tinta unita blu + top basic
bianco con spalline larghe non aderente con scollo rotondo profondo di cotone semplice o decorato con
paillette, borchie, organza o pizzo bianco o grigio ma non sui bordi o sullo scollo + jeans blu neuto o
scuro o color jeans chiaro (light blue bleached) + anche sandali di pelle bianchi]

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DA GIUGNO AD AGOSTO
- (Giubbotto primaverile a maniche lunghe di jeans denim blu +) t – shirt di cotone smanicata o a
maniche corte tinta unita rosa o bianca o blu o acquamarina/acqua pastello/verde acqua/mentolo (le
ultime tre con eventuali ridotte zone, scritte o stampe in color acqua, blu chiaro o verde mare) + jeans
blu neutro o jeans blu chiaro (light blue bleached) [+ anche sandali di pelle bianchi]
- (Giubbotto primaverile a maniche lunghe di jeans denim blu +) t – shirt comoda di cotone a maniche
corte tinta unita rossa + jeans blu

- (Giubbotto primaverile a maniche lunghe di jeans denim blu +) t – shirt comoda di cotone smanicata o
a maniche corte lunga ai fianchi a righe bianche e blu + jeans blu neutro o color jeans chiaro (light blue
bleached) [+ anche sandali di pelle bianchi] (con gli eventuali sandali bianchi anche jeans bianchi);
- [(Giubbotto primaverile a maniche lunghe di jeans denim blu +) t – shirt comoda di cotone smanicata
o a maniche corte lunga in vita bianca con particolari evidenti in arancio, fucsia, giallo, verde + jeans
bianchi o blu neutro o color jeans chiaro (light blue bleached)]


- (Giubbotto primaverile di jeans denim blu) + top tinta unita bianco non aderente lungo ai fianchi di
mussola o misto lino-cotone o di cotone con inserti in pizzo non trasparente sul seno + jeans blu medio o
blu chiaro/light blu bleached [+ anche sandali di pelle bianchi o marrone medio]


- [T – shirt comoda di cotone a maniche a tre quarti o lunghe bianco – argento oppure Blazer oppure
cardigan bianco tinta unita di cotone da portare aperto su un top non aderente semplice lungo ai fianchi
argento o bianco-argento + jeans bianchi + sandali di pelle bianchi o sneakers in tela metallica argento];

- [Blazer bianco tinta unita di cotone da portare chiuso + t-shirt a maniche corte o top non troppo
aderente semplice lungo ai fianchi bianco con dettagli neri o nero tinta unita + jeans blu+ sandali di

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pelle neri o sneakers di canvas nere];


- [(Cardigan a maniche lunghe di cotone o maglina tinta unita bianco aperto del tutto) + top di mussola
o cotone misto lino cotone con inserti in pizzo tinta unita bianco né aderente né trasparente sul seno o
top di cotone o viscosa colore pastello tinta unita o con dettagli bianchi + jeans bianchi + solo sandali di
pelle bianchi. Con il top nero anche sandali neri];

- [(Cardigan tinta unita di cotone/lurex argento da portare aperto +) top non aderente semplice lungo
ai fianchi bianco con dettagli argento + jeans bianchi o blu + sandali di pelle bianchi o argento; con i
jeans blu anche sneakers in rete metallica argento]
- [(Cardigan a maniche lunghe nero tinta unita di cotone lungo da portare aperto del tutto +) t-shirt
comoda a maniche corte o smanicata a righe bianche e nere o bianca con particolari neri di cotone lunga
fino ai fianchi + jeans o pantalone in denim nero stone + sneakers di canvas nere o sandali di pelle neri
(con le t-shirt a righe anche jeans bianchi; senza il cardigan anche t-shirt simili con maniche a tre
quarti)]

- Tunica di mussola con inserti in pizzo o semplice e richiamante nel modello una camicia oppure t- shirt
di cotone o viscosa entrambe (tunica e t-shirt) con maniche a tre quarti o quasi e di lunghezza ai fianchi
tinta unita bianche + jeans bianchi o blu neutro o color jeans chiaro (light blue bleached) [+ anche
sandali di pelle bianchi o marrone medio]

- [Blusa/tunica a maniche lunghe di cotone o mussola o lino a righe bianche e nere verticali lunga ai
fianchi + jeans bianchi o blu medio/neutro + solo sandali di pelle neri]

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- [Tunica/blusa di tessuto velato (chiffon, seta, georgette, tulle, ecc.) a maniche lunghe lunga fino ai
fianchi blu chiaro con dettagli bianchi di stile sobrio (pois puntiformi per esempio)+ jeans blu o bianchi
+ solo sandali di pelle bianchi]


- [T-shirt comoda di cotone con maniche a tre quarti bianca a righe blu + jeans blu o bianchi o pantaloni
di cotone ampi + solo sandali di pelle bianchi]


- T – shirt comoda di cotone a maniche a tre quarti o lunghe rossa + jeans blu


- T – shirt comoda di cotone [o felpa] smanicata lunga ai fianchi grigio chiaro anche melange con
particolari bianchi + jeans bianchi o grigio chiaro [+ anche sandali di pelle bianchi o neri]


- [Top di cotone non aderente lungo fino alla vita con scollo comune o anche a barca tinta unita nero o a
righe bianche e nere + pantaloni di cotone leggero dritti bianchi + sandali di pelle neri]


MARZO + APRILE + FINE SETTEMBRE + OTTOBRE + NOVEMBRE

- Blazer a maniche lunghe di viscosa o jersey stretch non troppo formale chiusa grigio scuro tinta unita
o melange + t– shirt a maniche lunghe di cotone nere tinta unita o top di cotone con scollo rotondo

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normale o a barca bordeaux o nero tinta unita + jeans blu o grigio medio-scuro o nero sbiadito/stone
used + stivali o tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri]




- Giubbotto nero tinta unita di pelle autunnale lungo fino alla vita chiuso a metà oppure piumino da
mezza stagione nero lungo fino alla vita oppure piumino da mezza stagione nero lungo fino alla vita
+ maglioncino non molto aderente a maniche lunghe di viscosa o misto cotone-viscosa con fascia a
coste larga elasticizzata al fondo con scollo a V o girocollo tinta unita nero + jeans color jeans chiaro
(light blue bleached) + stivali o tronchetti, parigine, ecc. di pelle nera


- Giubbotto nero tinta unita di pelle autunnale lungo fino alla vita chiuso a metà oppure cappotto di
panno al ginocchio [o lungo fino alla vita] tinta unita nero oppure piumino da mezza stagione nero lungo
fino alla vita + maglioncino non molto aderente a maniche lunghe di viscosa o misto cotone-viscosa con
fascia a coste larga elasticizzata al fondo girocollo o con scollo a V o a collo alto tinta unita rosso o
bluette o grigio o verde scuro o viola + jeans nero sbiadito/stone used o blu + stivali di pelle neri o
tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri


- Giubbotto nero tinta unita di pelle autunnale lungo fino alla vita chiuso a metà oppure cappotto di
panno al ginocchio [o fino alla vita] tinta unita nero oppure piumino da mezza stagione nero lungo fino
alla vita + maglioncino non molto aderente a maniche lunghe di viscosa o misto cotone-viscosa con fascia
a coste larga elasticizzata al fondo girocollo o con scollo a V o a collo alto tinta unita rosa chiaro o lilla o
azzurro + jeans blu o grigi + stivali di pelle neri o tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri

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Giubbotto nero tinta unita di pelle autunnale lungo fino alla vita chiuso a metà oppure cappotto di panno
al ginocchio [o fino alla vita] tinta unita nero + (camicia di cotone a maniche lunghe tinta unita bianca
o bianco– nera) + maglioncino non molto aderente a maniche lunghe con scollo profondo di viscosa o
misto cotone-viscosa con fascia a coste larga elasticizzata al fondo nero tinta unita [o con particolari grigi
o bianchi] + jeans blu o grigi o nero used + stivali di pelle neri o tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri;
(con il maglione bianco – nero anche jeans nero stone; il maglione può essere anche a collo alto)

- Cappotto di panno al ginocchio tinta unita nero + gli abbinamenti consigliati del trench primaverile
eccetto la t-shirt rossa da abbinare tutti con tronchetti di pelle nera
- Cappotto di panno al ginocchio tinta unita nero + cardigan nero di cotone o viscosa di varia lunghezza + t-
shirt di cotone comoda (per nulla aderente) a maniche lunghe o smanicata con spalla larga tinta unita
bianca o nera o rosa chiaro o rossa o azzurra (o acquamarina o verde acqua o verde mare o ottanio) oppure
una t-shirt simile bianco-nera + pantaloni in tessuto tecnico o viscosa "classici" neri + tronchetti di pelle
nera



Da DICEMBRE a MARZO
- Piumino invernale nero tinta unita lungo come il cappotto di panno o in vita + gli abbinamenti del
giubbotto di pelle e del cappotto di panno con gli stivali o tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri
- Piumino invernale nero tinta unita lungo come il cappotto o in vita (in questo caso preferibilmente con
cintura con fibbia in acciaio brillante magari con chiusura a scatto) + maglione in vita di lana sottile
tinta unita o melange color naturale [o rosa chiaro, rosa antico chiaro o scuro, lilla, grigio perla, rosso,
beige, sabbia bagnata, tortora, nocciola, panna e simili tonalità poco appariscenti] + jeans blu + stivali o
tronchetti, parigine, ecc. di pelle neri. Con i maglioni di lana rosa, rossi, panna, lilla e grigi indossate
anche jeans grigio chiaro o medio

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- [ Piumino invernale nero tinta unita lungo come il cappotto o in vita + cardigan con scollo V di lana
sottile tortora (o sabbia bagnata, nocciola e tonalità vicine) tinta unita + maglioncino a collo alto di viscosa
beige [o panna, ecru e tonalità vicine] tinta unita o melange + jeans blu + stivali o tronchetti, parigine, ecc.
di pelle neri]


- [Piumino invernale nero tinta unita lungo come il cappotto o in vita + cardigan con scollo V di lana
sottile tinta unita o melange in tonalità sobrie (ad. es. rosa antico o grigio fumo) + maglioncino a collo
alto di viscosa in tonalità vicine più chiare tinta unita o melange + jeans blu + stivali o tronchetti,
parigine, ecc. di pelle neri]

Gli abbinamenti con i pantaloni in tessuto tecnico o viscosa indicati qui sono adatti anche ad ambienti
informali, purchè abbinati a delle scarpe adatte come tronchetti di pelle neri bassi, scarpe di pelle nere
modello oxford, sneakers di pizzo nere in tessuto primaverile o estivo o, se si è giovani, con sneakers
bianco-nere come quelle Adidas o anche Puma o Nike.
I pantaloni in tessuto tecnico o viscosa devono essere nel modello tinta unita, stright o stretch slim, con
piega più o meno evidente e di lunghezza comune o poco sopra la caviglia. Quando non ho indicato
diversamente, con "jeans blu" intendo blu neutro (stone), cioè blu medio, o scuri (dark blu o dark denim) e
con "jeans grigio" grigio chiaro, medio o scuro.
Evitate i pantaloni beige indicati tra parentesi quadre nell'incertezza (è un colore che non sta bene a tutte e
non è semplice da abbinare davvero bene). Se volete indossarli e creare altri abbinamenti, scegliete unbeige
non molto chiaro e consultate prima la nota sull'abbinamento dei colori in "Da tener presente", preferendo
T-shirt blu non troppo scuro e tinta unita o nocciola con dettagli beige da abbinare entrambe a cintura,
borsa e sneakers di canvas beige.
Tutti i jeans si intendono leggeri e stretch in tela di jeans o denim skinny. Ormai vengono accettati solo i
jeans aderenti a coscia e fianchi e non potete indossarne di comodi senza apparire trasandati e attirare
l'attenzione generale. Scegliere i jeans skinny è conveniente perché permette di indossarli in ogni stagione,
compreso d'inverno con gli stivali, e ciò a tal punto che forse conviene fare stringere da un sarto sul
polpaccio o sulla caviglia quei jeans che non aderiscono bene alle gambe: se lo farete, sarete sicure di non
sformare gli stivali, oltre che di apparire più femminili con gli altri tipi di scarpe (se i difetti delle vostre
gambe lo richiedono, però, usate senz'altro solo jeans slim). Se non vi piacciono, indossatene slim quando
non usate gli stivali, ma evitate il modello "diritto/straight" o "a zampa/ bootcut"(chi ha gambe molto
storte, indossi pantaloni straight classici o di lino, cotone, velluto o caldo cotone).
A qualunque età e in qualsiasi ambiente, se avete malattie o disturbi ginecologici o intestinali, una
sudorazione eccessiva o una cellulite molto evidente, troppi chili in più, un fisico poco tonico a causa
dell'età o per natura oppure ancora se pretendete di stare comode, come dovrebbe essere permesso a tutti e
come è davvero indispensabile svolgendo certe attività, e inoltre non avete voglia di esibire le forme e
passare il tempo a ricomprare o portare in sartoria tutti i pantaloni aderenti che si sformano con l'uso,
seguite queste direttive:
evitate i pantaloni aderenti e quindi anche i jeans (si sa che i jeans non aderenti non sono accettati da
tempo - soprattutto quando non si tratta di modelli particolari da indossare poche volte e se si è adolescenti
- e si sa che, in effetti, i jeans non aderenti non stanno bene di solito, almeno a chi non ha il fisico di una
modella) e in qualsiasi ambiente indossate invece i seguenti abiti: pantaloni in viscosa o tessuto tecnico con
piega "classici" straight o slim neri o grigi o, al limite, tortora, color naturale o rosso, di lunghezza comune
e adatti a ogni stagione, da indossare con gambaletti di nylon leggeri neri o grigi e le scarpe già indicate per
essi; pantaloni dello stesso tipo ma lunghi fino a un po' sopra la caviglia da indossare con dei tronchetti a
caviglia alta e tacco basso e squadrato su calzini di nylon o microfibra invisibili o cortissimi oppure con le
altre scarpe segnalate e calzini invisibili). Io ho consigliato lo stile che preferisco per l'effetto estetico e
perché consente di risparmiare, ma se voi volete invece pantaloni più

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informali, nelle stagioni più calde scegliete dei pantaloni non aderenti di lino tinta unita neri, bianchi, grigi
oppure dei pantaloni simili in cotone leggero non denim negli stessi colori e inoltre beige e rossi (da
indossare con sandali neri di pelle o forse sneakers di canvas dello stesso colore dei pantaloni o poco più
scuro), mentre nelle stagioni più fredde potreste indossare pantaloni in caldo cotone o velluto non aderenti
in varie tonalità di grigio o magari tortora (da indossare con le scarpe di pelle nere già segnalate, pur
tenendo presente che non sono di solito elasticizzati in vita e quindi non sono comodi come sembrano, oltre
a non fare traspirare la pelle come il tessuto tipico dei pantaloni detti classici). Potete indossare senza essere
molto vistose anche pantaloni di colori diversi da quelli indicati ora (ad esempio blu), ma il vostro stile sarà
meno anonimo oppure sarà per voi più difficile abbinare i colori... Non è indispensabile, ma può tornare
utile a chi non vuole indossare pantaloni aderenti acquistare anche una o due gonne "classiche" (a tubo
ma non aderenti) di viscosa o pelle nere al ginocchio o poco più sopra con spacco corto e retrostante senza
pieghe nè inserti.
Gli acquisti più versatili volendo indossare anche gonne sono secondo me i seguenti: gonne di modello non aderente a
tubo con spacco piccolo e sul retro del materiale tipico dei pantaloni classici/eleganti lungo fino a poco al di sopra del
ginocchio nere e altre blu, gonne simili ma in finta pelle nere, gonne della stessa lunghezza in finto suede color cognac
e tubini tinta unita della stessa lunghezza in colori molto sobri oppure bianco-neri di modello non aderente sul girovita
in viscosa, tessuto tecnico o cotone spesso. Vanno allora acquistate scarpe adeguate, come stivali invernali al ginocchio
di pelle vera neri e altri simili ma estivi e di pelle anche finta e traforata meglio se marrone medio (facile da abbinare
alla gonna cognac e molto ben intonato a capi di colori abbastanza sobri e specialmente a quelli neri, azzurri o rossi. In
inverno servono anche calze ed è meglio acquistarle forse grigio scuro autoreggenti di 40 denari con eventuale
reggicalze intonato. Indossate gonne di jeans solo se avete gambe molto snelle e scegliendole a tubo longuette
e sempre con spacco piccolo e sul retro. È appariscente e non è affatto facile da abbinare una gonna
lunga, anche se nera e se di taglio classico. Ogni abito lungo attira l'attenzione, come rilevo anche più
avanti.
Potete abbinare anche a questi pantaloni non aderenti e meno sportivi dei jeans e alle gonne in viscosa gli
stessi maglioni di lana e di cotone, le t-shirt sobrie, le bluse, i cardigan e i giubbotti non di jeans già indicati
sopra nell'elenco dove sono stati abbinati ai jeans. Evitate invece blazer (almeno nell'incertezza e nei
contesti non molto formali), tuniche di mussola o lino, tessuti e modelli di t-shirt troppo sportivi, camicie di
jeans e giubbotti di jeans.




Vi consiglio di evitare i jeans stampati per non attirare l'attenzione, ma se volete acquistarne, sceglieteli
decorati solo in un colore che non stacca molto dallo sfondo (es. nero o grigio scuro su sfondo grigio
medio, grigio medio su sfondo nero, blu scuro su sfondo blu neutro) e in modo non molto esteso o vivace in
modo da risultare sobri (vanno bene ad effetto moonwash o jacquard o decorati con motivi geometrici molto
piccoli ripetuti; l'effetto spruzzato forse attira un po' troppo l'attenzione ed appare troppo legato a una
moda passeggera per essere adatto a tutti, ma va considerato) .

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Per quanto riguarda il colore delle t-shirt indico la tinta unita per semplificare al massimo, ma a chi si sente
sicuro di sé sono sempre adatte anche t-shirt con stampe astratte sobrie o floreali o scritte o particolari in nero,
argento o bianco o altri colori sobri e intonati. Vanno bene interamente di cotone ma anche con zone in
viscosa o seta. Quanto alla lunghezza, dovrebbero sempre avere il retro più lungo del davanti, se indossate su
jeans o leggings.
Quando i particolari argento sono evidenti le t – shirt che ho indicato si possono abbinare anche a eventuali
sneakers in rete metallica argento(es. Superga) quando le si indossa senza cardigan e giubbotti e se i jeans
sono blu o grigi.
Le camicie vanno portate solo sopra i pantaloni e devono essere tinta unita per essere semplici (fa eccezione il
modello bianco – nero). Evitate i modelli molto aderenti. Io considero le camicie scocciature enormi e non ne
posseggo nessuna da anni.
I cardigan girocollo possono essere sostituiti da cardigan senza bottoni se indossati senza trench, cappotto o
piumino.
T – shirt, maglioni e maglie devono essere comodi, mai davvero aderenti sulla pancia e soprattutto sul seno.
A scuola e all’università, se volete usare un cappotto di panno, non sceglietelo lungo al ginocchio, ma
acquistatelo lungo fino ai fianchi o alla vita nero o grigio.



A scuola all'inizio della primavera e dell'autunno al trench lungo fino a mezza coscia preferite trench
lunghi fino ai fianchi oppure il giubbotto di pelle o un piumino primaverile-autunnale entrambi neri tinta
unita e lunghi fino alla vita o ai fianchi . Il piumino leggero è molto usato ad ogni età, anche se io non lo
amo: per evitare di acquistare qualcosa di appariscente e troppo giovanile sceglietelo con i "salsicciotti"
poco gonfi, poco in rilievo, e preferibilmente con piccoli bottoni neri al posto della zip e il collo alto o
girocollo invece che a V.
Indossate in genere gambaletti corti e leggeri del colore delle scarpe consigliate (almeno con gli stivali neri
vanno bene ovviamente anche grigi, e indossarli di questo colore vi aiuterà a ridurre il rischio di allergie). I
gambaletti devono essere tinta unita o con pochi dettagli in colore intonato e sobrio, in nylon. Con le
sneakers usate anche calzini di cotone neri lunghi fino a sotto alla caviglia se non avete problemi di
circolazione. Chi ha una cattiva circolazione e sente dolore con qualsiasi calzino che stringe e vuole
comunque indossare la gonna o dei pantaloni lunghi fino a sopra la caviglia con qualcosa di diverso dai
sandali forse può usare calzini invisibili come i salva piede tenuti fermi da fasce intrecciate come quelli per
chi fa danza (gli altri non sono adatti a tutti). Alcuni marchi producono gambaletti che non stringono quasi
per niente su caviglia e polpaccio (io consiglio Albers da 20 denari, reperibili nei supermercati), che si
posono eventualmente tagliare nella parte superiore appena soto la fascia elastica. Lavate gambaletti e
calzini ogni giorno a mano sotto acqua corrente e con Winni's per delicati senza usare l'ammorbidente.
Tutte le scarpe di canvas e tutte quelle di pelle diverse dalle sneakers si intendono tinta unita.
Non mi piacciono le sneakers con i jeans bianchi, a meno che non siano bianche e forse anche argento se
la t-shirt è argento. Indossate negli altri casi sempre sandali bianchi o neri o argento con questi jeans
nell'incertezza oppure affidatevi all'esempio altrui nel vostro ambiente.
I tronchetti devono arrivare sotto la caviglia o sfiorarla appena (come il modello parigina, oxford, ecc) se
con cerniera oppure avvolgere la caviglia con tessuto elasticizzato. Il tacco sottile non a spillo di tre o
quattro cm è comodo anche per chi non sa portare i tacchi, ma inadatto sotto i 15 anni. Il tacco a spillo è da
evitare a ogni età.
Scarpe di pelle nera da considerare sono in genere tronchetti, scarpe classiche stringate, modello "oxford",

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"parigine", ballerine, mocassini , sandali a fasce larghe ripetute sul dorso del piede con tacco medio
abbastanza sottile, sandali a fasce sottili intrecciate e tacco squadrato basso e decolleté. Queste scarpe sono

anche alternative agli stivali per chi è troppo sovrappeso o in età troppo matura per indossarli. Per tutti questi
modelli è meglio evitare il plateau. Per avere delle scarpe durature, comode e di facile cura, sceglietele stringate
con suola comoda ma non bassa e lacci anche larghi come spesso ne fa ad esempio Nero Giardini(i tronchetti si
sformano e segnano facilmente)



Sneakers di pelle nere o bianco – nere sono adatte al parco d'inverno e nelle stagioni intermedie (es.
nell’incertezza, Adidas, Puma, Nike) ad ogni età.


Gli abbinamenti con il blazer di cotone bianco, il cardigan bianco, il blazer autunnale in viscosa grigio e
tutti gli abbinamenti con i pantaloni bianchi di cotone diritti non sono adatti ad ambienti molto informali
(ad esempio la scuola).
Se uscite di casa tutti i giorni, per rendervi la vita più semplice cambiate abbinamenti ogni tre giorni invece
che ogni giorno.
INTIMO

BIANCHERIA: i i completi intimo più pratici sono coordinati di slip comodi e coprenti tinta unita in
cotone o modal semplici o con pizzo ai lati sul davanti con reggiseni neri morbido modello top Sloggy o a
fascia e reggiseni a balconcino in microfibra lucida color nudo. Evitate tutti i reggiseni imbottiti, a meno che
non abbiate la taglia prima a un'età in cui quasi tutte hanno almeno la seconda. Evitate, almeno
nell'incertezza, i perizomi. Con i pantaloni bianchi indossate sempre solo slip color nudo/naturale/carne. Le
bretelline sottili dei reggiseni non devono vedersi, perciò con maglioncini, top e t-shirt che non le nascondono
indossate il reggiseno a fascia, quello a balconcino con le bretelle estraibili o, specialmente se lo scollo è
molto largo, quello a bretelle larghe del modello top sloggy. Sotto le t-shirt chiare e anche bianche non è
sempre necessario indossare i reggiseni color nudo, perchè se il tessuto delle t-shirt non è eccessivamente
trasparente non è brutto che si intraveda il reggiseno a fascia o modello top nero.
Gli slip dovrebbero avere la zona centrale di cotone 100 % o con piccola percentuale di elastan. C'è chi
suggerisce anche la seta in quanto materiale naturale; i salvaslip, anche se in cotone, andrebbero evitati
anche se si hanno perdite (del resto diminuiscono sempre molto quando non li si usa più e si indossano slip
solo fuori casa e si cerca di stare molto in casa). Gli slip dovrebbero essere in cotone color bianco e essere
lavati a mano con candeggina classica o forse ceramol senza profumo per essere adatti alle pelli delicate o
a chi ha vaginiti o malattie della pelle.

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ABBIGLIAMENTO NOTTE: in ogni stagione a letto consiglio un cardigan di viscosa di qualità, una
sottoveste di raso di seta tinta unita in tinte pastello e degli infradito in gomma dura come quelli De
Fonseca. Fuori casa consiglio la soluzione più sobria in assoluto: top o t- shirt a comodo poco scollato e a
spalline larghe lungo ai fianchi indossato su leggings in tessuto leggero e con felpa di cotone e slip-on di
canvas: il colore più adatto per le slippers, i leggings e la felpa è il nero tinta unita (potete usare anche il
blu), mentre il top/la t – shirt può essere sia tinta unita nera (blu) che bianco – nera (bianco – blu). In
alternativa, per chi non può indossare abiti aderenti, consiglio pigiami comodi con blazer a bottoni e con
gamba slim o straight in viscosa blu scuro tinta unita con un top simile per colore e tessuto e slip-on blu
e forse anche sobrie camicie da notte senza maniche oppure sottovesti lunghe bianche o in colori pastello
con infradito di pelle intonati o slippers di pizzo (considerate il sito Victoria Secret e chiedete consiglio a
donne giovani che sono state ricoverate in ospedale durante la gravidanza o per altre ragioni).
Per risparmiare conservando a lungo gli abiti per la notte lavateli a mano sotto acqua corrente non
molto calda con detersivo per lana e delicati o per bucato a mano anallergico (es. Winni's) senza
ammorbidente, asciugateli appesi e non riponeteli mai sotto il cuscino (come alcuni fanno per abitudine
condizionata dai genitori e dall'infanzia).


CASA
Considerate tutte le soluzioni date dalle immagini inserite in questo paragrafo, ma tenete presente che la
soluzione in assoluto più economica, salutare e comoda è data in ogni stagione da ciò che segue: tutto
l'anno due o pochi di più abitini lunghi fino alla caviglia di morbido spandex o cotone o viscosa di
qualità senza maniche (es. Amazon, Kiabi o Bonprix) su sottovesti in tessuto fresco e lucido senza
biancheria intima, da soli o con un poncho di cotone misto viscosa (i poncho non vanno lavati tanto
frequentemente quanto i cardigan e perciò durano di più e evitano che si usi molto la lavatrice anche per
gli abiti da casa) o al limite un cardigan in economico e duraturo pile (es. da Decathlon) e uno in cotone
100 % non troppo sottile (es. Benetton). Indossate infradito di gomma dura dal taglio affusolato (es. De
Fonseca su Ebay) in estate come di notte, mentre nelle altre stagioni gambaletti di nylon leggeri larghi
sulla caviglia (Albers nei supermercati) con sneakers o slip-on di pizzo, raso o canvas (es. Superga
scontate su Amazon Pittarosso o Deichmann). Sui capelli, con scriminatura variata per non perderne
all'attacco di essa, usate fasce molto sottili elasticizzate o regolabili oppure quattro mollettine con denti
in plastica marrone o nera per scostare dal viso i capelli sciolti o, quando sono presenti altre persone,
una bandana di cotone.
Se non avete la possibilità di acquistare molti capi, evitate lana comune e poliacrilico, perché questi
tessuti si rovinano molto in fretta, dando un aspetto trascurato a chiunque.
Sui tessuti neri e molto scuri in genere pelucchi, capelli e forfora risaltano moltissimo, perciò in casa il
nero è sconsgliabile.
I calzini più adatti alla casa per comodità, praticità e adattabilità alla circolazione imperfetta sono i
gambaletti leggeri in vendita nei supermercati, perché non stringono (almeno quelli leggerissimi da 20
denari , che del resto possono essere tagliati nella parte superiore per evitare di farli stringere del tutto),
si possono lavare a mano in un attimo (sotto il rubinetto con una goccia di detersivo anallergico per
bucato a mano o delicati), si asciugano in poche ore in ogni stagione, sono carini e così facili da
trovare ed economici da essere sostituiti senza rimpianti appena si rovinano e sono adatti anche in
inverno. Se scegliete i gambaletti grigi, potete essere sicure che non perderanno il colore e non vi
causeranno mai allergie. Un'alternativa è acquistare calzini di cotone bordo vivo (Golden Lady), che

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però di solito ricadono sotto il tallone se indossati con le sneakers. Potete anche allargare gambaletti
colorati più corti e aderenti, camuffando poi le cuciture con grandi inserti simili a quelli di alcuni
gambaletti di Amazon. Forse potreste anche usare invisibili salvapiede tenuti fermi da fasce intrecciate
come quelli per chi fa danza, se gli altri tipi scivolano via dal vostro piede.

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Preferite calzature con la suola liscia e lavabile in gomma dura non odorosa e poco squadrata o con
suola in pelle o finta pelle. Evitate materiali più pesanti del canvas non imbottito per le sneakers da casa
e scegliete la gomma dura per le altre scarpe da casa.

Per risparmiare al massimo fate attenzione a che la vostra postura sia sempre adeguata a ciò che
indossate e usate un abbigliamento semplicissimo e apposito quando cucinate o fate le pulizie di casa.



PALESTRA/PARCO
Felpa senza zip nera adeguata (ad esempio Adidas) + leggings neri tinta unita o con bande laterali
bianche (ad esempio Adidas) + t – shirt sportiva senza maniche lunga bianca o nera semplice (ad esempio
Adidas) + sneakers bianco-nere primaverili (es. Superga, Adidas, Nike, Puma). Una borsa da palestra es.
Adidas.


MARE/PISCINA
Curate la scelta dei sandali e degli infradito, che dovrebbero essere di qualità, comodi e non troppo
appariscenti (ad esempio per gli infradito considerate gli Havaianas tinta unita neri, bianchi, argento o
dorati piuttosto che quelli in fantasia tropicale o comunque in colori vivaci). Per sneakers, slip – on ed
espadrillas preferite la tinta unita in canvas semplice o rivestito in pizzo (con eventuali inserti in metallo,
zirconi, ecc.).
Fate attenzione anche alla scelta del costume: dovete evitare, oltre a costumi banali o inadatti al vostro
corpo, anche i costumi poco pratici, come quelli bianchi e quelli a uncinetto/tricot/crochet, nonostante la
moda passeggera. Indossate il bikini con top fatto come il reggiseno modello top sloggy o a "triangolo"
se avete poco seno. Per i corsi di nuoto, indossate costumi sobri e pratici nel modello e nel colore,
scegliendoli in base a quelli indossati dalla maggior parte dei vostri compagni di corso. Segnalo i tankini
(es. Amazon e Bonprix) e consiglio di acquistarne due e cucire un pezzo di stoffa preso da uno sull’altro
per coprire l’eventuale foro sulla schiena in caso di malattie della pelle molto evidenti su questa zona.
Sopra il costume considerate le seguenti alternative: caftano o kimono con frange intonato al costume in
cotone, mussola, voile, e simili tessuti; camicia o maglia a maniche lunghe o a tre quarti lunga in mussola
o cotone, coprente o con trasparenze o anche a rete di cotone o viscosa (anche con lurex); abito lungo o
al ginocchio smanicato; pareo; gonna lunga ampia in tessuto leggero; shorts di jeans o cotone.

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Abito, gonna su top, maxicamicia, caftano o pareo tutti lunghi e neri su un costume nero o bianco – nero
non sgambato forse sono soluzioni consigliabili a chi è sovrappeso (considerate in proposito che il

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costume intero e il trikini stanno bene soprattutto alle magre e che l'uso di "top per tankini" non
aderenti e shorts o abiti in tessuto da bagno è sempre un'alternativa al bikini valida per tutti).
Se c'è una cosa che vale sempre la pena di comprare ai saldi è il costume.
Evitate i cappelli se siete insicure o se non potete acquistarne e indossarne con disinvoltura di stilosi:
scegliete quelli vecchio stile con la tesa circolare larga di paglia o simil – paglia o materiale affine
lavorato a intreccio o in stoffa, semplici (evitate fiori e altre decorazioni) nei colori nero, bianco-nero,
bianco o corda.
Torna utile in piscina e soprattutto in spiaggia una borsa grande a spalla intonata almeno ai sandali e al
cappello: potete scegliere per esempio una sporta modello shopper in canvas, rafia o paglia. Utile
scegliere un telo su cui stendersi sobrio e intonato al costume (magari a righe bianche e nere se il
costume è in questi colori o in uno di essi).
Usate un modello di occhiali da sole con montatura e lenti esclusivamente nere o marroni grandi e
preferibilmente di forme arrotondate e non seguite la moda particolare dell'anno se avete bisogno di
risparmiare, specie se dovete usare costose lenti da vista (per es. evitate quelli con le lenti a specchio o
con dettagli in colori appariscenti sulla montatura).
Per avere ulteriori idee su cosa indossare al mare considerare il paragrafo " Immagini abbinamenti".

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ACCESSORI
OCCHIALI; gli occhiali giusti per chi è incerto sono comuni e neutri e quindi l'ideale è rappresentato
da un paio di occhiali con montatura nera sottile in plastica o, meglio, nel recente materiale flessibile. Il
bianco o trasparente/nero o il grigio/nero sono accoppiamenti sobri e quindi accettabili anche se si è
insicuri, ma bisogna evitare ogni altro colore nel dubbio, soprattutto quelli vivaci.
Soprattutto per le donne con i capelli e/o gli occhi castani sono sobri e belli gli occhiali con montatura
marrone tartarugato (questa montatura marrone è più giovanile se le aste sono nere). Questi occhiali
non sono adatti agli uomini.
Un'alternativa valida è in metallo color argento (in alcuni negozietti si trovano montature classiche a 20
euro). Tuttavia alcuni ritengono che questi occhiali non vadano indossati quando si usa il PC: secondo
alcuni studi essi dirigono le radiazioni direttamente al cervello, al contrario di quelli in plastica.
Occhiali in plastica e occhiali in metallo devono avere entrambi sottili stanghette con estremità leggere e
magari gommate (le altre possono causare dolore e risultare insopportabili).
Alle donne lenti grandi dalla forma un po' arrotondata (ma non esattamente circolare o ovale!) stanno
meglio di solito che non quelle rettangolari, come per gli uomini vale il contrario.
Per gli occhiali da sole vedete il paragrafo "Mare/piscina" precedente.
Fate sempre fare il trattamento antiriflesso (è economico, aiuta mentre si guida, rende le lenti molto
migliori a livello estetico, permette che si vedano gli occhi nelle foto).
Puliteli solo con il tessuto allegato, riacquistabile all'ipercoop o forse anche dall'ottico, evitando
soprattutto il vapore, che li rende fragili. Eventualmente usate il comune detergente per vetri spray.
Cambiate immediatamente le lenti che si strisciano (le strisciature si notano più di quanto sembra e
rovinano la vista).


BERRETTO: un berretto per le stagioni fredde che sta bene a tutte è senza visiera o decorazioni nero
tinta unita comodo e che cada in pieghe morbide dietro, in viscosa o lana, mai "peloso". Se si è certi che
sta bene, si può sceglierne uno interamente aderente al capo purchè semplice. Bastano due berretti
anche uguali di tessuto caldo e meno caldo (eventualmente acquistatene uno solo in misto viscosa-lana).
Quando fa caldo i capelli sciolti sono più "freschi" dei capelli legati e lo sono sempre più di un capo
costretto in un berretto estivo, che del resto è da evitare in ogni caso per non rischiare di acquistare un
modello che non sta bene e fa risultare magari ridicole o antiquate oppure tanto fashion quanto a
disagio.

CINTURE: sceglietele nel modello semplici tinta unita e non spesse con fibbia color acciaio brillante e
passante sottile morbido, piatte e semplici di vera pelle. La larghezza dovrebbe essere adeguata alla
quella dei passanti ei pantaloni, ma potete anche usare una cintura larga un cm con qualsiasi passante,
risparmiando. Evitate pure di usarla se avete bisogno di stare particolarmente comode o se vi dà fastidio
che si veda sotto la t-shirt.
Abbinate i colori delle cinture nel modo più semplice, cioè sceglietele di colore identico o simile (ma non
troppo) a quello delle scarpe.
Evitare i cinturoni che molti abbinano a t – shirt over e maximaglie.

BORSE: in generale la soluzione più pratica nell'abbinare il colore della borsa è la seguente:
Con gli abbinamenti segnalati, usate una borsa tinta unita grigia eccetto che nei seguenti casi:
a) quando vestite bianco-nero senza altri colori usate una borsa nera b) con le sneakers blu di jeans
evitate la borsa o usatene una preferibilmente una borsa blu medio di pelle meglio se con inserti in tela

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di jeans; forse va bene anche un elemento decorativo sobrio in tela di jeans appeso al tiralampo c) con
sandali di pelle marroni usate una borsa di pelle marrone d) con pantaloni beige su sandali bianchi
evitate la borsa o usatene una bianca o beige/ cuoio e) con sandali e eventuali sneakers argento usate una
borsa bianca o argento. Limitate l'uso degli zainetti che non servono a scuola e sceglieteli bene, piccoli e
tinta unita (in pelle, magari con zone traforate, sono adatti a ogni età).
Abbinate alla borsa il portafoglio nello stile, nel colore e possibilmente nel marchio.
Le borse da PC o comunque adatte a contenere quaderni e qualche libro sono da preferire in tela, in
similpelle o in (eco)pelle.
Almeno dai 16 anni a scuola è di sicuro il caso di sostituire le tradizionali cartelle di tela ingombranti e
infantili con abbastanza economiche borse in similpelle o pelle vera grandi a tracolla nere, con zaini in
nappa o pelle grigio scuro o neri o almeno con gli zaini in tela tinta unita Eastpak (magari uno nero e uno
grigio medio). Sono soluzioni perfette anche all'università.


GUANTI: guanti di microfibra lisci, aderenti e sottili neri e/o di similpelle o (eco)pelle, semplici, sottili,
aderenti.
Mai decorati, in colori vivaci o pastello o bicolore. Meglio evitare quelli che lasciano scoperti dita o dorso
della mano.
STOLE, GIOIELLI DI OGNI GENERE E OROLOGI: mai se si è appena appena incerti e, in ogni caso,
non usatene di appariscenti. Nelle gioiellerie italiane oggi si dovrebbero trovare gioielli senza nichel. I
gioielli più economici tra quelli di qualità sono quelli in vetro di murano o in pietre come corniola,
diaspro, ecc. Secondo alcuni studi oggi tenere sempre oggetti elettrici a contatto con il corpo fa male, a
causa della massa di radiazioni dovuta alla proliferazione di cellulari, ecc. Trovo pratici i collari di
viscosa neri e le sciarpe di misto seta e lana grigio-bianco-nere.
OMBRELLI: se non volete attirare l'attenzione sceglieteli pieghevoli e in colori sobri (come il grigio con
dettagli bianchi), pur evitando il nero. Altrimenti badate solo di evitare stampe infantili (preferite fiori,
righe, piccoli stemmi). Quelli da borsetta piccolissimi sono utilissimi perché leggeri, anche se difficili da
trovare.


DA TENER PRESENTE
Gli articoli da acquistare per ultimi e solo se possibile sono quelli tra parentesi quadre dell'elenco con
immagini soprastante.
Può essere molto utile fidarsi, nell'incertezza, dei seguenti suggerimenti:
1) Nell’incertezza, bisogna sempre stare sul neutro dal trucco, ai capelli, agli abiti e alle scarpe.
2) Chi non vuole spendere molto e/o è insicuro, punti sul “classico”, sul sobrio, sul semplice, su negozi
con un minimo di qualità come quelli elencati e non creda di risparmiare rivolgendosi a mercati e
negozietti economici (riconoscibili dalle vetrine con jeans strappati o colorati, t – shirt aderenti e spesso
senza maniche, pizzi e stampe vivaci e spesso, ma non sempre, riconoscibili anche dai prezzi molto
bassi) e ai supermercati oppure comprando la moda dell’anno in saldo o scarpe sneakers (a meno che le
si usi solo in periodi e luoghi adatti). Mai acquistare due capi uguali dello stesso colore, tranne forse
che certi maglioni o pantaloni di cotone basici con nessun particolare che li renda meno anonimi.
In generale si può giudicare sobrio e semplice un abbigliamento scelto considerando almeno il seguente
elenco:
a) Non indossate più di tre colori alla volta (il jeans blu non va “contato”, è neutro), o al massimo
quattro, considerando comunque che “nero – bianco”, “nero – viola”, “nero – blu”, "nero – rosso" e

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“nero – colore naturale” sono generalmente ritenuti meglio accostati se non interferisce nessun altro

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colore. Non indossate colori molto vicini alla carnagione (il "beige" va indossato da tutti solo con misura a
meno che non si abbia l’incarnato scuro; in teoria ciò vale anche per il color cipria o il color naturale, ma di
fatto molte modelle di carnagione pallida pubblicizzano capi di questi colori).
Alcuni siti offrono consigli sui colori da abbinare al colore dei capelli, ma non sono molto pratici...
Comunque si può osservare che argento, blu, arancione e marrone stanno particolarmente bene alle
bionde, rosso a chi ha capelli neri, e rosa antico e "beige" caldo (e verde) alle rosse, mentre alle castane
molti dicono stia bene ogni colore.
Le borse bianco-nere e le t-shirt a righe bianche e rosse sono abbastanza sobrie ma poco versatili.


Gli abbinamenti dei colori proposti sono tra i più comuni, ma quando ci si sente più sicuri si possono
considerare anche altri accostamenti comuni di colori: rosso – cuoio; grigio perla – grigio né chiaro né
scuro– panna/seta/ecru/avorio (– nero); nocciola – beige; blu – beige/cuoio; blu – rosa antico; marrone –
rosa chiaro (o rosa antico) (- bianco); marrone – panna; rosa – grigio; nero – azzurro (– bianco); viola –
nero; ; argento – nero; beige – bianco– marrone non scuro; grigio – lilla; bianco – azzurro; rosso – blu (–
bianco); blu chiaro – marrone chiaro (– bianco); nero – oro; bianco – oro.

Nero e marrone non scuro sono per alcuni ben accostati. Blu scuro – marrone (– grigio) è secondo me da
evitare anche se presente in alcuni cataloghi. Non mi piace abbinare beige e grigio. Il nero con il blu
piace ad alcuni e stona secondo altri. Grigio – blu – nero per me è da evitare senz'altro. Giallo – nero,
viola– giallo o arancio, marrone – giallo e grigio– giallo sono abbinamenti comuni, ma molto appariscenti
e quindi da evitare se si vuole mantenere uno stile semplice specie se non si è giovanissime, anche se un
ombrello giallo, quando si è vestiti completamente di nero, è una scelta senz'altro carina e nello stesso
tempo non molto appariscente.
Il kaki e il verde militare sono meno facili da abbinare di quanto sembra e non stanno bene a tutti, quindi
li eviterei nel dubbio, tenendo comunque conto che in molti siti si trovano abbinati a toni simili o nei
seguenti abbinamenti: t-shirt blu + jeans verde militare + sneakers blu; camicia beige + shorts di cotone
kaki + sandali marroni. Dettagli oro o argento stanno bene su tutto, ma sono da evitare se ci si veste in
bianco – nero. Limitate i colori pastello (ad esempio azzurro, lilla, verde chiaro, salmone e soprattutto
rosa confetto) ed evitate nell'incertezza colori non naturali (ottanio, petrolio…) o appariscenti (arancio,
giallo, corallo, verde carico, cardinale, fucsia, turchese, viola ecc.). Evitate fantasie "animalier" ,
mimetiche/militari, a pois grandi e scozzesi (lo scozzese tipico è a colori troppo vivaci) e limitate melange
(da riservare a maglioni in vari colori soprattutto di lana e a t-shirt grigie), pois puntiformi (da riservare
a poche camicie blu, nere o grigie con pois bianchi) e fantasie jacquard, floreali, chevron (a zig zag, da
scegliere soprattutto per i pantaloni e i blazer in viscosa grigi e le camicie grigie) o astratte. Quanto al
tartan (a quadri grandi in due colori intersecati da parallele in altri colori), riservatelo a camicie
sportive in vari colori e a blazer e pantaloni in cotone, viscosa o viscosa misto lana grigio-neri. Bene le
righe purchè siano al massimo in due colori, di cui uno deve essere bianco. Le righe orizzontali mettono
in risalto l'essere in sovrappeso.
b) Non esagerate con i bottoni “a forma di perla” o brillanti ed evitate logo, disegni e scritte molto
appariscenti (l’ideale è dato dascritte in corsivo poco leggibile o disegni astratti nè evidentissimi nè tanto
meno infantili). Evitate anche qualsiasi ornamento infantile e le spille. Evitate le frange a meno che non
siano su dei giubbotti di suede o pelle scamosciata. Evitate i bottoni a contrasto a meno che non siano
accostati in modo sobrio e poco appariscente allo sfondo (es. bottoni marroni tartarugati su cappotto
nero, grigio o blu). Evitate le zip a contrasto (es. bianche su piumino nero).
Accettate gli inserti in pelle su t – shirt, tuniche, bluse, maglioni e pantaloni neri. Accettate inserti in
pizzo solo sulle t-shrt.

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c) Evitate pantaloni con più di quattro tasche, o a zampa ( "bootcut"), o larghi.
Limitate a certe occasioni i pantaloni di stoffa lucida. Il raso di cotone va bene per i pantaloni estivi.
Nell’incertezza, acquistate pantaloni in viscosa con piega eleganti solo tinta unita o chevron neri o grigi e
indossateli nell'incertezza solo con cappotto, trench, piumino e cardigan neri. Tenete comunque presente
per i colori anche la nota in corsivo sugli abiti adatti a chi non vuole indossare jeans o leggings in quanto
aderenti.


I pantaloni con la zip al fondo vanno scelti con zip corta e non molto evidente.
Ripeto che colori comuni e versatili adatti per i pantaloni aderenti di cotone o caldo cotone o scamosciati
o di velluto da portare con gli stivali neri invernali sono il grigio, il beige e il tortora.
Ricordo di nuovo che colori adatti a pantaloni di cotone leggero non aderenti sono bianco, beige, nero e
grigio (altri colori comuni per i pantaloni ma da evitare nell'incertezza sono rosso, blu, color naturale,
cipria, tortora e tonalità simili).
Evitate jeans di tessuto non elasticizzato e non sottile e morbido. Evitate non solo i jeans strappati,
straight o bootcut, ma anche quelli con sfumature molto evidenti, decorati o di colore diverso da blu,
nero di effetto sbiadito/stone used (grafite), bianco, beige e grigio, color jeans chiaro (light blue
bleached). In generale fate riferimento alla nota relativa ai jeans più sopra.
Evitate shorts, aderenti e non, fuori casa se siete insicure o se non avete gambe snelle e ben fatte e in ogni
caso dopo i 20 o 25 anni usateli solo al mare. Evitate nell'incerezza anche i pantaloni al ginocchio
eleganti. Evitate i pantaloni "pinocchietto" e limitate nel numero quelli alla caviglia.
Sono da preferire jeans e pantaloni con tasche finte o poco spaziose. Non infilate mai le mani o i
fazzoletti o qualsiasi altra cosa nelle tasche dei pantaloni.
Vi sconsiglio l'uso di leggings, almeno se non avete gambe magre e non avete la possibilità di
acquistarne molti o se siete allergici al conservante del colorante nero o a alle tinture (i leggings esaltano
i difetti, cedono e infeltriscono molto in fretta e, se neri e specialmente se in microfibra, sono ricchi
della sostanza allergenica), ma se volete indossarli tenete presente che in ogni stagione sono da preferire
tinta unita semplici o con sobri inserti di pizzo in colori sobri intonati al resto dell'abbigliamento e
abbinati a maximaglie e stivali o ballerine e che un classico dell'estate – base per ulteriori outfits con i
leggings– è il seguente: (giubbotto di pelle primaverile nero aperto +) t – shirt smanicata o a maniche
corte bianca tinta unita o bianco-nera di cotone lunga comoda + leggings di viscosa tinta unita neri al
polpaccio + ballerine o sandali neri, mentre un classico della primavera è abbinare cardigan con scollo a
V o senza bottoni di misto cotone e viscosa nero lungo, t – shirt bianca o nera o bianco-nera, leggings di
viscosa o in pelle tinta unita neri e tronchetti di pelle neri, e in autunno cappotto nero di panno al
ginocchio e/o cardigan nero o antracite-nero con scollo a V o senza bottoni di lana misto viscosa (o
materiali analoghi) lungo fino ai fianchi o al ginocchio, blusa tinta di bel cotone o viscosa tinta unita
bianca o nera lunga, leggings di viscosa o in pelle o pelle con retro o fasce laterali in viscosa o microfibra
tinta unita neri e tronchetti o stivali di pelle neri. Evitate i leggings di viscosa con inserti di pelle a bande
circolari o quadrate (appariscenti) e usate solo per uscire la sera (locali, ecc.) i leggings in tessuto lucido
che imita raso e pelle insieme.

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d) Evitate le trasparenze e in ogni caso non indossate top sotto le camicie un po' trasparenti (se non
riuscite a trovare mussola non trasparente fate piuttosto cucire sulla zona di seno e ombelico due fasce di
pizzo bianco di quelle che si trovano su top da intimo (in merceria non se ne trovano); il reggiseno a
fascia si nota...
Evitate nell'incertezza anche di portare le camicie aperte del tutto su top e t – shirt fuori casa, a meno
che non si tratti di camicie di jeans e non lo facciate di rado.
Nell'incertezza non portate la camicia con il blazer e non indossate le camicie senza maglione con il
giubbotto di pelle.
Microfibra, seta, raso di seta e chiffon sono alternative comuni al cotone per le camicie. Limitate l'uso di
camicie di velluto (una camicia di velluto nera di certo non è un cattivo acquisto).
Evitate camicie a body soprattutto nell'incertezza o se avete problemi di pelle o infezioni alle zone
intime.
Colori comuni, abbastanza sobri e versatili per le camicie sono bianco, azzurro tenue, grigio, bordeaux,
nero e bluette (sempre in tinta unita) o a righe bianche e nere, per quelle da portare sole o sotto
maglioni, e nere a righe grigie per quelle da portare sotto i maglioni.
Le camicie di jeans per l'estate sono un buon acquisto se non si esagera.
Limitate il gessato.
Limitate le camicie a quadrettini bicolore e quelle a stampa tartan in cotone leggero o in morbido tartan
e comunque indossatele solo senza maglione in primavera – estate in ogni ambiente non formale se avete
meno di 30 anni o per passeggiate in vacanza o al parco se avete superato questa età: se la stampa è
tartan i colori più comuni e quindi quelli in cui attirerete meno l'attenzione con queste camicie sono nero
– bianco – grigio; blu – azzurro – bianco o marrone; rosso – blu; se la stampa è a quadretti piccoli i
colori più comuni sono bianco – nero; blu – bianco; rosso – bianco; limitate magari la versione stone
washed, che è un po' più appariscente. Nell'incertezza evitate o limitate camicie e tuniche in formati
poco comuni.

Ricordo che le camicie stanno bene a poche, che il colletto che le caratterizza si sporca facilmente, che il
sudore vi risulta evidente e che mantengono poco la stiratura: non è consigliabile acquistarne.



e) Evitate sempre ampie scollature, bretelline sottili e modelli che lasciano scoperto l'addome e
nell'incerezza anche i monospalla e i top che si allacciano sulla nuca oppure limitateli molto.
Limitate stoffe lucide, tessuti "spalmati" (questi ultimi sono, secondo me, da evitare del tutto almeno
dopo i 40 anni; comunque sceglieteli solo neri) e trasparenze (evitate comunque l'effetto molto
trasparente sul seno).

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Evitate, almeno nell'incertezza, le sovrapposizioni tra t– shirt o limitatevi a sovrapporre tuniche nere di
maniche corte di viscosa invernale a camicie bianche di maniche lunghe.
Indossate maglie e t – shirt aderenti solo sotto cardigan e blazer da portare chiusi quasi del tutto (se la
canotta sbuca anche di poco dallo scollo del cardigan, essa deve essere non da intimo e non molto
aderente), evitando comunque ogni capo ultra aderente – eccetto i pantaloni e anche in questo caso
senza esagerare.
Acquistare t – shirt a maniche corte, a tre quarti o smanicate molto comode è una scelta da considerare,
perché permette, oltre che di non esibire troppo le forme, di trovarle più facilmente nei negozi e di
mantenerle più a lungo asciutte e pulite nonostante la sudorazione, ma non acquistatele di una taglia in
più (le spalle e la scollatura non sarebbero adeguate).

Non indossate mai camicie, t-shirt, pull o maglie con maniche a sbuffo ed evitate nell'incertezza anche
l'effetto simile in vita in tuniche e bluse velate o lucide; va bene l'effetto leggermente arricciato sulle
maniche di certe t – shirt a maniche corte, purché non se ne abusi.
Evitate o le polo simili per materiale e taglio a quelle comuni comode da uomo, preferendo quelle in
microfibra o cotone leggero aderenti.
f) Indossate shorts aderenti e molto corti e minigonne solo in spiaggia. Evitate gonne e abitini di
qualunque lunghezza anche in estate se non siete molto sicure di voi. Evitate sempre le gonne a pieghe.
Evitate gli abiti corti se non volete essere appariscenti e rischiare di essere volgari e fraintese. Evitate
anche le gonne lunghe a meno che non vi troviate al mare o in casa vostra, perche attirano moltissimo
l'attenzione: dovete evitarle se desiderate che il vostro stile sia semplice e sobrio. Volendo indossare
gonne lunghe, fatelo solo in occasioni particolari e sceglietele seguendo i seguenti criteri, almeno
nell'incertezza: non siano eccessivamente elasticizzate ma siano sempre abbastanza aderenti a tutta la
gamba (a meno che non siano in tessuto estivo bianco); possono essere “a tulipano” o asimmetriche, “a
tubo” o con spacco sul retro, ma mai con spacco laterale (specie ampio); è poi meglio che le vostre gonne
lunghe siano esclusivamente di viscosa tinta unita nera o grigio scuro nelle stagioni fredde (in pelle nera
le gonne lunghe sono belle ma davvero molto vistose) e in colori sobri e più vari tessuti solo in primavera
ed estate (le gonne lunghe estive possono essere in chiffon, jeans, mussola, cotone, pizzo e tessuti simili a
questi; sullo sfondo scuro di gonne in chiffon o in tessuti analoghi è particolarmente adatta alla bella
stagione una stampa astratta o floreale in colori pastello o accesi).
g) I cardigan possono avere qualunque scollo, lunghezza e tessuto, purchè siano senza volant e insomma
semplicissimi e non sbuchino dai giubbotti. Può essere utile un cardigan lungo nero con frange e zone

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traforate/tricot, crochet in cotone o calda viscosa. I cardigan da portare aperti del tutto devono essere
senza bottoni. Possono essere girocollo e portati del tutto aperti quelli da indossare su t-shirt a scollo
rotondo non molto profondo. I Cardigan con scollo a V devono essere portati chiusi quasi del tutto se
lunghi in vita o al primo bottone se lunghi.
Coprispalle di maglina e bolero in genere sono inadatti a un guardaroba di base, perché sono poco
pratici e perché non stanno bene a tutte, mentre attirano l'attenzione più di giubbotti leggeri, cardigan e
blazer (al massimo considerateli con un tubino in occasioni particolari). Evitate i gilet o al massimo
utilizzatene uno di pelle nero lungo ai fianchi se siete molto giovani e nel contesto adatto.
In estate i cardigan possono sempre essere alternati a blazer più o meno sportivi in cotone, raso di
cotone o di seta o in felpa, oltre che ai giubbotti estivi.


Colori comuni e versatili per cardigan e blazer primaverili sono nero, grigio, blu, bianco, bianco – nero,
rosa chiaro, argento, beige, nocciola, tortora. Comunque i cardigan possono essere in ogni colore, anche
se consiglio di prenderli in colori sobri (il rosso può andare bene perché sta molto bene con il nero e il
grigio, ma non colori come il turchese, ecc.) e di evitare il color oro. I cardigan devono essere sottili
anche in inverno, almeno se usati fuori casa e sotto cappotti o piumini. Usate solo in autunno, al posto di
giubbotti e cappotti, i cardigan di lana spessa o (poli)acrilico, che devono essere lunghi al ginocchio o
fino a mezza coscia.


Se per cardigan e blazer scegliete tessuti stampati, evitate stampe poco sobrie e colori vivaci.


Per i blazer autunnali (in viscosa, velluto, jersey, ecc.), adatti all'inverno o eleganti (di viscosa) fatevi ben
consigliare circa modello, abbinamenti e occasioni in cui indossarli. Comunque evitate di usarli con le
camicie, almeno nell'incertezza.


h) Maglioncini semplici di primavera – estate possono essere di cotone, caldo cotone o cordonetto di
cotone con eventuali zone traforate, dallo scollo normale o asimmetrico (che lascia una spalla scoperta),

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in qualsiasi colore, ma preferibilmente tinta unita bianchi, beige, ecru, grigi, argentati, neri o blu.

i) Per quanto riguarda trench, piumini, giubbotti e giacche, usare il nero in generale è una risorsa sotto
molti aspetti (in particolare non bisogna sottovalutare constatazioni ovvie come che i capi neri si
rovinano e sporcano in modo meno evidente e si abbinano con molti colori, rendendo possibile un
abbigliamento diversificato e l'acquisto di un numero particolarmente limitato di scarpe), nonostante sia
vero che il nero non è considerato colore primaverile, che snellisce solo un po’ e che non “fa sera” né
rende un look curato e sebbene inoltre non si intoni davvero con tutto (gli unici colori che stanno bene
con ogni altro sono il grigio e il bianco) e a molte persone stia meno bene rispetto ad altri colori. Chi è
allergico alla sostanza che conserva il colorante nero non deve del resto necessariamente evitarlo, ma
comprare in negozi di qualità (che vendono capi che non perdono il colore) e magari evitare di usare
abiti neri in casa e di comprare un cappotto di panno nero (ricchissimo della sostanza che causa
l’allergia), se lo deve indossare spesso e a lungo al chiuso (auto, treno, ecc.). In ogni caso con giubbotti,
cappotti ecc. neri si attira meno l'attenzione che con quelli in qualsiasi altro colore.
Comunque se volete acquistare anche capi di questo genere in altri colori, acquistateli solo tinta unita ed
evitate per trench e giubbotti primaverili colori diversi da blu, grigio o beige e, per piumini e cappotti di
panno, i colori chiari (o dovrete lasciarli in lavanderia ogni due settimane) e quelli che non sono intonati
a un numero discreto dei vostri vestiti (per piumini e cappotti un alternativa al nero che non crea
problemi è il grigio; un cappotto di panno rosso è appariscente ma adatto se alternato a un cappotto
nero o grigio: il rosso infatti non è una tonalità delicata, come sono quelle pastello, nè eccessivamente
originale e difficile da abbinare e inoltre sta molto bene con scarpe nere e sobri vestiti neri, bianchi e
grigi; evitate invece piumini rossi). Scegliete i giubbotti di pelle in colori poco vivaci e sobri come grigio,
marrone e rosa cipria e non lucidi; se nel modello trench, sceglieteli solo marroni o neri.
Se si stacca un bottone a pressione (quelli in metallo senza asola abbinata) del giubbotto, andate in una
merceria e sartoria: lo attaccheranno sul momento con uno strumento apposito (non dovrete attendere).


Giacche, cappotti primaverili e trench in tessuti non impermeabili e particolari non sono pratici e quindi
non sono adatti a un guardaroba semplice come quello che io propongo, ma sono da considerare quando
l'armadio è già ben fornito.


Evitate parka non estivi e trench sportivi con bottoni in plastica forati (nell'incertezza comunque
eviterei i parka in ogni stagione).
Tenete presente che i giubbotti in pelle scamosciata o suede non sono né adatti a ogni ambiente né facili

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da abbinare, sono delicati e richiedono scarpe in tessuti altrettanto delicati. Acquistatene comunque
solo marroni.

Il giubbotto di pelle può essere in (eco)pelle o similpelle (ricordate che la sartoria non lavora pelle,
similpelle e ecopelle), ma consiglio la pelle vera. Un'alternativa alla pelle è la nappa. Il giubbotto di pelle
estivo deve essere semplice e non può essere sostituito da un trench e tantomeno dal giubbotto di pelle
autunnale.
Il cappotto di panno e il giubbotto di pelle adatti a un guardaroba di base non devono avere lo scollo a V
profondo (inadatto ai freddolosi o a chi non ha un guardaroba ricco).
Tenete presente che alcuni modelli di giubbotti per la primavera-estate (soprattutto quelli di jeans o i
trench con cintura da annodare) sono fatti in modo da non poter essere chiusi.
I giubbotti cortissimi (quelli la cui lunghezza arriva al seno) sono un articolo da indossare con tubini e
simili abitini. Non indossateli in nessun altro modo, almeno nell'incertezza.


Sotto il giubbotto di pelle autunnale indossate la camicia solo se con sopra il maglione almeno
nell'incertezza. Non chiudete del tutto il giubbotto di pelle autunnale. Lasciate sempre del tutto aperto il
giubbotto di pelle estivo, specialmente se non ha la chiusura laterale con collo ampio ripiegato.
Sotto giacche in viscosa è meglio indossare solo tuniche o t-shirt comode ed eleganti nell'incertezza e
comunque mai niente di molto scollato, aderente o molto sportivo.
Chi vuole indossare maximaglie, gonne o abiti, li faccia sbucare poco o per nulla dal fondo del cappotto e
del trench e dal piumino lunghi. Sotto trench e cappotti non fate sbucare i cardigan e non indossatene
sotto il giubbotto di pelle e i piumini a meno che non siano lunghi.
Solo un cappotto di panno di taglio particolarmente elegante non può essere abbinato ai jeans. Nessun
cappotto di panno può essere abbinato a scarpe sportive e nemmeno a jeans se questi sono modello
diritto o a zampa o se sono blu chiaro o medio/neutro o se vengono indossati con scarpe basse (è meglio
indossarlo con pantaloni di diverso tessuto su tronchetti o con jeans skinny blu scuro o non blu su
stivali di modello classico con tacco). In generale è meglio limitare l'uso dei cappotti di panno, perché in
genere si rovinano molto in fretta.
I piumini e i cappotti non devono mai essere troppo lunghi e anzi non devono arrivare a coprire il
ginocchio e inoltre non devono avere decorazioni, inserti, più di due tasche o elementi/zone in rilievo. Se
siete alte meno di 1.65 metri preferite i piumini lunghi al massimo fino ai fianchi. Se comprate i piumini
online, considerate che se sono lunghi è più facile che vi arrivino stropicciati e che le pieghe sul materiale
dei piumini non possono essere stirate.
Evitate, nell'incertezza, i cappotti con gli alamari e quelli doppiopetto e i piumini lunghi con la cintura.
Evitate in ogni caso i piumini con alamari, i cappotti con cintura e piumini e cappotti svasati o che
comunque vestono molto largo.
Per conservarli a lungo in buono stato fateli lavare a ogni stagione e abituatevi a evitare di usarne le
tasche esterne (oppure usatele con criterio o svuotatele ogni sera).
Per cappotti, piumini, trench, giubbotti ecc. bisogna essere disposti a spendere anche molto più che per

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gli altri capi e a informarsi con particolare attenzione, e ciò sia perché sono in vista che perché è questa
l'unica garanzia perché durino anche se portati tutti i giorni a lungo, in mezzo alla polvere della strada e
a vento, pioggia e pieno sole.
l) Le scarpe devono essere semplici, sobrie, sempre perfette (è bene pulirle ogni giorno e lucidare al
bisogno la pelle nera con lucido con spazzola incorporata di vecchio modello, evitando i prodotti spray e
recenti con dannoso silicone e con effetto non uniforme; portate con voi in borsa delle salviette umide
delicate per il corpo di qualunque genere per usarle occasionalmente sulle scarpe per rimediare allo
sporco che vi è capitato di farvi fuori casa).
Le scarpe devono avere un minimo di qualità, perché le cuciture e le suole delle scarpe economiche
molto spesso non durano e inoltre le scarpe sono la prima cosa che viene giudicata (la pelle deve essere
vera, il marchio deve essere tale da garantire qualità di tessuto e cuciture). Tuttavia, se può essere una
garanzia, non è indispensabile comprare marchi costosi come Nero Giardini, le cui scarpe, se usate
molto, non durano comunque più di un anno.
Sconsiglio di acquistare scarpe in pelle non nera in negozi economici.
Dopo ogni uso mettete le scarpe sul davanzale esterno di casa e lasciatele esposte all'aria per ore,
togliendo eventualmente la soletta e il plantare.
Nei luoghi dove nevica spesso lo scamosciato non è l'ideale (potete comunque trattare l'alone lasciato
dalla neve con un detergente per capelli delicato e la spazzola apposita). Se il tacco fa molto rumore o se
la pelle si graffia, portate le scarpe dal calzolaio e avrete risolto il problema.
Le scarpe devono essere sempre semplici (il plateau è comodo ma appariscente e perciò da evitare
almeno per le scarpe estive e inoltre, come già scritto, vanno evitati zeppa, decorazioni, infradito,
cinturino alla caviglia o chiusura con velcro, chiusura "a strappo").
Da evitare sicuramente sono i tronchetti che arrivano più su della base della caviglia: richiedono jeans
molto aderenti alla caviglia, abiti scomodi e che non sono per tutti (es. leggings o gonne) o pantaloni di
lunghezza poco comune, scomodi, richiedenti sartoria e difficili da trovare e danno un aspetto tozzo alla
linea della gamba.
Per quanto riguarda scarpe basse stringate classiche o sneakers, evitate il modello che, se visto di lato,
ricorda un po' la forma di un triangolo.
Eviterei le sneakers con la punta gommata (sono anche troppo sportive e giovanili) .
Le Superga sono molto consigliabili per le sneakers, perché i prezzi sono molto variabili, sono semplici,
molto vendute, fresche: considerando che molti dei modelli sono adatti soprattutto ad adolescenti, optare
nel dubbio sulla tinta unita in colori sobri e pratici (nero, grigio, blu scuro, beige, color blu jeans
neutro) in canvas, pizzo e argento e oro in rete metallica. Userei il rosso per le scarpe solo in casa.
Per le sneakers di canvas o tela di jeans color blu jeans neutro o scuro consiglio una ricerca paziente su
Google e Ebay: le linee del 2015 di Rodarte Superga o di Roy Rogers e la linea Superga dell'anno scorso
sono un'indicazione, ma io quest'anno non sono riuscita a trovarne nemmeno un paio semplice e senza
punta gommata sotto i 90 euro.
Le sneakers bianche si sporcano anche solo con la povere dell strada e quindi vanno evitate da chi ha
problemi economici o di tempo, ma i sandali bianchi di vera pelle sono meno delicati di quanto sembra e
del resto a piccole imperfezioni su questi sandali si può rimediare con del bianchetto per penne.
Io eviterei i sandali e gli infradito in generale fuori casa se mi trovassi in difficoltà economiche tali da
dovere scegliere tra essi e delle sneakers in canvas, perché rispetto a queste sono molto più costosi (è
indispensabile che siano di qualità o non durano) e meno pratici e igienici (il piede suda meno, ma si
sporca). Colori sobri e comuni per i sandali e gli infradito sono nero, marrone medio, beige, grigio,
bianco, bianco-nero e argento (quest'ultimo poco pratico).
m) Abbinate cintura, scarpe e borsa e portafoglio: se il colore non è lo stesso per i tre pezzi, allora
bisogna intonarli e staccare nello stesso tempo (ma molti scelgono cintura e scarpe in sfumature simili),
mentre il materiale deve essere lo stesso per tutti gli accessori.

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La pelle è meno facile da rovinare, più duratura e di migliore e poco appariscente effetto rispetto a
scamosciato e vernice.
n) Evitate orologi se si ha bisogno di risparmiare al massimo e se non è possibile farsi aiutare nella scelta
o comprarne di sobri e costosi (l’orologio è in evidenza e del resto ci si abitua presto a leggere l’ora sul
cellulare). Gli orologi provocano o peggiorano molto le allergie a nichel e cromo, provocando danni
anche seri al sistema immunitario e alla pelle.
Tralasciate del tutto sciarpe, foulard, stole, gioielli di ogni genere, perché tutto ciò non è essenziale e
richiede informazioni e cure specifiche che è meglio accollarsi solo quando si hanno energie e
disinvoltura sufficienti per migliorare davvero un look già curato.
La stola ideale è facile da abbinare e pratica e comoda da indossare, quindi sottile e corta in seta nera o
grigia o grigio-nero-bianca. Su Youtube esistono video in cui viene insegnato come annodarle bene, ma
potete anche indossarla come nella foto seguente. Io non uso mai stole o sciarpe: le considero scocciature
e spese inutili.
3) In primavera ballerine e soprattutto mocassini sono senz’altro scarpe ideali, ma chi ha la pelle
delicata non può indossarle, perché causano vesciche dolorose recidivanti in questi casi (il salvapiede
non dà nessuna protezione sotto questo aspetto). Gli stivali primaverili non sono sempre facili da
abbinare e richiedono jeans skinny, leggings di cotone con maxi t-shirt o abitini corti sulle gambe nude,
ma sono abbastanza comodi e freschi.

Nelle stagioni intermedie chi ha la pelle delicata è meglio ripieghi sulle alternative indicate nella nota
relativa agli abbinamenti.
Quando piove o di sera, i tronchetti, le parigine, le scarpe più comode stringate, ecc. in pelle sottile e di
qualità sono scarpe adatte anche in estate, soprattutto se Geox.
4) Sotto i maglioni portati senza camicia, per non rovinare il tessuto col sudore, diminuire la formazione
di pelucchi e per lavarli meno, è meglio indossare maglie di manica lunga o almeno top di microfibra
molto sottile (fatelo solo però se ciò non fa apparire stretto il maglione)
5) Per gli abiti da usare fuori casa è meglio usare la lavanderia o lavare via a mano il sudore e asciugare
i vestiti appesi. Tenete presente che an che lavare e stirare da sé ha dei costi e soprattutto è molto facile
rovinare i tessuti delicati di cui sono fatti quasi tutti gli abiti femminili oggi. Molte lavanderie, del resto,
fanno sconti almeno periodicamente. Portate con voi in borsa delle salviette umide delicate per il corpo
di qualunque genere (le più economiche sono vendute dai supermercati Lidl) per evitare di sudare
troppo e per usarle occasionalmente sugli abiti per rimediare alle macchie che vi è capitato di farvi fuori
casa. Per il lavaggio dell'intimo vedi il paragrafo apposito più sopra. Se uscite poco usate i deodoranti
per la sudorazione eccessiva con alluminio quando indossate t-shirt non smanicate o non abbastanza
larghe.
6) Per trovare sarti, occorre chiedere nelle lavanderie e nelle mercerie, oltre a cercarli nelle pagine gialle.
In certe situazioni i sarti rubano, e anche parecchio.
Bisogna fare attenzione in sartoria ai prezzi, (come con tutti gli artigiani, poiché per legge possono
evitare listini con i prezzi e anche il dettaglio nei preventivi, che per altro di solito non rilasciano
spontaneamente). È utile, soprattutto se non si ha un sarto di fiducia e se non si sono trovate sartorie con
listini e che rilasciano ricevute e preventivi, seguire i seguenti comportamenti prudenti: vedi la sezione
"truffe" più sotto. Per evitare del tutto la sartoria faccio molta attenzione a comprare solo in negozi che
conosco bene, evito tutto ciò che è aderente e inoltre accorcio io i pantaloni, che per questo scelgo in
genere scuri e slim e a volte compro quelli che lasciano scoperta la caviglia perché sono bassa e a me in
genere arrivano a coprirla.
Ricordate che le sartorie non lavorano su tutti i materiali (ad esempio non sulla pelle).

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7) È utile fare delle foto (anche in casa e con l'autoscatto) agli abiti indossati secondo gli abbinamenti più
diversi creati una volta per tutte.
Per evitare ripensamenti, meditate qualche giorno ogni acquisto, scrivete elenchi dei vostri abiti e dei
loro abbinamenti ed evitate il più possibile di recarvi di persona nei negozi, specie con il portafoglio o
anche solo privi del giusto “vocabolario”, un po’ in disordine o senza “imbottitura antistronza/o”: la
legge sulla privacy nei camerini viene ignorata a quanto pare sistematicamente con telecamere abusive e
con tende non a norma e la maggior parte dei commessi, in assenza di un particolare “profitto”
personale, considera a volte un interesse e un piacere vendere il peggio oppure il costoso a priori.
É utile consultare il sito dell'Adiconsum e considerate che essa è utile se ci si informa in modo anonimo e
indiretto e se la si consulta solo dopo iscrizione e di persona solo per far mandare lettere ai negozi circa
alcuni obblighi, come quello del preventivo.
Per ingiurie e rifiuto di vendita occorre rivolgersi di persona ai carabinieri per fare denuncia – da
accumulare magari prima di provare legalmente qualcosa e eventualmente avviare processo, mentre
per rifiuto di scontrino adeguato bisogna consultare l'Agenzia delle Entrate  anche online  per
denuncia al fisco, e per denunce all'ufficio igiene invece bisogna far tutto in modo anonimo o privato e
indiretto con mail a giornali e solo se strettamente indispensabile.

8) Per foto tessera destinate a qualsiasi documento anche informale e in particolare per la carta di
identità, tralasciate le creme e fate il possibile per evitare che la pelle appaia anche lievemente lucida ed
evitate camicie o maglie bianche o in colori molto chiari (non stanno bene sullo sfondo bianco delle foto e
sotto le luci della macchina fotografica): rivolgetevi sempre ai negozi appositi e fate sviluppare
assolutamente solo le foto in cui sorridete in modo solo accennato e neutro e guardate in modo rilassato
dritto nell'obiettivo (non considerate minimamente foto in cui guardate per terra o di lato o in modo
espressivo di qualsiasi umore). Rifate tali foto finché non venite bene, senza risparmiare (dureranno e
dovete presentarle anche in luoghi come la questura, gli ospedali, ecc.) e rifate carta di identità, patente,
ecc. se la foto non vi va bene: pur non potendolo fare troppe volte per evitare di attirare l'attenzione e
provocare commenti malevoli, potete rovinare la foto e dire in Comune che, essendosi rovinata
accidentalmente, dovete sostituirla oppure potete rifare del tutto il documento dicendo di averlo
smarrito (ma in quest'ultimo caso pagherete di più e – credo – dovrete anche fare la denuncia di
smarrimento in questura).
Per quanto ovvio sia, non è male ricordare qui che si dovrebbe decidere di sviluppare le foto di uso
personale pensando ai fotografi e ai commessi che le maneggeranno – e che lo faranno proprio in
qualsiasi modo e con chiunque desiderino farlo – limitandosi quindi a salvare nel tablet o in chiavette le
foto che, per quanto comuni, vorremmo che restassero private con più sicurezza (o a stamparle in
piccolo con la propria stampante per un lavoro di decoupage antistress).


UN POSSIBILE ABBIGLIAMENTO DI BASE PER UOMO ADULTO,
RAGAZZO E BAMBINO

ABBINAMENTI PROPOSTI
Il giubbotto indicato è nero tinta unita in pelle (vera o finta) o in tessuto impermeabile lucido comunque
con imbottitura leggera in autunno e in tessuto impermeabile lucido imbottito invernale in inverno (con o
senza cappuccio, ma mai con inserti in pelo né sul collo né sul cappuccio). Per entrambi i giubbotti il
modello adatto è lungo fino a coprire i fianchi; senza fascia elastica in vita e senza inserti, con due tasche
(più una interna eventuale). Un cappotto di panno nero lungo fino ai fianchi o al ginocchio può essere utile
in autunno e, se il panno è pesante e resistente, in inverno.


Usate borse di tela o pelle (vera o finta) nera, cinture di pelle vera nera, calzini grigio scuro o neri e scarpe

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stringate di pelle (vera o finta) nere nel modello né classico né sportivo.




I maglioni si intendono tutti sottili di cotone con poliammide o misto cotone-viscosa o viscosa con eventuale
piccola percentuale di lana (non cashmere). I cardigan si intendono di viscosa leggera o in un cotone misto
viscosa leggerissimo con trasparenze o meno ma più sottili dei maglioni. Se avete bisogno di semplicità o non
trovate cardigan adeguati alla portata delle vostre tasche, fatene a meno tranquillamente. Se siete in difficoltà
economiche limitatevi a 8/10 maglioni da usare tutti sia in pieno inverno che in autunno e a fine inverno,
scegliendoli sia girocollo che a V stretta e a collo alto. In inverno, sotto i maglioni usate una T-shirt girocollo a
maniche lunghe e in autunno a maniche corte. La camicia sta meglio sotto i maglioni a V che non sotto quelli
girocollo, almeno se lo scollo è poco profondo. Evitate del tutto le camicie sotto i maglioni se avete bisogno di
risparmiare molto e di semplicità o se non potete mantenere i colletti estremamente puliti e stirati.
Gli articoli tra parentesi quadre sono da considerare non indispensabili ma utili.
In ogni abbinamento gli articoli tra parentesi rotonde si possono indossare o tralasciare.

AUTUNNO E INVERNO
 Maglione sottile nero con scollo a V stretta o a collo alto o girocollo (+ camicia nera tinta unita o a
righe sottili bianche) + jeans nero effetto sbiadito/stone used o blu scuro [o antracite] o nero stone/grafite


 Maglione sottile grigio scuro a collo alto o girocollo o a V stretta (+ camicia nera tinta unita o grigio
scuro tinta unita o gessato) + jeans [antracite (se il tono del maglione non è troppo discosto) o] nero
effetto sbiadito/stone used


 Maglione sottile grigio medio con scollo a V stretta o girocollo o a collo alto (+ camicia grigio medio
tinta unita o gessato) + jeans grigio medio [o antracite]

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_ Maglione sottile bluette o blu chiaro girocollo o a V stretta o a collo alto (+ camicia tinta unita
bluette o blu chiaro) + jeans blu scuro
 Cardigan sottile con bottoni di ampia vestibilità con scollo a V profondo sottile nero tinta unita +
camicia di cotone a maniche lunghe nera con righe sottili verticali bianche o grigie o a pois molto piccoli
bianchi + jeans blu scuro o grigio medio [o antracite] o nero effetto sbiadito/stone used]


_ [Cardigan sottile con bottoni di ampia vestibilità con scollo a V profondo sottile grigio medio con
dettagli grigio scuro o viceversa + maglione a collo alto molto sottile + jeans blu scuro o grigio medio [o
antracite] o nero effetto sbiadito/stone used]

 Maglioni sottili a collo alto o girocollo o con scollo a V stretta neri con poche strisce o altri dettagli
bianchi, grigi o colorati + jeans blu scuro, grigio medio, [antracite], nero effetto sbiadito/stone used o
nero stone


SOLO IN INVERNO E SE SI DESIDERA RENDERE PIÙ
VARIO IL GUARDAROBA INVERNALE CONTINUANDO A
PUNTARE SULLA TINTA UNITA E A VESTIRE COLORI
SOBRI E MEDIO - SCURI

 Maglione sottile con scollo a V stretta o girocollo o con collo alto grigio medio tinta unita + (camicia
di cotone a maniche lunghe blu a righe bianche) + jeans blu scuro + cintura grigia scamosciata + calzini
blu + polacchini scamosciati invernali grigi + giaccone invernale blu simile a quello nero invernale ma
preferibilmente non lucido + borsa di tela blu]

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 [Maglione sottile tinta unita con scollo a V stretta o girocollo o con collo alto blu scuro + (camicia di
cotone a maniche lunghe tinta unita grigia o bluette) + jeans blu scuro + cintura grigia scamosciata +
calzini blu + polacchini scamosciati invernali + giaccone invernale blu + borsa di tela blu]
- [Maglione o cardigan con zip o bottoni sottile con scollo a V stretta o girocollo o con collo alto blu
scuro tinta unita o cardigan con zip o bottoni simile + (camicia di cotone a maniche lunghe grigia) +
jeans grigio medio + cintura grigia scamosciata + calzini grigi + polacchini scamosciati invernali +
giaccone invernale blu + borsa di tela blu]


 [Maglione sottile con scollo a V stretta o girocollo o con collo alto blu scuro, bluette o blu chiaro tinta
unita o con particolari azzurri tinta unita + (camicia tinta unita bluette) + jeans blu scuro + cintura di
pelle marrone + calzini marroni + scarpe stringate o mocassini di pelle marroni+ borsa di similpelle
marrone + giaccone invernale blu]


 [Maglione sottile con scollo a V stretta o girocollo o con collo alto blu scuro tinta unita (+ camicia
tinta unita bianca) + jeans beige + cintura di pelle marrone + calzini marroni + scarpe stringate o
mocassini di pelle marroni + borsa di similpelle marrone + giaccone invernale blu].


Io indico i jeans per semplificare, perché sono adatti quasi a ogni età, sono resistenti e mantengono bene la
stiratura, ma ogni jeans può essere sostituito da un pantalone di uguale colore in caldo cotone e, nel caso di
quelli grigio medio, anche in velluto a coste o liscio.
Indico di solito la tinta unita per i maglioni perché voglio semplificare il più possibile: il gessato, qualche
riga sottile o alcune zone colorate vanno benissimo per i maglioni abbinati nell'elenco, purchè i colori
siano sobri e ben intonati e purchè essi, quando non si indossino jeans blu, siano ripresi nel colore della
camicia e/o dei pantaloni. Anche sulle camicie le righe vanno benissimo, purchè siano sottili, in colori
sobri e intonati allo sfondo della camicia stessa e al maglione.


I rombi sono una sobria alternativa alla tinta unita e anche i maglioni con risvolto sul colletto a V a
contrasto e quelli con le finte"toppe" sui gomiti sempre a contrasto: alcuni rombi, le toppe e il risvolto
dovranno essere però, soprattutto nell'incertezza, del colore dei pantaloni e/o dell'eventuale camicia e ben
intonati al colore prevalente del maglione.

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Sotto i 35 anni sono molto adatti ovviamente anche di blazer di felpa (o altro materiale adatto all'inverno
eadatto a persone giovani) da portare aperte sulle t-shirt e con sneakers (magari un paio in pelle tinta unita
grigio scuro e un paio simili tinta unita nere o bianco-nere). Non amo le felpe fuori casa e fuori dalla
palestra. I maglioni possono avere la zip solo a V o in diagonale, ma solo sullo scollo, piccola, sobria, e del
colore dello sfondo.


ABBIGLIAMENTO UN PO’ PIÙ FORMALE
INVERNALE
 aglione grigio scuro o medio di misto lana-viscosa o misto lana-cashmere sottile + camicia di cotone
a maniche lunghe tinta unita o chevron grigio scuro + pantaloni classici tinta unita o chevron grigio
scuro (non eccessivamente però) di viscosa con piega + calzini, scarpe classiche, cintura di pelle,
cappotto di panno tinta unita nero + guanti in (eco)pelle o similpelle neri + stola di seta grigio scuro (Se
l'occasione non richiede pantaloni classici, usatene in caldo cotone o velluto senza piega)
 Maglione o cardigan nero tinta unita di misto lana-viscosa o misto lana-cashmere sottile + camicia di
cotone a maniche lunghe nera tinta unita o con righe sottili verticali bianche o grigie o a pois puntiformi
bianchi + pantaloni classici tinta unita neri e il resto come sopra (Se l'occasione non richiede pantaloni
classici, usatene in caldo cotone o velluto senza piega);


ABBIGLIAMENTO UN PO’ PIÙ FORMALE
PER STAGIONI INTERMEDIE O CALDE
Usate gli abbinamenti dell’abbigliamento un po’ più formale invernale con maglioni (o cardigan) più
leggeri senza maglioni e giubbotti. Potete usare anche, in situazioni al limite dell'informale, gli
abbinamenti del paragrafo precedente con dei pantaloni senza piega grigi di cotone semplice ma di
qualità.
APRILE – MAGGIO – GIUGNO – LUGLIO – AGOSTO –
SETTEMBRE
Nelle stagioni calde usate in genere giubbotto nero di finta pelle o effetto pelle con scarpe di pelle vera o
finta nere e giubbotto nero o grigio più leggero con sneakers di canvas o comunque primaverili grigie.
Entrambi i giubbotti devono essere sobri, semplici e di taglio classico e vanno indossati con calzini grigi o
neri, cintura di pelle vera nera e borsa nera di canvas.

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 Camicia di cotone a maniche lunghe (anche arrotolate a tre quarti) o corte tinta unita nere o grigie o
blu chiaro, medio o scuro tinta unita oppure polo simili + jeans blu scuro o grafite/nero stone used


 [Camicia di jeans blu, nera o grigia tinta unita o stone washed a maniche lunghe (anche arrotolate a
tre quarti) senza giubbotto + jeans blu del colore della camicia + sneakers di canvas nere o blu]


 Camicia a maniche corte o lunghe (anche arrotolate a tre quarti) o corte tinta unita verde o polo
simile + jeans blu

 [Polo a maniche corte tinta unita rosse o bluette o turchesi + jeans blu (con quelle rosse anche jeans
grafite/nero stone used]


 Camicia a maniche lunghe (anche arrotolate a tre quarti) blu scuro con dettagli bianchi o grigi +
jeans grigio + sneakers di canvas grigie + borsa di tela blu (+ giubbotto grigio)]

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 Camicia a maniche corte o lunghe (anche arrotolate a tre quarti) tinta unita beige o marroni o
azzurro tenue (anche gessata) o bianca o camicia alla coreana/camicia di lino bianca o ecru tinta unita o
polo simili + jeans o pantaloni chino di cotone beige + cintura di pelle beige o marrone chiaro + calzini
beige + borsa di canvas blu o marrone + sneakers di canvas marrone chiaro (+ giubbotto primaverile
beige scuro)]


Al posto dei jeans potete usare pantaloni in cotone (evitate quelli con la gamba larga). Io consiglio di usare
solo jeans.

Sotto i 35 anni è chiaro che l'eventuale giubbotto in tela primaverile grigio può ovviamente ben essere
sostituito con poca spesa anche da un giubbotto di jeans grigio e da uno blu.


Anche blazer di felpa leggera, cotone,cotone rasato o viscosa (anche con inserti in raso di seta o pelle) sono
un'alternativa valida: portateli aperti su t- shirt con jeans e sneakers invece che sulle camicie.


Almeno sotto i 35 anni, almeno all'esterno dell'ambiente di lavoro, è ovvio che vanno di certo benissimo
anche t – shirt di cotone con scritte, stampate o a righe e anche camicie tartan normali o stone washed
portate chiuse oppure aperte su t-shirt (per avere un riferimento, le camicie a maniche lunghe e corte
potrebbero essere nei colori delle polo e abbinate similmente e le t- shirt sottostanti bianche con scritte e
stampe eventuali in colori che richiamano quelli delle camicie). Portare anche le camicie di jeans sopra le t-
shirt tinta unita o con scritte o stampate. Evitate nell'incertezza stampe dai colori appariscenti o non
intonati allo sfondo o ai pantaloni.

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Tutti i capi e anche le scarpe e gli accessori segnalati si intendono tinta unita, tranne quando è indicata la
fantasia a righe o melange. La tinta unita per quasi tutte le proposte e i colori delle righe sono stati scelti
considerando che si tratta di un abbigliamento di base. L'indicazione circa le righe bianche a fondo manica
e sul bordo del colletto delle polo deriva dalla constatazione che le polo dal colore del tutto uniforme non
costose vengono a volte considerate adatte alla casa piuttosto che all'esterno, per quanto chi ha problemi
economici non deve certo per questo evitarle. Se si acquistano polo con più colori o inserti, è bene scegliere
questi ultimi intonati e con misura (per esempio, se le polo non sono costose e nell'incertezza è meglio
evitare stemmi o logo grandi o in colori o forme appariscenti e preferire le righe; per quanto riguarda
scritte e e stampe vedi la nota relativa in "Da tener presente")


I jeans e i pantaloni devono essere in generale tinta unita lunghi e senza piega e devono cadere "slim" o
"diritti"(modello "straight", mai "bootcut” o "skinny"), senza essere quindi nè molto aderenti né larghi.
Devono avere al massimo quattro tasche e tessuto e colore uniformi. In estate eventualmente indossate
pantaloni di cotone o lino sobri oppure, in contesti informali, anche pantaloni comodi chino con (finta)
tasca sulla coscia (di cotone, misto cotone – lino, suede, ecc.), anche in colori sobri non indicati qui. I
pantaloni di cotone e caldo cotone, velluto o lana sono meno sportivi dei jeans: evitateli se non potete lavarli
o stirarli spesso e se dovete recarvi in ambienti informali (es. la scuola).
Giubbotti e giacconi devono sempre essere abbastanza sottili, in tinta unita, senza inserti in pelliccia o altre
decorazioni e con il marchio invisibile, se si tratta di un acquisto fatto al mercato o nei grandi supermercati
e negozi simili, oppure piccolo e per nulla appariscente se si tratta di un prodotto abbastanza economico ma
di marchi comunemente abbastanza apprezzati (come "Benetton", "Sisley" e "Geox" ad esempio). Non
portate la borsa a tracolla quando indossate i giubbotti, perché la cinghia e il lato della borsa a contatto con
il corpo mentre si cammina, con l'attrito li rovinano sulla spalla e sul fianco. Le borse da PC al lavoro sono
usate con la maniglia da molti.
Il taglio classico senza fascia elastica al fondo e lungo fino a mezza coscia è da preferire perché adatto a
ogni età, abbigliamento e ambiente.
Per i giacconi e i giubbotti neri è preferibile il tessuto impermeabile lucido. Nell'incertezza evitate i piumini,
soprattutto gonfi o a salsicciotti.
I cappotti di panno da usare tutti i giorni in inverno o autunno sono da preferire lunghi poco oltre la vita
(quelli lunghi fino a mezza coscia o al ginocchio sono adatti soprattutto a chi è magro e a determinati
occasioni o ambienti) . Evitate, nell'incertezza, i cappotti con gli alamari, quelli doppiopetto, quelli che non
sono neri o grigi. Evitate in ogni caso i cappotti con cintura e quelli lunghi oltre il ginocchio.
In generale è meglio limitare l'uso dei cappotti di panno, soprattutto perché il panno si rovina molto in
fretta. Chi poi è allergico al conservante del nero e alle tinture dovrebbe considerare di limitare l'uso dei
cappotti neri se deve sostare molto e spesso in posti chiusi come treno, auto, ecc., perché ne sono
ricchissimi. L'unica alternativa sobria e facile da abbinare al nero per il cappotto di panno è l'antracite, che
però non è abbinabile bene a molti colori.
Ovviamente bisogna evitare sempre polo e camicie aderenti se non si è magri. Le camicie a maniche corte
più adatte a chi ha pancetta e spalle strette e poco muscolose o curve sono quelle con inserti sulle spalle e
tasche gonfie sui pettorali, in cotone spesso (sono anche quelle che mantengono meglio la stiratura).
Credo che la camicia a qualunque età stia meglio sopra i pantaloni, se indossata da sola, che non infilata,

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per quanto in un contesto davvero formale vada senz'altro infilata.
Polo di maniche lunghe o corte possono essere indossate sopra i pantaloni a ogni età e sono anzi più
piacevoli da vedere portate così, almeno se non sono eccessivamente lunghe. Le polo stanno bene più che
altro ai magri (chi ha la pancia pronunciata usi le camicie). Non portate le polo sotto giubbotti di pelle e di
jeans né sotto giubbotti lunghi solo fino alla vita. Le polo scoloriscono a macchie e in genere molto in fretta,
perciò chi non ha l’auto risparmia scegliendo le camicie.
Portate preferibilmente cardigan leggerissimi (con trasparenze) o sottili e morbidi (in un tessuto di qualità),
e portati chiusi. Devono essere con bottoni e con scollature profonde a V. Evitate nell'incertezza o se non
siete magri altri modelli e materiali per i cardigan.
Le t – shirt da intimo devono essere del tutto coperte dagli abiti: lo scollo deve essere a V e quando si indossa
la camicia bianca senza maglione esse devono essere color naturale o del colore che più gli si avvicina.
Anche se si ha la pancia pronunciata, devono essere aderenti (stanno meglio così, sotto gli abiti e da sole).
Alle sneakers scamosciate con inserti in pelle sono da preferire quelle in canvas perché queste ultime fanno
sudare molto meno e costano meno. Dovete però comprare almeno Superga, perché le marche più
economiche per questo tipo di scarpa deludono troppo. In ogni caso non comprate mai niente con etichetta
Made in China.


Un alternativa un po' meno sportiva alle sneakers estive sono le scarpe scamosciate primaverili modello Clark,
tenendo conto che si rovinano molto in fretta, ma che se ne trovano a 40 euro e si può quindi acquistarne
almeno un paio ogni estate.




GUANTI E SCIARPE
In generale con il giubbotto nero o il cappotto nero usate una sciarpa di lana-viscosa sottile e di qualità
tinta unita grigia o una stola di seta o viscosa grigia con eventuali particolari bianchi e/o neri o di un
tono di grigio diverso da quello dello sfondo. Scegliete guanti in (eco)pelle o similpelle tinta unita neri.
Con il giubbotto blu usate sciarpa di lana sottile e di qualità blu o grigia e guanti blu scamosciati.
Eventualmente evitate del tutto sciarpe, stole e guanti.

BORSE DA PC O PER LA SCUOLA E OCCHIALI
Per le borse da pc vedete la parte relativa nella sezione donna Accessori e le immagini relative
all'abbigliamento da uomo per la primavera-estate. Per gli occhiali da sole rimando al paragrafo
"Mare/piscina" poco più sotto. Per gli occhiali da vista e le borse per la scuola o l'università considerate
ancora la parte relativa nella sezione donna Accessori.
ABBIGLIAMENTO PER LA CASA
Un abbigliamento semplice e pratico per la casa ma non trasandato può essere costituito da: nelle

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stagioni intermedie e calde consiglio camicie a maniche lunghe [e corte] di jeans blu [ma potreste
acquistarle grigie o scegliere invece camicie di cotone semplice con stampa "tartan" (normali o stone
washed) grigio-nere (-bianche) o blu-azzurro(-bianche)]. Le Indossate le camicie chiuse o semiaperte su
t- shirt di cotone a maniche lunghe o corte o su top del colore dominante della camicia. Tutto da
abbinare a jeans tinta unita blu scuro e sneakers di canvas grigio medio o blu (blu normale o
denim/jeans). In inverno consiglio maglione o cardigan con zip di lana merino o altro tessuto caldo e di
alta qualità (o vi si formeranno presto i pelucchi e sembrerete molto trasandati) blu chiaro indossato
sulla t-shirt a maniche lunghe blu e con i jeans blu scuro e le sneakers blu o grigie.
In alternativa al maglione/cardigan invernale indossate una felpa calda (è più facile da trovare e il suo
tessuto sarà altrettanto duraturo che la lana merino e vi costerà molto meno).
Eviterei le polo a causa del fatto che è più difficile tenere pulito il loro colletto che lo scollo delle t-shirt.
In estate un top vi permette di indossare la camicia semichiusa senza sudare troppo (se siete sovrappeso
una t-shirt di cotone senza camicia vi starà molto male addosso) e se lo scegliete con le spalline larghe
non è poi brutto.
Evitate il pile, il (poli)acrilico e anche la lana (sono antiestetici, si rovinano molto in fretta e fanno
sudare). La lana merino è a volte molto duratura.
Evitate possibilmente materiali più pesanti del canvas per le scarpe, ma adattatevi a quelle scamosciate
primaverili se ciò vi consente di risparmiare denaro e tempo.
Sui tessuti neri e molto scuri in genere pelucchi, capelli e forfora risaltano moltissimo, perciò in casa il
nero è sconsigliabile.
Utili degli infradito per indossarli appena usciti dalla doccia: sceglieteli in gomma dura con base
squadrata. In gomma flessibile con ogni probabilità puzzeranno. Io li ho trovati in gomma dura solo in
alcuni supermercati.


ABBIGLIAMENTO PER LA NOTTE E INTIMO
Pigiami: in tutte le stagioni state a petto nudo e usate quando vi alzate le t – shirt a maniche corte da
intimo tinta unita o delle t – shirt a maniche corte blu, azzurre o grigie comode di cotone tinta unita o
stampate; restate in boxer anche d'inverno e quando vi alzate usate pantaloni da pigiama lunghi di
cotone dello stesso colore in tinta unita e senza fascia alla caviglia. Non riponete mai sotto il cuscino gli
abiti per la notte (come alcuni fanno per abitudine condizionata dai genitori e dall'infanzia), ma teneteli
a portata di mano durante la notte e poi appesi nell'armadio. Per le notti fuori casa previste e impreviste
(ad esempio in ospedale), acquistate un pigiama classico con bottoni grigio medio o blu non scuro in
tessuto lucido o in un cotone un po' rigido. Usate pantofole in similpelle o (eco)pelle o preferibilmente
slip-on in canvas o tela con suola anatomica lavabile tinta unita grigio scuro o nere. In casa
eventualmente potete usare delle ciabattine con suola interna e fascia di pelle, anche finta, nel colore del
completo); un'alternativa economica e pratica in casa sono gli infradito in gomma dura (non ha cattivo
odore al contrario di quella morbida e più flessibile in genere) o con suola in pelle.
Intimo: t – shirt da intimo tinta unita con scollo a V stretta di cotone a manica corta tinta unita nere e,
per la primavera e l'estate, grigio medio o chiaro e inoltre una o due color naturale, quest'ultime da
indossare sotto le camicie bianche, grigio chiaro e azzurro tenue e in altri eventuali colori molto chiari
(se non ne trovate in color nudo nè in toni simili, provate ad indossarne una grigio chiaro sotto le camicie
grigie e evitate le camicie bianche e azzurro chiaro). Parigamba/boxer in cotone elasticizzato abbastanza
aderenti tinta unita neri e, in primavera e estate, anche grigio medio. Lavate a mano sotto il rubinetto
d'acqua calda con un po' di detersivo per bucato a mano Winni's e Ace gentile strofinando con guanti di
gomma oppure in lavatrice a 60 o 40 gradi con gli stessi prodotti.

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Anche se consiglio anche il nero per varie ragioni, ricordo che sui tessuti neri e molto scuri in genere
pelucchi, capelli e forfora risaltano moltissimo, perciò in casa il nero è sconsigliabile.


MARE/PISCINA
Evitate di togliervi la t – shirt se avete la pancetta (chi è sovrappeso del resto rinuncia spesso a
immergersi completamente in acqua, cosa del resto sana almeno in piscina, specie per le generazioni che
non possono usare i nuovissimi vaccini virali).
Evitate le ciabatte e scegliete bene i sandali, ma preferite infradito e sneackers o slip-on in canvas anche
in spiaggia, scegliendo ogni tipo di calzatura, almeno nell'incertezza, in tinta unita e tra marchi
economici ma noti e molto pubblicizzati (es. Havaianas, Superga).
Secondo molti, almeno nel dubbio è meglio evitare i costumi aderenti e scegliere quelli comodi al
ginocchio, tuttavia è ovviamente meglio che usiate i costumi nel modello parigamba aderenti se dovete
fare dei corsi di nuoto o nuotare a lungo (sceglieteli neri o blu tinta unita o con qualche riga bianca).
Se siete insicuri scegliete la tinta unita per qualsiasi costume e un colore sobrio.
Non indossate in nessun caso il modello slip.
Evitate anche pantaloni "pinocchietto" (lunghi fino al polpaccio).
Almeno sotto i 35 anni portate anche i pantaloni di cotone o misto cotone – lino di vestibilità ampia e
comoda "chino" anche con (finta) tasca sulla coscia: sceglieteli lunghi o al ginocchio, magari beige,
marrone chiaro o grigi. Evitate i pantaloni lunghi di lino/cotone bianco almeno se non siete molto sicuri
di voi.
Le t – shirt stampate o con scritte in spiaggia sono adatte ad ogni età.
Utili le camicie di jeans blu chiaro, blu medio o grigio chiaro e quelle stampa tartan di cotone leggero,
entrambe da portare aperte su t-shirt. Usate la camicie in lino in qualsiasi colore.
Evitate possibilmente i cappelli se non sono "stilosi": scegliete quelli di stoffa a tesa circolare come
quello nella foto più sotto magari color corda o grigi o quelli con visiera frontale tinta unita nel colore
delle scarpe oppure fatevi ben consigliare.
Usate un modello di occhiali da sole con montatura e lenti nere e abbastanza in linea con la moda, ma
non seguite la moda del'anno se avete bisogno di risparmiare, specie se dovete usare costose lenti da
vista (per es. evitate quelli con le lenti di forma ovoidale a specchio).
Per avere le ulteriori indispensabili idee su cosa indossare al mare considerate anche il paragrafo "
Vocabolario e altri riferimenti".

ABBIGLIAMENTO PER LA PALESTRA

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Una tuta di cotone nera tinta unita o con sobri dettagli bianchi di un marchio noto da tempo e molto
pubblicizzato (es. Adidas) abbinata a t -shirt non aderente tinta unita nera o bianca e sneakers di pelle
nere con eventuali dettagli bianchi o forse anche viceversa (es. Adidas) o, in estate, sneakers di canvas
nere tinta unita (es. Superga). Borsa apposita (es Adidas). Marchi adatti e non troppo cari sono anche
Puma e Nike (tenete presente almeno questi marchi nell’incertezza).


DA TENER PRESENTE
1) Ho abbinato i colori che vengono usati più comunemente. Altri accostamenti di colori sobri e
apprezzati sono: panna/seta/ecru/avorio – grigio (– nero); bianco o panna – marrone – beige; grigio –
marrone; marrone chiaro – marrone medio (– scuro o bianco); rosso carminio o bordeaux – nero (–
grigio); beige – nero; grigio – lilla (questo abbinamento è comune e quindi non troppo appariscente solo
se riguarda polo e camicie primaverili e estive oppure completi eleganti – soprattutto primaverili – con
blazer grigio e camicia lilla); azzurro – blu (– bianco).


2) Dettagli oro o argento stanno bene su tutto, ma sono da evitare se ci si veste in bianco – nero.
Verde militare– blu – grigio e Nero e marrone non scuro sono per alcuni ben accostati. Blu scuro –
marrone (– grigio) è secondo me da evitare anche se presente in alcuni cataloghi. Non mi piace abbinare
beige e grigio. Il nero con il blu (almeno se non molto scuro) può andare secondo alcuni e stona secondo
altri. Grigio – blu – nero per me è da evitare senz'altro. Giallo – nero, viola– giallo, marrone - giallo e
grigio– giallo sono abbinamenti comuni ma molto appariscenti (questi abbinamenti sono adatti solo alle
polo estive). L'abbinamento rosso – blu quando non si tratta di un abbigliamento sportivo/estivo è
appariscente e perciò lo sconsiglio in molti contesti, soprattutto per i completi eleganti, nonostante
diverse persone lo suggeriscano per le cerimonie.
Il verde oliva è un colore molto comune per le polo economiche, ma difficile da abbinare bene: se ci si
trova nella necessità di acquistare polo di questo colore per variare risparmiando, allora è meglio
abbinarlo a jeans blu, scarpe nere e giubbotto nero.
Il kaki e il verde militare sono meno facili da abbinare di quanto sembra e non stanno bene a tutti, quindi
li eviterei nel dubbio, tenendo comunque conto che in molti siti di negozi di abbigliamento si trovano i
seguenti abbinamenti: camicia o polo verde militare + jeans blu + scarpe blu; camicia beige+ jeans kaki
chiaro o marrone chiaro + scarpe marroni.
In generale non indossate più di tre colori alla volta (il jeans blu scuro o medio non va “contato”), o al

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massimo quattro.
Gli articoli da acquistare per ultimi e solo se possibile sono quelli tra parentesi quadre.
 Non acquistate blazer o completi se non possedete riferimenti molto sicuri in merito o almeno fatevi
guidare nel loro acquisto da persone di provata competenza (personal shopper, conoscenti che le
indossano e sono considerati ben vestiti dai più): in ogni contesto è molto meglio un bel maglione su una
camicia ben scelta rispetto a una giacca mal tagliata o di tessuto inadeguato, banale e antiquato.
Esistono forum online con consigli molto apprezzati, ma sono quasi inutili agli inesperti o a chi non ha
grandi possibilità economiche o un gusto poco abituato a colori delicati come è ad esempio il lilla.
Comunque, in linea generale, è una scelta apprezzabile e semplificatrice un completo tono su tono nero
tinta unita con t-shirt di cotone o viscosa nera oppure camicia nera di seta (con eventuale cravatta nera)
o maglione di viscosa a collo alto sottile di viscosa nero + pantaloni neri in viscosa – cotone + blazer
sfiancato nero nel tessuto dei pantaloni + scarpe classiche di pelle nere. Indosserei sotto il blazer
maglioni in viscosa (o misto viscosa-cotone/lana) girocollo (con o senza camicia) solo con i jeans e se il
blazer è in un modello comodo, in tessuto pesante e da indossare senza cappotto.
Negli abbinamenti con i jeans di ogni genere di blazer - qualunque cosa indossiate sotto -, scegliete,
nell'incertezza, esclusivamente abbinamenti grigio medio/ scuro – nero da abbinare a jeans blu scuro,
grigio scuro o nero stone used (tutto tinta unita).


 Accettate gli inserti in pelle o raso su giacche, blazer, camicie, bluse e maglioni, ma nell'incertezza
evitate o limitate quelli sui pantaloni.
5) Per i jeans e i pantaloni in genere vedi nota agli abbinamenti relativa poco più sopra..
Meglio se hanno le tasche finte o poco spaziose, che peraltro non devono essere più di quattro. Non
infilate mai le mani o i fazzoletti o qualsiasi altra cosa nelle tasche dei pantaloni.
Non indossate pantaloni con finta tasca sulla coscia in inverno e, nell'indossare quelli estivi, considerate
anche il contesto, che dovrebbe essere molto informale.
Solo i pantaloni classici in viscosa possono avere la piega.
I jeans devono essere senza strappi e devono anche essere senza strisce o sfumature molto evidenti.
Eviterei almeno nell'incertezza i jeans color jeans chiaro (light blue bleached) e limiterei molto e
all'estate quelli blu neutro. Evitate i pantaloni di cotone e caldo cotone in colori diversi da quelli indicati.
Evitate tessuti lucidi e pelle. Almeno nell'incertezza limitate il velluto al colore grigio (in tutte le
sfumature) e al marrone medio/scuro, sia liscio che a coste. Limitate i tessuti "spalmati" (questi ultimi
sono, secondo me, da evitare del tutto almeno dopo i 35 anni) e sceglieteli solo neri.
Evitate fantasie "animalier", a pois grandi e scozzesi (lo scozzese tipico è a colori troppo vivaci) e
limitate melange (da riservare a maglioni, t-shirt e polo grigie), pois puntiformi (da riservare a poche
camicie blu, nere o grigie con pois bianchi) e fantasie jacquard, floreali, chevron (a zig zag, da scegliere
soprattutto per i pantaloni e i blazer in viscosa grigi e le camicie grigie) o astratte. Quanto al tartan (a
quadri grandi in due colori intersecati da parallele in altri colori), riservatelo a camicie sportive in vari
colori e a blazer e pantaloni in cotone o viscosa o viscosa misto lana grigio-neri e a pantaloni marrone-
beige. Bene le righe purchè siano al massimo in due colori, di cui uno deve essere bianco. Le righe
orizzontali mettono in risalto l'essere in sovrappeso. Evitate la fantasia mimetica/militare se avete più di
25 anni e comunque al di sotto di questa età limitatela a pantaloni di cotone estivi da indossare nei
luoghi più informali.

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Evitate gli shorts a ogni età e evitate anche i pantaloni al polpaccio se non siete più bambini. Evitate i
pantaloni al ginocchio se avete più di 30 anni e se non vi trovate in vacanza.
 Indossare le t – shirt sotto i maglioni aiuta a risparmiare fastidi e denaro, perché permette di lavare
poco i maglioni, che sono più costosi e il cui materiale si rovina più in fretta, si smacchia più
difficilmente e richiede a volte la lavanderia.
I maglioni a coste sono adatti soprattutto ad ambienti informali.


Una volta indossati, tirate la “linea” delle spalle dei maglioni delicatamente indietro afferrandoli alle
scapole e guardate allo specchio se sono centrati rispetto alla camicia (cosa ovvia ma che molti
dimenticano...).
I maglioni in viscosa devono essere morbidi e senza l’effetto lucido – brillante dei materiali sintetici
scadenti e ruvidi.
Lo scollo dei maglioni deve essere girocollo, con una piccola zip sul collo o a V stretta, facendo
attenzione che quest'ultima sia solo accennata e mai profonda (può lasciare scoperto appena i primi 2
bottoni della camicia): lo scollo a V profonda nei maglioni è poco pratico e secondo me antiestetico, ma
va bene per i cardigan (preferite anzi questi cardigan con scollo a V profondo con bottoni a quelli
girocollo o a V stretta con zip). Nell'incertezza niente gilet.


Eviterei la lana per i maglioni autunnali e invernali, perché si tratta di un tessuto molto meno pratico e
più facile da rovinare della viscosa e del cotone (100% o misto lana) e anche meno bello (a meno che non
sia di qualità molto alta e costosa) e perché la possibilità di indossarla è limitata al pieno inverno. Il
cashmere si rovina facilmente in genere.
 Le camicie devono essere di cotone non molto sottile e semplici. Tenete all'esterno il colletto delle
camicie su cui indossate i maglioni, soprattutto se essi hanno lo scollo a V.
Non infilate niente nelle tasche di camicie e pantaloni.
Pulite regolarmente il filtro e le vaschette dei detersivi della lavatrice.
Chi ha poco tempo per la lavanderia dovrebbe forse evitare le camicie chiare.
Evitate la fantasia a quadrettini o almeno non usatela mai per le camicie che indossate sotto i maglioni e
limitatevi a usarla aperta su t-shirt e jeans se avete meno di 35 anni e vi trovate in ambienti informali.
Una camicia bordeaux o viola indossata sotto un maglione nero o da sola su un pantalone di caldo cotone
o un jeans nero può comunque essere una buona scelta per una occasione particolare. Lo stesso vale per
una camicia bianco – nera. Eviterei senz’altro in ogni caso o almeno nell'incertezza camicie di colori
appariscenti (rosso, turchese, arancio, giallo, viola, lilla, rosa, fucsia, petrolio, ottanio, ecc.) e quelle
stampate e non indosserei senza maglione quelle a righe orizzontali. La fantasia a pois va bene se i pois
sono puntiformi, se non la indossate spesso e se il colore dello sfondo è blu scuro, nero o grigio scuro.

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Scegliete eventuali camicie di velluto con attenzione se volete indossarle fuori casa.
Mi sembra preferibile che le camicie a maniche corte non siano alternate alle polo nello stesso
ambiente/contesto. Considerate la nota in corsivo più sopra sulle camicie a maniche corte adatte a chi
non ha un fisico asciutto o muscolosa, quella su a chi stiano meglio le polo e le camicie aderenti e quella
su chi dovrebbe preferire le camicie alle polo.
9) Considerate per la scelta del taglio e del colore di cappotti, giubbotti e giacconi la nota agli
abbinamenti da uomo relativa poco sopra.
Ricordate che i giubbotti/giacche primaverili di pelle scamosciata o suede sono più delicati, meno facili
da abbinare, versatili e adatti ad ambienti non informali rispetto a quelli del comune tessuto
impermeabile, jeans o pelle da primavera-estate. Inoltre questi capi richiedono scarpe in tessuti analoghi
che è ancora più difficile mantenere in condizioni perfette a lungo. Acquistatene comunque solo
marroni.


Come per le scarpe, per tutti i giubbotti, cappotti e giacconi bisogna essere disposti a spendere molto più
che per gli altri abiti e accessori, pur senza esagerare, e ciò sia perché sono in vista che perché è questa
l'unica garanzia perché durino anche se portati tutti i giorni a lungo, in mezzo alla polvere della strada e
magari a vento e pioggia.
Per conservarli a lungo in buono stato fateli lavare a ogni stagione e abituatevi a evitare di usarne le
tasche esterne (oppure usatele con criterio o svuotate ogni sera).
Le scarpe devono essere sempre di qualità e marchio apprezzato o non visibile (perché siano durature e
ben accette) e pulite: pulitele ogni giorno e ogni settimana con il lucido vecchio modello con spazzola
incorporata le scarpe di pelle (è più sicuro dei prodotti recenti spray e/o siliconati) e con prodotti spray
neutri appositi (per materiale e colore) quelle scamosciate.
Dopo ogni uso mettete le scarpe sul davanzale esterno di casa e lasciatele esposte all'aria per ore,
togliendo eventualmente la soletta e il plantare.
Nei luoghi dove nevica spesso lo scamosciato non è l'ideale (potete comunque trattare l'alone lasciato
dalla neve con un detergente per capelli delicato e la spazzola apposita). Se il tacco fa molto rumore o se
la pelle si graffia, portate le scarpe dal calzolaio e avrete risolto il problema.
Sconsiglio di acquistare scarpe in pelle non nera in negozi economici.
 I calzini dovrebbero essere, per il loro colore, di passaggio e collegamento tra pantaloni e scarpe e,
per chi ha il portafoglio e la sicurezza necessari, i calzini a rombi di colori che richiamano o si intonano a
quelli di maglia o camicia, pantaloni e scarpe sono da preferire a quelli indicati sopra. Lavateli come ho
suggerito di lavare l'intimo quindi sotto il rubinetto con poco detersivo anallergico per bucato a mano o
delicati come Winni's). Lavate i calzini ogni giorno o al massimo a giorni alterni e ogni sera in cui non
piova o nevichi riponete calzini e scarpe sul davanzale esterno della finestra.
Non tentate mai di cucire i calzini bucati e cestinateli senz’altro.
12) Evitate nell'incertezza le cinture intrecciate. Evitate sempre le cinture in stoffa.
 Unghie e barba corti e ben curati sono un “obbligo”. Non usate il tagliaunghie che spezza
squadrando, ma la forbicina (che deve essere di uso esclusivamente personale) e dopo, eventualmente,
una limetta. I rasoi elettrici e i regolatori elettrici sono deludenti per la maggioranza degli uomini, perciò
la soluzione migliore è una buona lametta es. Gillette plus “meno irritazioni” e radersi una volta alla
settimana (meglio se di domenica sera, facendola poi controllare il lunedì mattina alla partner o a un
familiare). Il barbiere dovrebbe essere una appuntamento mensile. Nell'incertezza sul taglio dei capelli,
scegliete senz'altro un taglio di capelli corto e curato.

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14) se non usate Lenus crema e simili ma il dopobarba allora evitate del tutto il profumo,
soprattutto se non sapete sceglierlo bene o non potete spendere abbastanza per procurarvene uno
buono.
 Non indossate mai collane o braccialetti nell’incertezza e comunque mai di valore affettivo e non
estetico. Almeno evitatele in estate (quando possono sbucare dalle polo…) e d’inverno abbiate cura di
nasconderle bene sotto gli abiti. Non indossate orologi se non potete permettervi di acquistarne di
qualità e buon gusto (secondo chi decreta il gusto in queste cose). Se ne avete uno ma non siete certi se
sia o meno adeguato secondo questo criterio, gettatelo via e guardate l'ora sul cellulare. Secondo alcuni
studi oggi tenere sempre oggetti elettrici a contatto con il corpo fa male, a causa della massa di
radiazioni dovuta alla proliferazione di cellulari, ecc. Qualsiasi metallo tenuto a costante contatto con il
corpo favorisce l’insorgere di allergia a nichel e cromo, un’allergia più pericolosa di quanto
comunemente si creda.
16) Scegliete ombrelli, portachiavi e portafogli sobri e intonati alle borse, per esempio grigi o neri tinta
unita o con dettagli astratti a contrasto grigi, neri o bianchi.
17) Per foto tessera e sartoria vedete la parte relativa di “Da tener presente” nella sezione donna.
PROMEMORIA SUI NEGOZI
PER DONNA E UOMO
A qualunque età evitate i negozi troppo economici che trovate in quasi ogni centro città come Reds, Pimkie, ecc. (se
avete un po' di gusto o se volete acquisirlo con il tempo, è alto il rischio di comprare qui qualcosa del cui acquisto, prima o
poi, vi pentirete molto: lo "stile" di questi negozi vi farà fare brutta figura e molti tessuti si rovineranno in fretta; non fatevi
ingannare da eventuali prezzi alti come quelli che ho visto qualche anno fa da Reds, un negozio che quando io ero
adolescente vendeva le stesse cose scadenti da ogni punto di vista di quelle che ha venduto poi, ma che all'epoca lo faceva
a prezzi perfino inferiori a quelli di Pimkie). Limitate molto l'acquisto nei punti vendita Promod di ogni città (il suo stile
non è nè semplice nè sobrio) e da Witboy e anche il Promod online (le taglie sono imprevedibili e i tessuti spesso
molto scadenti; inoltre il rimborso è stato e forse è ancora a pagamento). Attenzione se volete disdire un
recentissimo acquisto da Mohito, perché il tempo lì scade dopo 15 minuti e non dopo alcune ore come avviene
di solito. Non comprate scarpe col marchio Made in China (cadono a pezzi spesso in una settimana o poco più).
Evitate il mercato per gli abiti: non si risparmia affatto, anzi; la ressa rende difficile acquistare bene; le taglie spesso sono
poche; non si può provare i capi o lo si può fare con scomodità; la privacy è nulla; la qualità è variabile; i negozianti sono
spesso particolarmente cafoni e ignoranti. Comprate online ogni volta che potete: a parte l'ampia motivazione di questo
consiglio che do in coda al documento, considerate che tutti i più comuni negozi di abbigliamento abbastanza
economico dei centri cittadini o commerciali (come ad esempio Benetton, Motivi, Promod e Sisley) hanno taglie
piccole di rado e solo per alcuni articoli (soprattutto pull di lana e misto viscosa-cotone, cardigan aderenti lunghi in vita e,
eccetto che per Promod, pantaloni aderenti) e tenete presente che in generale sono molti i marchi che hanno solo online la
taglia xs/38/36. I negozi online proliferano e su Google da un po'di tempo la ricerca è stata resa più facile (ormai basta
impostare la ricerca dei negozi scrivendo il prodotto desiderato a più riprese cioè in orari e giorni diversi), perciò non
aggiornerò più l'elenco, salvo circostanze eccezionali. Oltre che su Google, potete aggiornarvi grazie alle riviste Glamour,
Marie Claire e Elle (anche online). Tra i marchi costosi più noti, Coin non aveva fino a qualche anno fa e forse non ha
ancora lo shop online (tranne che per casalinghi). Ho riscontrato qualche anno fa e dovreste verificare l'assenza di shop
online per i seguenti marchi economici di abbigliamento o intimo, esclusivamente o soprattutto femminili, pubblicizzati
sulle riviste: Janet and Janet (solo scarpe), Primark, Zuiki, Momonì. Tra i marchi non molto economici
pubblicizzati sulle riviste, Kocca, Rebeka Ross e Nara camicie forse non hanno ancora lo shop online.

ELENCO DI POCHI NEGOZI (QUASI TUTTI CON SHOP ONLINE) CON PREZZI E
TAGLIE PER LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE


Premetto che consiglio di iniziare ogni ricerca da Amazon e comprare con paypal per evitare il contatto
diretto con i corrieri e avere rapide e più sicure consegne.

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Mecshopping, Benetton, Motivi e Vero Moda (ci sono entrambi anche su Zalando), Sisley, Kiabi, OVS, HM,
Amazon, Guess, Gaudì, Mohito, Mango, Redout, OVS, HeM, Pull & Bear, Monkey, Scarpe e scarpe,
Bershka, Maranello WebFashion, Woodstock – Zambon, Zara, Asos, Zalando, E-Bay Fracomina, Please
Fashion, Rinascimento, Intimissimi e Yamamay e, AI SALDI, i seguenti negozi con shop online: Dressin,
Yoox, Levi's, Gas, Diesel, Geox, Liu Jo, Scee, Twin Set Fornarina, Silvian Heach, Verdissima, Patrizia
Pepe, Falconeri, Marella e Naughty Dog, Prima Classe, Trussardi, Stefanel, Fradi e Blumarine:
abbigliamento. Sono in vendita anche borse. Non so se esista una catena di negozi e il negozio online di
Boulevard, ma lo segnalo perché è un negozio dove tutto è costoso ma anche davvero bello secondo me. Ho
voluto fare solo una breve selezione di negozi per semplificare. Tra gli shop online elencati eviterei se
possibile comunque i seguenti negozi: Asos (è troppo difficile consultarlo e le foto sono tamarre); Kiabi, Zara,
Monkey e H&M se non vestite in modo molto sobrio o classico (il resto dei capi è troppo casual o di tessuto
poco duraturo); Gaudì, Silvian Heach, Fornarina e Pull & Bear (tutto è troppo appariscente); Redoute a meno
che non abbiate una taglia forte. Limiterei molto gli acquisti di t-shirt e maglioni da Zalando e soprattutto da
OVS, Mango, Bershka, Maranello e Woodstock (taglie e tessuti sono imprevedibili al punto che considero
questi negozi inaffidabili quasi quanto Promod). Se non siete benestanti, comprate nei negozi costosi solo capi
nel vostro stile che non trovate altrove e con il marchio ben nascosto (sareste ridicoli esibendo marchi non alla
vostra portata e abiti non in linea con ciò che indossate di solito). Considerate il paragrafo più oltre su come
risparmiare sugli abiti il più possibile, dove consiglio i capi che formano un guardaroba essenziale e i negozi
che ritengo migliori dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo.
- Bata Online: giubbotti di pelle, piumini, trench da uomo e da donna e borse a tracolla (anche grandi e
in pelle).
- Alcuni grandi Ipercoop: camicie, jeans, T-shirt basic, intimo, giubbotti e giacconi da uomo e da donna
- Tra i negozi senza shop online con articoli economici più noti almeno in certe zone d'Italia, almeno il
reparto maschile di Dressing (ex Mazzorato) va considerato per completi, camicie, giacconi e cappotti in
offerta.
Dressin, Spartoo, Decathlon, Non solo sport online, www.freddy.com, Elle sport e altro su www.Zalando.it ,
vari www.deha.it, punti vendita Lotto e Champion e, ai saldi, Sportler e Cisalpa: abbigliamento per lo
sport. Tutti eccetto forse Deha vendono articoli per uomo e donna e abbigliamento anche per under 14, ma può darsi che
le cose siano recentemente cambiate o cambieranno . Da Dressin ampia scelta di capi Adidas.
- Supermercati, molti negozi di abbigliamento online con tanti articoli, Tezenis, Intimissimi, Yamamay,
Infiore, Ragno, Oysho Sisi-Goldenpoint tutti online, Calzedonia (credo non sia ancora online), Buccia di
mela e ai saldi Triumph e altri negozi di abbigliamento segnalati qui per gli acquisti nel periodo dei saldi:
costumi, intimo, calze e abiti da casa (maximaglie, t – shirt comode, cardigan, vestaglie, pigiami,
leggings, top basic, ecc.). Non tutti hanno il reparto maschile. Tutti o quasi tutti hanno abbigliamento anche per under
14. . Kiabi, insieme ad Amazon, è il negozio più economico anche per l'intimo, specie a metà luglio. Soprattutto da Bonprix
trovate top per tankini, abiti, gonne e shorts in tessuti da bagno, ma con poche taglie piccole.
I seguenti negozi di scarpe con shop online: Spartoo, E – Bay, Superga, Scarpe e scarpe, Bata, Tata
Italia, Pittarosso, Deichmann, Converse, Gioseppo, Zalando e, almeno AI SALDI, Geox, Café Noir, Janet
and Janet, Hypnosi e forse Pollini tutti online e i punti vendita Nero Giardini e Stonefly: scarpe [anche
per under 14]. Su Spartoo e E – Bay considerate soprattutto Superga, NeroGiardini, Stonefly e Adidas. Da Dressin
online ci sono molti articoli Adidas, perciò provate a visionare anche questo store se cercate sneakers di questo marchio.
Considerate anche gli altri marchi economici sponsorizzati su Glamour, come Victoria, Donnapiù o Primadonna, che
però non hanno (o almeno di sicuro non tutti) lo shop online. Evitere per tutti i tipi di scarpe e soprattutto per le sneakers,
Bonprix (la qualità è molto scadente). Secondo diversi commenti online per le scarpe (come per le cinture) Kiabi è da
evitare. Deichmann vende scarpe da uomo supereconomiche e carine. Un paio di scarpe Deichmann invernali di finta
pelle al mio compagno è durato quanto quelle nello stesso modello Nero Giardini, che non erano distinguibili
dalle prime se non per il marchio scritto all'interno della suola e perciò invisibile .
- Supermercati, E-Bay, www.havaianas-store.com: infradito[anche per under 14].
- Supermercati: infradito di gomma dura e zoccoli economici tipo sanitaria. Eventualmente fate una
ricerca su Google.
- Tutti i negozi di abbigliamento elencati, E – Bay, Carpisa online e Coin e molti altri negozi di
abbigliamento, mercato e supermercati: portafogli, cinture e guanti. Tenete presente Kiabi, Amazon e il
mercato soprattutto per risparmiare sui guanti di finta pelle di qualità. Per avere senza spesa eccessiva la pelle vera
comprate a metà luglio. Per le cinture Kiabi è certamente da evitare.
- Quasi tutti i negozi elencati per l'abbigliamento, Headict.it, Cappelli.shop.it, Da Wanda: cappelli di vari
modelli. Dressin vende molti berretti Adidas.

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Headict.it, Asos online, alcuni negozi di abbigliamento online, mercato: bandane. Quest'anno io ho

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trovato una bandana a 3 euro da Kiabi nel settore "travestimenti" e un'altra a 6 euro al mercato. Da
Asos molte non sono in cotone.
- Tutti o quasi i negozi segnalati per l'abbigliamento, E – Bay, Carpisa, Coin , mercato e supermercati e,
anche con stampe (soprattutto – ma non solo – floreali), Pricekiller Italia su E_Bay e Accessori Carmen
online: ombrelli tinta unita e stampati. Da Pricekiller Italia molti ombrelli hanno stampe floreali.
Amazon, IBS, Feltrinelli, Ebay, Ipercoop, Carpisa online, Euronics e molti dei negozi sopra segnalati per
l'abbigliamento e le calzature (es. Bata online e non) e, forse AI SALDI, Piquadro, Sodini, Lipout,
CaféNoir, Braccialini, Mia Bag, Michael Kors, Furla [credo che Vuitton sia fuori dalla portata di
moltissime persone]: borse a tracolla (rimovibile) in canvas/tela adatte a contenere il pc o almeno quaderni
e qualche libro. Sono borse sobrie e comuni e perciò particolarmente adatte ai maschi che hanno bisogno di
portare del materiale cartaceo al lavoro.
- Vari negozi di abbigliamento elencati, negozi con marchi Converse, Benetton, Carpisa e Bata online e
non: borse a tracolla in similpelle o pelle abbastanza economiche.
- Negozi online, Erboristerie e parafarmacie: smalti “naturali” ad es. alle alghe, oli essenziali, prodotti
per il corpo con ingredienti naturali.
- Mercerie: bottoni di ricambio o decorativi, paillettes, perline, tiralampo, filo di cotone grosso e
resistente, aghi spessi.
- Euronics, E – Bay online: phon a ioni, borse da pc in tela, depilatori elettrici.
- Supermercato, sito di Superga, Amazon e altri negozi di scarpe e store: lacci per scarpe e solette in
sughero.
- Supermercato: scatole riponi biancheria da lavare (ma è meglio evitare di usarle e invece lavare intimo e calzini a
mano al momento; se volete acquistarle considerate che sono economiche e pratiche quelle bianche in cartone da
montare, in vendita in confezione da due), grucce in plastica bianca o colorata (se usate le grucce in ferro,
eliminatele e acquistatene in plastica, preferibilmente intonate ai colori di armadio e camera da letto).
UNA SINTESI SU COME RISPARMIARE AL MASSIMO NELLA
CURA DEL PROPRIO ASPETTO
Fate delle scelte in fatto di estetica che tengano conto dell'esigenza di risparmiare e di non conformarsi troppo alle pretese
interessate di chi vorrebbe vendere il superfluo anche a chi non può permetterselo.
PER RISPARMIARE SIA DENARO CHE FATICHE S UPERFLUE E STRESS RI GUARDO ALL’ABBIGLIAM ENTO
tenete in considerazione quanto segue: il lyocell non è stirabile in genere nemmeno in lavanderia; il canvas delle borse a
tracolla da PC e lavoro si rovina davvero molto in fretta (meglio sceglierle in finta pelle nera); su poliacrilico 100 % e
sull'acrilico 100% e forse sul cashmere si formano prestissimo pelucchi; la lana non è sempre pratica per i maglioni e per i
cardigan, perché i mezzi di trasporto e gli ambienti di lavoro e studio sono riscaldati e perché si rovina un po' più facilmente
del cotone 100% spesso o almeno del cotone misto lurex o viscosa o poliammide (sciarpa tubolare calda o foulard leggero con
top da intimo di cotone misto lana a spalline larghe possono integrare negli ambienti esterni in inverno questi maglioni
leggeri); lo scamosciato richiede troppe cure; il lino va acquistato solo di qualità e, nell’incertezza, solo nero o grigio medio e
chiaro; il lurex contiene, credo, del metallo, perciò chi è allergico a nichel e cobalto deve indossarlo con una t-shirt da intimo
che copra tutte le zone della pelle a contatto e non spesso; i pantaloni in finta pelle, anche quando neri e non aderenti, sono
poco salubri e poco pratici, ma sono probabilmente preferibili a quelli di velluto (materiale quest’ultimo, come già accennato,
scomodo e mantenibile con difficoltà pulito e in ordine); i cappotti di panno attirano molto i capelli in caduta stagionale e i
pelucchi, sono difficili da ripulire, poco duraturi e particolarmente ricchi di sostanza allergenica se neri oltre a essere
superflui, dato che alcuni piumini invernali di taglio classico e trench e piumini da mezza stagione sono adatti anche a
situazioni formali; i primi capi da donna da acquistare e quelli da sfruttare di più se si ha bisogno di risparmiare sono cardigan
neri di cotone o cotone misto viscosa con scollo a V profonda e girocollo e piccoli bottoni tono su tono da indossare tutto
l’anno su t-shirt comode a maniche corte e scollo tondo rosse, nere e bianco-nere e pantaloni neri non aderenti di viscosa
leggera con piega (eleganti/classici), come lo sono per gli uomini i maglioni di cotone girocollo o con scollo a V tinta unita neri
e di tonalità medie e scure di grigi, blu e verdi indossati sull’intimo a maniche corte o lunghe, le camicie comuni a maniche
lunghe e corte nere e antracite e le camicie a maniche corte sportive Brandit nei colori di questo marchio, tutto da portare su
jeans regular/slim grafite e blu scuro e medio; chi ha poco denaro deve usare molto il nero fuori casa (soprattutto per
pantaloni da donna, gonne, giubbotti per qualunque stagione, scarpe e borse) qualunque sia la moda e che abbia o meno
allergia al suo conservante nei tessuti, perché gli altri colori richiedono troppe cure e più frequenti sostituzioni e non
permettono di variare molto l'abbigliamento (chi ha la citata allergia deve solo acquistare abiti neri – soprattutto i pantaloni
– non troppo economici e non aderenti e indossare l'intimo nero di rado); il nero in casa non è pratico perché contiene
sostanze allergeniche, è cupo e vi si notano troppo pelucchi e forfora e ciò vale per tutti, ma chi ha molta forfora deve
limitare molto l'uso di maglioni e t-shirt nere anche all’esterno, oltre a curarla con i prodotti di farmacia (es. lozione

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Ceramol DS e shampoo della stessa linea o, se non basta, un prodotto per la psoriasi di una linea PSO) e a limitarla tenendo i
capelli molto corti in modo da fare traspirare la cute; le camicie da uomo a maniche corte più facili da pulire (il colletto è
rigido e non aderisce alla pelle) e da stirare (il tessuto è spesso e di qualità davvero particolare) e che stanno meglio a chi ha
un fisico imperfetto sono quelle con tasche sui pettorali e inserti sulle spalle del marchio Brandit; le camicie di jeans da uomo
da abbinare a jeans dello stesso colore possono rendere più vario l’abbigliamento primaverile, ma non sono facilmente
lavabili e stirabili; le camicie da donna non solo sono facili a sporcarsi e difficili da pulire e mantenere stirate, ma esaltano la
sproporzione, molto diffusa, tra fianchi e seno o spalle; le camicie di lino nere e non aderenti da donna e da uomo tornano utili
con i pantaloni di lino neri e i jeans ma sono difficili da stirare e mantenere stirate; le t-shirt e i maglioni più pratici non sono
né lunghi né aderenti né spessi; i pantaloni più pratici sono per le donne neri slim in viscosa con piega, lino, poliestere fluido,
raso lucido (quest’ultimo però è difficile da accorciare, stirare e mantenere stirato e integro), cotone né denim né aderente
senza tasche sulla coscia e questo è indiscutibile proprio come il fatto che i pantaloni che comportano più stress e spese sono
per la maggioranza delle donne quelli aderenti (quindi soprattutto i jeans); le gonne più versatili sono quelle più sobrie e
vendute (a tubo in viscosa eleganti lunghe fino a poco sopra il ginocchio), quelle “snellenti” (nere corte per gli stivali oppure
lunghe con spacco meglio se laterale per sandali, tronchetti e stivali invernali e quelle blu corte), quelle non anonime ma
nemmeno appariscenti (nere di finta pelle, nere o blu in viscosa o marroni a effetto scamosciato); i pantaloni modello
“palazzo” sono abbastanza sobri se lunghi fino a coprire bene la caviglia e in viscosa nera; maglioni e t-shirt a collo alto sono
sempre utili per variare l’abbigliamento, ma sono particolarmente opportuni dopo le prime rughe sul collo; per i pantaloni e
le gonne il bianco andrebbe, per risparmiare, evitato, dato che non solo “ingrassa”, ma richiede appositi slip color nudo e che
su di esso risalta qualsiasi traccia di sporcizia causata anche solo dalla polvere della strada, mentre le t-shirt bianche sono
quelle che di solito vanno cestinate alla fine di una o due stagioni; dovendo optare per i colori scuri per risparmiare,
semplifica la vita abbinare maglioni blu a scarpe nere e borsa nera, ma è meglio non aggiungere il grigio o altri colori a
questo abbinamento nero-blu poco convenzionale; i pantaloni eleganti da uomo più facili da abbinare e che attirano meno
l’attenzione sono grigio scuro in viscosa con piega nelle stagioni meno calde e neri o grigio chiaro in cotone di qualità in
estate, ricordando di abbinare al lino solo lino e che è meglio indossare un bel maglione o una camicia ben stirata che un
blazer mal scelto; i blazer da donna sono più duraturi dei cardigan anche quando economici (sono tali quelli di H&M, OVS o
Amazon Made in China), tuttavia in genere si possono portare solo con i top, cioè con capi difficili da trovare di taglia
piccola specialmente se non si può utilizzarne di aderenti, e comunque prima dei 40 anni i blazer non sono adatti a tutti gli
ambienti se non si abbinano ai jeans che io sconsiglio; i tubini non aderenti e le gonne a tubo poco sopra il ginocchio indossati
con gli stivali richiedono poca spesa e sono utili e pratici in estate, perché in questa stagione non servono calze e bastano
stivali di finta pelle e perché questi capi non richiedono sartoria e consentono di variare l'abbigliamento senza dover
comprare molte t-shirt, oltre che di avere un maggior benessere fisico; le donne con la pelle così delicata da non guarire con
il Compeed delle vesciche alle caviglie causate dalle scarpe devono puntare sugli stivali al ginocchio con zip da riempire sulla
caviglia con qualcosa di morbido (al limite ovatta finché non si trova un rimedio migliore) e su alcune scarpe stringate con
suola alta anatomica molto comode (es. Nero Giardini); le cinture comuni sono utili per gli uomini e fastidiose e superflue in
genere per le donne e vanno comprate in vera pelle nera, perché altrimenti si spellano e sformano presto; le cinture da donna
decorative sono poco pratiche e un acquisto inutile; le scarpe più pratiche sono quelle classiche stringate di pelle nera vera o
finta da uomo, le sneakers grigie o nere di canvas (per le donne anche con pizzo) e le scarpe da donna di pelle solo vera
(morbida) nere più diffuse (i tronchetti bassi con zip) e più comode e durature (quelle stringate né molto eleganti né sportive
e con suola anatomica e lacci di larghezza media e gli stivali di pelle neri o marroni con zip); le borse da donna più pratiche
sono quelle piccole a tracolla nere e gli zainetti neri, entrambi di finta pelle nera non troppo economiche (una borsa a
tracolla simile marrone può essere utile con stivali marroni e gonne o tubini blu); le borse più pratiche alle scuole superiori
sono quelle meno infantili e più usate, quindi quelle grandi a tracolla in finta pelle nera e gli zaini Eastpak; i berretti sottili da
uomo in viscosa leggera e per le donne quelli in lurex vestono meglio di quelli più spessi, sono più duraturi di quelli in lana e
sono più adatti all'autunno (in 'inverno non servono berretti se si usano i piumoni con cappuccio); un berretto estivo in
poliestere nero con visiera di un marchio noto è utile, duraturo e versatile; i guanti più pratici sono in microfibra neri per le
donne e scamosciati neri per gli uomini, perché quelli in finta pelle di alcuni marchi durano poco e quelli di pelle vera sono
costosi; le sciarpe sono scomode e inutili se si usano giubbotti con il colletto alto e il cappuccio, a meno che non si tratti di
sciarpe tubolari nere o foulard grigi da utilizzare sui maglioni di tessuto abbastanza leggero senza collo alto in inverno; le
stole decorative sono superflue e scomode se non devono coprire rughe evidenti di collo e decolleté; l'abbigliamento più pratico
per la palestra inevitabile è dato dal più diffuso (tute leggere di cotone nere Adidas, sneakers Adidas bianco-nere e borsone
nero o bianco-nero a tracolla); una donna con inestetismi evidenti che abbia davvero bisogno della piscina può sentirsi a
proprio agio senza spesa eccessiva semplicemente acquistando un tankini con shorts neri e non aderenti e top del tutto
coprente (o cucendovi lo stesso tessuto da bagno sotto il foro del retro), cuffia nera coprente sulle tempie con taglio a V e
rigonfiamento con pieghe sopra la fronte, occhiali da sole neri e un copricostume lungo da portare con infradito sobri e
intonati; per la notte in casa l'abbigliamento più pratico è solo intimo con top per gli uomini e sottovesti lunghe o al ginocchio
in poliestere 100% o modal con inserti di pizzo per le donne, ciabatte scure di pelle o al limite infradito di gomma dura e
inodore; i pigiami più pratici fuori casa sono i completi in colori sobri con la giacca con bottoni e i pantaloni regular/straight
da abbinare a slip-on intonate oppure l’abbigliamento da palestra di cotone blu con pantaloni non aderenti e marchio poco
in evidenza con slip-on blu; i capi da intimo più pratici sono per gli uomini boxer aderenti neri del supermercato e t-shirt da
intimo nere a manica lunga e corta o smanicate e per le donne reggiseni modello top con imbottitura leggera in colori sobri
(es. Sloggi, magari con sotto un reggiseno chiaro di cotone senza alcuna imbottitura e sempre di modello top sportivo se il
materiale e i colori scuri di Sloggy creano problemi se indossati a lungo), reggiseni a fascia color nudo con imbottitura
leggera, slip coprenti da donna in cotone semplice e se si può in modal con pizzo laterale sul davanti (il colore degli slip, come
il loro materiale, va scelto in base ai problemi di salute e non secondo criteri estetici almeno nelle occasioni in cui altri non
devano vederli); gli occhiali più pratici sono quelli con montatura di plastica nera non troppo leggera e con lenti grandi
rettangolari e quindi più larghe che alte pur con angoli smussati, perché sono i più diffusi, i più sicuri (nichel free), i più

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duraturi (non risentono delle mode e non si allargano in fretta come quelli colorati o leggeri), quelli che stanno meglio ai più
(quelli con lenti tondeggianti stanno bene a tutti solo se guardati molto da vicino) e i più facili da intonare; i gioielli più
pratici sono quelli più diffusi e versatili (argento con perle vere bianche), i più sicuri (di gioielleria italiana perché nichel
free), i migliori per rapporto qualità-prezzo (quelli con vetro di Murano), i più economici tra quelli senza nichel (quelli con
pietre minerali) e i più comodi e adatti a ogni ambiente (anelli, braccialetti e orecchini per le donne, come bracciali in
argento o in acciaio con eventuale pelle nera o marrone per gli uomini); il trucco più neutro, economico e pratico è di
farmacia e dato da matita sottile opaca non burrosa beige o nudo per le imperfezioni (in certe occasioni, io le copro con le
pomate un po’ colorate Propast) , balsamo labbra di farmacia rosa antico o lucidalabbra Vea e da ombretto rosa pallido in
quei matitoni grossi brillanti e a lunga tenuta che non richiedono di essere temperati (Es. Dolomia) e in polvere opaca rosa
antico, evitando mascara, cipria, phard e fondotinta ma utilizzando una matita apposita per sopracciglia con pettino incluso
se i peli sono radi o mal distribuiti. Le unghie finte sono economiche su Amazon e secondo me da preferire allo smalto, ma
non è certo pratico e salubre indossarle e soprattutto rimuoverle.
Comunque la situazione di molti migliorerebbe se non si lasciasse ai genitori la decisione di informare i più giovani sui
comuni ma non sempre ovvi metodi per risparmiare al massimo in generale, di cui qui elenco i principali:
* l'evitare ogni vizio costoso e in particolare fumo, alcolici e droghe (abitudini molto costose di per sé, spesso causano presto
– a cominciare dall'alcool almeno se si è donne e si hanno delle malattie evidenti o latenti – notevoli problemi di peso e salute
comportanti non poche spese e limitazioni);
* la scelta di usare il cellulare solo per brevi comunicazioni scritte di carattere pratico, il vigilare sui servizi attivi
periodicamente e il ricercare offerte dalle compagnie telefoniche;
* l'uso delle chiavette Internet (invece delle riviste e degli abbonamenti a spesa fissa mensile e che necessitano della linea
telefonica fissa, di accogliere in casa un tecnico e di spese di attivazione e disattivazione);
* l'uso di autobus e motorino invece che della macchina (magari scegliendo un motorino elettrico se non lo si usa ogni giorno
e a lungo e se non ci si espone già molto alle radiazioni degli altri apparecchi elettrici, perché la spesa per i consumi è
irrisoria);
* l'organizzare le proprie attività in casa o fuori casa in modo da limitare al massimo il consumo di elettricità e
riscaldamento, pur senza esagerare (il rischio perlomeno di sinusiti e malattie reumatiche è alto anche per le persone giovani
se vivono in ambienti non abbastanza caldi);
* l'intestare a se stessi e non ai proprietari il contratto con l'ENEL (altrimenti la spesa è più alta) e trovare un contratto
d'affitto che prevede che le bollette del riscaldamento siano anticipate dal proprietario al quale poi vadano pagate a rate
insieme all'affitto (in questo modo se, a causa d''imprevisti, si omette il pagamento di una o più rate, il riscaldamento non
verrà tolto);
* l'evitare possibilmente gli appartamenti in affitto ammobiliati che hanno la bombola del gas al posto del fornello con
l'allacciamento e il sostituirla con un fornello elettrico (la bombola comporta gravi rischi di esplosione – intossicazione, può
terminare nei weekend e soprattutto obbliga a ospitare spesso il tecnico perché la ricarica dura poco);
* tenere presenti le regole che la maggioranza segue cercando casa seppur per un periodo limitato e cioè evitare ciò che
segue: isolamento eccessivo dell’edificio; mancanza di una stanza in cui isolarsi (la solitudine è vitale e poi è indispensabile in
caso d’influenza, bronchiti, malattie intestinali, ecc.); bagno non finestrato; pavimento di linoleum o danneggiato in più
punti; attici; riscaldamento centralizzato; spese condominiali superiori a 20 €; vicini su ogni lato; presenza di piazze, pub o
simili nelle immediate vicinanze; riscaldamento centralizzato; attico in assenza di condizionatore; mono o bilocale con
caldaia interna e condizionatore se si sta molto in casa o si è ipersensibili agli apparecchi elettrici;
* l’evitare gli appartamenti con la caldaia interna se si sta molto in casa, perché il rumore infastidisce e le radiazioni possono
creare malattie da ipersensibilità nelle persone predisposte;
* se la caldaia è interna, il non stipulare un contratto con un singolo manutentore;
* l'abitudine di stare molto in casa sfruttando, fra l'altro, tappi di cera per orecchie efficaci (es. Quies) per i rumori
imprevisti e magari anche sedie a sdraio basse adatte agli interni per esporsi ad aria e luce alla finestra in estate senza
risultare visibili all'esterno;
* la scelta di pagare le tasse d'iscrizione al sindacato per gli inquilini solo in caso di grave necessità e dopo essersi informati
bene online al riguardo e sui problemi tipici tra condimini;

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* l'evitare di ascoltare i discorsi dei condòmini e di criticarli a voce o aggredirli in altro modo, oltre che di dar loro armi
chiacchierando senza schermare nomi, fatti e date e il ricercare invece soluzioni diverse e alla lunga meno dispendiose (uso
dei tappi per le orecchie, abitudine a cambiare stanza, riorganizzazione dei propri orari, richieste moderate attraverso
l'amministratore condominiale, eliminazione di campanello e citofono e al limite trasferimento);
* la decisione di non acquistare il termosifone elettrico (esso non sostituisce quello a gas, perché non può essere usato in
ambienti umidi e freddi; inoltre consuma molta energia elettrica e quindi è costosissimo anche dal punto di vista dei consumi
ed è infine molto pericoloso anche se usato in ambienti riscaldati; credo ciò valga anche per termoventilatori, termo
conduttori, ecc.), evitando anche lo scaldabagno (sono anch'essi costosi per la spesa iniziale e per i consumi e possono essere
molto dannosi o fatali) e tenendo presente che qualsiasi mezzo elettrico di riscaldamento in realtà andrebbe evitato per l'alta
spesa di consumo e per il rischio che comporta (rischio d'incendio, ma anche di contrarre la malattia cronica da
ipersensibilità alle radiazioni, un rischio non basso per chi vi è predisposto e per chi ha il massaggiatore elettrico o usa molto
telefono e PC o vive in piccoli appartamenti dove il frigorifero sia sempre acceso e/o ci sia la caldaia) e per altri motivi. Per
evitare spese inutili sul riscaldamento tenete presente anche quanto segue: secondo me il camino a infrarossi favorisce lo
sviluppo di malattie reumatiche, aumenta i dolori muscolari e causa sinusiti, dato che non riscalda l'aria, ma solo pelle,
oggetti e pareti; la stufa a gas necessita di una canna fumaria che sbuchi sul tetto, è pericolosa, comporta il fastidio di far
sostituire spesso la bombola e forse non può più essere usata nei condomìni a causa della legislazione recente che ha posto
molte limitazioni; la stufa a pellet inquina molto, necessita di canna fumaria e ha costi di consumo abbastanza alti, tanto più
che il costo del pellet da un po' di tempo è aumentato; il caminetto a bioetanolo comporta una grande spesa, perché il
bioetanolo in Italia è carissimo (pare che per riscaldare una stanza per 3 ore si spendano 2 €) e necessita di canna fumaria,
nonostante ciò che scrive chi lo vende e pubblicizza online, nei negozi e nelle riviste (gli studi recenti hanno dimostrato che il
bioetanolo è tossico perché in casa la fiamma non arriva alla temperatura giusta); il riscaldamento a metano è ancora la
scelta migliore, eccetto un tipo recente di riscaldamento mediante una pompa e che comporta grossi lavori nel terreno e non
è certo alla portata di tutti; il pavimento in legno non aiuta affatto a risparmiare sul riscaldamento, al contrario di quanto
affermano alcuni agenti immobiliari (il legno è isolante, ma non abbastanza); l'esistenza di un termostato indipendente di
ogni stanza è cosa rarissima o impossibile da trovare in case in affitto;
* il prevedere la possibilità di dover passare alcune settimane in ostello e in alberghi molto economici e quindi informarsi per
tempo su quelli migliori, da ogni punto di vista, presenti nella propria città e nelle città vicine e sui vari modi possibili per
rendere l'esperienza più confortevole (per esempio informandosi sui fornelli elettrici neri leggeri a un solo fuoco, su tutti i
cibi sani e più ricchi di proteine e vitamine confezionati in piccole dosi e già sgusciati, lavati ecc. e sugli orari di diverse
biblioteche poco centrali, delle aule studio universitarie, dei parchi botanici e delle stazioni dei treni);
* l’informarsi su documenti o forum appositi online e attraverso conoscenti sui rischi che si corrono convivendo con estranei
e sulla ricaduta economica di essi;
* il ripulire il filtro della lavatrice e lo strizzare gli abiti sul lavandino per ridurne il peso se la centrifuga smette di
funzionare, l'informarsi prima di tutto online sulle soluzioni degli altri problemi domestici (guasti della lavatrice veri e
propri, macchie di muffa sui muri, perdite d'acqua dalle condutture della cucina e del bagno, dal boiler o dai termosifoni,
cattivi odori, rumori e perdite di calore dai termosifoni o l'arresto della caldaia) e solo in seguito rivolgersi alla ditta
condominiale e, in casi estremi, cercare di coinvolgere anche i condòmini, volenti o nolenti, per spingere i proprietari a
risolvere un proprio problema;
* l'evitare in certi casi (per un periodo se necessario) o l'usare di sera dopo le 22 o nei weekend e poco la lavatrice, lavando a
mano intimo, calzini e altro sotto acqua corrente e detersivo ipoallergenico con profumo delicato o assente (non quindi
Winni’s) o poca candeggina classica o per capi colorati e delicati senza accumulare i capi e la biancheria da lavare
(l'importante è usare guanti e mascherina , arieggiare e far sgocciolare nella doccia per una notte gli abiti prima di metterli
sullo stenditoio);
* l'abitudine di fare attenzione agli abiti e di riporli appesi o arrotolati e poggiati in verticale per lavarli e stirarli poco spesso
e il servirsi sia di un ferro da stiro economico (mai lo steamer) sia della lavanderia;
* l'evitare di lavare ad alta temperatura lenzuola, tende e biancheria intima (non basta affatto per eliminare acari, batteri e
funghi e rovina i tessuti), di usare l’ammorbidente, di mettere il detersivo nel cassetto invece che nel cestello e di fare più di
600 giri di centrifuga;
* l'evitare buste antiacaro e scegliere per i cuscini i nuovi materiali con imbottitura antiacaro, igienica e anallergica;
* il pulire casa da sé con panni catturapolvere economici (in confezioni risparmio si trovano in grandi supermercati dove i
più economici sono del marchio del supermercato stesso) da usare con il bastone Swiffer e un solo detersivo ipoallergenico
per pavimenti diluito (evitate però quello Winni’s se siete ipersensibili in genere ai profumi forti);

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* l'acquisto nei discount di qualità (es. il Lidl e per il salmone anche Eurospin) della maggior parte dei prodotti alimentari e
di quegli utili oggetti che consentono particolarmente il risparmio (ad esempio le grandi e versatili bobinette di carta
assorbente e confezioni di salviette detergenti umidificate adatte alla pelle sensibile come quelle Lupilu) e l'evitare scorte del
necessario e cibi superflui e poco sani, imponendosi magari una dieta scritta anche con l’aiuto di un familiare o del partner e
cioè facendo la spesa ogni giorno e senza contare solo sulla propria forza di volontà;
* la scelta di attività fisica e sport che non richiedono attrezzature e palestre come le passeggiate o la corsa;
* l'evitare il più possibile negozi superflui come le erboristerie e l'evitare di regola bar, rosticcerie, gelaterie, pizzerie ecc.;
* la sana abitudine di riempire la vita coi libri delle biblioteche e con la natura poco lontana anziché con bar, locali,
discoteche, piscine, ecc. (si risparmia moltissimo sia sulle consumazioni e sul costo d'ingresso che sull'abbigliamento e si
evitano i problemi che derivano dal farsi notare troppo da chi vi lavora e da chi frequenta spesso questi posti, problemi che
hanno anche una ricaduta economica);
* la costanza nell'evitare pubblicità sulle riviste, su Internet, in Tv, alla radio, ecc.;
* il rifornirsi di abiti e oggetti per la casa soprattutto online evitando le alte percentuali di (poli)acrilico e tenendo presente i
seguenti negozi e store: Ipercoop o simili, Bricocenter, Euronics o analoghi, Posterlounge e Allposters, Inbianco, Ikea,
Staples, Amazon (soprattutto Amazon Essentials), Caleffi, E-Bay, Unigross (per l’intimo Cotonella), sanitarie (per l’intimo
Sloggi), Bonprix, OVS(ultimamente vi si comincia a trovare anche taglie piccole da donna e lo stile è migliorato, ma rimane
un punto di riferimento soprattutto per economici camicie da uomo e jeans da uomo), Kiabi (possibilmente solo per capi
eleganti perché i tessuti non sono duraturi), Pulllove (eccetto che per i cardigan e i maglioni basic in cotone), Benetton,
Sisley, Zara, Motivi, Dresser (solo per i capi Adidas), H&M (per i blazer eleganti, che a volte si trovano identici da OVS),
Pittarosso, Deichmann, Bata, Mango e Mohito, anche se le donne adulte taglia XS alte meno di 1,60 m dovrebbero visionare
anche i pantaloni e le t-shirt più semplici scollate e sobrie venduti online nei negozi per sedicenni e quattordicenni (es.
Sarabanda e negozi con marchi Handcrafted Retour, Tribe Yond, Retour Denim De Luxe, Rifle, Miniconf e altri simili 0-16
anni senza considerare le tabelle con l’altezza). È prudente evitare di acquistare da Pimkie, Reds e soprattutto Promod
online (quest’ultimo negozio, oltre a esporre modelli adatti a pochi ambienti e tessuti di qualità spesso scarsa, come i primi
due, ha anche il rimborso a pagamento). Limitatevi a comprare ciò che è qui sotto elencato e fatelo quasi esclusivamente
online con Paypal.
* il coprire le eventuali macchie lasciate da candeggina o stucco sulle mura con poster grandi con paesaggi, paraventi, mobili
od oggetti decorativi adesivi appositi, quando imbiancare comporta costi elevati, e il ricorrere ai pennarelli Uniposca neri in
caso di necessità (colorano il metallo e altri materiali)
* il saper evitare alla casa un aspetto squallido semplicemente disponendo bene i mobili, mantenendola ordinata e pulita e
attraverso pochissimi oggetti di ottima o almeno buona qualità scelti tra quelli anche utili, come lampade da tavolo per il
salotto (es. con paralume di vetro decorato in stile liberty o Antica Murrina, con lampadina led a luce fredda - più salutare),
cuscini d'arredo, copripiumone o copriletto, reggilibri e cornici per le foto (segnalo i negozi non a tutti noti dell'equo-solidale
e quelli Thun oltre a E-Bay e in particolare Amazon);
* riporre gli oggetti della stessa categoria/funzione nello stesso posto per evitare doppioni, il conservare solo ciò che piace
davvero e l’evitare i seguenti oggetti superflui: riviste e libri che si trovano anche in biblioteca e che non si crede di voler
rileggere dall'inizio alla fine, libri nuovi che online si trovano usati o libri particolarmente costosi (si possono eventualmente
riassumere se si tratta di saggi o si può trascrivere alcune pagine, se si tratta di narrativa), calendari specie se grandi, sedie e
stoviglie di scorta non indispensabili o per ospiti che non si prevede di avere (gli ospiti imprevisti non esistono e per chi
convive può bastare anche un solo piatto da insalata in ceramica colorata a testa, da lavare da soli al momento sotto il getto
del rubinetto senza sapone e asciugare con carta assorbente e riutilizzare o riporre subito dopo in orizzontale sul normale
ripiano di una credenza), tovaglioli (basta la carta assorbente), specchi grandi, tavolini da salotto (quelli nani), tende,
tovaglie, tappeti, coperte e parure da letto che richiedono la lavanderia per la stiratura, non restano in ordine o fanno
proliferare acari e batteri (cioè quelle diverse dal copriletto trapuntato e dai piumoni da mezza stagione con sul fondo dei
bottoni a pressione oppure su cui cucire bottoni a pressione di merceria con cui agganciare un copripiumone in microfibra),
deodoranti per il water, deodoranti spray o con diffusore comune o elettrico per ambienti, cuscini per sedie da cucina (specie
se le sedie hanno seduta rivestita di paglia), cestini per la carta, attaccapanni, sveglie diverse dal cellulare, soprammobili,
lampeberger, fontane zen, asciugamani (alcuni usano le grandi bobinette di carta assorbente per asciugare corpo e capelli,
risparmiando molto sulle lavatrici ed evitando i cattivi odori rilasciati da qualsiasi tessuto spesso umido), stereo, telefono
fisso, TV, lettore DVD (bastano PC con chiavetta Internet, tablet, cellulare o smartphone), lampadari o lampadine per essi
(bastano senz’altro le lampade da tavolo, meglio se con lampadine LED a luce fredda), portacandele (basta scegliere solo
candele decorative cilindriche e grandi), cornici per i poster (bastano le etichette biadesive o lo scotch da pacchi ripiegato sul
retro del poster; i chiodi inoltre con il tempo segano il materiale delle cornici comuni), più di un orologio da tavolo/parete,
oliere (io tengo l’olio nel lavello, su cui non mi verrebbe mai in mente di appoggiare piatti e bicchieri), alberi di Natale (ci
sono decorazioni meno costose e ingombranti per questa festa fondamentale, utilissima e sana, che andrebbe festeggiata

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almeno dal primo novembre facendo bilanci di ciò che si è fatto di utile per sé durante l’anno e progetti e pensando e
dedicando tempo solo ai veri affetti senza convenzioni), piante vere (anche se i fiori richiedono più manualità e pazienza che
denaro e l’edera in vaso richiede pochissime attenzioni, le basse piante finte con foglie piccole o aghi – tali cioè da non
accumulare polvere – sono comunque la scelta più economica) e forse copridivano (meglio far rivestire il cuscino rovinato da
un artigiano oppure utilizzare per la seduta una coperta ad una piazza ripiegata di quel pile che non ha effetto peluche e
acquistare molti cuscini d’arredo gonfi di ottima qualità);
* acquistare durante l'adolescenza i seguenti mobili di qualità media leggeri e possibilimente pieghevoli o componibili
bianchi come sono in genere quelli Ikea o Staples in acciaio rivestito in polvere, fibra di legno laccata e simili materiali,
considerando che l’ideale sono i cubi vuoti e leggeri trasportabili anche a mano, ma essi sono, in genere, troppo costosi:
scaffali bassi o librerie basse, mobiletti con un’anta bassi rialzati da terra, alcuni contenitori di plastica o in cartone
plastificato da usare al posto dei cassetti se serve, letto imbottito a una piazza e mezza economico come lo Slattun Ikea o una
brandina pieghevole, tavolo da due persone con due sedie tutto possibilmente pieghevole, armadio senza ante ma con
rastrelliera e tettoia e infine scaffali stretti e alti dotati di cassetti, un poggiapiedi comodo e discreto, tenendo presenti le
poltrone con braccioli meno scomode senza imbottitura ed economiche (ho visto su una rivista questa soluzione economica,
pratica e di bell’effetto per chi desidera una poltrona comoda quanto leggera e facilmente trasportabile nei traslochi: su una
poltrona simile a quelle di Ikea in rattan e acciacio rivestito in polvere con la seduta ampia era stato steso, in modo da
ricoprirla interamente, un non più utile piumone da letto singolo rosso ripiegato a metà e credo che sia una buona idea se
all’interno della ripiegatura si inseriscono due o tre imbottiture di cuscini d’arredo 40 x 40 cm da pochi euro disposte in
modo da risultare invisibili e rendere il tutto morbido e lo schienale un po’ obbliquo), pur ricordando che una poltrona
imbottita con schienale molto alto, seduta ampia e braccioli larghi può risultare indispensabile al benessere e non ha i costi
altissimi di un divano a due posti (le panche sono scomodissime e i copridivano creano molto disordine). Infatti una volta
lasciata la famiglia d’origine si può avere la fortuna di trovare un bilocale ad affitto molto basso perché poco ammobiliato
anche se dotato dell’essenziale (WC, lavandino, lavello, doccia, frigorifero o almeno lavatrice) e di doverne approfittare, dato
che non ci si deve mai fidare troppo dei familiari e in ogni caso si deve pur sempre prevedere la possibilità di gravi
cambiamenti nelle risorse economiche dei genitori, perciò è utile possedere mobili economici, essenziali e di facile trasporto e
conservarne le istruzioni per il loro montaggio (per la maggior parte di essi ci si dovrebbe poter servire di un semplice taxi
merci, il che è possibile se si smontano il letto non pieghevole e i pochi mobili, si possiede poco, ci si adatta a tenere sempre in
scatoloni e a selezionare bene i vecchi CD, i ricordi e i documenti da conservare a lungo termine e si può trasportare
qualcosa anche in autobus o treno con poca spesa);
* montare i mobili, il tapis roulant magnetico, ecc. pagando un conoscente dotato di manualità oppure chi lavora nella più
vicina ferramenta e in negozi che vendono anche mobili se disponibile. Si tratta di servizi da richiedere in via informale come
chi può fa con parenti, amici e colleghi, motivando con il fatto che le ditte di montatori di mobili rintracciabili online spesso
rifiutano incarichi consistenti nel montare solo uno o due oggetti, anche se si attivano in caso di traslochi all’interno della
provincia. È utile poi l’acquistarli anche servendovi della categoria “Usato” di Ebay, di Secondamano.it e del gruppo
Facebook “Te lo regalo se vieni a prenderlo”;
* se donne l’usare sempre un trucco anallergico (es. Lovren e Dolomia) neutro, pratico ed essenziale, quindi senza fondotinta
e senza mascara (es. ombretto rosa antico opaco e matitone svitabile rosa chiaro brillante, rossetto che sia anche balsamo
labbra color nude o rosa antico, Propast pomata o matita sottile svitabile opaca secca nude o ecru, matita da sopracciglia
tono su tono), l'evitare lo smalto e l’accorciare da sole o con l’aiuto gratuito di qualcuno i capelli lasciati del colore naturale
finché non ingrigiscono, pettinarsi semplicemente con scriminatura centrale con e senza frangia lasciando i capelli a una
lunghezza media (sulle spalle) o lunghi solo dietro (a semicerchio) e tingere i capelli bianchi da sole con tinta Bioscalin di
tonalità medie (i colori chiari non tingono il bianco e in genere non schiariscono affatto, nonostante i bugiardini riportino il
contrario finendo col causare ripetuti tentativi costosi e solo dannosi) senza decolorare (sfibra e causa allergie); se uomini il
radersi solo alla domenica e con lamette di qualità (es. “Gillette Plus II meno irritazioni”) da non riutilizzare e il mantenere
un taglio corto semplice con l'aiuto del partner o di un familiare deciso a imparare ad accorciare i capelli; per entrambi i
sessi l'evitare del tutto gioielli (eccetto al limite pochi nichel free molto economici come quelli in vetro di Murano, pietre
minerali o argento italiano) e orologi da polso (basta il cellulare) e il fare il possibile per mantenere la stessa taglia. Le donne
con capelli molto radi sulle tempie possono anch’esse evitare il parrucchiere se scelgono di tagliarsi da sole una folta frangia
creata a partire quasi dalla sommità del capo, scalata su tutta la parte superiore della testa da pettinare di volta in volta con
scriminatura centrale o laterale, e se lasciano lunghi i capelli solo sulla schiena dando loro forma incurvata a semicerchio;
* accorciare da soli gli abiti lunghi per la casa (al limite bruciando l’orlo con un accendino per evitare sfilacciamenti) e i
pantaloni, il vestire in casa sempre allo stesso modo, sfruttando anche dei poncho, se ne trovate in materiali su cui non si
formano pelucchi, o dei cardigan di pile più grandi almeno di due taglie cui accorciare le maniche da soli e ciò per la loro
minore necessità di lavaggio e maggiore durata; preferire a ogni età uno stile "classico"/un po’ formale ma non esattamente
elegante e la tinta unita scura per gli abiti da usare fuori casa, anche per evitare, se donne, lo stress e le spese necessarie ad
adeguarsi alle mode annuali e a rinnovare spesso camicie di cotone leggero e bluse (difficili da mantenere pulite e da stirare),
intimo sexy (troppo delicato e adatto solo ad alcuni contesti, al contrario dei completi con reggiseno modello top sportivo),
gonne invernali corte (implicano l’acquisto di collant e stivali di vera pelle), gonne sportive (non adatte a tutti gli ambienti),
pantaloni di velluto (scomodi perché non elasticizzati in vita e difficili da mantenere in ordine, dato che attirano pelucchi e
polvere), polo (in genere scoloriscono molto in fretta diventando a strisce o macchie molto antiestetiche e non stanno bene a
tutti), capi molto chiari sono facilmente rovinati da polvere, sudore e ferro da stiro, tanto che quelli bianchi o a sfondo

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bianco andrebbero evitati del tutto per risparmiare), ma soprattutto leggings e jeans aderenti che si sformano tanto in fretta,
richiedono superflui giubbotti di jeans e maximaglie altrimenti evitabili e per di più sono scomodi, fanno sudare, mettono in
risalto i difetti e favoriscono infezioni e malattie della pelle (più facile per le donne indossare in ogni ambiente sobrie gonne
corte e lunghe a tubo nere, blu, marroni o grigie e pantaloni classici in viscosa neri o grigi modello slim, straight o palazzo; i
jeans sono consigliabili però per gli uomini, purché slim grafite/nero used o blu scuro);
* la scelta di informarsi su esami diagnostici e farmaci utili e di raccogliere altri dettagli di utilità pratica sulla spesa
alimentare rapidamente con l’aiuto di http://www.slideshare.com/guida-alla-salute-nel-particolare-contesto-italiano, per il
momento ricordando che si risparmia soprattutto con la prevenzione basata su comportamenti sportivi e sessuali di ogni
genere molto prudenti e contenuti e su una dieta come la seguente: dieta che limiti snack e dolci a mele bollite, economici
frullati freschi senza zucchero del Lidl mescolati a yogurt naturale magro, fiocchi di farro integrali e al limite poco frequenti
cracker di pane azzimo integrale magari con poca marmellata senza zucchero (fruttosio compreso) e tisane alla frutta senza
spezie non dolcificate nemmeno con miele o stevia (questi ultimi due prodotti al massimo una volta alla settimana e solo se
non si è predisposti all’acne); dieta soprattutto che non comprenda altro che pollo, salmone (all’Eurospin ho trovato il
migliore per qualità prezzo tra quelli senza confezione di cartone), gamberetti, nasello, legumi in scatola (ceci in scatola e
pasta con farina di lenticchie, evitando i fagioli se si soffre o si è predisposti al metorismo), cereali (solo quelli integrali senza
lievito e comprendenti pizzoccheri con alta percentuale di grano saraceno per la bassa quantità di glutine e fiocchi d’avena
non zuccherati per la presenza di vitamina K, quindi questi ultimi soprattutto se non si mangiano né piselli né pomodori),
latte del tutto scremato e latte privo di lattosio (il lattosio è un po’ infiammatorio per l’intestino anche di chi non è ad esso
intollerante), yogurt magro naturale (provate quello Fage 0% se il sapore di quello di altre marche non vi piace e ricordate
che quello magro Lattebusche è più grasso della media), banane, kiwi, mele, succo di mirtillo senza zucchero, l’ananas fresco
o in succo non zuccherato in piccola quantità(quest’ultimo quando si mangia carne, pesce o uova, dato che l’ananas contiene
bromelina utile alla digestione delle proteine), una prugna fresca oppure mezzo cucchiaio di polpa di prugne non zuccherata
in scatola (massimo una volta alla settimana o solo al bisogno, perché può causare o peggiorare l’acne e il meteorismo), pochi
agrumi (vanno limitati molto soprattutto se si è donne), poca frutta secca (noci, castagne del Lidl, mandorle e in misura
minore arachidi), insalata a foglia verde mista con rucola, carote crude a strisce, zucca per chi può trovarla in succo, poco
olio extravergine d’oliva (solo sulla verdura e quindi non quotidiano se si ha tendenza all’acne o problemi al fegato), sale
iodato, saltuari funghi, patate (precotte senza olio e scaldate senza olio e burro oppure in forma di mezza busta di purè con
aggiunta solo di acqua e sale iodato) ed eventuale pesce azzurro se senza olio, rara carne “rossa” come il manzo, 2/3 litri al
giorno d’acqua oligominerale naturale, mezza busta di Psylloplus gel ogni giorno o a giorni alterni; se donne, l’utilizzo delle
compresse vaginali Normogin dimezzate per la grande efficacia che hanno anche sull’intestino finché non si crea
assuefazione (il che avviene se le si usa in modo quasi quotidiano per un lungo periodo e probabilmente in ogni caso dopo
qualche tempo), tenendo presenti anche prodotti di uso occasionale quali olio di vaselina (da ingerire lontano dai pasti e
dall’assunzione di integratori e farmaci e solo ogni tanto), Macrogol 13,7 mg, raro Pursennid, microclismi, supposte
effervescenti Eva-Qu (prima dell’infiammazione emorroidaria cronica, non dopo) e probiotici in compresse, esomeprazolo,
bicarbonato come antiacido e, tra i tanti integratori utili, Swisse D3, un integratore di vitamina C (es. Massigen) nei mesi più
freddi, Ironforte durante le mestruazioni o secondo necessità, e Be-Total (o almeno vitamina B12 o Benexol e acido folico da
60 compresse) secondo le istruzioni dei bugiardini. Per la cura di pelle e capelli tenete presenti le linee già ricordate Ceramol,
Sella, Vea - anche se quest’ultima mai per il viso -, Sebamed, Oleoskin (solo come detergente sul corpo in determinate
situazioni), Dermafresh, Enstilar (solo in caso di psoriasi, perché è costosa senza mutua), Heliocare 360, Emoform, Bionike
(per il corpo), Benzac 0,5% (con molta cautela solo sui foruncoli), Bioscalin e inoltre pomate come Aflovag, Cicatridina,
Propast, forse Dermoflan e, sebbene contenga profumo, il detergente Intimoil, perché spesso non si risparmia in prospettiva
acquistando creme e detergenti poco salutari (almeno se ci sono già stati problemi e segnali d’allarme come acne eccessiva,
comedoni o pelle del viso bucherellata o non omogenea, forfora, chelite, dermatite alla schiena o sotto il cinturino
dell’orologio, bruciore o lacrimazione frequente degli occhi, fastidi indossando gioielli, capi di pelle aderenti sulla pelle nuda,
pantaloni neri aderenti o biancheria intima scura, in materiale sintetico o con salvaslip. La prevenzione che per me sarebbe
stata più utile consiste semplicemente nelle misure seguenti: fin dall’infanzia alimentazione sana, acqua oligominerale, psillio
quotidiano, alcuni integratori e uso periodico di tavole dimezzate Normogin, slip quasi sempre di cotone bianco lavato spesso
e solo a mano sotto acqua calda corrente con poca candeggina classica non profumata, utilizzo non frequente di gioielli di
qualità, uso parco di qualsiasi apparecchio elettrico e rifiuto di quelli sostituibili da altro (soprattutto termosifone elettrico,
massaggiatore elettrico, tapis roulant elettrico e caldaia interna), delle tinture per capelli e di orologi, bigiotteria, pentole con
nichel e vestiario nero aderente o molto economico, salvaslip di qualunque materiale, assorbenti di materiale diverso dal
cotone 100%, slip, pantaloni in casa e sport e altre attività comportanti sfregamento, sforzo eccessivo, durature posizioni
innaturali delle braccia; dopo i 40 anni l’evitare del tutto lunghe passeggiate o lo stare ferma in piedi a lungo e il tenere
aperta la finestra di notte; informazioni sulle soluzioni migliori su come trattare lo stress o identificare malattie
psicosomatiche.

MODALITÀ CON CUI SOLITAMENTE IL PROPRIETARIO DI UN
NEGOZIO E I SUOI DIPENDENTI POSSONO DANNEGGIARE UN
CLIENTE
(IN DETTAGLIO E CON CONSIGLI SU COME REAGIRE)

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È utile elencare i modi (pochi e sempre gli stessi) in cui solitamente il proprietario di un negozio e i suoi
dipendenti possono danneggiare un cliente (che sia in atto o meno un ostracismo generale a scopo diffamatorio e
intimidatorio), perché ciò può fornire una comoda base per osservare da sé quanto accade comunemente (non si
tratta certo ovviamente di credere a me, ma appunto di osservare) e per prepararsi; inoltre per chi li conosce già
bene, vedere elencati questi schemi di comportamento può essere interessante.... Tutti sono sia modi di offendere
e di danneggiare sia test per vedere le reazioni della vittima. Questo elenco serve anche a spiegare perché io
consiglio – almeno alle donne – di tagliarsi i capelli da sole con l'aiuto di una macchina fotografica digitale con
autoscatto (e magari anche del partner, di un familiare o di una amica), di comprare abiti, scarpe, ecc. nei negozi
online con paypal e, quando possibile, di mandare un familiare o il partner a fare la propria spesa al supermercato
insieme alla sua, in farmacia e in biblioteca. Tra parentesi osservo che secondo me i cassieri del supermercato
aggressivi sono una delle categorie di persone peggiori in assoluto, dato che nessuno può evitare di comprare nei
supermercati ed è solo un sogno la possibilità di comprare cibo sano, detergenti, ecc. da distributori senza
prezzo aggiunto o in supermercati tutti dotati di alcune casse automatiche supervisionate solo da telecamere e
personale distanziato e silenzioso per regolamento...E se qualcuno trova che con questo commento miro ad
esaltare una soluzione che toglierebbe ingiustamente il lavoro a chi ne ha bisogno, questi dovrebbe considerare
quanto sono gravi gli effetti di aggressioni continue in situazioni di malattia fisica o in caso di nevrosi post-
traumatiche e che grande rischio o fastidio si prova spesso restando in coda alla cassa a causa di malattie
contagiose e odori o semplicemente per il contatto ravvicinato con estranei e per le chiacchiere.
Spero si noti che, sebbene io abbia disposto i vari punti prendendo come misura l'intero “alfabeto” con intento
ironico, questo elenco si basa assolutamente sulla realtà ed ha il serio scopo di fornire un aiuto valido.
IN SINTESI
Tra le modalità di aggressione NEI NEGOZI applicate negli altri ambienti ci sono sicuramente le seguenti: senza ragione
evidente rivolgersi all'interlocutore come ad un bambino, a un individuo “incapace”, malato di nervi, fisicamente indisposto
o invalido, a un cane, ecc. (facendogli fretta, con il tono o la scelta del lessico o degli argomenti, inventando ridicole scuse,
dando assurdi nomi al rapporto, fingendo premura, interpretando a caso silenzi o brevi risposte, facendosi accompagnare da
uno studente di Psicologia o Psichiatria all’appuntamento, ecc.); trasformare il malcapitato in “oggetto”, approfittandone in
modo particolarmente sfacciato e nello stesso tempo cercando di danneggiarne l'immagine (per esempio causandogli un
danno estetico provvisorio, vendendogli una sua foto mal fatta o mal scelta, curiosando tra il materiale consegnato,
facendogli proposte ridicole o dannose, colpevolizzandolo di un incidente avvenuto in negozio e avanzando la pretesa che vi
rimedi di persona, truffando sul prezzo inventando difficoltà, sfruttandolo per farsi pubblicità o per diffondere una
lamentela, ecc.); avvicinarsi al cliente mentre si trova con qualcuno e ascoltare quanto dice, nascondendolo attraverso lo
svolgere intanto qualche attività che richiede poca concentrazione o mediante le chiacchiere superficiali con un
collega/amico; organizzare incontri con amici o colleghi dove il cliente si è recato o inviarlo da loro; invitare amici nel
magazzino da dove ascoltare l'importo della spesa fatta dal cliente e osservare con i commessi nel suo camerino attraverso le
telecamere usate in quasi tutti i negozi di abbigliamento; entrare nel camerino occupato dal cliente o aprirne di scatto la
tenda; far suonare l’antifurto quando il cliente esce, senza mai controllare o trovare oggetti rubati; fornire risposte lunghe
su questioni ovvie o semplici a domande in realtà non poste; sollecitare senza necessità il cliente a pagare o consegnare;
chiedergli di passare un oggetto o di andare in una stanza dando indicazioni confuse o sbagliate; rimarcare il tempo
necessario a semplici e legittime operazioni richieste (es. quella di acconto) o far commenti sul tipo o sullo stato (anche se
ottimo) del denaro consegnato o della borsa; far pagare per un lavoro non svolto o consegnare dopo una certa attesa un
lavoro svolto a metà o che disattende le indicazioni lasciate approfittando del fatto che la consegna non è fatta di persona dal
cliente, di un preventivo non regolare o di una presunta difficoltà a difendersi del cliente; rifiutare a parole o nei fatti di fare
arrivare merce in negozio su ordinazione; invitare a far passare avanti altri clienti o a permettere di occuparsi d'altri
durante il suo turno; chiedere, dando il “tu”, che il cliente parli dando il “lei” o non ricambiare l'uno o l'altro oppure
passare dal primo al secondo quando si vuole mancare di rispetto davanti agli altri o si pensa di poter così acquisire autorità
e intimorire; lasciare solo un cliente in negozio restando a lungo in magazzino, se lo si è visto entrare, o andando là o fuori
con qualche scusa senza tornare in tempi brevi, per vedere cosa fa il cliente e per far sì che chi entra lo trovi solo e quindi in
condizioni generalmente adatte per rubacchiare; chiedere il numero di telefono senza reale necessità o con una motivazione
diversa da quella data, fare domande personali o creare un clima di complicità da sfruttare in seguito per dare consigli
deleteri o interessati in modo esplicito o indirettamente o per applicare comode etichette; presentarsi in coppia assumendo
premeditatamente opposti comportamenti e ruoli; assumere deliberatamente comportamenti opposti a seconda delle altre
persone presenti o alla seconda visita del cliente rispetto alla prima; diffamare il cliente per proteggersi dalle giuste reazioni
e intanto infastidirlo riempiendo proprio l'espositore o gli scaffali che egli sta osservando o mandando dei clienti amici a
fingere di osservarli magari smuovendoli nervosamente o con fare aggressivo, alzando molto il volume della musica quando è
l'unico cliente, tenendo chiuse le porte automatiche quando il cliente deve uscire finché egli si volta o accenna a tornare sui
suoi passi, ridendo, fissandolo a lungo o focalizzandosi su un suo difetto fisico irrilevante o su una sua debolezza nota di quel
periodo, proponendogli di fare cose assurde o imbarazzanti, parlando al suo arrivo con amici e colleghi di psichiatria, di
furti nei negozi o di conversazioni spiate in casa sua dai condomini oppure, quando si sa che il cliente visiterà il negozio,
facendogli trovare lì adolescenti o perfino bambini invitati ad aggredirlo oppure un malato di mente che si sarà prima
invitato a imitarne un comportamento o a fargli complimenti e altre dichiarazioni indicanti un'affinità.

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Le tecniche di vendita vere e proprie e poco oneste sono un argomento a parte, per conoscere il quale rimando al paragrafo
sulle tecniche di persuasione più avanti. Tuttavia vorrei ricordare anche qui quella chiamata “colpo basso”, che implica
l’offerta di sconti ritirata al momento del pagamento appositamente rimandato con qualche espediente, perché è degno di
nota che siano molti coloro che non sanno difendersene nonostante il fatto che siamo tutti continuamente esposti a offerte e
omaggi.
IN DETTAGLIO E CON CONSIGLI
a) rivolgersi senza ragione evidente all'interlocutore come ci si rivolge in genere solo ad un bambino o a un individuo
“incapace”, malato di nervi, fisicamente indisposto o invalido oppure ad un cane interpretando una breve risposta o il suo
silenzio nervoso come più facondo, facendogli fretta, intimandogli di sedersi, dicendogli di essere un "amico", chiedendogli
con sfacciata e calcata premura se sta male e ha bisogno di qualcosa, parlandogli di dolci o invitandolo a mangiarli, usando i
diminutivi, facendogli domande al di sotto della sua intelligenza, inventando scuse ridicole per giustificare l'assenza di
qualcuno (un viaggio, ecc.), facendosi accompagnare a un appuntamento con lui da uno studente di Psicologia o di
Psichiatria, ecc. (interrompetelo subito senza lasciarlo finire e dite forte e chiaro che la smetta di parlarvi con quel tono, pronti
ad andarvene se non lo fa immediatamente; eventualmente fate altrettanto con aggressività e distacco insieme);
b) trasformare il malcapitato in “oggetto”, approfittandone in modo particolarmente sfacciato e nello stesso tempo cercando
di danneggiarne l'immagine – non solo di fronte ad altri, ma davanti a se stessi, per cercare di sentirsi più legittimati nella
violenza grande o piccola che si sta facendo - con i mezzi alla portata: il parrucchiere, il commesso, ecc..che parlano di
argomenti del tutto fuori luogo (quando dal parrucchiere vi sedete per il taglio dite subito con tono fermo e gentile che preferite
eviatare sia di chiaccherare che di ascolatarlo, perché abituati a farvi sistemare i capelli ascoltando musica e sfogliando riviste
oppure, prima di entrare in questo come in qualsiasi altro negozio, preparatevi a interrompere discorsi inappropriati) o mancano
apertamente di rispetto (fatevi accompagnare da qualcuno che possa testimoniare e tenetevi pronti a reagire e uscire); il
fotografo che scatta per la fototessera nell'unico istante in cui gli occhi guardano in basso e che poi suggerisce di scegliere
proprio quella foto tra altre venute bene o che mette a disagio con i modi sgarbati e con la fretta per provocare
un'espressione rigida o che vi dice che non dovete nemmeno accennare un sorriso o che dovete scoprire molto il viso,
mentendo sulle leggi circa le foto nei documenti (preparetevi a questi comportamenti, valutate la foto da scegliere in autonomia
e vietate al commesso tutto ciò che vi mette a disagio, pronti ad anadarvene subito senza fare la vostra foto nel caso persista); il
commesso che tenta di vendere con modi gentili o con un'autorità frettolosa non tanto gli articoli più costosi quanto proprio i
meno adatti a voi o i più brutti e fuori moda del negozio magari con l'aiuto di clienti amici – ad es. una coppia di donne che
ne parlano bene tra loro – (ignorate sempre i commenti che i clienti o gli estranei davanti alla vetrina si scambiano in
confidenza apparente o reale; quando entrate in un negozio richiedete al commesso l'articolo che volete e, se vi propone altro,
lasciatelo parlare e poi ripetete la vostra richiesta iniziale ignorando completamente quanto vi ha detto; interrompete il cliente
bruscamente solo se vi parla con autorità o in modo sgarbato) o che ne consiglia un uso dannoso (ad es. il caso degli erboristi
che prescrivono il Tea tree oil per uso interno, anche se così è tossico; informatevi bene in più luoghi e non solo online sui
prodotti per la pelle e soprattutto su quelli da ingerire); il parrucchiere che consiglia un cattivo taglio o colore o che invita a
lavarsi i capelli solo là e ad acquistare una piastra o almeno uno shampoo definendo con nome poco noto il problema comune
per cui tali prodotti sono indicati o affermando che una piastra può essere utilizzata ogni settimana o addirittura ogni giorno
senza danneggiare i capelli anche se in realtà in genere si può usarla solo ogni 15 giorni, ciò per interessare e allarmare il
cliente quanto per attirare l'attenzione altrui sulla presa in giro (andate dal parrucchiere più di rado possibile, decidete
prudentemente di non acquistare mai niente in quelle occasioni e rifiutate ogni sua offerta con garbo e fermezza interrompendo
la sua parlantina da venditore sul nascere, evitando quindi anche di ascoltarlo, soprattutto se sono presenti dei colleghi o dei
clienti); il parrucchiere che evita di proteggere il viso quando taglia i capelli e non avverte il cliente che ha il viso ricoperto di
pezzi di capelli tagliati (se durante il taglio della frangia il parrucchiere non mette una mano sopra la vostra fronte per
proteggere il viso, chiedetegli di fare in modo di non cospargervi il viso di pezzetti di capelli; portatevi specchietto e salviette
umide o struccanti per controllare e eventualmente risolvere il problema prima di uscire) o che vende un decolorante dosandone
di persona e male la polvere (acquistatelo solo preconfezionato e preferibilmente in negozi come Acqua e Sapone oppure
online); il cartolaio o il tabaccaio, che, mentre maneggia il materiale da rilegare o fotocopiare o stampare o faxare, lo legge o
lo mostra ai presenti dopo aver allontanato il cliente, magari con la scusa di cambiare gentilmente i soldi al bar vicino (ogni
volta che potete fate dei buchi con una perforatrice ai fogli e inseriteli in un quaderno ad anelli; fotocopiatevi il materiale da soli
dalle nuove stampanti con fotocopiatore incluso; mandate fax da cartolerie e tabaccai solo se indispensabile; fate rilegare solo
materiale di carattere impersonale e da cui non sia possibile dedurre giudizi su di voi; restate presenti durante il lavoro e, se il
commesso vi chiede di cambiare i soldi altrove, ditegli di farlo lui oppure dite che tornerete un altro giorno; allontanate i clienti
se curiosano; dite con calma al commesso che eviti di leggere il vostro materiale se lo scorgete a farlo, pronti a rivolgervi a un
altro negozio se persiste) ; il commesso del negozio di stampe economiche o vernici che nell'occasione di un acquisto di pochi
euro si “offre” di venire a vedere luce e ambiente di casa per consigliare bene la scelta, allo scopo almeno di ridicolizzare poi
con i conoscenti l'eventuale assurdo assenso e il gusto e le possibilità dell'arredamento (rifiutate allegramente e sottolineate
con ironia piena di grazia il suo “zelo”); il negoziante o artigiano che, non potendo fare di più, usa il cliente per sperimentare
le normali tecniche di vendita e per farsi pubblicità o che cerca di divulgare tramite suo situazioni o piccole lamentele,
parlandone, se non a lui, ad altri mentre egli è vicino (acquistate di regola solo ciò che avete deciso prima di entrare in negozio;
tollerate la pubblicità al negozio ma non prestatevi a farla se non portando fino all'auto o a casa la borsa col marchio del
negozio; evitate di parlare di quanto udite presso i negozi dovunque possano udirvi persone non amiche o non riservate);
l'artigiano che truffa sul prezzo (sarto, calzolaio,ecc.) inventando al momento delle difficoltà per giustificare il prezzo elevato
(nei casi di tentata truffa sul prezzo si può semplicemente evitare quel negozio oppure fingere ingenuità, denunciare e tornare

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per documentare legalmente tutto quanto è utile alla denuncia); il farmacista che tratta come ipocondriaco chi misura la
pressione più di una volta per evitare di assumere troppi farmaci per alzarla in un periodo in cui può risentire dei loro effetti
collaterali; il farmacista che pretende che un cliente che ha sporcato di urina o di vomito il pavimento della farmacia lo
pulisca anche se è normale che in una farmacia si rechi anche chi sta male e sebbene sia evidente che chi è in quelle
condizioni non può farlo e che in ogni caso al massimo può essere tenuto a pagare la necessaria pulizia;
c) fare domande personali o invitare il cliente ad assumere un tono rilassato con aria innocente, tono intimo, frasi fatte o
confidenze false o generiche o con inviti assurdamente bruschi, per poter poi usare le eventuali concessioni e risposte – una
volta manipolate – al fine di creare un clima di complicità da sfruttare in seguito per dare consigli deleteri o interessati in
modo esplicito o indirettamente (parlando di conoscenti o chiaccherando sull'argomento in generale, al fine di instillare ina
determinata idea) o per applicare comode etichette sulla base di test imbecilli, pregiudizi vecchi quanto stupidi o puro
arbitrio (in questi casi forse si dovrebbe farli parlare e poi davvero rider loro in faccia; in generale comunque è sempre bene far
parlare gli stronzi per un po', mantenendo un atteggiamento calmo in apparenza, e interromperli a mezzo di una frase con un
rifiuto garbato e definitivo senza commenti oppure stornare loro con fare indifferente le domande indiscrete che hanno rivolto);
d) fornire risposte lunghe su questioni ovvie o semplici a domande in realtà non poste e ciò per far apparire agli altri il
cliente stupido o ingenuo oppure per evitare risposte di propria competenza e quindi, teoricamente, doverose (dite forte e
chiaro che non avete fatto quella richiesta, pretendete le scuse, fatevi dare il nome del commesso e intimate rispetto per le
prossime occasioni);
e) invitare amici nel magazzino da dove ascoltare l'importo della spesa fatta dal cliente e osservare con i commessi nel suo
camerino attraverso le telecamere usate in quasi tutti i negozi di abbigliamento (un modo per verificarlo è cercare confidenze
in proposito da commessi oppure osservare l'entrata e la cassa del negozio per vedere se esso si riempie di qualche cliente nuovo
dall'interno quando ce ne siamo andati; potete entrare con una scusa qualsiasi e far notare che il negozio prima vi “sembrava”
vuoto oppure far loro sapere indirettamente in seguito che lo sapete; per ogni evenienza curate sempre in modo particolare
trucco, capelli, abbigliamento e intimo quando sapete che dovrete provarvi qualcosa in un negozio);
f) mangiare in presenza del cliente (rifiutate di parlargli e, finchè non ha finito, aspettate fuori); chiedergli di passare un
oggetto o di andare in una stanza dando indicazioni confuse o sbagliate (chiedete indicazioni solo se indispensabile e solo a chi
è tenuto a darvele; possibilmente fate le vostre richieste accompagnati da un amico o da un parente; se vi accorgete che le
indicazioni sono troppo confuse, state calmi ma non muovetevi e ditelo pretendendo che ve ne dia di chiare o che vi
accompagni); infastidirlo riempiendo proprio l'espositore o gli scaffali che egli sta osservando o mandando dei clienti amici a
fingere di osservarli, magari smuovendoli nervosamente o con fare aggressivo; infastidirlo alzando molto il volume della
musica quando è l'unico cliente presente da solo nel negozio; fissarlo soli o in gruppo magari parlando a mezza voce oppure
parlare al suo arrivo con clienti amici o colleghi di psichiatria, di furti nei negozi e simili; senza guardare il cliente, ridere
forte in gruppo o soli delle cose uditegli dire a un amico o delle offese fattegli o delle sue reazioni ad esse; guardarlo o
parlargli con sarcasmo, magari focalizzandosi su un suo difetto fisico irrilevante cercando di farglielo apparire enorme o su
una sua debolezza nota di quel periodo; quando si sa che il cliente visiterà il negozio, fargli trovare lì un malato di mente che
si sarà prima invitato a fare a quel cliente dei complimenti e altre dichiarazioni indicanti un'affinità o a imitarne un
comportamento; approfittare della coda alla cassa e di omaggi o offerte per rompere le scatole con richieste, domande
personali, ecc. nei supermercati e nei negozi di abbigliamento ai saldi; tenere chiuse le porte automatiche quando il cliente
deve uscire finché si volta o torna sui suoi passi per dire ai commessi di aprirle; proporre al cliente di fare cose assurde o
imbarazzanti contando su una sua presunta incapacità di dire di no oppure di comprendere il carattere umiliante o ridicolo
delle azioni proposte e l'intenzione offensiva nel proporle (se l'offesa è solo nello sguardo e avviene fuori del negozio mentre
avete fretta o se viene da più gruppi di clienti e commessi allora la reazione più conveniente è l'indifferenza, ovvero evitare di
essere curiosi e distogliere subito lo sguardo mantenendo un atteggiamento almeno esteriormente calmo; quando non è possibile
ignorare la cosa a causa della vicinanza, allora guardate gli stronzi con il disprezzo e l'odio che meritano – chi non sa sempre
esprimere l'aggressività quando serve non si preoccupi e ci provi, perché chiunque ci riesce insistendo nei tentativi – e
eventualmente rivolgetevi a loro con accondiscendenza o con modi che usereste con un bambino piccolo o con la premura e
cautela tipiche di chi sta parlando a un malato mentale o a un invalido, secondo il punto “a)” di questo elenco; evitate il più
possibile di parlare delle vostre fobie o paure e delle vostre mancanze in luoghi dove possano udirvi estranei - in condominio,
treno, bus, per strada, ecc. – o compagni di classe o familiari o altri di cui non potete fidarvi; ricordate che non dovete piacere ai
commessi e inoltre che davvero quasi tutti al mondo sono pieni di debolezze anche molto appariscenti, per quanto non sempre
note a molti, e che del resto con il tempo potrete certamente eliminare molti dei vostri difetti, se vi sforzerete di imparare prima a
gestirli e ad alleviare i loro effetti sulla vostra vita e sugli altri (e solo dopo tenterete di eliminarli), se migliorerete gradualmente
le vostre condizioni generali di vita (fino a ricavarne l'energia necessaria a cambiare) e infine se vi accetterete intanto come siete
senza drammi e giudicando voi stessi solo dall'insieme; tenete presente che potete sfruttare l'aggressività altrui per mettere a
fuoco i vostri limiti e superarli pur disprezzando coloro che ve li fanno pesare e vendicandovi del fatto che hanno pretese da voi
senza aiutarvi a corrispondervi e senza tener conto della causa delle vostre difficoltà;
g) chiacchierare in presenza della vittima di turno in cassa con conoscenti per provocare discussioni che attirino l'attenzione
sulla zona della cassa e così anche su di lei o per farle capirecosa si pensa e si dice in giro di lei attraverso l'argomento e i
particolari della conversazione (in questi casi uscite per tornare in seguito oppure spostatevi, velocemente ma con calma e senza
correre, in una zona dove non possiate ascoltarli, magari dopo aver sorriso con sarcasmo se vi viene spontaneo; potete anche
tornare dopo pochi giorni presso la vetrina o addirittura in negozio con un amico/a e fare altrettanto sparlando del commesso
che ha organizzato la scena. fatelo con grazia e in modo indiretto, ma con velenosa precisione e scegliendo un momento in cui
non sia solo);

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h) sollecitare senza necessità il cliente a pagare o consegnare per far sembrare che si stia rifiutando o stia chiedendo sconti
(mettete d'abitudine in fretta i vostri acquisti sul banco; in ogni negozio appena giunti in cassa togliete dalla borsa e mettete bene
in vista il portafoglio, preparati a esibirlo e a rimproverare il commesso apertamente in caso vi faccia fretta);
i) organizzare incontri con amici o colleghi dove il cliente si è recato per appuntamento indicando loro il nome del cliente
interpellandolo come per caso, o consigliargli negozi del posto, così mirando a farlo conoscere e a sfotterlo con e/o attraverso
quegli amici o i dipendenti di quei negozi (una reazione per loro particolarmente frustrante è farli parlare e poi dire che quel
prodotto che consigliano di acquistare in tal negozio lo si può trovare facilmente in un altro, meglio se comune – ad esempio un
ipermercato – , vedendo al momento se col tono indifferente o di chi conosce questi schemi di comportamento idioti); chiedergli
cosa preferisce tra due articoli o di indicarne il colore preciso o il modello per giudicarne gusti e conoscenze di fronte ad altri
(ricordate che si tratta di conoscenze piuttosto inutili riguardo cose insignificanti e che nemmeno nei negozi online i colori sono
sempre indicati con il nome giusto);
l) entrare – commesso o cliente – nel camerino o aprirne di scatto la tenda quando questo è occupato mentre magari intorno
c'è ressa (un motivo valido per non spogliarsi mai nei camerini se non è strettamente indispensabile e senza accompagnatore a
montarvi la guardia);
m) invitare con moine particolari o con l'offerta di qualche informazione, sconto o prodotto ad andare di nuovo in un
negozio appena conosciuto e alla seconda visita aggredire la vittima per colpirla di più e vederne e/o mostrarne la capacità e
il tipo di reazione (siate d'abitudine del tutto indifferenti alle gentilezze degli estranei). Anche se le poco oneste tecniche di
vendita tipiche non sono argomento di questo elenco, può essere ricordata qui quella in parte pertinente del "colpo basso" in
cui un'offerta viene ritirata al momento opportuno e ad esempio l'impiegato di un'agenzia di viaggi o il commesso di un
negozio di automobili propone al cliente intenzionato a spendere poco di cambiare preferenza per approfittare di un grosso
sconto e al momento del pagamento lo informa di essersi accorto che l'offerta è in realtà scaduta da un giorno o due dopo
aver preso tempo per coinvolgerlo maggiormente con qualche espediente (per esempio dicendo al cliente di dover fare prima
richiesta di giorni in più di permesso dal lavoro per quella vantaggiosa proposta nel caso dell'agenzia di viaggi o proponendo
di provare l'auto e di compilare dei moduli senza impegno nel caso del negozio di automobili);
n) accusare il cliente che ha subìto il danno di essere l'artefice di quel danno o di un danno analogo o diverso o di paranoia se
parla dei reati subiti, che, per loro natura e per quella di certe leggi, sono difficilissimi o impossibili da dimostrare senza
l'aiuto di persone competenti e fidate (vedete i paragrafi sulle truffe e sulla reazione possibile ad esse e ai reati di ingiuria e
diffamazione e i siti indicati al punto “s” dell'elenco precedente. In ogni ambiente chi reca un danno a qualcuno, in seguito
mira di solito a diffamarlo o indebolirlo per proteggersi dalle giuste reazioni di costui. Bisogna considerare anche che una
reazione comune da parte dei negozianti accusati a ragione dal cliente è spargere la voce, assolutamente senza fondamento,
che il cliente li abbia derubati, tanto non ha alcuna importanza la realtà per la gente se l'interesse sta nel nasconderla o
crederla diversa: questo è solo un motivo per evitare il più possibile di comprare di persona anziché online e per denunciare
subito alla seconda offesa ricevuta in negozi anche diversi ma vicini (e alla prima offesa, se grave). Del resto capita che chi è
preso di mira da molti, dopo un bel po' di tempo, arrivi all'esasperazione (è difficile documentare e trovare giustizia a quasi
ogni tipo di danno e in ogni situazione) e che essa lo porti a rubare davvero cose da pochi euro fino al ritorno della calma e
della lucidità, e nel caso è facile che egli sia fatto passare come un vero ladro di mestiere, anche per divulgare una
motivazione più comoda della reale alla maleducazione, alle offese e alle truffe di cui la vittima è da tempo oggetto e ormai
notoriamente. In casi simili per sapere la verità, basta chiedere notizie e prove dei continui e costosi furti di cui si spettegola e
ragionare sulle date dei due o tre furtarelli sicuri confrontate con quella della guerra fattagli dai negozianti. Per saper se i furti o
altro sono la causa delle truffe economiche riuscite o tentate dai negozianti e delle loro ripetute offese è utile anche far
attenzione a cambiamenti di umore plateali dei commessi per uno o due periodi limitati ma non occasionali (intendo frequenti
sorrisi smaccati e saluti gentili davanti a tutti – non è così quando le moine servono a nascondere certe avversioni ad alcuni
clienti o ad attirare la vittima per poi poter danneggiarla di più in seguito – consigli validi e sconti consistenti fatti sorridendo e
quasi ammiccando e senza alcun motivo), perché questi sono dovuti a inversioni della parola d'ordine basate sul passaparola in
una fase mediana dell'ostracismo (che conduce nell'ultima fase a rifiutare qualsiasi sforzo di essere razionali e quindi “mobili”
nei giudizi sulla vittima). In questa fase peraltro la diffamazione si è così estesa che non è più completamente giudata e
controllabile da chi ha il principale interesse a estenderla e peggiorarla indipendentemente dalle affermazioni della vittima:
a casa propria quest'ultima avrà confidato al convivente o ad un amico opinioni e fatti che la hanno fatta apparire
momentaneamente più in linea con la mentalità generale e che saranno stati spiati e divulgati da condomini o altri (la
tirannia non consiste nel privare la vittima di tutto ma nel beneficare e danneggiare a caso o in fretta e giudicando senza
distacco, senza quindi un vero criterio). Questo tipo di giudizi sono così interessati e superficiali che subiscono i più rapidi e
incredibili rovesciamenti che io abbia mai visto, al punto che essi mutano anche più di una volta e che giudizi della vittima o
fatti che la riguardano noti o spiati o riportati da essa stessa, creduti o capiti da molti in un periodo, provocano il favore
diffuso per poi essere ritenuti falsi o travisati, fino a rinnovare in tutti l'odio, il quale perdura e si autogiustifica anche
quando diventa razionalmente impossibile smentire o mal interpretare proprio quei passati giudizi e tali fatti (ho osservato
personalmente tutto ciò e garantisco che è questo ciò che accade). Il perseguitato dovrebbe comunque prepararsi a possibili
perdite di lucidità nel perdurare dell'ostracismo e, nel caso non sia riuscito a evitare di rubare qualcosa dopo i tanti torti subiti in
sartorie e le offese esasperanti nei negozi, non deve parlarne a nessuno (nemmeno a persona fidata e intima) e dovrebbe
giudicare se stesso considerando la situazione in cui si trova: semplicemente eviti da quel momento le situazioni in cui potrebbe
essere tentato di rifarlo e stia relativamente tranquillo, perché le telecamere possono peggiorare la diffamazione solo quando
essa non è già a un livello estremo (che è l'unico che può spingere a rubare una persona normale e onesta, soprattutto quando si
tratta di articoli da 2 a 10 euro) e perché legalmente quei filmati possono dimostrare il furto solo se l'addetto alla sorveglianza
interviene al momento, si reca sul posto e vede svolgersi il furto davanti a sé (si può obbligare un cliente a mostrare l'interno
della borsa ormai già chiusa solo se all'uscita l'allarme suona e, per quanto riguarda la visione successiva dei filmati e la loro

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conservazione nel tempo per i curiosi, ricordate che il ladro filmato potrebbe essere un'altra persona, che assomiglia soltanto a
quella tanto odiata dai più). Comunque anzichè sfogarsi in questi modi dannosi, la vittima tenga presente che può farlo
scrivendo utili (ma non ai bastardi) documenti come questo, istruendosi sul tema dell'ostracismo (nei libri di storia, nei saggi di
psicologia e nei capolavori letterari i giudizi su chi lo ha praticato e lo pratica non sono lusinghieri...) e magari preparando
almeno una o due denunce ben fatte e ben condotte dei persecutori più odiati o più scoperti!
o) rimarcare il tempo necessario a semplici e legittime operazioni richieste (es. quella di acconto) o far commenti sul tipo o
sullo stato (anche se ottimo) del denaro consegnato o della borsa nel tentativo di far sembrare o sentire anormali o importuni
(siate preparati a questi comportamenti e quindi a rispondere subito a tono, tenete sempre in ordine i vostri accessori e
controllate periodicamente che siano in buono stato);
p) far suonare l'antifurto all'entrata o all'uscita del cliente per far credere che rubi abitualmente negli altri negozi e nel
negozio stesso (in questi casi notate, magari anche a voce, che l'antifurto suona sempre o quasi ogni volta che ci siete voi/ che
c'è quel cliente e che mai si controlla o si dimostra il furto);
q) umiliare attraverso i ragazzi del posto montati allo scopo e invitati da negozianti e commessi in negozio per sfruttare il
fatto che sono più difficili da isolare e da denunciare rispetto a un adulto (in generale se l'offesa viene dai clienti occorre
fingere di non accorgersene per smontarli oppure, quando non si può ignorarla, interpellarli con calma facendoli esporre con
domande dirette; per i ragazzi possono rispondere i genitori e i loro nomi può richiederli il carabiniere, una volta fatto
intervenire; considerate che non a tutti piace esporsi da soli o in pochi, a ogni età; potendo, andate nei negozi in giorni e orari in
cui i ragazzi sono per lo più a scuola). Posso garantire che nei paesini peggiori ci sono genitori, insegnanti o animatori che
aizzano perfino i bambini (siate preparati e reagite con fermezza, ma senza durezza eccessiva, soprattutto insistendo con calma
per farvi dire da loro chi li ha montati e cercando di farvi accompagnare presso i genitori o dal responsabile del gruppo; non fate
loro prediche inutili, ma dite chiaro che solo i cani possono eseguire simili ordini contro persone che non conoscono affatto; se
la cosa persiste e diventa una persecuzione comunque, usate ogni mezzo a voi possibile, anche la violenza);
r) presentarsi in coppia assumendo premeditatamente comportamenti e ruoli opposti oppure assumere comportamenti
opposti con la vittima a seconda del tipo di pubblico per disorientare la vittima o – ed è il caso più frequente – dare una certa
immagine ai clienti “non amici” circa le proprie intenzioni riguardo al calunniato e riguardo la sua eventuale difesa
aggressiva, che verrà fatta passare per attacco ingiustificato, paranoico oppure “furbo” a seconda dei momenti, tanto il
contraddirsi non limita mai la capacità degli stronzi di aderire a una parola d'ordine (non siate mai aggressivi se non nel
momento esatto in cui venite offesi in modo evidente o dimostrabile; mostratevi particolarmente indifferenti ai modi gentili di chi
precedentemente è stato con voi scortese, ma non siate sgarbati e non fategli notare la contraddizione);
s) sminuire le esigenze legittime e comprensibili del cliente parlando di richieste altrui maggiori o invitando un amico a
parlare al cliente di necessità simili alle sue; in generale far pagare per un lavoro non svolto o consegnare dopo una certa
attesa un lavoro svolto a metà o che disattende le indicazioni lasciate approfittando del fatto che la consegna non è fatta di
persona dal cliente, di un preventivo non regolare o di una presunta difficoltà a difendersi del cliente - e sono belle occasioni,
queste, se tale presunzione è sbagliata [questo è un buon motivo per ritirare di persona le tende e gli abiti lasciati dal sarto, la
cintura e le scarpe lasciate al calzolaio, il vostro nuovo prodotto di artigianato artistico, ecc. In sartoria, dovete fare attenzione ai
prezzi, (come tutti gli artigiani, possono evitare listini con i prezzi e anche il dettaglio nei preventivi, che per altro di solito non
rilasciano spontaneamente). È utile, soprattutto se non si ha un sarto di fiducia e se non si sono trovate sartorie con listini e che
rilasciano ricevute e preventivi, seguire i seguenti comportamenti prudenti: a) informarsi sui prezzi in media dei servizi più
frequenti di 2/3 città (non la propria): cioè orlo (accorciature) e riduzione della larghezza a maniche, pantaloni, maniche e
fianchi di giacche e cappotti; b) consegnare un capo o due alla volta (meglio se con l’etichetta e conservando lo scontrino
all’acquisto, se è nuovo), e, se ci sono stati dei “problemi” e non si può risolvere nulla con sicurezza cambiando negozio o se
l’importo è alto, segnare sul preventivo firmato misure, prezzo e data. É meglio imparare a prendere da sé le misure con spilli
sottili e pazienza, ricordando osservazioni ovvie ma a volte poco presenti, come quella che le maniche si accorciano, quando si
stringono giacche e camicie ai lati e che bisogna misurare i centimetri da eliminare dalle manche dopo aver piegato le braccia c)
osservare bene i capi nei particolari prima di pagare. Provare i capi nel camerino prima di ritirarli a volte è una precauzione da
considerare, come quella - in alternativa - di richiedere, oltre al preventivo, scontrino attaccato su ricevuta firmata e precisa
nell’indicare il tipo di servizio (ricordare che si può pretendere il preventivo tramite lettera formale dell’Adiconsum) d) Ritirare
comunque sempre di persona. Se per qualche ragione non potete andare da un sarto per un certo periodo, tenete presente che i
pantaloni possono essere facilmente accorciati provvisoriamente a mano da chiunque se essi sono "a sigaretta" (modello skinny
o comunque aderente al polpaccio): per una accorciatura provvisoria dei pantaloni, rimboccare per tre cm internamente il
tessuto e fissarlo con tre punti dati con filo resistente e del colore del pantalone lungo le due grandi cuciture laterali e con un
punto sulla zona centrale della gamba fronte e retro. Pensate a vantaggi e svantaggi prima di denunciare al fisco il sarto che non
rilascia scontrini, ma non minacciate a vuoto nemmeno in privato]. È molto frequente il rifiuto a parole o nei fatti di fare
arrivare merce in negozio su ordinazione, soprattutto da parte dei commessi delle librerie, dei negozi di stampe d'arte
economiche e CD. A volte, anche per far apparire agli altri il cliente stupido o ingenuo, il commesso alla cassa scelglie di
invitare la vittima a far passare avanti altri clienti o a permettere di occuparsi d'altri durante il suo turno, facendo leva sul
presupposto dovere da parte sua di essere accondiscendente, sui suoi presunti desiderio e convinzione di apparire, in tale
modo assurdo, gentile e sul risultato di dare ai presenti l'idea che essa nutre queste aspettative anche se non è così (fate
rispettare sempre il vostro turno e in generale non assecondate mai nessuna richiesta). Un comportamento in parte
riconducibile a questi è una tecnica di vendita di molti agenti immobiliri che consiste nello stancare intenzionalmnte
l'acquirente/cliente mostrandogli su quattro case almeno due che sa inadeguate alle esigenze da lui dichiarate, in modo da
rifilargli una casa che egli vuole vendere o affittare per motivi inerenti esclusivamente gli interessi del momento dell'agenzia
(trovate tutto ciò meglio descritto nel noto saggio di Packard). Nei bar un comportamento pertinente è quello del barista che

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– in aggiunta o meno all'aperta scortesia frequente in bar e locali – ignora l'ordinazione fatta al banco dal cliente prima di
accomodarsi e invita i camerieri a evitare il tavolo a cui tale cliente attende;
t) chiedere, dando il “tu”,che il cliente parli dando il “lei” o non ricambiare l'uno o l'altro oppure passare dal primo al
secondo quando si vuole mancare di rispetto davanti agli altri o si pensa di poter così acquisire autorità e intimorire (bisogna
o pretendere il “lei” reciproco in tutti i rapporti non di amicizia con persone oltre la trentina e, in alcuni contesti, anche con chi
è più giovane, oppure dare il lei accettando il tu per sentirsi a proprio agio ma sapendo passare subito al tu in caso di mancanza
di rispetto, perché è meno facile mancare di rispetto partendo da queste distanze);
u) lasciare solo un cliente in negozio restando a lungo in magazzino, se lo si è visto entrare, o andando là o fuori con qualche
scusa senza tornare in tempi brevi, per vedere cosa fa il cliente e per far sì che chi entra lo trovi solo e quindi in condizioni
generalmente adatte per rubacchiare (in caso di assenze del dipendente è meglio aspettare fuori dal negozio);
v) richiedere, con qualche scusa e senza necessità reale, il numero di telefono per diffonderlo (non lasciate nei negozi il
numero di telefono, a meno che non abbiate ordinato un articolo o lasciato un acconto e non date in questo caso comunque il
numero della scheda che usate con gli amici o i colleghi) o chiedere delle comunicazioni telefoniche per dare consigli con agio
o per iniziare un qualche rapporto su chissà che basi, magari chiedendo pure di chiamare dopo che si sia ricevuto lo squillo e
ricercando in questo modo più volte in presenza di amici la comunicazione telefonica per farla ascoltare, in modo da
divulgare confidenze o da improvvisare cattivi consigli utili a qualcuno dei presenti (non dimenticate mai che gli altri non
lavorano per voi e che la norma per la maggioranza delle persone è l'indifferenza naturale per il dolore anche estremo
altrui).Eventualmente avvicinarsi al cliente mentre si trova con qualcuno e ascoltare quanto dice, nascondendolo attraverso
lo svolgere intanto qualche attività che richiede poca concentrazione o mediante le chiacchere superficiali con un
collega/amico (nei negozi state zitti oppure parlate solo se indispensabile per comunicare cose di ordine pratico legate a quanto
state visionando o acquistando). Un comportamento in parte attinente è la prassi di molte agenzie immobiliari di assumere in
nero almeno due telefoniste con il compito di contattare, spacciandosi per potenziali acquirenti, i vicini di casa di proprietari
di case che hanno esposto il cartello di vendita per averne da loro informazionie e il nemero di telefono scrittovi e per
telefonare quindi ai proprietari, ignari di chi sia l'interlocutore, per averne dettagli sull'abitazione utili all'agente
immobiliare che in seguito li contatterà al momento opportuno battendo la concorrenza e dando un'impressione di efficienza
che spera sarà divulgata ma è distorta, avendo in realtà l'agente ottenuto tempo prima le necessarie informazioni;
z) Un certo negoziante e dei suoi clienti possono essere offensivi solo per un disprezzo basato sull'aspetto fisico o su
pettegolezzi oppure per fredda solidarietà interessata o timorosa a una persona che crede possa tornargli utile o con la quale
è in relazione o che ha un certo potere (ad esempio, un medico o un banchiere che teme una giusta denuncia o che reagisce
arbitrariamente a considerazioni ignoranti o interessi). Una reazione tipica della gente in questi casi è l'evitare i negozi
frequentati dalla vittima o quelli di cui essa parla (bene e male, in casa e fuori): lo scopo è di crearle dei nemici tra i
negozianti, colpiti nelle vendite, e tra certi loro clienti abituali, limitati nei loro acquisti dalla parola d'ordine ricevuta (una
difesa per la vittima è evitare come prevenzione e reazione di parlare di negozi o di farlo chiamandoli col vero nome o in modo da
farlo capire; magari tirarne in ballo il nome apposta per danneggiarli per un po', inizialmente fingendo ingenuità, può essere
una piacevole vendetta, ma è più utile evitare di acquistare di persona ogni volta che si può, abituarsi a non nominare qualsiasi
negozio o marchio della città, fuori città e online). In caso di guerre simili la gente manipolerà qualsiasi giudizio su qualsiasi
categoria di persone o oggetto o argomento espresso a voce dalla vittima perfino in casa propria a voce bassa (ricordatevi che
non lo è mai troppo nei condomìni), perché non esiste nulla che non possa essere sporcato e utilizzato per estendere l'ostilità;
la gente userà forse anche i social network a questo scopo (tenete presente che comunicazioni gravemente diffamatorie tra gli
iscritti di Facebook ecc. possono essere scoperte, denunciate e dimostrate e che a denunce di casi simili possono corrispondere
risarcimenti non indifferenti; limitate i giudizi su conoscenti ed estranei uscendo poco; concentratevi su interessi e attività che
possano essere poco comprese dai più; occupatevene e parlatene soprattutto per iscritto, con misura e dopo sufficienti
riflessioni).
Decidendo di servirvi di una banca tenete presente che il rischio di perdite al crollo delle Borse è maggiore e ciò che si sa di
come alcune BANCHE siano state coinvolte per lo meno in investimenti ad alto rischio consigliati mentendo o pretesi in
cambio di mutui o prestiti, riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale, aggiramento della legge sulla quota legittima di
successione e, almeno con una legge-truffa di alcuni anni fa spiegata su Rai 3, anche furti di grande conseguenza portati a
termine grazie al solito sotterfugio della comunicazioni ai clienti scritte in carattere minuscolo e senza preavviso. Le banche
possono prestarsi al furto dei parenti, se questi propongono di bloccare dei soldi in un conto a parte (es. della “cassa peota”)
di un parente (del figlio per esempio) fino al raggiungimento di un certo obiettivo anche se quest’ultimo dipende anche da
fattori estranei alla volontà o è dubbio che il conseguirlo sia utile e quindi davvero nelle intenzioni di quel parente.
ALLE POSTE i comportamenti negativi possono essere in parte simili a quelli tipici degli altri impiegati e segretari a diretto
contatto con i clienti e a quelli frequenti nei negozi (rimando al precedenti paragrafi sugli abusi negli uffici in zona stazione e
nei negozi), ma, almeno se si vive in un momento difficile che ha provocato una debolezza appariscente, ce ne possono essere
altri che sfruttano il fatto che non si sta di solito poco tempo allo sportello: i soliti sfaccendati (in genere molto giovani) o
altre persone ostili si raccoglieranno durante l’attesa in coda e attaccheranno quando il loro bersaglio è allo sportello e ciò
sia in modo diretto che indirettamente (tipiche sono le risate fatte senza guardare la vittima ma sottolineanti ogni singola
parola aggressiva dell’impiegato che aveva preparato l’incontro a questo scopo); a volte il lungo tempo richiesto da alcune
operazioni dà modo di fare molti commenti fastidiosi non apertamente aggressivi cui è difficile per tutti reagire (in questi
casi impiegati e direttore approfittano di confidenze origliate da altri e in genere da condòmini del loro cliente). Sono

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situazioni che si possono verificare in qualunque caso si sia bloccati per diverso tempo in un luogo (se si è BARISTI,
BANCONIERI o CASSIERI, si avrà quasi certamente qualche esperienza simile).
Uno dei problemi frequenti solo in posta è invece che gli impiegati non informano a voce per tempo del fatto che non vi si
può fare il reso di alcuni oggetti acquistati online (es. cellulari con pile al litio).
Potete provare - c'è chi lo consiglia nei forum online – a rivolgervi ad un ufficio particolare dei vigili che dovrebbe occuparsi
anche di queste situazioni, ma quando la campagna diffamatoria è ben sostenuta, l'ostracismo in genere coinvolge anche
Comune, Carabinieri, vigili ecc. Ricordate che vigili e carabinieri non informano via mail e quasi mai per telefono. Ricordate
che mostrare a chi non è il proprio avvocato le registrazioni non autorizzate formalmente dai Carabinieri, dalla Polizia o dalla
Magistratura è illegale, che per i reati di ingiuria e diffamazione bisogna rivolgersi ai Carabinieri e non all'Adiconsum e che in
caserma occorre essere distaccati (senza mostrare la rabbia e il nervosismo – anche giusti) e nello stesso tempo fermi nella
decisione di denunciare. Tenete presente anche che la legge permette ai carabinieri di accogliere solo vere e proprie denunce e
mai segnalazioni. L'ideale è sempre recarsi nei negozi con uno o, meglio, più amici che possano testimoniare in Questura. In
ogni caso per favorire la denuncia e per mostrarsi forti occorre non fiatare sull'accaduto finché ciò conviene, sia in casa che
fuori (condomini e passanti spesso sono molto “curiosi” pur dissimulandolo).
Una reazione utile alle aggressioni nei negozi, come del resto a quelle che avvengono altrove, è aspettarsi ovunque azioni basate
sull'inganno e sull'approfittare più vile delle debolezze altrui sulla base di pregiudizi di ignoranza spaventosa o di parole
d'ordine e osservarle bene quando le vediamo accadere ad altri oltre che mentre le viviamo personalmente, ciò in modo da farci
l'abitudine e da superare per gradi eventuali blocchi nel difendersi e per evitare sia fantasie paranoiche che ottimismi dovuti a
ingenuità difensiva istintiva o ad abituale cecità semivolontaria, perché, ripeto, non bisogna credere a me, ma solo osservare.
Nei casi di offese dirette gravi o ripetute è meglio scrivere una recensione del negozio negli appositi spazi online (se viene
rifiutata, rimandatela ridotta e spezzata da un punto Internet e con altro account, se stamparla specificando il rifiuto di Google
Maps e attaccarla nei dintorni del negozio e nelle piazze vi sembra sbagliato) e acquistare altrove oppure, se ciò non è possibile,
si dovrebbe richiedere il nome e il cognome del commesso/cassiere/artigiano/impiegato (da appuntare sul cellulare o a penna al
momento, insieme a ora e data) e richiedere anche le sue scuse e che la cosa non si ripeta in quel negozio da parte sua o dei
colleghi (se si prende di mira solo uno dei dipendenti ci si troverà comunque tutti i colleghi contro), informando con calma che
altrimenti si informerà il titolare e si sporgerà denuncia (è importante sentirsi e restare disponibili a denunciare, ricordando che
querele simili sono sì quasi mai concluse con successo ma sono comuni, non recano molto disturbo e, anche quando si
accumulano, sono utili per cercare di evitare che le cose degenerino e si estendano ad altri negozi per solidarietà e a partito
preso, e per cercare di averne documentazione e risarcimento pecuniario in futuro). Certo l’attaccare con lo scotch in giro fogli
con una chiara e breve recensione negativa rifiutata online sarebbe utile, dato che peraltro possono essere riutilizzati come sfogo
e avvertimento di evitare di esagerare con un aggressore successivo particolarmente fastidioso, ma se non si ritiene giusto fare
cose simili si deve evitarlo, come si deve evitare come avvertimento anche l’indossare o far indossare (magari a un bambino) una
t-shirt con sul retro stampato ben visibile http://www.slideshare.com/piccola-guida-per-difendersi-dagli-altri, perché esibirla
davanti a un negozio, bar, ecc. affollato dà fastidio se non altro ai clienti...Comunque si consideri almeno la seguente possibilità:
su due vetrate di un bar, ecc. attaccare un foglio A4 con stampato in grande una frase breve dal messaggio non volgare né
violento ma chiaro per il gestore e non del tutto incomprensibile per gli altri: per fare solo un esempio “Vietato l’ingresso a chi
non esibisce i dati anagrafici” va bene se il barista ha tempestato di domande con vera e propria aggressività un cliente perché
faccia nuova in un piccolo paese. Mi rendo conto che si tratta di sciocchezze, ma bisogna reagire in modo concreto e visibile per
evitare di diventare sempre più deboli fino a crollare psicologicamente. Chi può usare mezzi migliori lo faccia, ma in Italia è la
maggioranza a non potersi difendere con la legge e la violenza in nessuno Stato è a disposizione di tutti.
É utile anche osservare eventuali limiti particolari del modo di lavorare e comportarsi con gli altri del negoziante o artigiano o
anche limiti di altro genere (un taglio di capelli che sta male o che non viene modificato da anni, ecc.) e ciò per poter in casi
estremi diffonderli apertamente, intimando così prudenze che compensino il rispetto che sono incapaci di dare (avere sempre
cura in questi casi di dare valore al tipo di attività considerato in generale al di là del loro modo di svolgerla).
In generale comunque bisogna sempre delimitare e difendere di continuo le distanze, prendere tempo e allontanarsi a ogni
dubbio o periodicamente, farsi accompagnare ogni volta sia possibile, chiedere nomi e cognomi, osservare i volti tanto da
ricordarli, rifiutare favori, fare il possibile per confrontare quanto ci viene detto e basarsi nei giudizi sui fatti e non sulle parole e
non identificare a priori come indifferenti e/o casuali “comparse” le persone che si hanno attorno al chiuso dei negozi, nei
locali, per strada, in autobus ecc.
Se si manca della freddezza necessaria per carattere o perché si sta vivendo un brutto periodo, occorre essere davvero molto
indulgenti con se stessi e allo stesso tempo seguire questi consigli al meglio delle proprie possibilità, sapendo che col tempo ci si
abitua un po' a tutto e che qualsiasi cosa è meglio del non reagire affatto pur mostrandosi colpiti e venendo attaccati di
frequente.
Ricordate che, quando si è deboli, per carattere o per condizioni di vita, si attirano facilmente incidenti di ogni tipo e anche sotto
forma di proprie affermazioni o di propri comportamenti di per sé insignificanti o comunque non biasimevoli, ma

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particolarmente adatti a essere fraintesi o manipolati per la loro forma e per il momento in cui vengono notati, il che accade a
causa dell’opposizione del proprio inconscio (troppo temuto, poco analizzato e quindi dissociato) e anche della grande pressione
esercitata sulla mente, soprattutto se indebolita, dalle menti solidali tra loro dei nemici quando sono numerosi: ciò si può
osservare da sé, ma ci sono anche diversi testi sul condizionamento possibile ad opera di menti focalizzate fortemente e non è
difficile informarsi al riguardo né tener presente che bisogna in questi casi semplicemente apprendere il modo in cui la
maggioranza interpreta nel modo peggiore vari atteggiamenti e fare in modo di non esibirli o tenersi pronti a giustificarli bene.
Fissare qualcuno anche se dà le spalle, parlare a voce alta in modo vivace, scoppiare a ridere e fare dei rumori improvvisi
servendosi di oggetti nei pressi di qualcuno voltato possono essere tutti modi per spingere a osservare e ascoltare per umiliare:
frustra chi lo provoca ed evita problemi chi si abitua a non seguire mai impulsi non meditati a guardare in una certa direzione, a
fermarsi ad ascoltare o a rendere manifesto in altro modo di aver compreso simili forme di aggressione. Una regola
fondamentale in ogni situazione difficile comunque è parlare e uscire il meno possibile. Una regola fondamentale in ogni
situazione difficile comunque è parlare e uscire il meno possibile.
Questo elenco di abusi tipici nei negozi può ben essere un punto di riferimento per gli abusi frequenti negli altri ambienti e
infatti potreste facilmente assegnare a ognuno dei gruppi identificati dalle lettere dell’alfabeto alcune delle scorrettezze
elencate nel resto del documento (quelle comuni nei condomìni, negli appartamenti condivisi, in famiglia, nelle coppie, a
scuola, negli ospedali, in banca, al lavoro, per strada, in caserma, ecc.), ricavandone un utile schema.
TECNICHE DI PERSUASIONE
Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni), che ai cap. 1, 6 e 7 accenna a controllo attivo e passivo del comunicare e a
persuasione subliminale ed elenca regole della persuasione facenti appello alle norme sociali di reciprocità, lealtà e senso di
giustizia mediante varie tecniche come omaggio, porta in faccia (proposta di qualcosa di totalmente superfluo e/o molto
costoso in termini di denaro o tempo a cui si prevede un fermo NO ma che farà apparire per contrasto più vantaggiosa la
seconda proposta e che spingerà il cliente a essere più conciliante dopo la fermezza anche per lui un po’ fastidiosa del netto
rifiuto), colpo basso (offerta con forte sconto ritirata il giorno del pagamento), piede nella porta (proposta iniziale
conveniente che però si rivela sempre più complicata e costosa dopo il primo accordo), impegno malinteso, escalation di
impegno, giustificazione o riparazione, novità, presentazione accattivante. Il libro elenca anche tecniche miranti a sfruttare
le emozioni (quelle positive o negative e la paura) o implicanti l’uso della logica, tenendo conto di effetti tipici (es. contrasto o
attivazione) e di diverse reazioni quali sono modello motivazionale o reazione di evitamento difensivo. Riguardo alla
persuasione subliminale Di Giovanni istituisce un confronto con le sindromi cliniche neglect, blindsight, agnosia di
consapevolezza e accettazione acritica con riferimento all'ipotesi di Gilbert.
Io ne ho letto anche in Tecniche proibite di persuasione di Allen e in Comunicazione e persuasione di N. Cavazza.

ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA CAPACITÀ DI SCEGLIERE BENE
IL PROPRIO ABBIGLIAMENTO

Giudicare una persona con precisione e certezza è umanamente impossibile e giudicare poi qualcuno (anche se ci si
convivesse o lo si osservasse 24 ore al giorno) anche in modo sommario richiede sempre tempo e un dialogo fatto con
metodo ovvero con distacco e insieme intimità: servono pazienza e volontà e capacità di emanciparsi dai propri interessi,
pregiudizi, schemi abituali e riflessi. Dato che fretta e violenza sono considerate generalmente convenienti e, anzi spacciate
per necessità, sono proprio poche le persone disposte a cercare di liberarsi dei pregiudizi più radicati e meno consapevoli e
di un’indifferenza spontanea per gli altri, sia essa consapevole o meno (spesso essa è mascherata davanti a se stessi da
un'infantile e inetta divisione tra persone degne di valutazione da una parte e pazzi/stupidi indegni di ascolto reale e dei
diritti più elementari dall'altra). Nella maggioranza si troverà sempre tale indifferenza, che è poi noncuranza per la verità
e quindi per la realtà. Ciò accade perché ogni vero giudizio questo richiede umiltà e comporta fastidi e un impegno costante
nel tempo. Tale rifiuto di accettare la complessità è lo stesso che si trova all'origine della mancanza generale di
rassegnazione a evitare - come ragione e moralità imporrebbero - le violazioni più gravi della privacy, le rapide
stroncature e i test psicologici (tutte espressioni di insensibilità e di ignoranza notevoli che costituiscono tra le cose più
stupide e falsamente "psicologiche"concepibili). Giudicare certe esperienze o bisogni particolari poi richiede l’esperienza
“diretta”(personalmente vissuta, non quella “letta” in certi testi e ascoltata in certi ambienti) di problematiche e
sensazioni simili a quelle considerate e a volte non basta nemmeno quella, dato che la reazione a certe esperienze dipende
da molti fattori alcuni dei quali necessariamente unici e individuali, e dato che a volte le reazioni reali vengono fraintese
per più o meno tempo dagli stessi interessati a causa dei meccanismi di autoprotezione comuni o dell’egoismo. Giudicare
qualcuno da suo modo di vestire in un dato periodo, anche lungo, è infine particolarmente stupido rimanendo su un piano
razionale: al contrario di quanto si blatera, i bei vestiti non sono indispensabili né per l'autostima né per un buon
rendimento, a meno che non si desideri espressamente che lo siano, mentre il disinteresse spontaneo per la bellezza fisica e
per gli abiti o il senso critico rispetto ai valori di un gruppo non sono affatto di per sè indici di una mente debole e
disordinata e di inferiorità (i fatti lo confermano nel tempo a chi vuole vedere...)
Tuttavia è senza dubbio utilissimo adeguarsi al fatto che, in Italia, la maggioranza giudica in genere davvero esseri
inferiori e privi di intelligenza, qualità e diritti coloro che trascurano le apparenze o almeno lo fa se non può servirsene

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come vuole. Bisogna rassegnarsi al fatto che la gente pretende il conformarsi di tutti nell’aspetto e nell’abbigliamento a
ogni età e in ogni ambiente (anche privato, informale o sportivo) e senza proprio nessuna considerazione non solo per
interessi e volontà diversi, ma anche per le effettive possibilità economiche e di informazione. Proprio perché irrazionali, le
pretese della maggioranza riguardo all’abbigliamento e all’aspetto fisico sono prive di misura e sostenute con aggressività,
pertanto è bene - per poter avere davvero cura di voi - che vi adeguiate prontamente (comunque la pensiate e comunque vi
siate vestiti fino a ieri) alle principali pretese altrui riguardo l'abbigliamento e l'aspetto esteriore in genere e che, nello
stesso tempo, vi diate un limite preciso: sappiate staccare appena avrete raggiunto un livello che si potrebbe definire di
base, a meno che non desideriate spender sempre più energia, tempo e denaro per essere sempre più alla moda o al
contrario per digerire la negatività di cui, prima o poi, chi non s conforma diviene bersaglio... Dato che la gente non
dimentica mai le espressioni di debolezza altrui, fino a che non potrete esservi conformati ai più sotto tutti gli aspetti
esteriori dovreste inoltre pettinarvi, truccarvi e vestiri seguendo le istruzioni date qui per chi vuole risparmiare al massimo
e ciò perché è molto meglio vestire in modo molto ripetitivo che trascurarsi e vestire per esasperazione “a caso” e magari
in modo ridicolo. Raggiunto un livello medio, ci si sente più forti e a proprio agio in mezzo agli altri anche quando si
continua a venire criticati a causa del proprio non adeguarsi alla moda dell’anno e quando si viene definiti poco disinvolti
o anonimi (peraltro come se “fashion victims” e company non apparissero altrettanto banali). Del resto gli abbinamenti
proposti qui sono così comuni che chi li criticasse inevitabilmente colpirebbe molte persone e anche qualche amico. Il
trovarsi in una situazione molto difficile non è mai quindi una ragione per non cercare di raggiungere presto questo
“livello base”. Con il tempo vengono la memoria visiva per gli abbinamenti altrui e per le vetrine e anche il colpo d'occhio
per le taglie.

Tenete presente che l'effetto del look più curato può essere rovinato da molte cose: essere disinvolti e aperti o sorridere in
modo più che accennato con gli estranei o con chi si conosce ancora poco; sorridere e ridere spesso o senza ragione molto
evidente; frequentare troppo il centro e i locali e farlo senza considerare la curiosità indomabile e cattiva di chi vi lavora e
di chi è lì per divertirsi e quindi per parlare male di qualcuno dato che per molti divertirsi coincide in gran parte con
questa o con altre forme di violenza; mangiare fuori casa in luoghi non adibiti a ciò; parlare molto tempo al telefono;
canticchiare; ripetere un discorso, la visione di un film o l'ascolto di una canzone; parlare e muoversi velocemente; usare
molto il cellulre e conversare senza riserve soprattutto se in presenza di estranei, nei mezzi pubblici, locali, bar e negozi;
esibire una qualunque preoccupazione particolare per la propria salute o il minimo segno di stress o di
esaltazione/ammirazione per se stessi o per qualcosa; lamentarsi dei genitori (anche in caso di situazioni molto gravi); una
brutta calligrafia (almeno se siete donne); molto interesse per il teatro o certa TV; la mancanza di un'attività sessuale...
Quando ciò conviene a certe persone questi comportamenti vengono spesso ricondotti a nevrosi, stupidità e debolezza e ciò
è vero al punto che in ospedale molti medici sempre che a loro convenga, negano visite e esami obiettivi a chi ha queste
abitudini e gusti, considerandoli tutti segni di isteria, ansia, brutto

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carattere e quindi di somatizzazioni dello stress e ciò anche se ci sono tantissime persone che li possiedono e che scoppiano
di salute.

Inoltre almeno fino a che non vi sarete procurati un guardaroba di base adeguato, evitate tutti i luoghi frequentati
dove non sia assolutamente indispensabile per voi recarvi: chi ha voglia di un'omelia può visitare il sito dei monaci di
Fonte Avellana senza esporsi agli sguardi in chiesa; chi vuole praticare yoga o meditazione acquisti il libro adatto e lo
faccia da solo evitando le palestre e i centri di discipline orientali; chi ha voglia di vedere film se li scarichi da internet
evitando del tutto i cinema; chi ha voglia di passeggiare con gli amici o da solo lo faccia fuori dal centro del paese e
della città; chi non è certo di saper controllare quel che dirà si muova a piedi ovunque sempre solo o provi a passeggiare
con il partner dopo aver indossato tappi di cera Quies per le orecchie; chi ha bisogno di attività fisica eviti la palestra, dove
spesso gli insegnanti sono aggressivi quanto ignoranti e dove sia insegnanti che iscritti di solito danno un valore eccessivo
all'aspetto estetico, alla disinvoltura e al “fare bene”ad ogni costo e quindi segua invece dei corsi su libri appositi o video di
youtube, vada a correre nel parco, faccia in casa aerobica, step o ginnastica da seduto, usi una bicicletta da camera e
qualche peso leggero, giochi contro il muro dentro casa con racchette da spiaggia, ecc.; cercate di evitare del tutto il
parrucchiere o andateci di rado e prendete l'appuntamento in modo da essere gli ultimi clienti prima della pausa o della
chiusura di un giorno feriale ; se potete chiedete ad un familiare o al partner di andare per voi al supermercato e a farvi la
ricarica di cellulare e chiavetta internet; comprate solo in internet e con paypal gli abiti e spesso anche gli altri articoli
(compresi alcuni prodotti di farmacia), evitando i negozi non online anche ai saldi e magari facendo fare il rimborso dei
pacchi al vostro convivente; quando non potete comprare i libri online, fateveli regalare, servitevi preferibilmente di
librerie non centralissime oppure fate l'acquisto quando dovrete recarvi in altre città, acquistando comunque solo in giorni
feriali e non certo solo un libro per volta ma nemmeno più di cinque e raccogliendoli poi in zaini; evitate sempre il mercato,
dove peraltro è molto più difficile risparmiare e fare acquisti di cui poi non pentirsi rispetto ai negozi della città o a quelli
in internet; studiate e leggete in casa o, in caso di reale necessità di farlo fuori, fatelo in biblioteche piccole evitando aule
studio e biblioteche universitarie, centrali e affollate; ogni volta che potete, mandate a ritirare e consegnare i vostri libri in
biblioteca qualcun altro al posto vostro, prendendo a prestito i libri a gruppi e ricercandoli e chiedendone la proroga da
casa attraverso il sito internet corrispondente; limitate l'uso di piscina e spiaggia; non recatevi spesso nei parchi affollati,
evitate i luoghi chiusi dove si può giocare e se avete voglia di giocare qualche volta a ping pong, calcetto/biliardino, biliardo
o anche solo con delle racchette d spiaggia o con un flipper comprate l'occorrente per farlo a casa vostra (anche dentro
casa, se adeguate i materiali delle palline e le dimensioni dei tavoli da gioco quando necessari); arredate bene gli spazi di
casa dove passate la maggior parte del tempo riempiendoli di quadri e poster con paesaggi rilassanti in foto, piante (vere o
finte), libri, film, serie TV, album da colorare per adulti e qualsiasi altra cosa li renda accoglienti e vi renda facile
rinunciare a uscire spesso; vedete gli amici in casa vostra o di un amica...

Non dovete inoltre assolutamente convivere con altri studenti o lavoratori se prima non possedete almeno un guardaroba
di base adeguato sia per la casa che per l'esterno: nella maggioranza dei casi nessuna tolleranza è concessa in caso
contrario e anzi si rischiano realmente non solo grandissimi ostacoli nella convivenza ma anche gravi e durature
diffamazioni in ambienti molto diversificati e quindi serie difficoltà sociali e soprattutto nel trovare e mantenere un lavoro.
Se non avete un guardaroba curato, vario e vasto non dovete mai ovviamente nemmeno proporvi ai colloqui per lavori a
contatto col pubblico dove non si possa usare una sorta di divisa (polo o t-shirt che sia). Del resto non dovete mai
sottovalutare la curiosità e la malignità ben dissimulate altrui in ogni luogo, compresa la casa in cui vivete.

É meglio che ridiate di chi provoca chi è prudente accusandolo di voler nascondersi e isolarsi o di paranoia e di mancare di
personalità, volontà di integrarsi, umiltà, coraggio o equilibrio. Fate anzi particolarmente attenzione se vi trovate in
situazioni che vi fanno soffrire mentre siete ormai stati presi di mira, perché non solo è un dato spesso osservato che ogni
grave sofferenza o violenza prolungata genera principalmente e a lungo non ribellione ma passività, ma è vero anche che
più si è deboli e insicuri più si tende a ignorare gli altri e la loro curiosità malevola e tenace, perché questa diventa troppo
dolorosa e pesante da sopportare di continuo: fino a che durerà la nevrosi o ci si sentirà molto deboli, parlando e agendo si
tenderà a non tener conto delle orecchie altrui (di quelle di familiari, coinquilini, vicini, residenti delle case delle vie dove si
passa, passeggeri in autobus e treno, compagni di classe, colleghi, commessi e clienti nei negozi, persone nelle sale d'attesa)
e inoltre a volte si crederà perfino ai sorrisi falsi e ai consigli e ai commenti mirati più palesemente a sfottere e
danneggiare (quelli dei commessi, dei compagni di classe, dei colleghi, di familiari ostili, ecc.). Secondo la maggioranza,
inoltre, le persone con cui ci accompagniamo (non solo il partner) devono “assolutamente” avere viso, capelli, mani e piedi
curati e un abbigliamento “adatto” (dal loro punto di vista), e quindi dovete aiutare ad adeguarsi chi volete frequentare
spesso: spesso chi veste “male” lo fa soltanto per mancanza di punti di riferimento e pagherebbe per indicazioni anche solo
d base come quelle contenute in questo documento e ciò è vero anche quando dimostra indifferenza o resistenza iniziale
“di riflesso” (condizionata da imbarazzo o comuni blocchi formatisi nel tempo). Consigli del genere possono essere dati
comunque anche anonimamente in modo indiretto e sono sempre opportuni, se sono rispettosi e se contengono
informazioni dettagliate anzichè critiche.

Saper vestire (o truccarsi ecc…) in modo considerato accettabile dalla maggioranza non è mai questione di volontà, gusto o
capacità innati e anzi sono innati solo la superficialità, l’interesse spontaneo per le apparenze e per il prestigio sociale, i
germi di un buon gusto eccezionale e una creatività spiccata. Rispettare le norme basilari nella cura del proprio aspetto
fisico invece dipende piuttosto dall’avere o meno le informazioni basilari, quelle che consentono di ben

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cominciare e di creare certe abitudini consce e inconsce, quelle informazioni che molti (ma appunto non tutti) ricevono dai
familiari più o meno direttamente. Arrangiarsi non significa agire nel vuoto e, se si dà al termine quel significato, nessuno
si arrangia: anche chi si rivolge agli amici per l’informazione necessaria lo può fare infatti nel 99% dei casi solo grazie alle
proprie condizioni familiari, perché – al di là di ogni considerazione economica – l’ampia consapevolezza di certe
situazioni, il senso estetico, la capacità di chiedere in modo aperto ed efficace e a volte la "possibilità" di ottenere adeguata
risposta sono in tutti qualcosa che si sviluppa nel tempo insieme a quel tipo di rapporto con se stessi che consente di trarre
dei vantaggi dalla propria capacità di osservazione degli altri e dal proprio gusto. Il vero problema è che in alcune famiglie
i genitori coltivano nei figli (o in uno di loro soltanto) fin dalla prima infanzia e scrupolosamente la sfiducia e il più cattivo
rapporto con il corpo, con (il) sé, con l’altro. Inoltre spesso è necessario essere apprezzati fisicamente da un partner da cui
s sia attratti anche fisicamente per desiderare bei vestiti, unghie laccate, ecc. E poi una taglia piccola o altre condizioni
fisiche particolari richiedono un sarto di fiducia oltre a informazioni sui negozi adeguate (per quanto riguarda le taglie
piccole prima dell’avvento dei negozi online occorreva fortuna, denaro e un’informazione specifica per riuscire a vestirsi
in modo accurato e sobrio). Tutte queste esigenze non sono facili da soddisfare, soprattutto per chi vive in ambienti
familiari problematici. Un’informazione sufficiente, per quanto tardiva, può comunque portare a sbloccare e sviluppare le
potenzialità represse e ciò in più o meno tempo a seconda delle condizioni prima di tutto esteriori di vita e dell'impegno
personale.

A partire dal livello di informazione consentito da questo documento, da questo guardaroba essenziale e da quel minimo di
disinvoltura che esso regala, potrete acquistare nel tempo altri abiti simili oppure migliorare e personalizzare
autonomamente il vostro abbigliamento magari anche grazie ai blog, alle riviste, ai telefilm suggeriti o a personal
shopper. I personal shoppers sono costosi ma utili, soprattutto quando si cerchino abiti formali non banali o di taglia
“forte” e, grazie alla base acquisita qui, potrete orientarvi tra le loro proposte senza il rischio di esserne presi in giro o di
acquistare abiti inadatti alla vostra personalità o al vostro fisico. I video di Youtube che consigliano come vestirsi a volte
sono validi, ma altre volte sono orribili e adatti a chi vuole osare, pertanto è meglio che non vi basiate su Youtube per gli
abiti e che al massimo curiosiate tra i video che sono curati da ragazze per lunghi periodi e sono introdotti da brevi
messaggi pubblicitari (spesso la pubblicità accompagna i video molto apprezzati e seguiti nel tempo). Ricordate che molte
ragazze consigliano come truccarsi bene su Youtube. Questo documento in ogni caso è adatto chiunque e a molti diversi
ambienti (scuola, università, lavori d'ufficio informali, centro, pub) e per trarne il massimo è sufficiente che seguiate le
indicazioni che esso dà senza dirlo a nessuno.

Alcuni bambini, ragazzi, immigrati e persone che hanno subito da poco un trauma o che vivono in condizione di disagio
sociale e/o economico commettono lo sbaglio di non “conformarsi” minimamente in nessun contesto o anche di farsi
guidare nella scelta di abiti, trucco e accessori dalle proprie abitudini, dall’umore del momento o da immagini ammirate
altrov (magari riferite ad altri paesi, condizioni o a decenni prima), e pensano intanto che sia concessa loro tolleranza
"reale" in ragione della loro condizione particolare, dimenticando il danno lungo termine dell’abitudine e soprattutto che
le pretese della maggioranza delle persone sono davvero irrazionali, assolute e molto aggressive (questo è un dato di fatto,
per quanto non sempre apertamente, anche perché tollerare difetti malvisti quando c’è interesse a farlo è una
manifestazione di potere). Non dimenticate mai che la diffamazione uccide, perché significa non lavorare, non avere amici e
informazioni a volte indispensabili e soprattutto significa non avere le cure mediche e rischiare abusi e violenze: si può
essere spinti a contare, per difendersi, solo su di sé e sulla fortuna molto rara,di trovare sul proprio cammino una persona
onesta, fedele per indole o eroica.

Per chiudere vorrei che chi non sa vestirsi a causa di una nevrosi e di disturbi psicosomatici o fisici ma influenzati dallo
stress avesse i consigli e i titoli dei libri più utili per affrontare il problema alla radice e quindi inserisco qui di seguito un
elenco di testi da non sottovalutare.
Almeno se non si vive in condizioni fortunate, può essere opportuno attenersi a ciò che segue (è importante anche per capire
quanto lo stress influenzi un problema di salute ed è quasi indispensabile per chi è ansioso o soffre di una nevrosi almeno o
soprattutto se è introverso): mantenere una dieta molto sana e regolare; un po' di tempo per osservarsi; una compressa di
Flexiban ogni tanto o, meglio, una goccia o due di Laroxyl; l'abitudine agli esercizi di respirazione, stretching e rilassamento
e a qualunque altro modo per rilassarsi in casa senza TV, computer, ecc. (album da colorare per adulti, giochi a carte o
dama, narrativa a lieto fine, un peluche sono alla portata di quasi tutti); il risiedere e soprattutto il dormire in ambienti caldi
riscaldati a metano, evitando termosifoni elettrici e simili mezzi (non basta non sentire freddo grazie a coperte e abiti – è
l’aria a dover essere calda – e gli apparecchi elettrici sono dannosi); l’andare a letto presto e a volte dopo aver utilizzato
Aquasal spray nasale e soprattutto il dormire in una stanza buia, pulita, ordinata e aerata mezz’ora prima, con un cuscino
antiacaro dalla federa lavata spesso, preferibilmente senza oli essenziali e profumo (per evitare reazioni allergiche o simili e
mal di testa) e, in caso di bruxismo, con un paradenti o, se la mandibola è asimmetrica, con uno o due ciucci da bimbi
maggiori di 6 mesi (il bite su misura è molto costoso); l’uso in inverno di un tapis roulant magnetico, evitando apparecchi
elettrici e biciclette da camera (sono dannosi soprattutto per le donne) e l’abitudine a 20 o 25 minuti di passeggiata a passo
veloce o a salire 50 gradini ogni giorno nelle stagioni meno fredde; l’uso dei tappi di cera Quies per proteggersi a volte da
vicini di casa e soprattutto da condomini e coinquilini; la revisione degli obiettivi personali con una selezione attenta e
un'organizzazione adeguata degli spazi personali (spesso si rivela sorprendentemente importante possedere una comoda
poltrona o un divanetto nella stanza da letto e sfogliare il catalogo Ikea, le foto online di case in vendita di vip e quelle degli
alberghi), del guardaroba (al limite vestendo “classico”/abbastanza formale ad ogni età e in ogni contesto), dei prodotti per
la cura di pelle e capelli (tenendo presenti le linee Ceramol, Sella, Vea - anche se mai per il viso -, Sebamed, Dermafresh,

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Enstilar, Heliocare 360, Bionike, Bioscalin e inoltre pomate come Aflovag e Propast e, sebbene contenga profumo, il
detergente Intimoil), delle attività (evitando possibilmente lavori a diretto contatto con il pubblico senza telefono, pc o
macchinari a fare da schermo e/o dove i contatti con i colleghi o il titolare sono frequenti e poco formalizzati ed evitando
anche non solo l’università, ma anche qualsiasi scuola superiore non professionale e con un numero di anni maggiore di tre o
tre più due e attività superflue e faticose come la ricerca di informazione precisa su film, libri di narrativa, serie televisive e
online, musica e arte figurativa recenti e non); il contatto con la natura in tranquillità (visita a luoghi montani con laghi e
boschi non troppo lontani da soli o in coppia anche con treno e autobus e selezione di foto di riviste economiche non online);
il recarsi alla piscina termale più vicina un pomeriggio ogni tanto o qualche vacanza alle terme convenzionate (questo se
potete immergervi in acqua e ricordando che al costo di 55 € di ticket un ciclo di queste idroterapie all’anno è per tutti un
diritto per legge ed è più sicuro evitare il getto creato per la zona cervicale); l'evitare sistematicamente o il più possibile
persone critiche e invadenti (sfruttando i già consigliati tappi per le orecchie e durante l’adolescenza a costo di passare molto
tempo in biblioteca e in camera da letto e restare in banco da soli a scuola); il limitare molto le uscite con più di una o due
persone e ancora di più la frequentazione di bar, locali, palestre, piscine comuni, spiagge affollate e centro città; l’evitare
gruppi religiosi e politici e, se l’intento è di trovarvi amici, anche quelli di volontariato; pur cercando un partner, l’astenersi
da ogni tipo di attività sessuale se non si riesce sufficientemente a parlare per difendersi e condividere, si è predisposti alle
infezioni o si è assolutamente decisi a non avere figli; ovviamente l’acquisizione delle conoscenze di base di psicologia
attraverso i libri giusti; l’autosservazione e qualche esame medico fatto in convenzione o privatamente dopo alcune ricerche
online e la lettura di enciclopedia medica e altro (rimando al paragrafo pertinente).
In certi casi, quando il bisogno di tranquillità è maggiore, è utile anche seguire i seguenti consigli: evitare lunghe
chiacchierate al telefono e l’uso smodato di pc e smartphone; limitare l’uso dei social network a fini di studio e lavorativi e ai
contatti con pochi amici; evitare il telefono fisso, abitualmente non rispondere a chiamate da numero sconosciuto, non aprire
a chi bussa senza invito e al limite fare staccare citofono e campanello o comunque in qualche modo renderli inutilizzabili
(per chi vive solo o con il partner o un amico è senz’altro possibile e non è insolito, soprattutto se si è già per due volte stati
sorpresi da scampanellate notturne o frequenti e inutili da parte di vicini o estranei decisi a dare fastidio o intimidire);
evitare sempre parrucchiere ed estetista, comprare online con Paypal il più possibile, mandare a volte al proprio posto un
familiare o il partner in farmacia e biblioteca o al supermercato e recarsi in qualunque negozio dopo aver letto un elenco
online degli abusi che vi si praticano più di frequente ed essersi preparati a reagirvi con prontezza.
Per ben avviare da soli in completa sicurezza un processo di guarigione da ogni forma di nevrosi può essere sufficiente
leggere alcuni buoni testi tenendo presente che è indispensabile rintracciare le opere complete di Carl Gustav Jung in una
biblioteca o cercare almeno quelli qui citati in varie biblioteche oppure online e basarsi sulla selezione che farò nel corso di
questa lunga serie di consigli, perché i libri di Jung sono voluminosi e costosi (comunque esiste la possibilità di avere
un’introduzione ai temi affrontati da Jung leggendone le citazioni nel libro qui citato di Storr e il glossario e l’elenco delle
opere e dei loro capitoli nelle ultime pagine della sua autobiografia Ricordi, sogni, riflessioni, che però contiene alcune
interpretazioni ingenue di sogni personali e racconti altrui dovute probabilmente alla tarda età in cui è stata scritta):
Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (Celi), che propone soluzioni adatte anche agli adulti, Sinossi di
psichiatria (Kaplan-Sadock), almeno per le pagine sulle tecniche cognitivo-comportamentali e possibilmente per quelle degli
ultimi capitoli sui casi di malasanità, i migliori testi di psicologia di Jung e di Fromm (più oltre do indicazioni più precise),
Solitudine. Ritorno a se stessi (Storr), L’io e i meccanismi di difesa (A. Freud), Test della personalità (Sanavio-Sica), Marte e
Venere si innamorano di nuovo (Gray), L'orologio della mente (Slepoj), Dialoghi e Lettere a Lucilio (Seneca), Come funziona la
legge di attrazione (Losier), L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot), Il magico potere del riordino (Kondo), L'arte del
rilassamento, della concentrazione e della meditazione di Levey (testo di cui leggere soprattutto l’esercizio di flusso, il
rilassamento progressivo, la meditazione che sfrutta proprio emozioni e pensieri distraenti e la respirazione in nove parti) e
pagine online sulla respirazione pranayama, sugli esercizi yoga con le braccia stando in piedi, sui mudra ed eventualmente
su altri semplici esercizi di rilassamento. Tecniche proibite di persuasione (Allen) ha difetti vistosi, ma può essere d’aiuto.
Ritengo utili anche Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo (Millètre), Diversità, devianza e terapie
(Salvini-Galieni), buona parte di Creatività (Balconi-Erba), almeno il secondo volume di Il secondo sesso (De Beauvoir),
Uscita di sicurezza (Silone), Donne che corrono coi lupi (Pinkola Estes), Il libro dell’es (Groddeck), I persuasori occulti
(Packard), Mobbing (Guglielmi), i cap. 5, 7 e 9 di Il drago come realtà (De Mari), Il mondo incantato (Bettelheim).
Naturalmente ritengo preziosi alcuni testi online sull’autodifesa e penso sia utile anche leggere un testo qualunque sulle
tecniche di persuasione dei venditori che hanno un contatto diretto con il cliente (es. quello di Di Giovanni poco più oltre
citato in aggiunta a quello di Allen). Anche alcuni capitoli di Imparare a leggere (Bettelheim e Zelan) e Psicopatologia della
vita quotidiana (Freud) possono offrire un certo sostegno (sono dedicati a lapsus, atti mancati, blocchi e simili fastidi derivati
da processi inconsci che la psicologia cognitiva di oggi rinnega ma che non per questo hanno smesso di verificarsi e sono
meno reali). Di Freud, a parte il libro ora citato, io ritengo utile con certezza solo il suggerimento di avviare l'autoanalisi con
una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti del passato che ristagnano nella memoria e bloccano l'energia,
astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e cestinando il tutto in seguito e, per chi ha una nevrosi sessuale, il capitolo
sui sogni d’angoscia del suo noto libro sui sogni. Sinossi di Psichiatria è invece, considerato nel complesso, un libro duro e che
può rattristare eccessivamente, perciò quando si è sotto stress è preferibile leggerne solo le pagine sulle tecniche cognitivo-
comportamentali, considerando con attenzione l’indice e sfogliando i capitoli che sembrano essere pertinenti. Questi libri
sarebbero stati sufficienti per me, poiché vi si descrivono le possibilità di malpractice nella Sanità e nel settore socio-
assistenziale pubblico e privato e fastidi comuni e soprattutto perché vi si chiarisce come descrivere ad altri e come gestire
e/o risolvere gradualmente i problemi nervosi che la maggioranza tende a fraintendere volontariamente o meno. Tra essi i
più importanti sono forse quelli che elenco nel paragrafo dedicato alle cosiddette tecniche cognitivo-comportamentali,

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leggendo il quale si deve tener presente che le tecniche spiegate da Celi, da Ruiz e dai coniugi Sadock sono semplici e anzi
spesso intuitive, nonostante l'ipertecnicismo (il vocabolario non quotidiano) e il carattere reificante (che fa sembrare oggetti
le persone) della terminologia che le definisce e le descrive, ma che il fatto di poter tenere per sempre tra le mani almeno un
libro che ne riporta esempi tratti dal vissuto di molte persone offre un enorme sostegno a una persona sola e da tempo
sofferente tra l'indifferenza o l'ignoranza di chi la circonda.
Nel seguito del documento spiegherò meglio in cosa questi libri siano d’aiuto, preciserò riguardo l’opera di Fromm e Jung e
darò altri titoli di libri di autori non citati in questo paragrafo. Darò sempre la preferenza a saggi e manuali, ma in coda in
una breve nota elenco titoli di racconti, fiabe, romanzi, serie tv e film utili. È importante leggere questi libri con senso critico
e per svilupparlo è necessario attendere di averli letti tutti prima di seguirne i consigli e di valutare le opinioni espresse dagli
autori, che spesso esprimono pareri diversi oppure espongono opinioni soggettive su questioni religiose: in particolare
consiglio di correggere le affermazioni di Gray sull’”anima gemella”, la “persona giusta” e l’importanza delle relazioni
affettive intime leggendo quanto ne pensa Storr nel libro di quest’ultimo sulla solitudine, di leggere almeno L’arte di
ascoltare di Fromm prima di seguire il consiglio di rivolgersi a psicoterapeuti e gruppi di sostegno che danno Gray e i coniugi
Sadock e Ruiz e di reagire al paragrafo sulla provvidenza nella fantasy nell’ultimo capitolo del libro di De Mari riflettendo
grazie all’autobiografia e a Risposta a Giobbe di Jung. Quanto al libro pur bellissimo e rasserenante di Groddeck dovreste
evitare le lettere X, XIV, XVIII e XX e dare poco credito alla fisiognomica espressa dall’autore, ai commenti sul lutto e alle
generalizzazioni sulle origini di gravi malattie e sull’interiorità di uomini e donne.
Nella mia libreria ci sono diversi altri libri utili recenti o molto datati, ma è indispensabile che quelli a cui tornare di
frequente siano pochi se si vuole che conferiscano stabilità interiore. Comunque per chi desidera conoscere brani di altri e
molto diversi libri incoraggianti in un testo relativamente breve segnalo http://www.slideshare.com/citazioni-su-intelligenza-
e-coraggio.
Segnalo che una nevrosi comporta in genere anche sintomi fisici da somatizzazione, invece non comprende allucinazioni,
deliri e periodici e bruschi cambiamenti molto accentuati e immotivati che dipendono tipicamente da psicosi o in generale da
malattia mentale vera e propria e chiarisco che non ha senso eliminare il termine “nevrosi” e la sua distinzione da “psicosi”,
come impongono le attuali direttive dell’APA: i sintomi della nevrosi differiscono nell’intensità più che nel tipo dai difetti
comuni e una nevrosi non è che un’involontaria e controproducente difesa dalla forza dell’istinto e dal contrasto tra le
esigenze di istinti diversi, della morale e delle forze del mondo esterno; in famiglie ostili spesso è anche o soprattutto
un’automatica difesa dalla propria personalità, cioè la conseguenza di un inconscio rifiuto della propria natura osteggiata
dai parenti intolleranti di tendenze e capacità dissimili dalle loro, tanto che guarisce in questi casi quando si trova il modo di
esprimere se stessi. Grazie ai libri giusti è possibile risolvere i problemi che io e molti altri hanno saputo superare troppo
tardi quali attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale e mutismo selettivo - per esprimersi come vuole
l’ampiamente criticato sistema di catalogazione delle malattie nervose attualmente in uso (il DSM ) - oppure i tipici sintomi
di una seria nevrosi - per esprimersi in modo più sensato e utile come faceva Jung. Nell’analisi fatta da Jung dell’Ulisse di
Joyce contenuta in Civiltà in transizione:il periodo tra le due guerre, trovate infatti un lungo elenco e un esempio in letteratura
dei sintomi tipici di una nevrosi seria, quindi del subire la "possessione" dell'inconscio (in sintesi COAZIONE, FOBIE,
OSSESSIONI, “AFFETTI”, COMPLESSI, dove con coazione si intende automatismi cioè tendenza ad agire e parlare senza
esprimere ciò che si pensa e vuole come in preda a dei tic): questo modo di vedere nell’insieme questi problemi è senz’altro
più utile che l’invenzione di circa 400 malattie nervose (“disturbi mentali”) dell’attuale DSM, il manuale il cui utilizzo è oggi
obbligatorio per psicologi e psichiatri nonostante sia criticato aspramente in quasi tutti i manuali universitari delle Facoltà
che lo citano nei programmi (le critiche più acute sono contenute nel capitolo 9 di Diversità, devianze e terapie di Salvini –
Galieni, un libro alla portata di tutti sebbene sia uno dei testi di una specialistica). Blocchi emotivi e automatismi non sono
insoliti e infatti non mancano di rappresentarli fiabe tradizionali (rimando a Richetto dal ciuffo di Perrault e a I cigni
selvatici e La sirenetta di Andersen), racconti anche abbastanza recenti (ad esempio Quando l'ultima porta si chiude di T.
Capote), serie TV e film (considerate tra le produzioni cinematografiche e televisive La stanza di Marvin e poi i personaggi
Eliot di Scrubs e Phoebe e Chandler di Friends). Riguardo a Richetto dal ciuffo, il senso della fiaba è più chiaro appena si
comprende che non solo per Enrichetto, ma anche per la sua principessa non c’è stata magia di sorta e non perché l'amore
renda Enrichetto cieco ai suoi difetti (il commento finale di Perrault non tiene conto del fatto che il suo cambiamento è
apprezzato da tutti e non solo dal suo innamorato), ma perché non era la stupidità a bloccarne l'espressione e a ostacolarne
la riflessione, tanto che in tutta la fiaba si fa intendere in modo indiretto che lei non era stupida come era creduta e si
credeva lei stessa, il che del resto Richetto esplicitamente afferma fin dal loro primo incontro con quell’osservazione acuta su
chi in generale ha o non ha “spirito”, alla quale rimando; il caso di Pollicino - intelligente quanto disprezzato capro
espiatorio della sua famiglia - non è molto diverso ed è inoltre ricorrente in diverse fiabe che un personaggio intelligente
parli poco o non parli affatto per un lungo periodo e che ciò lo metta in pericolo a causa dell’immagine che altri se ne fanno
(rimando a La sirenetta e a I cigni selvatici, la cui vicenda torna, poco modificata nell’essenziale, in altre fiabe): dovreste
leggere tutto ciò ricordando cosa siano i blocchi emotivi, cosa significhi avere una qualità diversa e non inferiore di
intelligenza e come quasi sempre bambini dotati e inoltre bambini e adulti introversi, affetti da particolari nevrosi o
eccentrici (cfr. con Jung), persone con la caratteristica fisica delineata da Milletre e persone in modalità “essere” (cfr. con
Fromm) sono considerati stupidi dai loro opposti naturali. Due conseguenze certe delle carenze nella comunicazione o
nell’autoespressione e soprattutto di una seria nevrosi trascurata sono l'isolamento sociale e un tipo particolarmente crudele
di solitudine che implica l'impossibilità di riposo (perfino in se stessi) e un senso di straniamento e vuoto: si tratta
dell'esasperazione di un disagio e di uno stato di cose ben noti e diffusi nella società attuale (al di là delle analisi fatte da
Fromm o Marx alla società moderna, rimando ad almeno le seguenti canzoni di G. Gaber: Cerco un gesto naturale,

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L’impotenza, Quando sarò capace di amare, Io e le cose, Il grido). Si dovrebbe riflettere su questi concetti mentre si leggono le
pagine dedicate ai disturbi ossessivo-compulsivi, da tic e simili in Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) e in Psicopatologia
dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Ai paragrafi 2.3 e 3.1 di Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4°
anno del liceo delle scienze umane troverete informazioni introduttive su lapsus, libere associazioni, atti mancati, tragiche
dimenticanze, memoria, attenzione automatica e neuroni specchio, ma informazioni più utili al riguardo sono, come già
accennato, in Imparare a leggere (Bettelheim e Zelan) e Psicopatologia della vita quotidiana (Freud). Per me, comunque, su
questo è risultato determinante soprattutto leggere tutte le pagine sparse nell’opera di Jung dedicate al prevalere
dell'"Ombra"o comunque al tema della “possessione” e in particolare i seguenti capitoli: oltre a quello citato La lotta con
l’ombra contenuto in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe, anche Animus e anima in Due testi di psicologia analitica e
Psicologia della figura del briccone in Archetipi e inconscio collettivo per tenere presente come siano a volte una coscienza in
crisi e continui dubbi a favorire caos e perdita di controllo e che essa può prendere un volgare carattere che fa apparire
molto inferiori di quanto si è e che fa compiere gaffes e vere assurdità per sé molto dannose come nel caso che Jung definisce
"prevalere del "trickster”: pensate a tutto ciò prima di giudicare quando cogliete nei modi e nelle azioni altrui o nei vostri
molte contraddizioni. Al tema “possessione” è connesso in parte il concetto stoico di heimarmene e quello degli ostacoli
all’evolversi della “coscienza di sé” affrontati da Jung in Mysterium coniunctionis. Mi sono stati utili anche i paragrafi su
esaltazione e complesso d’inferiorità dell’ultimo capitolo di Ricerche sperimentali e gli accenni ai due giovani e al topos
dell’impiccagione all’albero in Simboli della trasformazione.
In Io e l’inconscio, verso la fine – credo – di Tipologia psicologica in Tipi psicologici e in altri suoi libri, Jung offre con
obiettività a chi ha una nevrosi molte ragioni per sperare e sollevare almeno un po’ la propria autostima. Anche Lo spirito
nella fiaba (il capitolo di Fenomenologia dello spirito nella fiaba) in Archetipi e inconscio collettivo aiuta a vedere nella giusta
prospettiva la responsabilità personale. Incoraggianti possono essere anche i seguenti testi su fortuna, sfortuna e legge di
attrazione: La fortuna si trova sulla via della ragione (M. Montaigne); le parti 2ª e 3ª del libro IV e i capitoli 1,2,3 dell’epilogo
di Guerra e pace (L. Tolstoj); La sincronicità come principio di nessi acausali in La dinamica dell’inconscio, il cap.
Conclusione: la scienza e l'inconscio e la parte finale del paragrafo Il Sè: simboli della totalità del cap. Processo di
individuazione in L'uomo e i suoi simboli e il commento alla tavola X/A in Empiria del processo di individuazione in Archetipi e
inconscio collettivo (C. G. Jung); Psicopatologia della vita quotidiana (S. Freud); Come funziona la legge d’attrazione (M. J.
Losier); (forse L’anima gemella di A. Ford); il quinto capitolo di Delitto e castigo (capitolo la cui lettura deve peraltro tener
presente la scena – molto più avanti – della confessione alla polizia quando il protagonista in un primo tempo rinuncia alla
propria libertà e fermezza e se ne va con un niente di fatto a causa dell'ennesima coincidenza fortuita apparentemente
favorevole); il quattordicesimo capitolo e l’ultimo di Il giocatore (F. Dostoevskij); Nemesi o la sapienza delle cose in La
sapienza degli antichi (F. Bacone). Un esempio positivo di espressione della legge di attrazione senza nemmeno un vero e
proprio impegno per attivarla è in La tregua di Levi, perché ogni volta che l'autore e protagonista si distacca dal suo gruppo
va incontro a inaspettata fortuna. L’aspetto migliore di questa pericolosa legge, l’armonia e l’ordine che può conferire a
un’esistenza, è espresso con maestria in L’insostenibile leggerezza dell’essere (M. Kundera). Per non illudersi sulla forza della
legge di attrazione si può anche solo tener conto del messaggio di fiabe note come L'abete di Andersen e inoltre confrontare
La valle della luna di London con Furore di Steinbeck. In molte fiabe e in molti romanzi sono l'imprudente curiosità e
l'eccesso ad "attirare" la sfortuna: in L'asino d'oro di Apuleio il protagonista e Psiche, per natura curiosi e, a un dato
momento, felici senza misura, vanno incontro a una lunga e imprevedibile serie di sventure. La nevrosi attira frequenti
incidenti e incontri sfortunati. Anche l'inconscio di genitori ostili ai figli attrae ostacoli, coincidenze negative e cattivi
incontri, oltre che a volte malattie, nella vita di questi ultimi (rimando per esempio a Lo sviluppo della personalità e alle
pagine sull'heimarmene di C. G. Jung).
Quanto ai libri e ai siti web più utili per apprendere soluzioni ampiamente sperimentate a molti diversi problemi nervosi, le
classiche TECNICHE COGNITIVO -COMPORTAMENTALI di base, e altre soluzioni utili ai problemi nervosi e comuni, leggete
l’importante paragrafo che segue con attenzione e tenendo ben a mente che i termini tecnici contenuti in esso e nei libri citati
esprimono in genere concetti semplici.
Per le tecniche così chiamate vere e proprie il testo di riferimento è Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e
psicoterapia (F. Celi), un libro che dovrebbe stare in ogni casa. Anche in Sinossi di Psichiatria (Kaplan – Sadock's) ne trovate
di importanti, in particolare nei paragrafi dedicati ai vari disturbi da tic e di panico e nel cap. 28. Chi non può leggere
Sinossi di psichiatria a causa del costo elevato, legga con attenzione questi libri e il paragrafo più dettagliato su queste
tecniche nel documento http://www.slideshare.com/Piccola-guida-per-difendersi-dagli-altri e/o li integri con pagine online, se
ve ne sono, su deriflessione, sulle reazioni ai più comuni errori cognitivi, su Habit reversal (risposta competitiva), sui diari (di
cose belle accadute o realizzate, di pensieri automatici, di compulsioni, di ossessioni e di rituali), ma credo che questo
manuale vada sfogliato (ne trovate citati altri capitoli in questo documento). Su www.videogametherapy.it si informa sull'uso
dei videogiochi per aiutare ad affrontare paure ma anche ansia, depressione o disturbo da stress post-traumatico, ma non è
chiaro però se sia possibile scaricare i videogame evitando di coinvolgere gruppi e psicoterapeuta (se no, ciò potrebbe
bastare a sconsigliare questo approccio, perché il pericolo rappresentato dai gruppi e dal contatto con queste figure
professionali è sempre considerevole). Cercate online informazioni sullo "script di riverberazione" illustrato da Di Giovanni
in Psicologia della comunicazione. In Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) si cita la deriflessione, che è semplicemente
distogliere il pensiero da un problema al momento insormontabile per concentrarlo sul futuro e su un progetto. Chi soffre di
balbuzie o ha figli che ne soffrono dovrebbe leggere alcuni dei manuali di formazione dei logopedisti, scegliendo quelli più
recenti, oltre a rivolgersi a uno di loro (io conosco alcune delle tecniche impiegate grazie a un racconto senza pretese di
Nicholas Evans, Insieme con i lupi). Chi soffre di fobie o autolesionismo può trovare utile anche leggere il capitolo sulla fobia

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degli alieni di Civiltà in transizione: dopo la catastrofe di Jung e forse Ossessioni, fobie e paranoie di Freud, oltre che i saggi
citati più sopra e più avanti di Celi, De Beauvoir, Bastianoni, Storr e Salvini; nel cap. 2 di Diversità, devianza e terapia
(Salvini-Galieni) viene descritto il trattamento di fobie specifiche con la realtà virtuale. Informatevi sul neurofeedback,
praticato anche in ospedale, ma non adatto a tutti. Ogni tanto valutatevi con dei test su coping, problem solving, locus of
control e cognizione sociale quali almeno COPE, CISS e TOPS, con la precauzione di farlo in privato e cestinando il tutto
fuori casa subito dopo (rimando al paragrafo sui test psicologici più oltre nel documento). Consiglio di tener presente il
modello di ORGI di Schein sullo sfondo dei contributi della psicologia Gestalt e cognitiva, di quella psicodinamica e di quella
detta psicosociale (meccanismi di difesa primitivi, misure di sicurezza, errori tipici di percezione, di formazione delle
impressioni e di attribuzione di cause). Rimando anche al buono schema riassuntivo di metodi, limiti e vantaggi sui tre
orientamenti psicodinamico, cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale nella tabella 4.1 di Il colloquio nell'assistenza
sociale (Allegri-Palmieri-Zucca).
Tra i libri di Carl Gustav Jung sono importanti come guida nel comportamento mirato a risolvere problemi nervosi in
particolare i capitoli La lotta con l'ombra (in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe), La tecnica di differenziazione tra l'io e le
figure dell'inconscio e forse anche I tentativi di liberazione dell’individualità dalla psiche collettiva (in Due testi di psicologia
analitica) e Fantasie dell'inconscio, Nevrosi e fattori etiologici dell’infanzia e Un caso di nevrosi di una bambina (in Freud e la
psicanalisi); in particolare Un caso di nevrosi di una bambina descrive i vari passaggi con cui si è permesso a una bambina di
superare dei problemi che avevano provocato in lei dei sintomi nevrotici anche psicosomatici e gli altri capitoli spiegano
come affrontare e gestire umore inspiegabilmente depresso, cattive tendenze e fantasie nevrotiche. Analisi individuali più
complesse, a causa dell’apporto di molti sogni o mandala, eseguite secondo i metodi elaborati da Jung sono descritte nel cap.
Simboli di un’analisi individuale di L’uomo e i suoi simboli a cura di Jung e nelle pagine dedicate alla donna alle prese con i
mandala nel cap. Empiria del processo di individuazione in Archetipi e inconscio collettivo (dei due quello più voluminoso),
mentre generali istruzioni con numerosi esempi tratti da casi reali al riguardo si trovano nel cap. Processo di individuazione
del citato ora L’uomo e i suoi simboli. Tuttavia trovo che si riesca ad apprendere meglio le soluzioni date in questi testi se si
approfondisce che cosa Jung intenda con dissociazione dall’inconscio, possessione, prepotenza dell’Ombra, trickster e
nevrosi: può quindi aiutare leggere in seguito anche almeno quei capitoli selezionati in questo mio documento di Due testi di
psicologia analitica, Archetipi e inconscio collettivo, Mysterium coniunctionis, Ricerche sperimentali, Simboli della
trasformazione, Civiltà in transizione:il periodo tra le due guerre, Lo sviluppo della personalità, Freud e la psicanalisi. Credo
anche che guidare in modo razionale il proprio comportamento richieda nozioni sulle proiezioni, sul transfert e
controtransfert e sul fascino: Jung affronta questi comportamenti del giudizio in alcuni dei libri ora citati, ma anche in
Pratica della psicoterapia nei capitoli 4 e 5 di Psicologia dell’inconscio e nei capitoli I rapporti della psicoterapia con la cura
d’anime e Il bene e il male nella psicologia analitica di Psicologia e religione.
Di Erich Fromm è importante soprattutto leggere L’arte di ascoltare, per le soluzioni che fornisce sull’autoanalisi a partire
dal presente e anche dalle sensazioni fisiche e per le spiegazioni sulle ragioni per cui l’autoanalisi va imparata e preferita a
qualsiasi soluzione in studio o di gruppo.
Un buon suggerimento di Freud è di avviare l'autoanalisi con una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti del
passato che ristagnano nella memoria e bloccano l'energia, astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e cestinando il
tutto in seguito.
In Solo bagaglio a mano, Romagnoli riporta il consiglio seguito da lui stesso e da alcuni reduci da grandi traumi di
raccontare l’esperienza dolorosa vissuta servendosi di una lingua straniera per per mantenere un certo distacco e non
rivivere il trauma.
Ricordo che L'orologio della mente di Slepoj offre consigli per affrontare molti diversi problemi e lo fa con poche parole, che
Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan non solo insegna a superare i lapsus nella lettura con calma autoaccettazione, ma
mostra come la lettura possa diventare un ottimo strumento per fare autoanalisi e creare benessere. Meno semplice è
imparare a cambiare percorso attraverso l’interpretazione di incidenti e di alcune malattie fisiche con l’aiuto offerto da
Freud in Psicopatologia della vita quotidiana e Groddreck in Il libro dell’Es. In Tecniche proibite di persuasione (S. Allen)
sono esposte con ordine altre altre tecniche soprattutto di comunicazione e per incitare se stessi a fare qualcosa di utile.
Bisogna tener presente che Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray, Solitudine:ritorno a se stessi (A. Storr)e i libri
citati di Seneca e in parte anche Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sono i libri da considerare in caso di lutti e separazioni
(da Gray si viene guidati su come scrivere utili lettere a sé e agli altri per chiarire e gestire le proprie emozioni, anche da
cestinare subito dopo), ricordando che di Storr è importante al riguardo il capitolo sul lutto e in generale il capitolo sulla
differenza tra effetti della solitudine volontaria e di quella forzata. L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot), come il
libro appena citato di Gray, informa su come gestire le emozioni in genere, oltre che i traumi infantili, e secondo me va letto.
Sulla gestione efficace delle emozioni, leggete anche la pagina Wikipedia sul film Disney Inside Out. Come funziona la legge
d’attrazione di Losier e Il magico potere del riordino di Kondo spiegano come utilizzare le tecniche dei diari, delle liste dei
desideri (queste ultime soprattutto a partire da ciò che non si vuole con trasposizione in forma affermativa) e della selezione
e del riassetto di armadio, arredamento e oggetti personali per scoprire ciò che piace davvero, agire di conseguenza e
attrarre qualcosa di corrispondente. Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo (Millètre) offre un
suggerimento dietro l'altro a chi fa parte dell'esigua minoranza con il centro cerebrale a destra. In L'arte del rilassamento,
della concentrazione e della meditazione (J. Levey) leggete almeno le pagine su esercizio di flusso e respirazione in nove parti

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(simile al Pranayama) e inoltre su meditazione che sfrutta proprio i pensieri e le emozioni distraenti e su gestione delle
emozioni (lo schema su egocentrismo e maturità). Tenete presenti le pagine online sui mudra più semplici e sugli esercizi
yoga semplicissimi da eseguire restando eretti e solo con le braccia (es. accompagnare il respiro sollevando e incrociando le
braccia due volte davanti a sé). Per quanto sorvolino su molti aspetti negativi della convivenza con animali, L'anello di re
Salomone (K. Lorenz) e La felicità è un cucciolo caldo (A. Montes de Oca) offrono testimonianze sincere su come trarre da
essa grande sostegno, soprattutto in periodi storici duri o nella malattia (fisica o mentale).
La terza e quarta età possono essere affrontate meglio leggendo libri sull’argomento, ricordando che ne vengono citati in
Politica dei servizi sociali di Ferrario, nei libri del liceo delle scienze umane (exmagistrali) e nel libro citato di Bastianoni e
che anche la citata De Bouvoir ne ha scritto. Per quanto riguarda la crisi di mezza età e l’invecchiamento si dovrebbe tener
conto anche dei citati libri di Gray e Storr e inoltre di Gli stadi della vita in La dinamica dell’inconscio, il capitolo o paragrafo
Il matrimonio come relazione psicologica in Lo sviluppo della personalità e se possibile anche le pagine sul problema dei
contrari (enantiodromia), sul fascino e sulla “persona” (il modo in cui ci si presenta) come compromesso sociale in Due testi
di psicologia analitica (C. G. Jung), ma anche curiosare sulle risposte ai lettori delle riviste in edicola e su pagine online su
vaginismo, matrimoni bianchi e gruppo degli asessuali. Per riflettere sulle scelte sessuali e sulla gravidanza, io consiglio
soprattutto il secondo volume di Il secondo sesso di De Beauvoir, la quale non era però informata sugli effetti collaterali della
pillola anticoncezionale.
Di Seneca offrono soluzioni utili in modo efficace soprattutto La tranquillità dell’animo, La brevità della vita, la vita felice,
L’ira e forse anche La vita ritirata (o contemplativa) e Consolazione alla madre Elvia.
Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes) offre alle donne consigli e soluzioni precise e graduali, considerando i problemi
femminili più difficili e quelli più frequenti in alcune fasi della vita (per farsi un’idea del libro forse è meglio leggere per
primo il cap. 6).
Il mondo incantato (B. Bettelheim) è d’aiuto nel chiarire e incoraggiare in importanti fasi della vita processi di integrazione
nella personalità di impulsi contrastanti o regressivi o prematuri o distruttivi e in generale nell’accompagnare gli sforzi
personali di superare tenaci paure e maturare durante infanzia e adolescenza.
Consiglio i cap. 5, 7 e 9 di Il drago come realtà (S. De Mari) per i consigli riguardo problematiche come emarginazione,
anoressia, rivalità femminile, abusi sessuali dei genitori.
I persuasori occulti (V. Packard) aiuta molto a conoscere se stessi e a difendersi da pubblicità, eccessi di politici e
dell’ingerenza degli psicologi nel mondo del lavoro.
È importante leggere questi libri con senso critico e per svilupparlo è necessario attendere di averli letti tutti prima di
seguirne i consigli e di valutare le opinioni espresse dagli autori, che spesso esprimono pareri diversi oppure espongono
opinioni soggettive su questioni religiose: in particolare consiglio di correggere le affermazioni di Gray sull’”anima gemella”,
sulla “persona giusta” e sull’importanza delle relazioni affettive intime leggendo quanto ne pensa Storr nel citato libro di
quest’ultimo sulla solitudine, di leggere almeno L’arte di ascoltare di Fromm prima di seguire il consiglio di rivolgersi a
psicoterapeuti e gruppi di sostegno che danno Gray e i coniugi Sadock e Ruiz e infine di reagire al paragrafo un po’ delirante
sulla provvidenza nella fantasy nell’ultimo capitolo del libro di De Mari riflettendovi con distacco grazie all’autobiografia e a
Risposta a Giobbe di Jung; quanto al libro pur bellissimo e rasserenante di Groddeck dovreste, oltre che evitare le lettere X,
XIV, XVIII e XX, dare poco credito ai commenti su lutto e fisiognomica e alle generalizzazioni sulle origini psichiche di gravi
malattie e circa l’interiorità di uomini e donne intesi come categorie.
Consiglio di leggere http://www.slideshare.com/analisi-dei-sogni-con-mitologia-e-alchimia.
Leggere il riassunto http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio può risultare
importante in alcune situazioni.
Naturalmente un testo, anche online, sull’autodifesa che segnali quali siano gli abusi più frequenti in vari ambienti e
suggerisca di volta in volta come affrontarli come riassunto http://www.slideshare.com/piccola-guida-per-difendersi-dagli-
altri, altri libri di self-help e tutte le pagine internet che aiutano a risolvere problemi di carattere pratico (scuola, lavoro,
casa, abiti, farmaci, ecc.) integrano al meglio questo paragrafo.
I consigli raccolti da semplici riviste e riordinati nel lungo paragrafo finale di http://www.slideshare.com/citazioni-su-
intelligenza-e-coraggio sono ben selezionati, ben scritti e molto utili.
Per esperienza e letture posso garantire che la narrativa e i film sono utili se a lieto fine pur non essendo superficiali, ma non
devono precedere né tanto meno possono sostituire manuali e saggi.

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In http://www.slideshare.com/piccola-guida-per-difendersi-dagli-altri entro in dettaglio nel descrivere i libri utili ai fini di
apprendere le tecniche cognitivo-comportamentali qui elencati, data l'importanza che attribuisco loro (anche ai più
semplici), come non farò invece con gli altri libri qui citati.
Conoscere bene ciò che distorce di solito il nostro giudizio e le protezioni che per noi sono più istintive è il primo passo per
poterci liberare sia di questi automatismi che dei sintomi nevrotici, i quali sono esagerazioni dolorose e involontarie di
reazioni difensive inconsce comuni a tutti. Inoltre – lo ribadisco – conoscenze precise al riguardo aiutano a difendersi dagli
abusi di chi diagnostica a caso il disturbo di personalità. I manuali universitari di Psicologia che contengono capitoli su
inconsci meccanismi di difesa (sono quelli detti “primitivi”) “misure di sicurezza” e altre forme di distorsione del giudizio
sono molti e arricchiscono – con punti di vista peraltro meno vincolati alle teorie di certo non sempre valide di Sigmund
Freud – il vecchio ma bel libro di sua figlia Anna più sopra qui citato, tuttavia suggerisco di cercarne il riassunto online
privo di gergo settoriale e cioè scritto in linguaggio quotidiano e forma scorrevole del documento
http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio oppure di limitarsi a informarsi su questo
argomento nei paragrafi esposti con semplicità e dal contenuto limitato all’essenziale del manuale Intrecci. Psicologia e
pedagogia per terzo e quarto anno (rimando all’indice) e al capitolo 2-VIII del vecchio manuale di Psichiatria di Sarteschi-
Maggini, entrambi reperibili online.
Per riflettere sul mio passato e sulla natura mia e di chi conosco a me sono stati molto utili anche Lo sviluppo della
personalità, il capitolo sul complesso materno e sull’archetipo del vecchio saggio del più voluminoso dei due Archetipi e
inconscio collettivo, L’importanza del padre nel destino dell’individuo in Freud e la psicanalisi e i capitoli Il problema dei tipi
nella conoscenza degli uomini e Descrizione generale dei tipi in Tipi psicologici e Il problema del tipo di atteggiamento in Due
testi di psicologia analitica di Jung, Avere o essere e Il linguaggio dimenticato di Fromm, Il libro dell’es di Groddeck, Il
secondo sesso di De Beauvoir e Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo di Millètre; sono utili forse
anche alcuni libri di M. R. Parsi (non li ho però letti). Creatività (E. Balconi – M. Erba) mi è stato utile per le informazioni
che contiene sull’utilità della narrazione (anche quella autobiografica), sulle famiglie più tipiche di dislessici e artisti e per i
suoi chiarimenti sulle forme meno note di dislessia.
Non tutti fanno sogni significativi e forse in realtà pochi ne fanno di ricchi di immagini ricorrenti nella mitologia e in tal caso
i capitoli e libri di Jung (a cominciare da Simboli della trasformazione, capitoli 2 e 3 sui sogni in Psicologia e alchimia e
capitolo La psicologia della traslazione illustrata con l'ausilio di una serie di immagini alchemiche in Pratica della psicoterapia,)
utili per comprendere sogni e incubi non sono utili, ma si deve evitare di leggere il noto libro di Freud su questo argomento
(a meno che non si abbia qualche nevrosi sessuale e con l’eccezione del capitolo sui sogni d’angoscia). Consiglio comunque Il
linguaggio dimenticato di Fromm e segnalo le pagine sui sogni di Il libro dell’Es di Groddeck. Per chi ha trovato interessanti
gli scritti di Jung sui sogni ricchi di simboli antichi (magari anche trasposti in immagini moderne, come indicato in Civiltà in
transizione: il periodo tra le due guerre al capitolo Psicologia e poesia), segnalo i saggi noti e pertinenti fiabe, mitologia e
fantasy di Tolkien, Estes e De Mari, sebbene De Mari fraintenda Pinocchio e Jung, mentre Tolkien non ha compreso bene
Jung riguardo alla concezione della divinità. Forse è utile consultare le pagine online Dreambank.net e Dreamresearch.net.
In ogni caso può essere molto utile leggere http://www.slideshare.com/analisi-dei-sogni-con-mitologia-e-alchimia.
Ad alcune persone e in particolar modo a molte donne può essere utile considerare il seguente elenco: il secondo volume di Il
secondo sesso (S. De Beauvoir); I corpi astinenti (E. Richard); Monologhi della vagina (E. Ensler) e forse anche Lei viene
prima di me; Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes); il cap. 7 di Il drago come realtà (S. De Mari); Il mondo incantato
(B. Bettelheim); La principessa sul pisello e altri libri di Luciana Littizzetto;
http://www.sessuologiaclinica.net/index.php?option=com_content&task=view&id=73&Itemid=36;
http://www.sessuologiaclinica.net/index.php?option=com_content&task=view&id=67&Itemid=36;
http://www.vaginismusawarenessnetwork.org/success_story_it.html, tenendo presente che nelle pagine di questi indirizzi
(probabilmente anche altrove online) si parla di un numeroso gruppo online di persone di solito con titolo di studio medio-
alto accomunati dal non avere rapporti sessuali, tra i quali molti sposati felicemente da anni, e della natura e dei vantaggi del
vaginismo e del non fare sesso per le più diverse ragioni e ciò con articoli in inglese di vari medici e testimonianze di alcune
donne (alcune delle quali in italiano). Al riguardo do un consiglio personale, cioè basato sulla mia esperienza, in
http://www.slideshare.com/come-gestire-emozioni-e-sensazioni-fisiche-spiacevoli
Per alcune persone però forse può essere utile leggere sul tema fedeltà nella coppia le risposte alle lettere pubblicate su molte
riviste al riguardo e l’osservazione dell’esperienza altrui.
Molto utile in prospettiva è informarsi sulle malattie comuni o non rare e sui più utilizzati esami diagnostici, sfruttando
anche i siti web degli ospedali grandi o specializzati e dei poliambulatori privati con più sedi, un’enciclopedia medica, un
recente dizionario medico (deve contenere diverse schede di approfondimento, che vanno lette, sottolineate e ripassate), un
manuale di biblioteca di concorso per infermieri e l’indirizzo mail dei laboratori per analisi private del sangue e delle urine,
tenendo presente che l’eventuale ansia creata dall’informarsi su diverse malattie è temporanea, può essere ridotta
dilazionando le letture nel corso di una stagione e viene presto sostituita in genere dalla calma che di solito accompagna
qualunque conoscenza che ponga in una condizione di maggiore indipendenza dagli altri; la lettura dei bugiardini dei
farmaci che si stanno assumendo e una buona selezione di quelli indispensabili attraverso ricerche accurate online (forum,

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bugiardini online, protocolli online sull’utilizzo di alcune categorie di farmaci, farmacie con shop online) e molte brevi
telefonate a diverse farmacie preferibilmente non in zona.
Su messe di guarigione e pellegrinaggi fatti alla ricerca del miracolo o di qualche altra soluzione poco faticosa a qualche
problema rimando al paragrafo pertinente nella prima parte di questo testo.
Una persona in difficoltà potrebbe, interpretando dal punto di vista del debole gli stratagemmi del classico cinese I 36
stratagemmi con commenti di M. Faccia, trarne molti consigli, tenendo presente che dei 34 stratagemmi di Schopenhauer
alcuni richiamano i 36 del classico cinese in quanto spesso implicano la capacità di creare o sfruttare "vuoti": la difesa
consiste nel cercare i limiti dell'avversario, cioè i punti deboli delle sue relazioni, le sue imprecisazioni o generalizzazioni, gli
aspetti di ciò che afferma che sono sì validi ma privi del consenso dei più per ignoranza diffusa, ecc. Per difendersi dalle
altrui manipolazioni è importante leggere anche I persuasori occulti (Packard), Uscita di sicurezza, L’eredità cristiana, La
scuola dei dittatori e altri saggi di Silone, La nuova manomissione delle parole (G. Carofiglio), Mobbing (Guglielmi) e altri testi
sul tema e forse almeno l’ultima parte di Psicologia politica (Catellani), quest’ultimo soprattutto per gli esempi tratti da
dialoghi di politici italiani e per l’elenco dei modi per evitare di rispondere alle domande giuste ma scomode, sebbene sotto
diversi altri aspetti sia migliore Psicologia della politica a cura della stessa autrice. In seguito informatevi con atteggiamento
mentale critico sui sintomi che secondo il DSM caratterizzano il disturbo da stress psicosomatico: se lo farete con adeguato
bagaglio culturale, vi apparirà chiaro che alcuni di quei “sintomi” non sono tali dato che non sono solo coloro che sono
reduci da un trauma a considerare cattiva la maggior parte della gente e che tale giudizio si basa in genere su molte
esperienze e letture.
Se inoltre volete approfondire ulteriormente il problema rappresentato dai danni che può fare uno psicologo qualunque
potete leggere, oltre al citato codice deontologico degli psicologi online e ai testi Psicoterapie folli di Singer e Lalich, L’arte di
ascoltare e altri libri di Fromm e Le belle immagini di De Beauvoir, anche il terribile Modelli di colloquio in psicologia clinica
(Del Corno-Lang) e poi I rapporti della psicoterapia con la cura d’anime in Psicologia e religione, le pagine sugli psicologi e
sulle proiezioni in La dinamica dell’inconscio, I pericoli della psicologia e Pratica della psicoterapia, la descrizione del tipo “di
pensiero” estroverso (persona estroversa con il pensiero come funzione psichica dominante) e della tipica donna estroversa
in Tipi psicologici e il capitolo 4b della prima parte di Io e l’inconscio in Due testi di psicologia analitica (tutti di Jung), ma i
libri prima citati di Jung e Fromm contengono già diversi accenni ai doveri di psicologi e psichiatri e a come siano spesso
elusi a causa di difficoltà oggettive di comprendersi per via di nature diverse, meccanismi inconsci di proiezione come il
controtransfert, insufficienza degli studi, voluta indifferenza e interesse o a causa di vera e propria malattia mentale nel caso
di persone che hanno scelto quella professione perché disturbati (ricordo che sia Fromm che Jung infatti consigliano di non
rivolgersi mai a psicologi e di risolvere i problemi con tentativi tenaci di autoanalisi guidata dai giusti libri di psicologia e
letteratura e con azioni insistenti e mirate di migliorare le proprie condizioni di vita sia esteriori che interiori); inoltre il
primo capitolo del libro citato di Allegri sull’assistenza sociale si esprime sul senso di onnipotenza del professionista non
ricettivo o impaziente e in perenne posizione dominante per il bisogno di potere e di controllo e per intolleranza di ogni
frustrazione, mentre il libro citato di Celi e il paragrafo sul modello di supporto psicologico di Il dolce morire curato da De
Santis, Gallucci e Rigliano contengono chiari commenti sull’inutilità e probabile dannosità degli psicologi che in studio nulla
fanno e per anni non intervengono minimamente per dare soluzioni concrete o coinvolgere genitori e insegnanti quando
necessario e nell’interesse del paziente e infine il citato libro di Storr si dilunga sul grave danno fatto ai pazienti da critiche e
offese e da “etichette diagnostiche” distribuite nello studio dello psicologo e dello psichiatra, oltre che sulle teorie sulla utilità
di avere compagnia sempre e comunque elaborate purtroppo da molti psicologi e da tutti gli psichiatri! Si tratta di letture
sufficienti a mettere in allarme chiunque stia valutando se andare o meno da uno psicoterapeuta, soprattutto se di indirizzo e
titolo di studio diversi da quello di Fabio Celi (l’autore del testo sopra citato sulla psicopatologia dello sviluppo). Quanto agli
psichiatri, i capitoli finali e quelli sugli psicofarmaci e sulle “terapie” chirurgiche o comportanti ancora l’uso sul cervello
dell’elettricità del libro dei coniugi Sadock sono chiari a chi legge tra le righe e dovete ricordare che basta qualche ricerca
online per scoprire altro ancora non solo sui danni gravi e permanenti o letali delle sostanza psicotrope e del TSO perfino su
bambini e ragazzi ma anche cose curiose come le già citate assurde linee guida di Nussbaum, che consigliano di fare un
colloquio clinico in soli 30 minuti con le ipotesi diagnostiche nei primi 5.
Se, anche a prescindere dai recenti studi sui geni, bastano un EEG e una fRMN per attestare la corrispondenza a livello
fisico di molti disturbi mentali, è significativo tuttavia che sia gli autori di Sinossi di psichiatria che Celi sottolineano che le
tecniche cognitivo-comportamentali o la maturazione naturale durante la crescita portino spesso a un cambiamento a livello
di onde cerebrali e neuroni anche quando non siano utlizzati né farmaci né scariche elettriche. Celi nel suo manuale consiglia
gli psicofarmaci solo a chi ha in forma molto grave disturbi ossessivo- compulsivi. In Sinossi di Psichiatria, gli autori
raccomandano più volte le tecniche comportamentali come prima scelta anche in tali casi, come per ogni altro disturbo
mentale (danno risultati duraturi, senza ricadute né effetti di astinenza) e poi chiariscono quali psicofarmaci hanno gli effetti
collaterali più gravi e pesanti. In Sinossi di psichatria si avverte che sono pochi gli psicologi cognitivo-comportamentisti
qualificati per bambini e adolescenti in Italia e si suggerisce di contattarli e fare le sedute di psicoterapia online, ma io credo
che niente di davvero personale si dovrebbe mai comunicare attraverso Internet (se in rete l'anonimato non sempre
protegge, è quasi nulla la possibilità di privacy quando volto e/o dati personali sono accessibili) e che sia meglio insistere nel
trarre il massimo dai libri giusti o al limite usare il treno... Si dovrebbe evitare anche qualsiasi tecnica comportamentale di
gruppo, perché è, al contrario, necessario essere prudenti nell'accostare persone dai problemi simili ai propri per evitare di
essere ulteriormente notati, marchiati e "ghettizzati" e/o peggiorare a causa di una sorta di contagio o della dipendenza dal
leader o per l'accrescersi conseguente del distacco da coloro che sanno gestire meglio le emozioni almeno fuori casa e

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conformarsi quando necessario. Trovo giusta e da rilevare l'idea di Fabio Celi che la psicoterapia dovrebbe essere breve e
anche bella e quella di Rado che essa dovrebbe servire soprattutto a imparare a sperimentare sentimenti piacevoli. Infine vi
ricordo che, non solo per i comportamentisti come Celi, ma anche per celebri psicanalisti del passato di altro indirizzo quali
Lacan e Reich, essa dovrebbe avere una data conclusiva prevista e svolgersi secondo metodi standardizzati. Bisogna
considerare infatti il pericolo della dipendenza e il rischio di aver a che fare con psicologi incompetenti, malati di mente o
criminali. Anche il codice deontologico degli psicologi stesso afferma che ogni psicoterapia dovrebbe avere durata limitata,
basarsi esclusivamente sui manuali, prevedere incontri periodici in cui fare il bilancio di quanto si è affrontato e risolto e dei
progetti e soprattutto dichiara che ogni tipo di rapporto deve essere interrotto se non ha dato risultati o è troppo difficile (si
dà per scontato ciò che già Jung e altri avevano notato: chi ha un problema serio, specie se giovane e solo, di solito non riesce
a chiudere un rapporto con uno psicologo, per quanto inutile o dannoso si sia rivelato, perchè con l'aumentare del malessere
a causa dello psicologo aumenta anche la debolezza). Un professionista della salute onesto deve difendere il paziente anche
da se stesso (per cambiare molto bastano un tumore al cervello o altra malattia cerebrale, una seria crisi di mezza età,
qualche grave imprevisto economico, alcuni lutti ravvicinati, ecc). Ogni contatto/rapporto fuori dallo studio con lo
psicoterapeuta è vietato in tutti i libri universitari e nel codice deontologico ed è pericolosissimo per tutti, ma soprattutto per
gli adolescenti. Se cercate informazioni su cosa intendo per utile psicoterapia (ma in realtà qualunque vero conversare),
potete tener presente i seguenti termini che contraddistinguono un approccio simile (oltre alla già citata psicanalisi
"supportiva"): formative-assessment con approccio volto allo sviluppo della consapevolezza e partecipazione alla
valutazione dell'intervistato e/o con criterio idiografico, principio di indeterminazione, indirizzo motivazionale o al limite
psicodinamico (nelle ricerche online evitate quindi ciò che ha a che vedere con l'approccio nomotetico, una visione globale e
la narrazione).
Bisognerebbe fare attenzione a bloccare in sé il desiderio dell'ascolto fine a se stesso, perché esso è un noto effetto placebo
che spesso nasconde per qualche tempo la mancanza di un aiuto effettivo da chi dovrebbe guadagnarsi il denaro accettato
con un'azione dagli effetti duraturi e giustificante gli anni e il titolo di studio). Io sconsiglio più volte in questo e altri
documenti online di rivolgersi a psicologi e psichiatri, conoscendone bene gli abusi del passato e del presente, e tuttavia
ammetto che in alcuni casi farlo sia quasi indispensabile (nel caso di figli piccoli con disturbi dalla nascita o comunque seri al
punto da comprometterne la frequenza a scuola) e che sia comunque utile se si sceglie bene lo psicoterapeuta: dovete però
assolutamente prima leggere il codice deontologico degli psicologi online e almeno il libro citato di Celi, L'arte di ascoltare di
Fromm e probabilmente un elenco dei biases più frequenti degli psicologi, poi dovete assicurarvi che si tratti di un vero
psicoterapeuta (deve avere il titolo di studio di Celi e nessun altro) e dovete giudicarlo anche in seguito, pronti a lasciarlo se
non dà soluzioni del tipo descritto da Celi e non dà limiti di tempo abbastanza precisi e limitati (progetti precisi con periodici
incontri in cui fare il punto e decidere se continuare è utile in base a risultati già ottenuti e alle necessità ulteriori) o almeno
questo è quello che si deve fare se si ha un disturbo nervoso vero e proprio e dei problemi seri. Bisogna comunque chiudere
subito ogni rapporto con chi non dà solo soluzioni apprese in libri universitari recenti e avvalorate quindi dall'esperienza di
moltissime persone, perchè in psicoterapia l'iniziativa personale del terapeuta è molto pericolosa. Ogni buona psicoterapia
"supportiva/comportamentale" va integrata con autoanalisi quotidiane dell'esperienza recente (da ricollegare di volta in
volta al passato), delle fantasie della veglia, di incubi e sogni e dei complessi (quelli materni, di inferiorità, ecc.), oltre che con
azioni coscientemente mirate a migliorare le proprie condizioni esteriori di vita (a cominciare da arredamento, abiti,
alimentazione, studio, attività del tempo libero e possibilmente lavoro e residenza): la psicoterapia non può sostituire
iniziativa e impegno personali! Inoltre quando sono presenti debolezza, malessere, fastidi gastrointestinali e sbalzi di umore
o di peso non dallo psicologo si deve recarsi, ma nei laboratori di analisi e nei poliambulatori anche privati per esami
diagnostici mirati su cui informarsi su libri e web e soprattutto dal farmacista dopo necessarie ricerche sia online che
condotte telefonando a farmacisti di comuni o città diversi sulle malattie più comuni e i farmaci più usati.
Per trovare questi libri e magari altri di simili usate i cataloghi online delle biblioteche e il prestito interbibliotecario e
consultate Google e i siti Internet di varie università per poi cercare i testi sul sito di Libraccio, da Amazon e altrove.
Il documento online http://www.slideshare.com/citazioni-utili-per-avviare-un-processo-di-maturazione contiene anche
citazioni da tutti i testi qui elencati ed è estremamente utile a chi ha poco tempo e poche energie da dedicare alla lettura a
causa del lavoro o di patologie croniche; inoltre questo testo contiene citazioni da romanzi e racconti con l’intento sia di
informare che di fornire un sostegno nella ricerca di soluzioni e benessere.
Quanto alla narrativa, io comunque consiglio di leggere romanzi e racconti che incoraggiano senza illudere troppo e senza
ambiguità eccessiva come Ritratto di un artista da giovane, L'esclusa, Il mondo secondo Garp, Nelle terre estreme, Balla coi
lupi, L'uomo che sussurrava ai cavalli, Insieme con i lupi, Il taccuino d'oro, L'uomo senza qualità, L'asino d'oro, La peste,
Resurrezione, Delitto e castigo e forse L’insostenibile leggerezza dell’essere, Nel fuoco, La signora Dalloway, Cronaca di una
morte annunciata, Vino e pane e Fontamara, cui aggiungerei La mia Africa di Karen Blixen e Gli eredi dell'Eden e altri libri a
lieto fine di Wilbur Smith, (io consiglio soprattutto Gli eredi dell'Eden e tutti gli altri libri del primo ciclo dei Courteney e poi
Come il mare, L'ombra del sole, Un'aquila nel cielo, Quando vola il falco e L'ultima preda, ma apprezzo anche altri dei suoi
libri con almeno un parziale lieto fine come questi) e questo nonostante tutti i romanzi di Smith esagerino le possibilità
fisiche umane, alcuni di essi, come per esempio La legge del deserto, semplifichino troppo la soluzione a traumi e lutto, dando
la falsa impressione che si possa risolvere tutto con il denaro (pagando la psicoterapeuta con la parcella più alta e più nota,
ecc.), decidendo di non pensare al passato e sostituendo con altri chi si è perduto (facendo un altro figlio, ecc.), molti
descrivano troppi personaggi dalle qualità ideali e i loro ancora più eccezionali incontro e sodalizio, mentre altri ancora
abbondino troppo di personaggi molto sgradevoli e di dettagli violenti morbosi (ad esempio quelli del ciclo dei Courtney

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d'Africa tranne il quarto e tutti quelli del ciclo dei Ballantyne eccetto il primo). Inoltre consiglio la serie sui moschettieri e
altri libri noti adatti anche ai ragazzi e ai bambini a cominciare da Matilde, dai classici di Verne (almeno Il giro del mondo in
80 giorni, Michele Strogoff e Le tribolazioni di un cinese in Cina), Kipling (Il primo libro della giungla e Se), London, Twain
(Huckleberry Finn), Conrad (a cominciare da Lord Jim), Andersen (senza dimenticare Il lino dopo aver letto L’abete e
leggendo anche La ragazza che calpestò il pane oltre alle più celebri), Perrault (soprattutto Richetto dal ciuffo), Grimm,
Collodi, Jansson (l’importante Racconti della valle dei Mumin), Lindgren (solo Pippi calzelunghe e al limite L’isola dei
gabbiani), Alcott, Scott, Dickens (a cominciare da Martin Chuzzlewit, Nicholas Nickleby, La casa desolata, Dombey e figlio, Il
patto col fantasma e Tempi difficili), Saint-Exupéry, Lagerlof (soprattutto Il pazzo e la fanciulla e La saga di Gosta Berling), le
due Brontë (Jane Eyre prima di Cime tempestose), Sand (La piccola Fadette), Tolkien (solo Il signore degli anelli) ed Ende
(solo La storia infinita ed eventualmente Momo), dal fumetto Peanuts e da Cronache dal mondo emerso, La principessa sposa,
Coraline e L’ultimo elfo. La saga celebre Il gioco del trono di Martin non fa per tutti a causa dei contenuti molto violenti e
della volgarità, ma è davvero ben scritta e ben costruita e a suo modo utile (soprattutto il volume che raccoglie Tempesta di
spade, I fiumi della guerra e Il portale delle tenebre). Però ci sono ovviamente libri adatti ai ragazzi più importanti anche se
più impegnativi, come Il giovane Holden, Che cosa sapeva Maisie e Le belle immagini o, tra i libri recenti, forse catartico Nel
fuoco di Evans, libro ben più duro di L’uomo che sussurrava ai cavalli. Non è facile affrontare il tema degli abusi sessuali dei
genitori sui figli e perciò segnalo, insieme al romanzo Nel fuoco, anche la fiaba Pelle d'asino di Charles Perrault e i saggi Le
mani sui bambini e I quaderni delle bambine di Maria Rita Parsi. Per quanto le fiabe spesso celino nel personaggio della
matrigna cattiva quello della madre, ce ne sono in cui il tema degli abusi da parte dei genitori sui figli è esplicito come, oltre a
Pollicino, anche Hansel e Gretel e La fanciulla senza mani di Jacob e Wilhelm Grimm. Confrontate la fiaba dei Grimm La
guardiana d'oche alla fonte con il riassunto del deprimente Re Lear di Shakespeare. Racconti e romanzi particolarmente utili
per comprendere i bambini, oltre ai citati Che cosa sapeva Maisie e ai i primi otto capitoli di Jane Eyre, sono i seguenti libri
tuttavia non incoraggianti: Il bambino dal cuore gentile (N. Hawthorne) e le pagine su Mitja bambino, Kolja e il figlio di
“Straccio di stoppa” in I fratelli Karamazov (F. Dostoevskij). Romanzi particolarmente utili per conoscere alcune esigenze
spesso volutamente ignorate delle bambine e delle adolescenti, oltre ai citati Le belle immagini, La saga di Gosta Berling
(almeno nei capitoli riguardanti per la parte sulla “dissociazione” della ragazza che cresce in ambienti diversi e si ammala di
tifo ) e Dombey e figlio (almeno nei primi capitoli e in quelli XVIII, XXIV, XXVII, XXXIV e XLVII) sono i non certo
rasserenanti libri seguenti: il primo racconto di Tutti i miei peccati (F. Jovine); I Buddenbrook (T. Mann) per la parte su
Tony durante la sua crescita e nell'età adulta; i primi capitoli di Villette (C. Brontë).
Tra i film e le serie TV consiglio almeno le serie Friends e Scrubs (quest'ultima serie nonostante il grave incensamento di
psichiatri e psicologi e le menzogne sugli antidepressivi e altre simili cadute di stile qua e là che non si trovano - anzi – in
Friends, soprattutto in quello delle prime serie) e tra i molti film utili vorrei ricordare qui, in quanto pertinenti anche al
tema della salute o dell’apparire diversi dalla maggioranza, Million Dollar Baby, Io e Annie, Il diavolo veste Prada, Ricche e
famose, La mia vita senza me, Le ragazze dei quartieri alti, Gli anni in tasca, La stanza di Marvin, Buon compleanno Mr Grape,
Benny e Joon, Oh Serafina, La valle dell’Eden, Sul lago dorato, La febbre del sabato sera, La febbre, Il laureato, Il fiore del mio
segreto, Legami, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Volver, The Millionaire, Norma Rae, Il favoloso mondo di Amélie, Lezioni
di piano, Fahrenheit 451, Figli di un Dio minore, Harvey, Colazione da Tiffany, Forrest Gump, La vita è meravigliosa, Balla coi
lupi, Harry ti presento Sally e, per considerare anche gli anime e la fantasy, Inside Out, [Anime ITA] Touch – Prendi il mondo
e vai OAV 4 Crossroad, Harry Potter e l’ordine della Fenice, Un bambino di nome Charlie Brown, La bella e la bestia, Buon
anno con Winnie the Pooh, Dumbo, Coraline, Mary Poppins.
…………………………………………………………………………………………………….......
P.S. : HO CITATO L MIO TESTO ONLINE HTTP://WWW.SLIDESHARE.COM/PICCOLA -GUIDA-PER-
DIFENDERSI-DAGLI-ALTRI (abbreviato, riordinato e corretto di recente), DEL QUALE FA PARTE L ’ELENCO SUGLI
ABUSI TIPICI DEI NEGOZI DI QUESTO DOCUMENTO. VORREI ORA INSERIRE QUI DUE PARAGRAFI DI TALE
TESTO SULL’AUTODIFESA PER AIUTARE A COMPRENDERNE LA NATURA: ESSI TRATTANO ARGOMENTI
NON ATTINENTI AD ACQUISTI E ABBIGLIAMENTO E SONO TRA QUELLI MAGGIORMENTE ORIGINALI E
UTILI CHE HO SCRITTO:
- 1) Quando si considera IL CONTESTO SOCIO -SANITARIO e la malasanità italiana si deve riflettere soprattutto su
quanto segue: Quando si considera la malasanità italiana si deve riflettere soprattutto su quanto segue: i ginecologi attirano
le critiche online più aspre, rancorose e meritate in assoluto per gli anni di ritardo nelle diagnosi di malattie dolorose e/o
serie per i rischi che comportano (compresa la loro evoluzione in malattie sempre o potenzialmente letali o comunque gravi
come nei casi tipici dell’endometriosi e del lichen scleroatrofico), per la prescrizione di farmaci (es. le pillole ormonali) e di
interventi chirurgici pericolosi senza la dovuta informazione e per l’esecuzione di esami dolorosi senza anestetici o perfino
brutale, di test-truffa (es. alcuni di quelli immediati per la candida non ospedalieri) e terapie costose e prive di evidenza
scientifica (es. Monnalisa, radiofrequenza, ecc.), senza contare che non sono pochi i processi intentati per negligenza o
imperizia nell’assistenza al parto con esiti molto gravi e permanenti su bambini fino a quel momento sani (anestesie,
monitoraggi mal eseguiti, ecc.); i fisiatri (e i fisioterapisti) sono inutili e dannosi in moltissimi casi, anche se spesso i dottori di
base prescrivono visite fisiatriche quando non vogliono occuparsi di un disturbo anche molto doloroso di un paziente e
perfino quando risolvibile semplicemente dormendo con un bite e con l’uso occasionale di un miorilassante o di una piscina
termale calda (spiccano quelli delle prescrizioni di massaggi, busti o anche interventi chirurgici per scoliosi, di pilates e
manipolazioni per i fibromialgici e di agopuntura); i dermatologi a volte dicono di far controllare dopo 6 mesi un neo

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normalissimo, spesso consigliano i prodotti in base a interessi economici personali nel prescrivere un certo marchio e ancora
più spesso prescrivono inefficaci e superflui interventi, integratori e creme senza cercare le cause del problema prescrivendo
esami del sangue e dell’intestino e informandosi sull’alimentazione del paziente e sui prodotti da lui usati per pelle, capelli e
denti; gli allergologi non fanno prevenzione di altre allergie oltre a quelle individuate e delle malattie correlate (es. quelle
della pelle oppure autoimmuni), non informano sempre sui farmaci disponibili e soprattutto a volte non fanno test completi e
non dicono cosa evitare per curare le allergie (confondono, intenzionalmente o meno, allergie da contatto con quelle da
alimenti riguardo a un elemento isolato dal test, danno indicazioni solo riguardo ad alcune delle allergie emerse oppure
informano solo in una busta chiusa separata dai referti così capita che le istruzioni non vengano lette) oppure parlano a
vanvera per ragioni di mercato spingendo a spendere per alimenti senza glutine o lattosio e depuranti da tossine o da
candidosi intestinale o a fare un’inutile idrocolonterapia, proprio come fanno diversi naturopati; i dentisti sono pericolosi
soprattutto quando prescrivono apparecchi per denti (es. i bite), chirurgia per la mandibola ed estrazione di denti non
cariati (es. quelli del giudizio) senza specificare nè i rischi e la durata del trattamento né la necessità di un apparecchio finale
immobilizzatore a vita oppure dando a intendere che non esistono rimedi alternativi e che le ragioni per questi interventi e
apparecchi non sono di tipo meramente estetico; non pochi gastroenterologi non informano per tempo sui sintomi delle
infezioni intestinali batteriche coloro che, avendo stipsi cronica e conseguente tendenza per lo meno a ragadi, rischiano di
fraintenderli, e non li avvertono del frequente buon esito di una breve terapia antibiotica anche in assenza d’infezione in
alcuni casi di sintomi simili a questi e del legame stretto tra intestino, utero e sistema immunitario, ma soprattutto non
prescrivono adeguata terapia a pazienti con stipsi, colite e sindrome del reflusso gastroesofageo, nonostante la gravità delle
conseguenze a breve e lungo termine, tra cui è compresa la morte per atonia intestinale (molto spesso la sindrome da reflusso
non viene nemmeno diagnosticata); se molti proctologi prescrivono la manometria senza alcuna motivazione clinica (per
interesse economico), alcuni di loro fanno la visita creando disagi in realtà evitabili, prescrivono una preparazione con
peretta in genere impossibile (le perette in commercio oggi sono fatte in modo da essere pressoché inutilizzabili), non
prescrivono terapie efficaci per la stipsi e a volte perfino per i disturbi anali visitati, non sono subito precisi nella diagnosi
solo per spingere a una seconda visita con loro e non informano sull'inefficacia degli antidolorifici prescritti in Italia per
trattare le conseguenze della chirurgia nella sensibile zona anale; gli endocrinologi non di rado prescrivono l'Eutirox troppo
facilmente provocando una dipendenza dalle conseguenze rilevanti e che si potrebbe evitare quando i sintomi hanno cause
diverse e non sono molto rilevanti; i neurologi prescrivono spesso esami e farmaci inutili e molto dannosi e non informano
sui metodi migliori per trattare il dolore cronico; i cardiologi vanno temuti se prescrivono farmaci prima degli esami e se
rinviano per un esame a un luogo diverso dall'ospedale; gli urologi sono pericolosi soprattutto quando non si accorgono o
non rilevano a voce e per iscritto che esame delle urine e urinocoltura non sono tra loro coerenti (referto da annullare per
errore di consegna), prescrivono tamponi uretrali alle donne e non informano le donne con tenesmo e/o gonfiore e dolore in
zona clitoride-uretra o vescica che questi sintomi sono propri anche di malattie della pelle vulvare, infezioni vaginali,
endometriosi o infiammazione pelvica di competenza del ginecologo e del patologo vulvare e che chiunque lo ignori e stia
soffrendo può facilmente confondere piccole perdite ematiche vaginali con quelle che accompagnano la cistite (soprattutto se
non ne ha mai avute prima); qualunque medico prescriva antibiotici e raggi, psicofarmaci e psicoterapia oppure consigli
qualcosa su ciò che non riguarda la sua specializzazione o consigli o “prescriva” solo a voce esami e terapie o insista nel
proporre terapie sperimentali può fare e spesso fa danni notevoli e duraturi; in generale diversi medici prescrivono interventi
chirurgici inutili o in centri ospedalieri non adeguati (non specializzati) e probabilmente ancora oggi non pochi non
informano sui rischi maggiori di alcuni tipi di anestesia (impedendo così al paziente di sceglierla quando possibile) e sul fatto
che il testo da firmare per il consenso informato elenca solo i rischi più probabili e di solito tralascia di accennare anche a
quei rischi e altre anche durature conseguenze negative dell’intervento che si verificano solo dopo le dimissioni; la negligenza
di un chirurgo può essere letale in ogni momento della sua attività, compreso quello delle dimissioni dall’ospedale; i medici
del Pronto Soccorso, come quelli delle case di cura e come gli psichiatri, attribuiscono molto spesso a caso la diagnosi di
somatizzazione da stress nonostante conseguenze gravi e letali con sistematico sprezzo delle norme prescritte dai manuali di
Medicina, e inoltre coloro che lavorano al Pronto Soccorso molto spesso consegnano esami del sangue altrui (approfittano
dell’abitudine dei pazienti di non leggere subito l’intestazione dei referti) e non sempre tengono conto delle prescrizioni da
seguire in caso di incidenti (in caso di trauma cranico, per esempio, credo abbastanza frequente che non lo facciano); tutti gli
specialisti possono essere dannosi quando sfruttano la raccolta dei dati che precede la visita vera e propria o per perdere
tempo o per aggredire o come test psicologico; i medici di base possono creare code interminabili con la disorganizzazione,
allontanare i pazienti dopo che hanno atteso per chiudere in orario e creare problemi con i permessi lavorativi o altri
certificati, ma sono davvero pericolosi soprattutto se rifiutano un nuovo paziente per raccomandata con indifferenza per la
legge che richiede per questo atto l’esistenza di ragioni serie e sfruttando il postino per diffamarlo oppure quando si fingono
incompetenti o si mostrano intenzionalmente negligenti e offensivi allo scopo di spingere il paziente a cambiare medico o
quando suggeriscono a voce e senza compromettersi questo passaggio e tutto ciò allo scopo di palleggiarsi tra loro il paziente
per indebolirlo e farlo apparire incontentabile e ipocondriaco, per impedirgli di concentrarsi solo su uno di loro nei suoi
tentativi di difendersi o per solidarietà di casta; nonostante lodevoli eccezioni, si può affermare che gli internisti, come non
pochi medici di base, con pazienti sia adulti che bambini spesso non solo fingono di ignorare fibromialgia e sindrome della
stanchezza cronica, ma a volte non prescrivono né consigliano esami e non rimandano agli specialisti giusti in caso di sintomi
importanti di malattie serie e soprattutto non informano sulla dieta essenziale e sana per tutti, sull’importanza degli
integratori (quelli di vitamina D in inverno e quelli di B12 e acido folico servono a tutti), sulla prevenzione delle allergie più
comuni e sulle più gravi conseguenze di virus da MTS, alcolici e nicotina (in particolare sulle donne e sugli under 18) e non
curano le malattie comuni (anemia, stipsi cronica, colite, squilibrio della flora batterica, bruxismo, cefalea, reflusso
gastroesofageo, sintomi da allergia, candida, herpes labiale, tiroiditi e ipotiroidismo, su cui qualsiasi farmacista e buon
lettore non di rado sa di più); gli oncologi e i medici che si occupano dei malati di patologie neurodegenerative e di AIDS sono
pericolosi quando prevedono con sicurezza entro 6 mesi una morte che non avverrà nemmeno dopo anni e, in Italia, sono
oltremodo dannosi e inumani quando assecondano i colleghi più ignoranti e il ministro della Sanità senza adeguata ribellione

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o addirittura con indifferenza fino a lasciare la maggior parte dei malati terminali senza né un farmaco letale né oppioidi e
quindi senza alcun antidolorifico, abbandonandoli a mesi di sofferenza sempre crescente e alla morte tra dolori costanti e
letteralmente atroci.
Una nota particolare richiedono gli ospedali di Milano, dove chi prenota senza risiedere in provincia o nelle immediate
vicinanze viene spesso aggredito e giudicato un ipocondriaco a priori: a Milano c’è la tendenza a ritenere i pazienti non
milanesi degli individui attirati nella grande città solo dalla vaga credenza che ivi si trovino i medici migliori e gli strumenti
più aggiornati dopo aver avuto negli ospedali del luogo di residenza esperienze deludenti soprattutto per propria colpa (a
quanto pare conta poco che dei giornali abbiano definito numerosa e spinta da necessità la folla che per avere le cure
mediche si spinge a nord dal Meridione o anche dal Centro Italia giungendo così a volte al fallimento economico).
Da medici, infermieri, impiegati e operatori di call center si deve prevedere sempre anche i seguenti comportamenti: modi
bruschi; domande invadenti, inappropriate o insistenti; richieste illegittime (anche relative al turno, allo spogliarsi e a dove
fare la visita o urinare); cattivi consigli (un collega, un ospedale ecc.); l’affermare da parte del medico a torto di non trovare
tra le stampe consegnate dal paziente un referto o un’annotazione essenziale; invasione di conversazioni e spazi privati e
delle visite mediche stesse con la tecnologia e altri abusi della privacy (l’ingresso di medici e infermieri non necessari durante
esami imbarazzanti come quelli ginecologici è comune in ospedale, ma capita anche che venga aperta e passata sotto
ispezione la borsa mentre si dorme o che un medico di base posizioni microtelecamere o altro nella stanza, nel bagno o sul
cellulare di un paziente durante una visita domiciliare o che lo faccia un altro medico più o meno apertamente, cioè con il
consenso dei parenti o con la complicità di coinquilini o condòmini); truffe anche plateali e ripetute (ad esempio, come già
accennato, è prassi o quasi consegnare esami del sangue intestati ad altri pazienti al Pronto Soccorso e a volte lo si fa anche
nelle case di cura); “accomodamenti” rischiosi (ad esempio riguardo al dosaggio dei farmaci consegnati al Pronto Soccorso);
errori causati da silenzio e passività (ad esempio sui guasti dei computer o dei macchinari ospedalieri, su allegati di esami
consegnati con errori di persona o su sbagli e abusi dei colleghi o dei superiori); negligenza dalle conseguenze serie o
umilianti (ad esempio riguardo alle necessità degli invalidi o ai permessi lavorativi, e ci si deve aspettare anche appuntamenti
rimandati di diversi giorni con un messaggio alla segreteria telefonica nonostante l’urgenza indicata per iscritto);
incompetenza (trovare medici incompetenti più ancora che indifferenti in endometriosi, lichen sclerosus vulvare, vaginismo o
fibromialgia è la regola, ma in generale sono deprimenti tutti gli interventi nei forum online di chi ha malattie croniche o
rare specialmente se femminili); menzogne plateali mirate ad accrescere le spese del paziente (anche sulla possibilità della
convenzione).
Da chi non è né medico né infermiere ci si può comunque aspettare soprattutto dispettucci infantili ma fastidiosi, come il
tenere bloccate le porte automatiche quando il paziente sta per uscire finché si volta o torna sui suoi passi, il rifiutare o,
peggio, dare sbagliate le informazioni su come raggiungere un reparto, i bagni, l’uscita, ecc. La negligenza è frequente in
generale, ma è più prevedibile in caso di sintomi di malattie rare o che comunque comportino almeno in alcune regioni
esenzione per visite, esami e farmaci di più di una categoria: essa è il tal caso dovuta sia a indifferenza che al desiderio di far
risparmiare il Sistema Sanitario Nazionale (il fatto di non conoscere una malattia non giustifica che ci si astenga di farne
notare i segni più evidenti e gravi e di rinviare subito il paziente allo specialista del caso). Aggressioni, l’assenza di privacy e
la passività sono la prassi degli impiegati agli URP (soprattutto o almeno quello dell’USL che si occupa dei problemi con i
medici generici) in diverse circostanze e possono comprendere, oltre a modi volgari, richiesta dell’impiegato di accomodarsi
mentre sta mangiando qualcosa e/o su una sedia posizionata al centro della stanza e altre iniziative dello stesso ridicolmente
basso livello (se esistono eccezioni non ho problemi ad ammetterle, ma devono essere ben rare tutto considerato). Da alcuni
avvocati delle associazioni e indicati come i punti di riferimento nei casi di malasanità può capitare, anche spostandosi in città
confinanti, di sentirsi rispondere che i medici in questione sono loro amici e concittadini e di essere indirizzati a un medico
legale dello stesso studio e anch’egli “amico”...
In situazioni particolari si deve aspettarsi però anche ben altro, a cominciare da ciò che segue: essere rifiutati come pazienti da
parte del medico di base (anche tramite raccomandata e senza spiegazione e perfino se tale medico è una conoscenza molto
recente); assentarsi del medico prima del proprio turno dopo che si è atteso e si è pagato la visita (almeno in ospedale);
consegna di referti che non contengono gran parte di ciò che durante la visita medica si è detto compresi una delle diagnosi e
alcuni dei sintomi ad essa connessi o la loro origine; mancata esecuzione di una o più terapie prescritte nell’impegnativa e
esecuzione al loro posto di altro (a chi non poteva difendersi per carattere e solitudine o problemi economici è successo);
richieste di pagare il ticket ad alta voce fatte senza necessità e rimproveri immotivati (il tutto fatto per le persone in attesa
nella fila); mancato riferimento da parte di segretarie dell’annullamento di una visita (nel caso delle visite private accade
anche questo, ovviamente con lo scopo di creare tensioni con il medico); aggressioni verbali o create con il numero dei
medici e infermieri presenti durante una normale visita; ispezione del contenuto della borsa anche solo se si è impossibilitati
a muoversi per intervenire, oltre che mentre si dorme; violenze fisiche (tipiche e più frequenti di quanto si immagini in
genere sono penetrazione rapida e di forza durante visite ginecologiche e la scelta di non usare fin dall’inizio un gel
lubrificante in quelle proctologiche), esecuzione di test in modo arbitrario provocante danni non indifferenti alla pelle (può
essere il caso anche dei test allergici cutanei con cerotti).
Crimini molto gravi sono più infrequenti, ma non rari e non si deve escludere quelli seguenti: farmaci iniettati con la flebo e
senza consenso soprattutto o solo durante il sonno (è facile se il paziente accetta di tenerne l’ago); farmaci dannosi
consegnati senza ricetta a mano o consigliati facendo presente che la farmacia X è disponibile ad anticiparli senza regolare

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ricetta occasionalmente; falsificazioni intenzionali dei referti degli esami soprattutto durante ricoveri ospedalieri, PAC e DH
(magari per coprire errori e reati precedenti propri o di colleghi della stessa ASL e non); modifiche radicali nella cartella
clinica definitiva rispetto a quella provvisoria senza spiegazioni e senza ragioni oneste; consigli e/o pressioni per fare
interventi chirurgici non necessari e pericolosi e/o in ospedali inadatti. Non più infrequenti, ma anzi la prassi generale sono
gli abusi attraverso o contro le poche leggi su assistenza sociale e su ASO, su ricoveri obbligatori e su ”cure” psichiatriche
(sono spesso coinvolti gli psichiatri sempre presenti negli ambulatori MTS per i test anonimi sulle malattie a trasmissione
sessuale e al Pronto Soccorso, quelli ospedalieri in generale, i neurologi e i volontari in Psichiatria avvocati oppure medici
soprattutto se generici e attivi anche alla Guardia Medica e il sabato): nonostante le loro conseguenze devastanti, è
esattamente ciò che accade ovunque qui, perché l’Italia non ha seguito le grandi nazioni europee all’epoca della riforma
psichiatrica della fine degli anni ‘70 e si disinteressa delle affermazioni al riguardo della Commissione europea e in proposito
si deve tenere presente che nei manicomi non vengono in genere diagnosticate o ben curate le malattie fisiche e che i
maltrattamenti sono tali e tanto diversificati (contenzione in stanze buie, droghe a dosaggi elevati, terapia elettroconvulsiva
tuttora) da far spesso ammalare fisicamente in modo cronico o a volte con esiti letali perfino i giovani.
Credo che in particolare sia importante sfogliare Politica dei servizi sociali di Ferrario, Leggi e salute mentale di Fioritti,
Psicopatologia dello sviluppo: storie di bambini e psicoterapia di Celi, Il colloquio nell’assistenza sociale di Allegri e Dialoghi
ininterrotti di Bastianoni, i capitoli su malpractice, pregiudizi, limiti dei test psicologici, effetti avversi degli psicofarmaci e
terapie implicanti stimolazione elettrica o contenzione in Sinossi di psichiatria dei Sadock, le pagine della cronaca e quelle
scritte anche da medici di forum e associazioni di malati riguardanti i ritardi di anni nella diagnosi di molte malattie anche
per niente rare, le pagine online sulle cure palliative, sul biotestamento, sull’amministratore di sostegno per fare applicare la
propria decisione riguardo alle cure mediche e soprattutto sui pochi casi di suicidio assistito in Italia e sull’associazione Luca
Coscioni che lavora per ottenere il diritto all’eutanasia anche in Italia, il testo Volontariato, il dossier di circa vent'anni fa di
Famiglia Cristiana o forse altri sul volontariato, La perizia psicologica di Sammicheli, le pagine sull’uso dei test psicologici in
tribunale online e di Sanavio-Sica, Il tribunale del medico a cura di IRFEA e infine le pagine online con la dichiarazione del
dott. Costantino Benedetti sull’uso degli antidolorifici e in particolare degli oppioidi in Italia (da confrontare al limite con il
protocollo online d’uso clinico degli analgesici es. del Veneto, con le notizie online sulla difficoltà di far applicare la legge sul
suicidio assistito in Italia e con Il dolce morire, saggio degli anni ‘90 a cura di De Santis e altri meno aggiornato sulla
situazione all’estero): sono davvero letture fondamentali secondo me. Si può trovarvi spunto di riflessione o notizia su
quanto segue: l’evoluzione della psichiatria nei secoli e quella della resistenza alla riforma avviata con la legge 180 da
Basaglia e la legge 833/1978 (riforma sanitaria) con un riepilogo dei decreti di legge che negli anni ‘90 si sono susseguiti con
insistenza perché mai applicati (Progetti Obiettivo e leggi regionali); notizie sulla bassissima percentuale di pazienti
psichiatrici ammessi nelle cooperative sociali di tipo B e in gruppi appartamento ridotti; l’effetto che sui malati di mente,
reali e non, ha il fatto che il governo abbia assegnato alle Regioni i servizi sanitari e quelli delle grandi strutture residenziali
(non quindi dei servizi sociali, comprese le iniziative di inserimento lavorativo e sociale); rifiuto totale di qualsiasi riforma
razionale e morale degli istituti psichiatrici per persone che hanno compiuto reati (anche piccoli e motivati da disagio socio-
economico oltre che personale) e obbligo in Italia per tutti noi delle “cure” psichiatriche o di ciò che fu definito “supplizi
terapeutici” contro le norme della commissione europea e di altre nazioni (es. Inghilterra); durante il tipo peggiore dei TSO
italiani mancanza abituale di rispetto delle poche leggi esistenti; assenza delle molte norme di tutela di altri paesi dagli abusi
e di protezione dagli effetti più pesanti in tutti e tre i tipi di TSO italiani e in generale durante i contatti con psichiatri e
psicologi; gli effetti sull’affidamento familiare e sull’adozione della permanenza dei minori in grandi istituti; la prevalenza
dei modelli psichiatrici vecchio stampo forti solo in senso quantitativo e poveri tecnicamente (diagnosi e trattamento); il
concetto di razionamento nella sanità; gli effetti della trasformazione delle Usl in Asl e perché il modello di mercato e
industria imposto nella sanità sia tanto dannoso; gli effetti dello stigma sociale; rischi connessi all’uso di psicofarmaci (in
particolare dipendenza, dolore e danni fisici, prescrizioni insensate per ridurre fastidi di insegnanti e genitori e rischio per i
giovani ignari di avere dal loro miscuglio con gli alcolici gli stessi effetti dell’overdose da eroina) e loro equivalenza alle
droghe illegali quando esse corrispondano nella composizione a ciò che dice chi le spaccia); il tecnicismo eccessivo delle
prescrizioni ai volontari e le pretese del governo di assumere in queste attività laureati in Psicologia e altre università
attinenti al campo sociale, il tutto vissuto come una persecuzione burocratica (es. leggi sulle mense gratuite, sulla
trasformazione di spazi pubblici e condomini per favorire i disabili o sulle case per orfani); l’accanimento dei medici nel
tenere in vita bambini con gravissime lesioni cerebrali per poi abbandonarli ai genitori e dare loro così la responsabilità di
accudire eterni neonati esposti a rischi e abusi in ogni istante (tema affrontato anche in Tv anni fa); gravi conseguenze del
divieto dell’eutanasia; le leggi che obbligano all’accoglienza le scuole dell’obbligo, ma danno l’insegnante di sostegno solo in
caso di diagnosi adatta e che quindi impongono uno stigma sociale spesso rivelantesi poi errato o comunque dannoso anche
solo per offrire un po’ di aiuto nei compiti (non mi è chiaro cosa abbia cambiato la recentissima legge sui BES); assenza di
leggi di tutela dagli abusi delle normativa sul mantenimento di ex mogli e figli minorenni con conseguenze anche gravi e con
la scusa che tanto c’è un’assistenza sociale che di fatto spesso manca del tutto; il fatto che la legislazione che impedisce di
denunciare i medici per la maggior parte dei loro abusi e il grande ritardo frequente e anzi tipico nelle diagnosi di molte
malattie fisiche anche non rare comportano anche che la legge che permette ai genitori, fratelli, ecc. di non mantenere un
diciottenne né lavoratore né studente permette nella pratica di uccidere persone anche giovanissime e peraltro perfino
quando malate proprio a causa delle decisioni dei familiari in merito alla loro alimentazione, a spiegazioni, esami e cure
delle loro malattie e anomalie congenite e di patologie conseguenti ad esse o all’incuria, alla loro protezione dai criminali e
da eccessi di violenza anche in casa, ecc.; i costi elevatissimi del fare figli anche quando non presentano malattie serie, costi
aumentati molto soprattutto a causa dell’entità degli affitti e dei lunghissimi anni di formazione scolastica imposti oggi;
l’aumento del numero di stupri e altre violenza su donne e minori e quello dei suicidi e dei crimini di adolescenti, anche a
causa della legge assurda sull’impunibilità dei minori di 14 anni sfruttata da mafie tradizionali e tali di fatto; la mentalità
egoista della maggioranza subodorata dal governo e sue conseguenze con esempi tratti dalla cronaca; tra le leggi regolanti i

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processi e la preparazione universitaria dei giudici, quelle che aumentano di più la probabilità degli errori e degli abusi dei
periti nelle questioni attinenti la salute (soprattutto mentale) nei tribunali; la difficoltà di avere giustizia nei pochi processi in
cui è possibile almeno per alcuni procedere contro un medico per grave negligenza o incompetenza; la condanna a morte tra
dolori atroci per almeno 90.000 residenti in Italia ogni anno a causa della colpevole inerzia riguardo alla prescrizione di
oppioidi, oltre che riguardo al suicidio assistito e all’eutanasia, dei medici italiani.
- 2) IN CASO DI OSTRACISMO GENERALE gli abusi nei negozi, per strada, in casa, in ospedale, presso i Carabinieri,
ecc., precedentemente descritti potranno accadervi tutti se non gestirete la situazione in modo opportuno e tempestivo.
Inoltre possono verificarsi abusi fastidiosi nei luoghi più difficilmente evitabili come ad esempio IN COMUNE, quali velate
scortesie o marcata freddezza al rinnovo dei documenti, o NELLE BIBLIOTECHE, i cui impiegati, oltre che a commenti non
richiesti sui libri scelti, possono arrivare a ignorare ogni regolamento fino a presentarsi a casa delle vittime per un lieve
ritardo nella restituzione di un libro o negare l’avvenuta riconsegna nel tentativo di farle pagare il libro o addirittura una
consistente multa e di rifiutare altri prestiti. L'ostracismo generale è cosa assai seria, dato che oggi, come sempre, comporta
impossibilità di lavorare e di avere le cure mediche ed enormi difficoltà di stringere amicizia, perciò, se sarete vittime di
questa forma di ostracismo radicale, farete bene a prevedere molto per tempo anche la seguente serie di comportamenti da
parte di conoscenti e soprattutto di estranei, tenendo conto che in tali situazioni capita di venire aggrediti molto spesso per i
pretesti più diversi e anche per motivi del tutto opposti fra loro da persone diverse e a volte dallo stesso individuo (nel primo
caso anche spontaneamente, nel secondo caso di solito per calcolo), perché il disprezzo generale non è che mera decisione e
pertanto non ha bisogno di fondarsi e è privo di riferimenti, così si diventa l'equivalente di uno spazio vuoto dove tutti sono
tentati - e molti convinti - a gettare sassi. Un esempio di quel che può accadere è che si venga considerati intolleranti della
libertà e della privacy altrui da chi usa la propria libertà per privare altri della propria con la reclusione immotivata e la
tortura fisica e psicologica o sostiene chi la fa (tra psichiatri e affini ciò è prassi). Ancora più tipico è che si venga da molti
considerati pretenziosi e maniaci dell'estetica a causa della necessità obiettiva di uniformare il proprio aspetto alle
convenzioni dei più per sentirsi più a proprio agio tra le critiche generali che ovviamente si appuntano prima di tutto sempre
sulle debolezze più appariscenti come capelli e abiti inadeguati, dettagli che in questi casi si è allora portati a osservare negli
altri e che non si potrà imitare né in fretta né con discrezione proprio perché si sarà stanchi ed esasperati dal doverlo fare
senza reale interesse per l'esteriorità o mentre si è confusi dall'insostenibile situazione: davvero in situazioni così
traumatiche la cura dell'aspetto spesso peggiora come conseguenza del peggioramento del rapporto con le emozioni, con
l'inconscio e quindi con il corpo e si tenderà a trascurare alcune delle norme igieniche e e a tingere o tagliare i capelli senza
criterio e, se già precedentemente non ci si era vestiti con cura, si tenderà in primo tempo a vestire molto male oppure, se si è
donne, si indosseranno a volte abiti troppo provocanti o volgari per reazione istintiva all'insicurezza divenuta estrema, e, se
si è uomini, si vestirà in modo poco adatto all'età e con quei colori vivaci da cui l'inconscio viene più attratto, e tutto ciò
quando a entrambi i sessi non accada invece di cominciare improvvisamente a vestire in modo davvero infantile per una
automatica regressione della libido di fronte agli ostacoli insormontabili; in ogni caso, dato che la pressione psicologica sarà
portata fin dentro casa dai vicini di appartamento, la sofferenza indebolirà al punto che verranno in mente riguardo
all'aspetto, all'arredamento e alla gestione della casa, come riguardo ad alcuni problemi di salute, idee stupide o confuse che
non si aveva mai avuto e si sarà vittime per un po' di una certa confusione, che i consigli malevoli finiranno con
l’aumentare). Altre cose che si prestano ad essere fraintese in modo simile sono l'impulso a parlare spesso e senza veli di sé,
di quanto si sta vivendo e di problemi sociali comuni e quello a migliorare se stessi e chi si ama, impulsi naturali e
ovviamente particolarmente forti in coloro nei quali l'altrui repressione ha acuito il bisogno di autoaffermazione; è poi
frequente che si venga giudicati da alcuni a caccia di compassione o di aiuto – magari proprio per le conseguenze visibili
dell’impossibilità di risolvere i problemi in un momento, come se conoscenze precise e alcune altre condizioni non fossero
necessarie sia per superare i problemi sia per nasconderne agli altri le conseguenze vistose fastidiose (dall’abbigliamento
inadeguato ad alcune debolezze) – e che si sia considerati da altri invece disperati di ottenere comprensione da chiunque per
atteggiamento "negativo" o noncuranti di ricevere essa come ogni approvazione a causa di un'indifferenza innata per le
opinioni della maggioranza; c'è poi chi accuserà l'altruismo, la sensibilità e il senso di giustizia come qualità ridicole e
infantili e chi, con reale o simulato disprezzo, presumerà indifferenza per ogni sfortuna, sofferenza ed esigenza altrui,
un'indifferenza che verrà attribuita "a caso" o per via del modo di esprimersi "diverso" tipico di molte persone deboli o
eccentriche (non sarà ben interpretato né il fissare per un minuto una persona in difficoltà né il mantenere un contegno
distaccato...); non solo avranno serie conseguenze sulle reazioni della gente tutte le appariscenti difficoltà nell’esprimere le
emozioni e in particolare quelle nel manifestare dolore e tristezza, ma qualunque sia il modo in cui la sofferenza sarà
comunicata la gente reagirà in fondo allo stesso modo, dato che se a volte di fronte ad altri non riuscirete a trattenere il
pianto la gente dirà che siete dei bravissimi attori o dei pazzi e se piangerete troppo a lungo in casa diranno che siete
eccessivi e capricciosi come bambini o che non avete riguardo per chi deve sorbirsi in qualche modo la cosa, e ciò mentre al
contrario saltuari pianti isterici nei violenti e nei criminali, di cui siete stati o siete la vittima, verranno subito e per sempre
considerati espressione di sofferenza profonda per tutto il caos che voi avete provocato da sempre o per il grave disordine
che voi rappresentate in quanto voi stessi (in particolare si dirà che siete falsi o pazzi tanto più se non saprete esprimere la
vostra tristezza con precise e pacate parole o se manifesterete il dolore con sbalzi d’umore, cioè alternando momenti di
grande abbattimento morale e fisico ad altri in cui canterete e riderete per timore istintivo di sprofondare in depressione o
magari in conseguenza degli abusi dei familiari, dato che chi è stato maltrattato durante la crescita è stato presto anche
abituato a venire a ogni espressione di dolore ignorato o umiliato e condotto inconsciamente a nascondere istintivamente le
emozioni negative e a esprimerle attraverso l'attività); se poi reagirete con forza e maturità la gente dirà che non state
soffrendo affatto né avete mai realmente sofferto e che non c’è quindi motivo di credere che abbiate alle spalle realmente una
lunga serie di abusi, malattie, problemi, ecc; ogni vostro gesto di esasperazione (innocuo oppure sbagliato quanto mai
compiuto prima che i traumi recenti vi ci conducessero) e ogni vostra legittima difesa (dal continuo spiare e importunare dei
condòmini, dagli attacchi per strada o nei negozi, dalla negligenza e dagli altri abusi per quanto gravi di medici, ecc.)

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scatenerà reazioni molto aggressive quasi generali, non limitate solo a coloro dai quali vi siete difesi; se sentirete il bisogno di
evadere un giorno o più, come moltissime persone fanno ubriacandosi a volte nei pub o sfruttando il fatto di essere in case
private tra amici, non potrete e ogni vostro atto e parola ridicolizzabile o sfruttabile per diffamarvi verrà usato; se vi siete
sposati con l'unica persona che vi ha aiutato a sopravvivere e siete donne si dirà che siete puttane e parassite e lo si farebbe
anche qualora con il partner non aveste rapporti sessuali, non riceveste da lui informazioni e molto denaro e aveste con lui
anzi un rapporto di aiuto reciproco (ciò almeno o soprattutto se non potete lavorare a causa dell'ostracismo stesso, di
malattie cronicizzatesi o che non potete curare); se non fate sesso e il vostro partner ha bisogno piuttosto del vostro consiglio
e del vostro affetto si userà ciò per dipingere o voi come nevrotiche affette da vaginismo o il vostro matrimonio come il gioco
di due bambinoni tardi (quasi certamente saranno dette entrambe le cose in periodi diversi dalle stesse persone o da persone
diverse nello stesso periodo). Se sarete vittime di ostracismo generale, potete dare quasi per scontato che i genitori del vostro
fidanzato/a o coniuge tenteranno di farvi separare, il che sarà facile e potrà avvenire senza spesa e senza che la legge ostacoli
la cosa in alcun modo anche se vi siete sposati, dato che probabilmente sarete privi di famiglia, amici e lavoro e allora al
partner che lo volesse basterebbe farvi internare in manicomio con un pretesto qualunque (le vostre affermazioni sulle
violenze subite e non documentate; i sintomi derivanti da costituzione o di malattie organiche o funzionali simili a
manifestazioni nevrotiche che vi impediscono di lavorare; la rabbia, il dolore profondi e spesso fasi di reazioni violente in
casa, cioè le note conseguenze inevitabili di gravi abusi e violenze che possono essere interpretate come espressioni di una
malattia mentale ogni volta che ciò convenga, ecc.) e anzi questo è ed è sempre stato il mezzo per divorziare più spiccio e più
economico. Infine ovviamente dovete prevedere che ogni qualità di una vittima di ostracismo (generale o ristretto a un certo
ambiente) verrà sempre negata o trasformata in difetto: chi ha letto fin dall'adolescenza e legge ancora molti classici di
storia, letteratura e psicologia verrà identificato con quegli individui negli artigli della psichatria, che, non avendo nulla da
fare ed essendo privi di basi culturali, riempiono il tempo leggendo a caso anche un libro al giorno; chi per sbloccare
l'emotività scrive in privato scempiaggini in un periodo di forte stress verrà giudicato solo da esse quanto a capacità, e ciò
anche se contemporaneamente ha dato prova di capacità ben diverse in esami universitari, discussioni, ecc.; chi parla con
amarezza in casa propria delle leggi del governo che gli hanno rovinato la vita verrà paragonato a quei pazzi che per strada
parlano, da soli o a pochi, un po' a caso di quanto è cattivo il governo e di ciò che tutti dovrebbero fare; chi impiega tempo
per scrivere una serie di scritti molto lunghi, originali e complessi e li completa e riordina solo dopo varie versioni piene di
errori, con alcune parti mal scritte e nell'insieme dalla forma poco chiara e poco piacevole a vedersi (a causa della mole del
lavoro, della necessità di usare il PC tra vari ostacoli, del loro carattere “nuovo” e privo di riferimenti, delle grandi
conoscenze necessarie e della quantità di emozioni e ricordi dolorosi da mobilitare) verrà giudicato da ciascuna di quelle
brutte copie, e ciò anche qualora i risultati finali dovessero essere eccellenti. Tenete presente che chi diffama qualcuno
gravemente e riesce a scatenargli contro l'ostracismo generale mira sempre – subito o nel tempo – a privarlo della possibilità
di lavorare e ciò sia per costringerlo a svolgere lavori che molti considerano umilianti e adatti solo a incapaci - come pulizie
di bagni, ospedali, ecc. - o che lo caricano di odori - come aiuto cuoco e simili - (per danneggiarne l'immagine e farlo soffrire
si preferirà ovviamente che ottenga tali lavori da psichiatri, che infatti “elargiscono” soprattutto proprio tali mansioni alle
proprie vittime), sia per controllarlo mettendolo nell'impossibilità di risparmiare denaro e dimostrare le proprie doti, sia per
spingerlo al suicidio che spesso consegue alla povertà, sia per usare il fatto che non lavora per ispirare invidia di lui in chi
non stravede per il proprio lavoro o per dipingerlo come un ladro o un parassita anche come spiegazione dell'ostracismo in
atto falsa quanto più adatta ad essere espressa platealmente e con tutti della vera ragione (è nell'interesse di persone dotate
di potere quali possono essere dei medici, degli insegnanti o perfino dei semplici negozianti agiati, i ciellini e gli altri
esponenti di gruppi simili, ecc.). Una delle conseguenze più gravi dell'ostracismo generale è che se ne sarete vittima non
avrete le cure mediche, specialmente se non vi difenderete prontamente con molta informazione, filmati e avvocati: dei
medici, sfruttando la vostra ignoranza e il fatto che la legge non li obbliga a documentare nulla di quanto affermano, non
vorranno diagnosticare le vostre malattie e quindi pur sospettandole non vi prescriveranno esami indispensabili, non vi
indicheranno lo specialista da contattare o non le dedurranno da esami di controllo che pure le attestano chiaramente e, se
esse verranno comunque diagnosticate attraverso esami fatti di vostra iniziativa e non contraffatti, non vorranno
spiegarvene i sintomi e curarle con i farmaci necessari; se un medico farà qualcosa di davvero grave per errore o
volutamente, i suoi colleghi lo sosterranno con ogni mezzo approfittando del loro potere e della grande debolezza creata in
qualsiasi vittima di ostracismo, arrivando a falsificare almeno alcuni esami del sangue e urinocolture, a non eseguire con
cura ecografie e altri test o a non chiarirne tutti i risultati, a darvi farmaci molto dannosi ripetutamente a mano, a dirvi di
prendere dei farmaci per più giorni di quanto è permesso, di farvi consegnare dalla farmacia farmaci inadatti e pericolosi
per voi prima senza ricetta per un loro contrattempo o infine anche motivando la prescrizione sulla base di esami falsati o su
nulla (magari parlandovi di malattie rare che non risultano dai test comuni).. Insomma date per certo che, una volta dato il
via all'ostracismo generale, tutti tutto potranno dire e fare purché possano sentirsi del tutto liberi da qualunque dovere, che
si tratti di quello di rinunciare a sognare che “la vita è bella”, di quello di fornire qualche aiuto o semplicemente di quello di
rinunciare al piacere di “dire e pensare tutto il peggio possibile della vittima” (per citare un noto romanzo dell’800 che trattò
anche il tema dell’ostracismo) o di sfogare istinti violenti senza conseguenze.
"L'influenza normativa da parte dei gruppi (...) induce l'individuo a conformarsi alle aspettative che gli altri hanno nei suoi
confronti (...) per evitare reazioni repressive (...) o pensando che verosimilmente la maggioranza ha ragione, (...) anche
quando non è così (...) Ciò accade anche se non c'è motivo di temere ritorsioni successive, (...) cioè quando ci si trova tra
perfetti estranei (...) A volte si segue quella che Chaiken chiama euristica del consenso ("se tutti la pensano così è vero") (...)
Inoltre, per il fenomeno di polarizzazione, qualunque sia la discussione, i gruppi si (...) spostano verso uno dei poli estremi
(...) per le conferme ricevute (...) o per stanchezza (...) In generale in un gruppo il dissenziente spesso viene ignorato o è
oggetto di comportamenti repressivi (...) e di ritorsioni a distanza (...) Quando poi l'esigenza di evitare i dissensi e di salvare
la coesione prevale su quella di capire come stanno veramente le cose, si afferma un pensiero condiviso che unisce i membri
del gruppo, ma è illusorio e può sfociare in gravi errori di giudizio o decisioni disastrose (...) secondo la teoria del groupthink

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(...) specie se c'è un leader impositivo e (...) se il gruppo è piuttosto isolato o sotto stress (...) Gran parte della comunicazione è
automatica. Ci sono però passaggi che richiedono attenzione, come interpretare un atto di cortesia scortese o rendersi conto
che si è in un vicolo cieco dell'interdipendenza cognitiva (vedute inconciliabili compromettono l'aiuto reciproco nel costruire
ognuno la propria visione del mondo e il benessere della relazione) o che si sta sprofondando in un groupthink (...) Inoltre
spesso i comuni biases (...) e difetti di sintonia (...) ci fanno commettere errori di inferenza (...) riguardo ai significati impliciti
da afferrare presenti in ogni comunicazione (...) La sintonia è indispensabile nella comunicazione (...) e, se non si è
sintonizzati, il ricevente arriva a conclusioni sbagliate, perché non ha in mente le stesse cose che ha in mente l'emittente (...)
E in generale non possiamo correggere malintesi e (...) comunicazioni inefficaci (...) se attribuiamo male la causa di essi (...)
Quando poi una comunicazione non perfettamente riuscita (miscommunication) è coperta anche da ideologia (...)
distorcente, può facilmente passare inosservata, (...) Solo se si mette in discussione l'ideologia, (...) certe disfunzioni sono
percepite (...) Vi rientrano quelle che mantengono disuguaglianze sociali." (Psicologia della comunicazione di P. Di Giovanni)