CristinaGalizia
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Feb 28, 2016
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About This Presentation
a cura di Michele Cianfriglia, IIIA, IC San Vito Romano (Rm)
Size: 3.74 MB
Language: it
Added: Feb 28, 2016
Slides: 16 pages
Slide Content
Africa: la libia Michele Cianfriglia | Classe III A
Localizzazione geografica La Libia occupa la parte centrale del nord africa , affacciandosi sul Mar Mediterraneo intorno al Golfo della Sirte. Confina a nord-ovest con la Tunisia, a ovest con l'Algeria, a sud con il Niger e il Ciad, a sud-est col Sudan, a est con l'Egitto. La Libia è composta da tre regioni: la Cirenaica, che occupa il confine con l'Egitto e il mar Mediterraneo, dal confine con il Sudan ed il Ciad; la Tripolitania, lungo il mediterraneo, dalla Tunisia, fino al Golfo della Sirte; il Fezzan , che occupa la parte dal confine con l'Algeria fino al Niger e al Ciad.
Tabella della storia libica Conquista fenicia e greca Conquista romana e barbara Conquista araba Conquist a ottomana Conquista italiana Indipendenza e dittatura Dal XI al VI secolo a.C. Dal III a.C. fino al VI secolo d.C Dal VI al XVI secolo d.C. Dal 1500 fino ai primi del 1900 Dal 1912 al 1943 Dal 1947 al 2011 Conquista greca e fenicia come colonia, conquista di Alessandro Magno Dopo la conquista di Cartagine, il territorio divenne romano poi anche vandalo e bizantino Dopo la caduta dei bizantini la Libia divenne araba, unificata sotto un solo califfato Dopo gli arabi i turchi presero la Libia annettendola all’ Impero Ottomano L ’ annessione al Regno d’ Italia avvenne per meriti di Giovanni Giolitti a partire da 1911 Dopo l’ istituzione della monarchia ci fu la dittatura di Gheddafi
La Libia greca e fenicia Tra l'XI e il VII secolo a.C. le coste del Mediterraneo vennero colonizzate dai mercanti di Tiro che fondarono le città di Leptis , Oea e Sabratha . Anche i Greci iniziarono a fondare colonie come Cirene, Berenice e Apollonia. Le colonie andarono sotto Cartagine, anch'essa antica colonia fenicia. Nel corso del IV secolo a.C. crebbe nella Cirenaica l'influenza di Alessandro Magno conquistando prima l'Egitto, poi sottomettendo anche le città greche
La Libia romana e vandala Dopo la distruzione di Cartagine, da parte dei romani, la Tripolitana e la Cirenaica divennero parte dell'impero sotto il capoluogo di Leptis Magna. Ma nel V secolo, la Tripolitania venne conquistata dai Vandali, barbari, che, provenienti dalla penisola iberica, avevano sottratto l'Africa all'Impero romano d'Occidente. Nel 533, l'imperatore bizantino Giustiniano, deciso ad attuare la sua vasta politica di riconquista dell'Occidente, mosse guerra in Africa, sino a che, dopo un anno di lotte, l'ultimo re vandalo, Gelimero , si arrese nel 534 al generale bizantino Belisario.
Intorno alla metà del VII secolo gli Arabi, unificati sotto il nascente Califfato islamico, travolsero rapidamente l'Egitto, diviso dalle controversie religiose conquistando dapprima Alessandria nel 641 e giungendo nel 643 in Cirenaica e stabilendo nel 644 il governatorato della regione nella città di Barca. Ad occidente, invece , ci fu un'ostinata resistenza, sostenuta dalle popolazioni autoctone che rimasero autonome sino al 698 con l' annessione al califfato Omayyade . La Libia araba
Nel 1510 gli spagnoli invasero la Libia nel tentativo di porre un freno alla pirateria . Nel 1517, però, la Cirenaica venne conquistata dall'Impero Ottomano. Da qui gli Ottomani mossero alla conquista della Tripolitania conclusa nel 1551 con la caduta di Tripoli. Nel 1711 però un ufficiale, Ahmed Karamanli , staccò la Libia dall'Impero ottomano, divenendone sovrano. Nel corso del suo regno conquistò Fezzan e la Cirenaica sempre però riconoscendo l'autorità dell'Impero Ottomano. La Libia ottomana
La colonizzazione italiana della Libia si deve soprattutto a Giovanni Giolitti, allora primo ministro italiano, che promosse la guerra italo-turca che ebbe inizio nel 1911 e il 18 ottobre 1912 la Turchia dovette accettare la pace di Losanna e la Libia divenne colonia italiana. Con l'influenza fascista nel 1934 l'unione della Tripolitania e della Cirenaica divenne completa e venne proclamato il Governatorato Generale della Libia e successivamente i cittadini africani potettero godere dello status di "cittadini italiani libici" con tutti i diritti che ne conseguirono. La Libia italiana
L' indipendenza della Libia Nel Trattato di Pace del 1947 l'Italia dovette lasciare le sue colonie. Vi fu comunque nel 1946 un vano tentativo di mantenere la Tripolitania come colonia italiana assegnando la Cirenaica alla Gran Bretagna ed il Fezzan alla Francia, fino al 24 dicembre 1951 quando Libia dichiarò l'indipendenza come Regno Unito di Libia , sotto re Idris I, già Califfo di Cirenaica e Tripolitania, capo dei mussulmani Senussi, e rappresentante della Libia ai negoziati delle Nazioni Unite.
Dittatura e morte di gheddafi Il 1º settembre 1969 ha successo un colpo di stato incruento contro re Idris e i rivoluzionari arrestarono il capo di stato maggiore proclamando al governo Mu'ammar Gheddafi ma nel 2011 si è aperto un conflitto tra le forze del dittatore e le forze ribelli. La ribellione, capeggiata è appoggiata dall'ONU portò al uccisione di Gheddafi , dittatore della Libia per 42 anni, la mattina di giovedì 20 ottobre 2011 nei dintorni di Sirte dai guerriglieri della rivoluzione. Il cadavere di Gheddafi è stato portato a Misurata, dove è stato sepolto in un luogo sconosciuto.
La Libia oggi Dopo la caduta di Gheddafi la Libia è divenuta ostaggio degli scontri fra le numerose milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli. I diversi governi che si sono succeduti hanno tentato di imporre l'autorità del potere centrale su questi gruppi, cercando di disarmarli o di integrarli nell'esercito nazionale, ma hanno sostanzialmente fallito, in quanto le amministrazioni centrali si sono sempre dimostrate troppo deboli e il parlamento troppo diviso . Il 18 maggio 2014 la situazione è precipitata dopo il colpo di stato del generale Khalifa Belqasim Haftar .
Economia della Libia L' economia non ha un vasto sviluppo per quanto riguarda l'agricoltura, sia per la limitatissima superficie coltivabile, sia per la scarsità di acqua. I principali prodotti agricoli sono: cereali, grano e orzo, ma anche vino e olio. Dato il clima arido, è molto praticato l'allevamento caprino e ovino. La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentato dal petrolio, di cui la Libia è il secondo produttore del continente africano dopo la Nigeria, e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni.
Il turismo della libia Per tutti gli anni settanta e ottanta il governo libico ha scoraggiato l'afflusso turistico, una posizione che solo nei primi anni novanta si è andata modificando. Poli di attrazione sono l'antico nodo carovaniero di Gadames , lo spiccato carattere di Tripoli con le sue ricche moschee e importanti resti archeologici, dai celebri resti della fenicia e poi romana città di Sabratha , a quelli romani di Leptis Magna a quelli ellenici e romani di Cirene.
Lingue e religioni I musulmani ,per lo più sunniti, sono circa il 97%, i cristiani sono circa il 3%, e di questi la maggior parte sono cattolici. La maggioranza della popolazione araba e arabo-berbera è sunnita, mentre la maggioranza dei berberi è ibadita . L'arabo è la lingua ufficiale del paese. La lingua berbera è parlata, ma senza alcun riconoscimento ufficiale. La lingua italiana e quella inglese sono utilizzate a livello economico per gli scambi commerciali con i due paesi.
Elementi naturali La Libia è dotata di una pianura costiera abbastanza estesa, che si rialza man mano che ci si inoltra verso Fezzan . Al contrario, in Cirenaica è presente un altopiano già in vicinanza del mare. L'interno è basso con l'eccezione del massiccio del Tibesti , caratterizzato da deserto roccioso e sabbioso. Gli unici fiumi perenni sono in Tripolitania, in Cirenaica. Il territorio è dotato di una rete di acque sotterranee che riaffiorano in sorgenti carsiche.
Il clima della Libia La costa ha temperature medie dai 27 ai 14 °C e precipitazioni concentrate nel semestre invernale. Verso l'interno l'escursione diurna e annua aumenta e la piovosità diminuisce. Seguono aspetti desertici , con temperature sempre più elevate, forti squilibri giornalieri e piogge sempre più scarse. Violento spira il vento caldo e secco del sud che esercita un effetto deleterio sulla vegetazione sempre costante e giornaliera.