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nadinebenedetti1981 12 views 18 slides Dec 04, 2024
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About This Presentation

La comprensione di sogni in cui abbondano simboli ricorrenti e da tempo decodificati richiede l’analisi in chiave psicologica di fiabe, miti e alchimia. Questa conoscenza è utile anche per interpretare le immagini “ipnagogiche” ovvero quelle che a volte sorgono poco prima di addormentarsi. Pe...


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Riordinato e ampliato il giorno 3 dicembre 2024
ANALISI DEI SOGNI CON MITOLOGIA E ALCHIMIA
Per la coscienza tertium non datum. Dall’urto dei contrasti, la psiche inconscia si crea sempre invece un terzo, (…) né sì né no, (…)
e il carattere numinoso del simbolo di questo terzo deriva dal fatto che la soluzione del conflitto è vitale e così riesce a farsi strada
nella coscienza il presentimento di questo atto creativo (…) Il simbolo di unificazione affascina e domina la coscienza che così
riesce a effettuare il distacco dalla situazione di conflitto che con i propri mezzi non era in grado di effettuare.
(C. G. Jung)
Non si possono assumere regole generali nell’interpretazione dei sogni.
(C. G. Jung)
La comprensione di sogni in cui abbondano simboli ricorrenti e da tempo decodificati richiede l’analisi in chiave psicologica di fiabe,
miti e alchimia. Questa conoscenza è utile anche per interpretare le immagini “ipnagogiche” ovvero quelle che a volte sorgono poco
prima di addormentarsi. Considerate, possibilmente in quest’ordine, di Carl Gustav Jung i capitoli 2 e 3 di Psicologia e alchimia e
poi al limite il resto del libro (qui comunque è riassunto), Applicabilità pratica dell’analisi dei sogni e La psicologia della
traslazione illustrata con l’ausilio di una serie di immagini alchemiche in Pratica della psicoterapia, il capitolo La conoscenza di sé
in Mysterium coniunctionis, Simboli della trasformazione e la maggior parte dei capitoli del più voluminoso dei due Archetipi e
inconscio collettivo, L’uomo e i suoi simboli, i capitoli Considerazioni sulla psicologia del sogno e L’essenza dei sogni in La
dinamica dell’inconscio, il capitolo Contributo alla psicologia della diceria in Freud e la psicanalisi, il paragrafo sui sogni della
premessa di Psicologia e poesia in Civiltà in transizione: il periodo tra le due guerre, i capitoli La personalità mana, Gli archetipi
dell’inconscio collettivo, La tecnica di differenziazione tra l’io e le figure dell’inconscio e La persona come segmento della psiche
collettiva in Due testi di psicologia analitica e al limite il capitolo su Prometeo ed Epimeteo in Tipi psicologici, il capitolo Il ruolo
dell’inconscio nell’educazione individuale in Lo sviluppo della personalità e Ricordi, sogni, riflessioni (quest’ultimo solo per alcune
delle interpretazioni dei sogni, non per tutte). A me è stato utile anche leggere il capitolo sui sogni d’angoscia del famoso libro di
Freud sui sogni, che non vale quasi nulla però al di fuori di quel capitolo con poche eccezioni. Sono utili anche Il linguaggio
dimenticato di E. Fromm, Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes) e i capitoli La capacità di essere solo e L’isolamento
forzato in Solitudine: ritorno a se stessi (A. Storr). Possono essere utili le lettere XXIV, XXVIII, XXIX e altre di Il libro dell’Es (G.
Groddeck). Per i rimandi a mitologia, fiabe e letteratura fantasy segnalo Il drago come realtà (S. De Mari). Segnalo Il mondo
incantato. Uso, importanza e significati psicanalitici delle fiabe (B. Bettelheim). Psicopatologia della vita quotidiana di Freud va
tenuto presente per quanto afferma sui numeri. Freud cita un vecchio libro, che non ho letto, sul legame tra sogno e mitologia greca
antica, Ricerche sperimentali sui fantasmi musicali (Roth) che potrebbe forse essere utile. 16. Essere trasformati in pietre, secondo
Bettelheim, significa dover restare muti e immobili per un certo tempo, mancanza di vera umanità e incapacità di ubbidire a valore
superiori che rende morti rispetto a ciò che di più profondo la vita può offrire. 25. La morte del protagonista dell'azione/avventura
può forse significare fallimento per immaturità rispetto a certe prove e bisogno di ulteriori esperienze formative, e si può estendere
così il significato che Bettelheim attribuisce alla morte dell'eroe nella fiaba. Dopo queste letture scoprirete che vi sarà facile capire
non solo sogni che vi lasciano o vi hanno lasciato stupiti e perplessi, ma anche la narrativa di qualità, soprattutto quella fantasy (es. di
Tolkien, Ende, Martin, ma anche Troisi), ma non solo (ho trovato qualche riferimento a questi testi perfino in almeno un libro di
Wilbur Smith, ma provate a leggere Lord Jim considerandone i simboli del fanciullo d’oro, del gioiello, della farfalla, del villaggio,
della regalità, dell’acqua e dell’”Ombra” della personalità e soprattutto in Jane Eyre leggete con l’occhio di uno psicanalista le scene
della notte del fidanzamento e della vigilia delle nozze, la visione nel giorno del matrimonio e i dipinti della cartella di Jane in
rapporto alle illustrazioni dei libri di casa Reed). Inoltre i creativi (scrittori, poeti, pittori, ecc.) possono sfruttare queste conoscenze
nella loro produzione. Ricordate che i momenti di poco successivi a quello del risveglio sono importanti per la creatività sia che si
cerchi di afferrare un sogno appena svanito sia in generale. Chi non ha doti nel disegno può trovare utile disegnare alcune scene
sognate servendosi di segni astratti e spesso in questi casi si finisce con il disegnare spontaneamente e inconsapevolmente dei
mandala (trovate degli esempi commentati nel capitolo Empiria del processo di individuazione e nelle ultime pagine del citato
Archetipi e inconscio collettivo).
Per approfondire il significato di alcuni simboli rimando a http://www.slideshare.com/simboli-dell'astrologia
Per un confronto con l’interpretazione dei sogni nell’età classica, il testo migliore è Il libro dei sogni di Artemidoro. Online
consultate dreambank.net e dreamresearch.net.
Sono comuni e attinenti probabilmente alla sfera dell’inconscio personale e non collettivo i sogni che non lasciano un senso di
stupore o non hanno bisogno di grandi sforzi o conoscenze per essere interpretati e tra questi ci sono i seguenti: essere inseguiti, non
potersi muovere, esami, ritrovarsi nudi o vestiti in modo inadatto in pubblico, mangiare cibo cattivo, sbagliare autobus, aereo, ecc.,
aerei dirottati, comprare una cartina stradale o di percorsi del bus, essere intrappolati in un edificio ecc.: online e su alcune riviste si
può trovare qualche commento in proposito.
NOTA: La maggior parte del contenuto di questo testo deriva dai libri di Jung, perciò quando è a lui che faccio riferimento non lo
specifico. Nel caso dei riferimenti al libro di Bettelheim non ho sempre specificato che ho esteso di mia iniziativa la sua analisi dei
motivi ricorrenti nelle fiabe all’analisi dei sogni, dato che il testo ne sarebbe stato troppo appesantito. Il riferimento ad altri autori è
esplicitato.
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ANALISI
Una giusta premessa è forse un principio di Artemidoro (II° secolo d.C.), riportato da Fromm, secondo cui le regole del sognare non
sono generali e i sogni sono suscettibili di interpretazioni diverse a seconda del tempo e delle persone. Fromm, citando Sinesio di
Cirene, consiglia a tutti di interpretare i propri sogni per alimentare la speranza e rileva che i sogni aiutano ad affrontare la vita.
Nella vita l’unione degli opposti è ottenuta attraverso ascolto di sé, analisi dei sogni, riflessione distaccata, idee e concezioni capaci
di soddisfare il simbolismo dell’inconscio collettivo (l’”aqua doctrinae” dell’alchimia) e soprattutto attraverso il riconoscimento delle
proiezioni inconsce (quelle degli altri su di sé, quelle del proprio lato oscuro sugli altri, quelle della parte inconscia profonda della
propria personalità su esponenti del sesso opposto e ciò che si fantastica su se stessi) ed è quindi un equilibrio parziale ottenuto per
gradi nel corso dell’esistenza e perseguito perché lo stato di conflitto interiore è troppo contrario alla vita: i simboli “unificatori”
sono creati dall’inconscio proprio come compensazione dell’opposizione all’io cosciente dei lati negativi o considerati inaccettabili
di sé, oltre che probabilmente per indicarci l’esistenza di un centro della personalità diverso dall’io e comprendente e accentrante la
porzione conscia e quella inconscia e in parte barbara e inconoscibile, anche al fine di infondere in noi una salutare incertezza.
Tra i simboli unificatori onirici i più frequenti sono i mandala, i quali in genere sono in forma di fiore o stanze o contenitori
(soprattutto circolari o quadrati) con eventuali gradini, croci o ripartizioni a croce, scale a chiocciola, spirali-vortici o “occhi” della
coda di pavone aperta disegnati su carta o incisi sulla carne o sul guscio di un animale o ruote con raggi e, al centro, spesso un
oggetto contenente acqua o prezioso (es. una perla) e/o di variegati colori o un animale altrettanto colorato (spesso un pesce o un
uccello); simboli unificatori sono però anche gruppi di tre o quattro animali o persone di sesso diverso rappresentanti le funzioni
psichiche (intuito, sentimento, ecc.), dove è la funzione del sognatore meno utilizzata coscientemente a simboleggiare e portare il
messaggio dell’anima, intesa semplicemente come porzione in noi dell’inconscio collettivo accomunante tutti e tutto. La buia caverna
in alchimia è un tipico simbolo del vaso dell’opus e di congiunzione di opposti, perciò potrebbe avere tale significato anche nei sogni
e ciò è anzi probabile perché essa è assimilabile ad un contenitore. Simboli unificatori sono anche vento e unicorno secondo gli
alchimisti.
La croce latina è più spirituale di quella greca, perché ha la verticale più sviluppata. Il cerchio a otto raggi, quando il numero di raggi
richiama le quattro funzioni psichiche, può indicare nei raggi in più le funzioni intermedie, come pensiero colorato da sentimento o
intuizione, sentimento tendente al livello della sensazione, ecc. La rotondità in genere simboleggia la totalità naturale, mentre una
strutture quadrangolare ne rappresenta la realizzazione a livello della coscienza. Due triangoli che si compenetrano, uno con il vertice
in alto e l’altro con il vertice in basso, costituiscono un noto simbolo per la meditazione orientale e vale per unione di ego e non ego,
unione dei contrari nel Sè. Rettangoli, ovali, figure triadiche o pentadiche sono mandala perturbati e se il lato/asse più lungo è quello
orizzontale significa che prevale la coscienza dell’Io a scapito della profondità ed elevatezza di sentire e di vedute. Una spirale con
l’asse che si muove verso l’alto può rappresentare bene il fatto che a intervalli i motivi onirici tornano a indicare un centro e che i
sogni si muovono in modo ciclico come gravitando attorno a un centro insieme ad altri processi dell’inconscio e quindi la spirale
esprime lo sviluppo verso l’alto che non abbandona dietro di sé le proprie creazioni, un processo simile a quello di crescita di una
pianta (anche per questo l’albero è simbolo della filosofia ermetica e delle fasi nell’opus e piante e fiori ricorrono tra i simboli
onirici); una spirale con l’asse che si muove sullo sfondo indica forse un’evoluzione diversa, dove l’evoluzione è ottenuta con un
cambiamento di piano, invece che con ascese e cadute: quest’ultima potrebbe essere anche il simbolo adatto per l’affrontare la
spiritualità in modo razionale attraverso lo studio della psicologia, evitando un affidarsi cieco e ottuso al cuore o alle istituzioni
religiose ma anche il razionalismo (non si può comunque “uscire dalla mente” e perfino una rivelazione divina sarebbe recepita da
una mente umana secondo le leggi della psicologia).
Una sfera (uovo, roccia, occhio o altro) è sempre anche simbolo del Sé e quindi se ci sono più sfere nel sogno alcune possono anche
indicare persone vicine al sognatore (amici, ecc.). Un viso illuminato dal sole e un corpo umano nudo bianco quasi splendente, come
il sole e altre sfere di luce, sono altri simboli di illuminazione interiore e di ciò che affascina nel Sé e nelle immagini simboliche e
attive su di noi che vediamo in sogno oltre che dell’”anima”. L’occhio, oltre che il Sé, o il mandala, indica spesso la coscienza e
l’introspezione naturalmente e anche dio; un animale o un oggetto con tanti occhi indica invece l’inconscio, perché esso può essere
considerato alla stregua di una coscienza multipla. La presenza di tanti occhi vuole significare in genere illuminazione nelle
raffigurazioni antiche.
Il Sè può essere rappresentato anche da un oggetto intessuto da molti fili di tipo diverso. Tra le più frequenti rappresentazioni del Sè
ci sono certamente cristallo e pietra. Il cristallo rappresenta bene l’unione di materia bruta e principio ordinatore spirituale grazie alla
sua struttura complessa. Una pietra ovale o tonda, lucida o grezza, raccolta, sfregata o in posizione significativa è sempre un simbolo
importante del Sè, perché è adatta a suggerire il carattere più intimo e vero di una persona, la parte di se stessi che si avverte come
avulsa dal continuo flusso di emozioni, pensieri, attività ed eventi: se la pietra è lucida, essa è come uno specchio in cui la psiche
inconscia di ciascuno può percepire il proprio potere; lo sfregarla indica l’impegno di vivere accettando incombenze quotidiane e
dolore, sebbene possa essere anche un’allusione alla credenza di alcuni primitivi che così se ne aumenti il valore mistico; versarvi
sopra dell’olio ricorda pratiche sacre antiche, note anche attraverso la Bibbia.
Elemento unificatore è l’equivalente inconscio di un intelletto ben equilibrato da sentimento, intuito e istinto, una guida che nei sogni
di frequente è rappresentata da acqua (es. fontane, pozzi), argento (come colore o materiale), fuoco, argilla (spesso umida), sostanze
viscose, sale, acqua salata, lacrime, albero di corallo, luna, sole, drago, serpente, bambini, nani, gnomi o simili.
L’intelletto cosciente utilizzato dal sognatore può essere simboleggiato da uno specchio o altra superficie riflettente. Un intelletto
troppo freddo, rigido, tagliente, penetrante e quindi pericoloso può essere rappresentato da oggetti taglienti o aguzzi e, mi sembra,
anche da un uomo sconosciuto spesso con pizzetto o capelli rossi, il quale può a volte rappresentare anche la parte dell’inconscio
personale con radici anche in quello collettivo che è meno accettabile per la coscienza (quella che Jung chiama “Ombra” ed è la parte
di sé volgare, debole, vile o astiosa che di solito si trova in opposizione forte all’Io cosciente); mi sembra di ricordare che questa
parte di sé spregevole possa apparire anche come meticcio o uomo poco civilizzato.
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Nei sogni le stanze nella forma e nella disposizione stesse indicano l’organizzazione della personalità oppure lo stato più o meno
cosciente e meno sviluppato delle funzioni psichiche (intuito, sentimento, pensiero, sensazione) del sognatore o l’equilibrio o
squilibrio dei mandala spontanei (soprattutto cerchi, quadrati e rettangoli protettivi dalla dispersione della concentrazione e dal
pericolo di essere sommersi) quali rappresentazioni del rapporto tra la coscienza del sognatore e l’inconscio; la direzione del
movimento verso destra nei sogni indica che un contenuto inconscio cerca di divenire cosciente e non trova troppa resistenza da parte
dell’Io, mentre la direzione verso sinistra in genere segnala il pericoloso procedere verso l’inconscio con il rischio di esserne
sommersi e restarvi intrappolati oppure indica la vicinanza a qualcosa di sinistro oppure incesto.
Persone viste in lontananza in modo confuso, anche se poche, valgono per massa indeterminata e perciò rappresentano l’inconscio.
Figure prive di viso sono esseri del tutto senza coscienza. Una pluralità (di animali, persone, nani o bambini, ecc.) in un sognatore
non schizofrenico comunica al sognatore che egli in un dato periodo è più vicino allo strato antico e indeterminato della psiche
collettiva o che si sta identificando con un gruppo (famiglia, comunità religiosa ecc.). L’inconscio collettivo nei sogni ha spesso
l’aspetto di folla, branco, brulichio, ibridi, animali selvatici, uccelli, cani e scritte incomprensibili, terra verdeggiante o mare
(entrambi possono nascondere pericoli ignoti e a volte doni sorprendenti), fiume o acqua in generale (vapore, ecc.), vento, nave,
villaggio, città, albero, legno, chiesa, cucina, capriolo, cavallo, orso, ragno (con molti occhi e dalle trappole quasi invisibili), pavone
(perché anch’esso ha molti “occhi” sulla coda ed è inoltre colorato e alato). Gli stessi simboli possono essere considerati materni in
quanto attribuibili a Madre natura (il mondo degli istinti anche soccorrevole) e all’anima del mondo o del sognatore (soprattutto
capriolo dal volto umano, cavallo bianco, uccelli, vento, chiesa, albero con acqua, nave). È curioso che Artemidoro attribuisse a nave,
mare e cavallo significato di donna e quindi valore in parte simile a quello materno assegnato a essi dalla psicanalisi.
Alba e chiaro di luna sono simboli che possono anticipare la possibilità di una vita e di un atteggiamento verso la vita nuovi, ma
possono significare anche i sogni stessi, se veicoli di saggezza; inoltre l’illuminarsi del cielo suggerisce il chiarimento prossimo di
una situazione grazie all’integrazione del punto di vista della coscienza con le asserzioni dell’inconscio. Se l’azione si svolge dalla
sera a mezzogiorno del giorno seguente o comunque termina quando il sole è allo zenit c’ è allusione chiara alla totalità e al livello di
coscienza richiesto affinché emergano le varie azioni e i diversi protagonisti del sogno, cosicchè per esempio sarà la notte il momento
delle azioni istintive o riprovevoli e sarà mezzogiorno quello in cui la coscienza sa prendere le sue decisioni.
Una terra magicamente fertile può ricordare quella, detta antimonio, che Adamo portò con sé dal paradiso terrestre nel mito biblico (è
un’immagine che si trova anche nella letteratura fantasy) e rappresenta la “prima materia” nei testi di alchimia, quindi Mercurio
inteso in questo caso come sostanza fondamentale. Un paese sterile indica in genere in fiabe e miti, quindi probabilmente nei sogni,
uno stato di potenzialità e latenza, cioè lo stato inconscio di un contenuto proiettato in modo non visibile. Una montagna dove tutto è
capovolto si ritrova in alcune raffigurazioni antiche come intuizione della natura paradossale dell’inconscio. Il mare colorato di rosso
e bianco oppure d’oro e argento può forse essere un rimando a un’immagine che si ritrova nell’alchimia per indicare unione di corpo,
anima e spirito. Fantasie sulla distruzione del mondo sono un sintomo di rivolgimento interiore, perciò probabilmente lo sono anche
i sogni di questo tipo. La luna è dagli alchimisti assimilata alla sapienza, all’elemento femminile nell’opus e all’acqua ed è
considerata madre della pietra-acqua (il lapis, acqua permanens o mercuriale). Il sole è collegato all’immagine dell’oro e del cuore
umano nell’alchimia. Il sole con le ali è un simbolo egizio molto antico. Il sole con una sorta di canale da cui esce vento esiste in
antiche raffigurazioni. Un carattere indubbio delle immagini collettive sembra che sia quello cosmico (...): l'infinita spaziale e
temporale, l'enorme rapidità ed estensione del movimento, i mutamenti di proporzione e i motivi mitici, religiosi o astrologici; si può
sognare di volare per l'universo o di essere la terra o il sole, grandi o piccoli, morti o sperduti. Può apparire in sogno qualcosa che
richiama l’Anthropos; esso è stato a volte raffigurato come ricoperto di foglie, a esprimerne la natura autogena, libera, priva di
egoismo.
Riguardo ai sogni cosmici, nell'introduzione al mio libro di Artemidoro si fa notare che non solo gli psicanalisti ma anche chi si
occupava di sogni all'epoca di Artemidoro ne aveva già segnalati diversi di inquietanti e che spesso si tratta di simboli di una
tendenza alla scissione della personalità, segnali di un rifiuto di accettare le conseguenze dell'integrazione di elementi contrastanti di
sé: esempi sono luna che si spacca, stelle che si appoggiano alla terra, strani fenomeni celesti e cataclismi.
Un bambino visto in sogno può indicare il Sé (proprio come tondità o quaternità che ne sono la versione astratta) e il bisogno di
realizzarlo, ma i bambini, come nani o gnomi, possono indicare anche solo le forze creative inconsce o della funzione inconscia o ciò
che trasforma e fa evolvere (ciò che ha già indicato come rappresentato dall’argento per esempio) e quindi anticipare il cambiamento.
È probabilmente meno utile ricordare che nelle fiabe i nani sono sempre anche simboli di lavoro e, se aiutano, possono rendere
l'offerta di aiuto qualcosa da ricambiare con il lavoro. Un bambino piccolo, quindi, può simboleggiare cose molto diverse, anche
potenzialità allo stato ancora infantile e da sviluppare o che troveranno sviluppo nel seguito del sogno. Una bambina o donna
minuscola ma forte in modo soprannaturale è una personificazione del sé frequente in miti, fiabe e fantasy. Se un bambino o simile
(diciamo un omuncolo) si trova al centro di un ambiente sognato esso rappresenta il Sé con ancor più evidenza, dato che in alcuni
mandala nel centro c’è una figura umana. Una coincidenza curiosa è che in Jane Eyre (romanzo ottocentesco dove in alcuni sogni ed
eventi ci sono molti elementi simbolici isolati dalla psicanalisi con valore analogo) il bambino nel sogno ha significato di
cambiamento in senso negativo come già in Artemidoro: entrambi sembrano cogliervi un presentimento di peggioramento, malattia e
perdite economiche, anche se nel farlo Artemidoro si basa sulla constatazione banale che un figlio comporta preoccupazioni e spese
in più, mentre l'autrice di Jane Eyre dà l'impressione di cogliere nel simbolo del neonato la fragilità dell'amore e di una vita nuova in
rapporto al passato e inoltre la perdita anche di innocenza, fiducia ingenua o eccessiva e stabilità implicata da un necessario sviluppo.
Nel mito la coppia adolescente con spada e padre ha spesso rappresentato la coppia spirito-corpo. Un vecchio con ali o senza e anche
altre figure (soprattutto o solo maschi) spesso rappresentano lo spirito, soccorrevole in momenti critici o cattivo (realmente o in
apparenza): questi personaggi sono comunque portatore del messaggio o dell’idea del destino. Più di vecchi e maestri, sono le figure
del sacerdote, del medico e del mago a rappresentare, però, i possessori di “Mana” (una sorta di prestigio inconscio e ciò che
accomuna le figure che vengono spesso scelte come guide ed esercitano potere) e il mago nei sogni in particolare può indicare che
nel sognatore sono in atto delle proiezioni di questo mana su qualcuno con cui è in rapporti, senza avere naturalmente deciso tali
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proiezioni (esse sono sempre inconsce nella loro formazione). Il cacciatore, oltre che dello spirito, può essere simbolo di ciò che
avvia la trasformazione e che può essere anche un insieme di ostacoli interiori crudele, un prevalere incontrollabile di impulsi
controproducenti e non rispecchianti natura profonda e desideri, come si può affermare anche del mago o dell’uomo dai capelli rosso
fiamma o di un “selvaggio” di pelle scura. Bettelheim ricorda che nelle fiabe il cacciatore è una figura che evoca l'idea del padre forte
e protettivo, dato che la caccia un tempo era privilegio aristocratico, e quindi il cacciatore è un simbolo del potere, come lo è la
regalità. Il padre è un simbolo frequente della mentalità diffusa e tradizionale o dell’intelletto freddo e così limitante da sbarrare del
tutto la strada all’anima e da inaridire al punto da rendere troppo vulnerabili agli infantilismi proprio con l’eccesso nel rifiutarli senza
criterio.
Il Sé è spesso, in varie tradizioni, rappresentato da coppie (es. re e regina, padre e figlio, madre e figlia, dio e dea anche nascosti in
padrino e madrina). In alchimia la coppia regale è anche coppia fratello-sorella. Il vecchio e la fanciulla sono un’altra coppia tipica
dei miti (es. Simon Mago e la giovane ritenuta la reincarnazione di Elena di Troia) e forse può entrare nel mondo onirico e con gli
stessi significati: essa indica l’unione di elemento conoscitivo ed elemento erotico nella personalità, anche nel senso di combinazione
della discriminazione logica e della coscienza con la capacità di unificare appartenente al sentimento e all’immaginazione da esso
vivificata. Quando la coppia è quella madre-figlia e a sognare è una donna, la più giovane delle due figure è spesso una ragazza
strana e sconosciuta che a volte subisce violenza e può rappresentare bene la fragilità ma anche il punto di partenza di un sicuro
sviluppo e mentre la più vecchia delle due è formosa, di pelle scura ed espressione primitiva o simile a una strega o a una vecchia e
rappresenta lo strato istintuale antico dell’inconscio collettivo o il sé e ciò che di saggio, giusto ma pericoloso porta alla sua
formazione. Anche una coppia di leoni è regale e simbolo chiaro del Sè (essa è stata infatti anche raffigurata in relazione alla pietra
filosofale in testi di alchimia).
Un re marino è un personaggio non raro in miti e fiabe per rappresentare qualcosa di prezioso da liberare dall’acqua con grande
rischio, quindi un contenuto da strappare all’inconscio consapevoli del pericolo che ciò comporta.
Se in sogno una figura femminile ha gambe flessibili o una coda di pesce o altre anomalie che ricordano i miti antichi (ciò che
nell’antichità si credeva animare boschi, campi, mari e fiumi), significa che il sognatore è giunto a contatto con un livello più
istintivo dell’inconscio collettivo. Nell’alchimia e nel mito Melusina (donna con coda di pesce pericolosa) accompagna l’idea delle
trasformazioni di Mercurio; forse ciò vale anche per creature a lei simili come Medusa (il mostro vinto dall’eroe mitico Perseo). Una
donna con un cavallo in un certo contesto onirico può far pensare a una dea antica dai tratti primitivi e quindi rimandare allo strato
oscuro e antico dell’inconscio.
In un sognatore maschio la figura femminile, come già accennato, è spesso l’”anima”, che rappresenta anche vita, lo stimolo vitale e
anche la fascinazione che la vita e la madre avevano nella sua infanzia e che è andata perduta: spesso si tratta di una donna giovane,
coperta di veli, scura o strana nel senso di affascinante, misteriosa o inquietante. Ma una bambina o ragazza gobba o deforme nei
sogni maschili deve far pensare al significato che questo personaggio ha nelle fiabe, dove ella è la bellezza nascosta da un maleficio,
e quindi questo tipo di ragazza è l’anima o psiche inconscia del sognatore che è stata trascurata al punto da assumere diversi aspetti
negativi, e anche una vecchia zitella, una vergine anziana, può rappresentarla, essendo l’aspetto complementare della giovane e
rispecchiando entrambe la mancanza di limiti spazio-temporali del Sè. Una vecchia caritatevole comunque è personaggio tra i più
frequenti nelle fiabe, dove rappresenta la saggezza dell’eterno femminino.
Se nel sogno di un uomo una donna incaricata di un compito per lui manca di eseguirlo, ciò può suggerire che la parte in lui di
inconscio collettivo non lo guida o non lo ha sostenuto come dovrebbe. Se nel sogno di un uomo una donna è presente in un gruppo
di amici maschi, essa può facilmente rappresentare la psiche inconscia che crea connessione tra le componenti della personalità
cosciente. Forse in un sognatore maschio quattro figure femminili nello stesso sogno possono essere dotate talvolta delle
caratteristiche dei quattro gradi di sviluppo che si possono attribuire alla sua psiche inconscia (istintivo-biologico, romantico con
elementi sessuali, spirituale e della saggezza trascendente l’umano). La presenza in un solo sogno di quattro figure maschili poste in
situazioni in qualche modo eroiche o avventurose può indicare l’intervento di una tipica serie mitica che mostra in azione quattro eroi
caratteristici o magari quattro fasi nel comportamento dello stesso eroe (nella fantasy di certo accade): può essere questo il caso se
essi si caratterizzano per essere uno molto istintivo (giocoso o sfrenato come un bambino), uno avventuroso e combattivo ma più
socializzato e disciplinato (come si è spesso nella prima adolescenza), uno con qualcosa di malvagio (magari anche solo per gli abiti
neri) e uno tendente all’autosacrificio delle possibilità della propria giovinezza e bellezza; queste figure possono rappresentare ciò
che il sognatore ha perso e vorrebbe riavere o che rimpiange di non essere stato o di non aver sviluppato, ma anche forse la
mascolinità della sua psiche considerata nell’insieme se egli è maschio. Bettelheim nota che due fratelli o individui accomunati da
qualcosa, come ad esempio il nome, che mostrino vite/comportamenti opposti fanno presupporre un'identità tra loro al di là delle
apparenze per indicare che Es e Io oppure aspetti in generale discordanti della propria natura sono entrambi dotati di importanza e
validità (ciò vale almeno o soprattutto in caso di contrasto tra prudenza, sedentarietà e lavoro comune e rischio/avventurosità e
viaggi). Se i fratelli sono, invece, molto simili nell'aspetto e nell'agire, ciò per Bettelheim può voler significare che uno vale l'altro e
anche che le loro personalità sono "indifferenziate", cioè prive di una coscienza vera e propria, come quella che nasce da esperienze
dure.
Un uomo nel sogno di una donna può indicare la parte in sé dell’inconscio collettivo o ciò che ha il ruolo di mediare tra esso e la
coscienza creando immagini o azioni comprensibili a essa per trasmetterle dei messaggi e per questo spesso ha con sé un proiettore o
è un pittore o proprietario di quadri; se è armato e/o la soccorre, credo che ciò possa indicare a volte aggressività o conflitto interiore,
ma che più spesso ciò significhi che la donna sognatrice non si reprime come donna e ha con l’inconscio un rapporto sano. Se i ruoli
di guerriero, soccorritore e messaggero nei sogni di una donna sono svolti da una figura femminile, credo che questa figura possa
rappresentare la madre natura e l’aspetto istruttivo dell’inconscio collettivo, ma anche denotare un problema, magari che nella vita
cosciente e attiva la sognatrice reprime la sua natura femminile al punto che il suo opposto inconscio non viene spontaneamente
rappresentato da un maschio. Un eroe con i tratti di un Azteco o un po’ demoniaci nei sogni femminili indica immaturità della
sognatrice.
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L'immagine della debolezza mentale può celare il debole Io (L'Io è sempre tale all'inizio della crescita e può a volte restarlo a lungo);
o l'apparentemente semplice e poco nobile Es (l'inconscio si esprime quasi solo per immagini ed è fonte di forze primitive) o una
personalità ancora poco consapevole o un bambino considerato solo figlio di qualcuno e uno fra tanti: è questo, secondo Bettelheim,
ciò che si deve intravedere dietro l'immagine, tipica delle fiabe, di un adulto umile (es. sarto, ecc.) o di un bambino o ragazzo
considerato debole o tardo, un "sempliciotto", una figura inizialmente poco abile nel destreggiarsi rispetto a chi si affida solo
all'intelligenza (dote naturale e non saggezza conquistata), ma intimamente buono o poco superficiale, quindi sensibile alle esigenze
dell'integrazione della personalità e capace di accettare dolore e rischi e di fare appello alle proprie risorse interiori; costui è in grado
di evolversi in profondità e migliorare molto la propria vita, dando a ogni aspetto della propria natura ciò che gli compete (favorendo
la cooperazione di Io, Es e Super-io nel linguaggio di certa psicanalisi; questa figura simboleggia la possibilità di superare su di un
certo piano (quello delle leggi della psicologia almeno, se non quello sociale o fisico) coloro che, pur essendo intelligenti, sono
irrimediabilmente superficiali, perché privi di Super-io o perché separati dalle fonti inconsce, perché è l'inconscio cio che, se ben
usato, conferisce la massima forza e chi vi è separato non è capace di imparare davvero dalle esperienze e di evolversi.
Il bacio può indicare, in certi contesti, l’avvenuto contatto con la psiche inconscia e con il lato di sé di carattere sessuale opposto,
quindi non alludere ai rapporti con l’altro sesso tenuti nella vita cosciente. Il toccare le natiche può a volte alludere a rituali antichi
della fertilità. L’essere nudo può valere solo per naturalezza e verità. Una danza a coppie in un gruppo può essere un rimando alle
antiche danze rituali. Nel sogno di una donna fare infilare l’anello di matrimonio al dito della mano sbagliata mostra un grave errore
fatto o che ella può fare con il marito in fatto di autonomia, perché una donna non deve donare tutta la sua vita conscia (quella della
mano destra) troncando la sua carriera o altro se non lo desidera. Se una figura umana ha carattere sessuale dubbio (per i suoi vestiti,
una maschera, ecc.) ciò può indicare dubbi sulle proprie tendenze sessuali, specie se il sognatore è giovane (da giovani è frequente e
non indica ancora omosessualità). Se persone attraenti dell’altro sesso hanno attributi in qualche modo sacri, in sé o nel contesto del
sogno, ciò spesso indica un tentativo del sognatore di proteggersi dall’attrazione fisica che prova per loro. Un personaggio di
carattere sacro con una qualità che richiama sentimento o passione (un oggetto in mano, una veste rossa, ecc.) indica spiritualità
eroticizzata nel sognatore, il che spesso è una conseguenza del voler rimuovere la sessualità solo con la ragione. Sognare da adulta
una bambina dall’aria ingenua o coinvolta in attività che ne mettono in massimo risalto l’innocenza (andare a catechismo, ecc.) può
essere un avvertimento a una sognatrice affinché abbandoni un’immagine di sé troppo ingenua o casta o spirituale, perché possa
evitare di atrofizzarsi o di rischiare eccessi o pericoli per compensazione; nel caso sia il rapporto con il padre ad essere troppo stretto
o fiducioso, cogliere tale avvertimento dell’inconscio implica di affrontare il rischio o la rimossa paura di incesto. Sognare di
innaffiare un ulivo con olio d’oliva e altri sogni simili possono essere interpretati come incesto, mentre sognare un incesto no
probabilmente, perché un simbolo onirico sta sempre per altro (nelle sue manifestazioni spontanee l’inconscio comunica in modo
indiretto anche nella veglia). Ricordo che il movimento verso sinistra a volte segnala incesto. Nel mito l’incesto ha avuto a volte
qualche affinità con l’idea del serpente/drago che si morde la coda e con l’ermafroditismo di Mercurio e di figure affini e ha
rappresentato il carattere di tabù attribuito per prudenza alla volontaria discesa nel mondo oscuro dell’inconscio: un tale intenzionale
abbassamento del livello della coscienza era considerato da temere, dato che porta spesso in superficie conflitti interiori e
complicazioni morali, e veniva scoraggiato con minacce gravi quando esso era tale da portare anche a schizofrenia (essa poteva
apparire nel mito, ad esempio come disgregazione in atomi o regressione all’infanzia rappresentata con la perdita totale di capelli da
parte dell’eroe a causa del calore infernale nel ventre di un mostro o in altra prigione). Questo tipo di “discesa dello spirito nella
materia” poteva essere rappresentata con un incesto, poi punito, tra madre e figlio o tra fratello e sorella, azione decisa allo scopo di
trovare un desiderato gioiello, un elisir o altro: il tesoro spesso viene cercato in luoghi oscuri per riportare in un paese una fertilità
perduta, perché l’inconscio emana una fascinazione, in quanto ignoto, e perché i contenuti inconsci che restano proiettati non
possono svilupparsi e nemmeno avere “redenzione” (la sterilità spirituale guarisce solo con l’integrazione di tali contenuti nella
coscienza). Un uomo calvo può alludere ad altro però e soprattutto a forze creative ed a energia virile o sessuale, dato che la sua testa
assume forma fallica in tal modo. Sognare situazioni incestuose o perverse è da sempre frequente, come si può dedurre dalle non
poche pagine che Artemidoro dedica a questo tema: a seconda della situazione del sognatore e di quella rappresentata nel sogno,
Artemidoro vi attribuisce il significato di presentimento di inimicizia (se è coinvolto il padre o se la situazione coinvolgente la madre
è particolarmente ingiuriosa nei confronti di lei), separazione (dal padre o dalla madre), esilio (per via dell'associazione madre-patria)
o morte (se il sogno coinvolge una bambina o se il sognatore è malato e già privo di madre, quindi della fonte della vita) oppure
valore positivo di benessere (se il sognatore è politico, artista o contadino, per l'associazione madre-patria-terra-arte oppure se il
sogno coinvolge una figlia in età da marito o comunque adulta), riunione, eredità o guarigione (se la madre è lontana o più ricca del
figlio o se il sognatore è malato con madre in vita)... In fondo le interpretazioni di questi sogni date da Artemidoro sono ancora un po'
troppo letterali e basate su considerazioni economiche, oltre che condizionate dalla sua forzata ricerca di premonizione in ogni
attività onirica, tuttavia non sono affatto casuali le associazioni semantiche con la madre da cui egli trae le sue deduzioni, né è
irrilevante ciò che oggi si può dedurre sul complesso di Edipo dalla frequenza da lui rilevata dei sogni d'incesto. In alcune delle
lettere, Groddeck insiste troppo sui complessi sessuali detti di castrazione, Edipo, masturbazione, anale od omosessuale e addirittura
di circoncisione, ma la lettura attenta di quasi tutte le divertenti, bonarie e intelligenti lettere (con l’eccezione cioè, di quelle peggiori,
che sono le X, XVIII, XX e soprattutto XIV) porta a convincersi dell’effettiva traccia nella nostra psiche di quasi tutti questi
complessi (con l’eccezione probabilmente di quello di circoncisione) e della grande importanza che l’istinto sessuale, quello di
potenza e le componenti del “sistema motivazionale” riveste per l’inconscio o Es, condizionando innumerevoli nostri comportamenti
anche in apparenza distantissimi dall’istinto: i sogni devono necessariamente a volte, anche se non con la frequenza e la perenne
copertura/mascheratura immaginate da Groddeck e da Freud, avere un significato sessuale e se si sogna qualcosa di pericoloso (un
drago/un orco) che si ingrandisce e/o rimpicciolisce è possibile che il complesso di castrazione o di Edipo e la lotta per salvare la
propria indipendenza o tornare, al contrario, all’apparente sicurezza dell’infanzia siano all’origine del sogno, come ciò che si sogna
sanguinare o che ricorda sangue e ferite rimandi sia a questi complessi che alle a essi connesse mestruazioni femminili. Dividersi una
mela può essere, per Bettelheim, un'azione simbolica della condivisione di impulsi sessuali maturi, come mangiare di una mela una
parte più rossa può indicare la scelta di apertura alla vita sessuale, la perdita di innocenza verginale o una maturazione sessuale fisica,
come vale per gocce di sangue evocatrici della mestruazione o della deflorazione (questa maturità accompagnata o meno da quella
mentale in relazione alla sessualità). Secondo Bettelheim salire una scala a chiocciola è nei sogni un tipico simbolo di esperienze
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sessuali, come lo è l'entrare in una stanza chiusa a chiave.
Secondo Bettelheim, poiché le pantofole possono essere simboli della vagina, se esse sono ben calzate ciò può indicare intesa anche
sessuale e se sono infilate da soli e di propria iniziativa questo può rappresentare prontezza nel decidere del proprio destino anche in
relazione alla sessualità. Lo sposo per metà animale è un motivo ricorrente nelle fiabe cui Bettelheim dedica una separata sezione del
suo libro, che peraltro si chiude proprio sulla più bella delle fiabe di questo gruppo (La bella e la bestia); ciò che si cela dietro questo
simbolo può essere ciò che segue: il sesso sembra minaccioso prima di conoscerlo e, spesso, anche in seguito per qualche tempo; una
frattura tra gli aspetti di sé animali e superiori ha effetti negativi e può causare malattia; la sessualità egocentrica dovrebbe evolversi
verso una relazione vera e propria; l'umanizzazione e la socializzazione dell'Es possono permettere di raccogliere molte soddisfazioni
nella vita. L’apprendere a esprimere i sentimenti può essere espresso in sogno dall’apprendimento del canto. Il canto sentimentale
femminile, specie se di “selvagge”, indica un livello più primitivo del sentimento di quello espresso da un canto di gloria cantato
anche da donne civili.
Stelle cadenti in alcuni miti e in alcune religioni sono spesso associati alla nascita e ciò perché fuoco e luce sono fonte di vita e
l’energia psichica emana calore e illumina, ma anche perché tutto ciò che cade a terra richiama l’atto del coltivarla o calpestarla nel
ritmo base dell’attività sessuale e dell’agire in generale creatori di vita. Si tenga però conto anche di ciò che più sopra ho scritto dei
sogni cosmici. Ciò che oscilla ed è sospeso può indicare scollegamento dall’istintualità e una relazione scarsa del sognatore con il
mondo reale. Però ciò che vibra, fluttua, oscilla può indicare aspettativa, esitazione, eccitamento. Il tuono può indicare anch’esso
eccitamento, magari entusiasmo. Un lampo denota anch’esso cambiamento spiccato, ma improvviso e inaspettato come quello che si
può immaginare provocato dalla bacchetta di un mago o da un serpente guizzante, come una libertà nata da un eccesso di violenza o
amarezza o da un’intuizione fulminea e un cadere in condizioni mentali e magari esterne così diverse da apparire un altro mondo.
Anche il vortice, come movimento o segno, esprime di solito energia, ma nel senso di risveglio alla chiarezza di visione, di
determinazione o coazione a maturare e ampliare e ordinare la personalità, oppure indica moto che smuove qualcosa nelle profondità
dell’inconscio così da far emergere dei suoi contenuti o far intuire la presenza del Sé quale centro della psiche attorno a cui essa
ruota. Un liquido che sgorga in abbondanza ha in genere valore positivo di corrente di energia psichica, creatività e forza vitale anche
quando di per sé è spregevole, come un ruscello che ristagna ne simboleggia l’incapacità di fluire. La pioggia spesso è simbolo di
tensione decrescente o di prossima fertilità o unione di cielo e terra metaforicamente. Pioggia argentea sulla vetta d’un monte è una
tipica immagine dell’alchimia per indicare nutrimento o abluzione e dissoluzione nell’opus, quindi nel processo di trasformazione
personale. Una fonte argentea sulla vetta bianca d’un monte può forse essere un rimando alle raffigurazioni alchimistiche di una fase
dell’opus: se il monte è nero ed è presente un nero fiume le fasi sono quelle dette di putrefazione e dissoluzione prima di una
coagulazione e di un’altra dissoluzione dopo di questa, perciò credo che l’immagine comunichi l’esistenza di una serie di
cambiamenti anche dolorosi ma necessari allo sviluppo interiore. Fiamme, frange di fuoco, luce accecante e altre forme di dinamismo
del fuoco possono denotare anch’essi intensità, per esempio della trasformazione in corso oppure del desiderio (quello erotico, quello
di compiere il proprio destino, ecc.), o anche il fatto che tutto il superfluo sta venendo e sarà bruciato dai cambiamenti in corso e
preannunciati. Un anello di fuoco è un tradizionale simbolo dello Spirito Santo. La compresenza nel sogno di fuoco e acqua può
simboleggiare il vaso in cui gli alchimisti compivano le loro simboliche trasformazioni. Il movimento di e come di onde concentriche
intorno a un centro può indicare grave isolamento del Sé. Vento impetuoso, fuoco e sole sono probabilmente i più frequenti simboli
dell’energia psichica. Le acque agitate da un vento improvviso possono ricordare la biblica piscina di Betsaida, le cui acque si
credeva che un angelo agitasse per curare gli immersi ammalati: il vento è lo Spirito, che soffia dove vuole e questo attivarsi dello
Spirito spaventa a volte, ricordandoci la presenza di qualcosa di superiore (spirito, qualcosa di percepito come divino, un’emanazione
del misterioso inconscio), che è autonomo nei suoi movimenti, che ha una vita sua e di fronte a cui è naturale provare un brivido
come per un colpo di vento… La paura dell’inconscio, se duratura e grande, va ascoltata, secondo Jung, perché le forzature possono
avere esito grave per la salute e le condizioni generali del sognatore. Nell’interpretare il significato del vento nei sogni si dovrebbe
tenere presente che il vento, inteso come spirito, era rappresentato dagli alchimisti come vento del sud, vento asciutto e caldo, ardente
come il forno dove scaldare il vaso alchemico, come l’opus nella fase detta di sublimazione (di liberazione attraverso la sapienza),
come l’inferno in cui può precipitare chi discende nell’inconscio e infine come il fuoco inteso come un altro dei principali simboli
dello spirito (santo) ispiratore e salvatore: molto anticamente Mercurio era anche dio dei venti, ma qui è importante ricordare che tra i
quattro elementi di cui è composta la struttura di Mercurio o la sostanza “fondamentale” increata e miracolosa, il fuoco è il quarto e
quello la cui assenza e improvvisa presenza – come aiuto – si nota nell’ora del bisogno. Il vento sul mare è un’altra immagine tipica
nell’alchimia per rappresentare lo spirito. L’alito, il soffio e la saliva indicano la sostanza psichica, perciò tradizioni li indicano a
volte come risanatori. Un insufflare aria dal naso, non dalla bocca, in un altro indica il bisogno di farne rivivere lo spirito e non il
calore erotico. Il soffio d’aria fresca sul corpo rappresenta una purificazione come quando a passare sul corpo è un rivolo d’acqua. Si
deve ricordare che, come osserva Bettelheim con Piaget, il vento per i bambini è vivo perché si muove, come del resto vale per un
fiume. Per il pensiero animista dei bambini sono vivi anche sole, animali e sostanze inanimate come le pietre (sono vive e capaci di
comprendere e sentire come le persone). La tendenza infantile a formulare concetti personalizzati, a causa dell'incapacità o difficoltà
di astrazione, è invece ciò che ai bambini fa vedere dai bambini la terra, come madre, dea o almeno casa; per gli antichi Egizi la terra
era una figura materna che si china in un abbraccio protettivo.
Attraversare un fiume indica prendere un’importante decisione, abbandonare un genere di vita per un altro, nascita o morte. Annegare
vale perdersi nelle emozioni o cadere nella follia. Il viaggio notturno sul mare è un tipico motivo mitico per rappresentare la discesa
più pericolosa nell’inconscio che può avere come esito il rimanervi prigionieri, come l’eroe divorato dalla balena e dal drago o
incatenato nell’Ade, nell’abisso, in una casa di vetro, ecc. Nel libro di Artemidoro al camminare sulla superficie dell'acqua è
associato il sogno del volo. Camminare in una striscia di terra sottile con al di là il mare può essere interpretato in vari modi come gli
altri sogni generanti angoscia (vedi più oltre). Camminare su un sentiero tra ad un abisso a sinistra e una muraglia a destra è una
situazione simile, dove la muragli è l’insieme delle rigide opinioni consce perché è dura e si trova sul lato della coscienza; se nelle
mura ci sono aperture (es. grotte o stanze) qua e là significa però che sembrano garantite aree protettive inconsce dentro la coscienza
per i momenti di maggiore tensione o minaccia. Temere di essere investiti da dietro significa aver terrore di ciò che è rimosso o che
può irrompere dall’inconscio. Se in viaggio o durante una scalata un gruppo di persone resta indietro ciò può indicare che le qualità
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psichiche meno sfruttate sono rimaste ad un livello poco evoluto nella vita cosciente o in quella fase del sogno. Se in un viaggio o
per scalare un monte una figura positiva suggerisce una diversa direzione si deve valutare se farlo nella vita o almeno considerare
certi problemi, eventi o persone da diversi punti di vista. Arrampicarsi o trovarsi, magari prigionieri, in cima a un albero o altro può
indicare il raggiungimento di un punto di vista che consente una visione più ampia, elevazione spirituale o un destino che fa pensare
a quello degli eletti. Precipitare, smarrirsi o fare un’attività ritmica qualunque (specialmente pestando i piedi) può indicare fertilità di
idee e annunciare cambiamento o rinascita interiore. Perdere due pedine giocando agli scacchi in genere può indicare che la crescita
del sognatore è stata priva del sostegno di re e regina, cioè dei genitori, e che ciò lo fa sentire disarmato. Azioni ripetute indicano che
l’azione è stata investita particolarmente dall’energia psichica e lo stesso vale per la moltiplicazione di un oggetto o persona, che però
spesso significa anche che il sognatore ne ha un’impressione troppo forte e che con la moltiplicazione il sogno cerca di depotenziare,
di sminuire quell’oggetto e l’emozione che suscita: in tali casi su quell’oggetto/persona si è verificata una proiezione inconscia da
parte del sognatore (per esempio se si sogna raddoppiato uno psicologo o un medico con cui si sono avuti degli incontri). Lo
sdoppiamento è tipico, perciò se per esempio si sogna un uomo adirato, costui rappresenta il sognatore che è però troppo spaventato
della propria ira per raffigurare se stesso in tal modo. La presenza di due oggetti molto simili tra loro o identici indicano spesso che
un contenuto prima del tutto inconscio ora è per metà cosciente, che se ne sta diventando consapevoli o lo si è divenuti per quanto è
possibile.
Il tema delle peregrinazioni è ricorrente nel mito e nelle fiabe e ricordato simbolicamente nell’alchimia perfino nella
rappresentazione della croce con i punti cardinali alle quattro estremità ed è collegabile a quello delle trasformazioni continue,
probabilmente anche come immagine radicata nell’inconscio dell’apparente rotazione del cielo, dell’universo. Le trasformazioni
continue (per esempio da un personaggio all’altro) in un sogno mi sembrano un rimando abbastanza chiaro al Mercurio dell’alchimia
quale catalizzatore dell’opus di trasmutazione della materia e quale sostanza fondamentale e quindi “apparentata” con tutto, ma anche
alla versatilità del Mercurio astrologico: sono immagini della mobilità e della capacità di immedesimazione dello spirito, se non erro;
perfino l’albero può trasformarsi in ogni essere vivente secondo alcuni testi noti agli studiosi.
Fin dall'antichità attraversare il bosco, una foresta impenetrabile e pericolosa, è simbolo della ricerca di se stessi attraverso l'oscurità
dell'inconscio o pericoli e desolazione. L'incertezza sulla propria identità non è tipica solo dell'adolescenza, ma è più comune in
questa fase della vita. Bettelheim incoraggia osservando che se si è spinti a entrare in un territorio desolato con una personalità
ancora immatura e a cercare la propria strada dopo aver ormai perso ciò che forniva una struttura alla vita passata, una volta che si
sarà trovata la propria via d'uscita ci si tirerà fuori in possesso di un'umanità molto più sviluppata di prima. Lo stesso significato ha in
genere l'essere cacciati di casa.
Una pozza, uno specchio magico o altro di simile sono immagini che Bettelheim associa a ciò che accade leggendo un racconto,
quindi del passaggio dalla prima fase in cui vi si vede riflessa la propria immagine alle successive in cui si notano profondità,
tempesta o sentieri. Guardarsi allo specchio (anche il guardarsi riflessi in un corso d’acqua, ecc.) può rappresentare il vedersi per ciò
che si è realmente (al di là delle illusioni su se stessi o della maschera che si porta nei rapporti sociali volenti o nolenti) e, se da
questo atto deriva l’ammissione sincera di essere anche costituiti da qualcosa di cattivo, ottuso e imprevedibile, il senso d’impotenza
dell’io e della volontà che ne deriva è spesso ciò che apre la “porta stretta”, prima sbarrata, per ricevere dall’inconscio collettivo, per
compensazione, idee, impulsi e incontri utili alla propria evoluzione; probabilmente, se esistono sogni simili, ciò vale anche se in uno
specchio si vede riflettersi una persona con cui si è in rapporti, perché sono sempre molte le proiezioni sugli altri (soprattutto quelli
del sesso opposto e soprattutto se il sognatore è maschio). La presenza e le azioni sguaiate di un ubriacone oppure di una persona
scarmigliata, volgare o ubriaca dello stesso sesso o meno, indipendentemente dalla somiglianza con il/la consorte se essa è solo
fisica, può esprimere che egli si comporta che sotto certi aspetti il sognatore si comporta come tale: il sogno in questo modo
controbilancia il suo pensare a se stesso come ad un individuo molto per bene. Sognare che un conoscente che si disprezza è
diventato un amico può indicare che inconsciamente si possiede affinità di carattere con esso. Intrattenersi con grandi personaggi
storici in genere è indice di complesso di inferiorità, ma può segnalare al presenza di una megalomania di compensazione di questo
complesso se la vita sociale reale del sognatore lo fa pensare (se, per esempio, il suo comportamento è solitamente modesto ma fa
rilevare tentativi di dare l’impressione di conoscere qualcosa meglio dei presenti senza però dimostrarlo). Chi ha un’opinione troppo
alta di sé o fa progetti al di là delle proprie capacità può facilmente sognare di volare o di cadere e, peraltro, se tali sogni non sono
compresi dal sognatore, possono seguirne cadute e altri incidenti nella veglia.
Saper saltare attraverso un cerchio o fare altro esercizio difficile è simbolo, secondo Bettelheim, del fatto che una volta che si è
saputo rendere accessibili le fonti vitali inconsce e sviluppato la propria personalità, si deve imparare anche a servirsi del proprio
talento, di una dote o abilità personali in modo sempre più accorto e risoluto.
Trovare un tappeto molto bello può indicare, secondo Bettelheim, che ciò che si è raggiunto o può raggiungere è opera del destino
(ciò a causa del fatto che le Parche dell'antico mito erano tessitrici del destino umano), ma anche un'opera umana difficile (un bel
tappeto era un tempo anche un modo per indicare qualcosa di difficile e complicata fattura e struttura).
Come trovare un qualunque bello e prezioso oggetto artistico, anche il trovare un oggetto necessario all'arte (es. uno strumento
musicale) è simbolo, secondo Bettelheim, dello sviluppare creatività artistica quando la personalità è ormai così integrata che le forze
dell'Io sanno interpretare le idee inconsce e consce.
Cadere a terra, in fossati, ecc. può essere un avvertimento che è necessaria prudenza, ma anche un tentativo dell’inconscio di
incoraggiare a correre rischi e gettarsi nella vita… dipende spesso dall’età del sognatore. A volte chi ha bisogno di essere
incoraggiato a rischiare un po’ di più sogna di incontrare un bambino ex compagno di scuola che ha la fiducia e la gaiezza che
anch’egli aveva e ha poi perduto. Chi ha bisogno di esercitare il suo autocontrollo probabilmente sognerà a volte la tipica figura
dell’agente di polizia, detentore della mentalità dominante. Anche le variazioni di dimensioni contano naturalmente: se, ad esempio,
un bambino sogna di essere grande come un campanile significa che si sta liberando dalla paura eccessiva di un genitore, il che
sfocerà probabilmente in una maggiore sicurezza dei sentimenti e in una maggiore libertà. Questo mi ricorda che Groddeck in Il libro
dell’Es spesso dà un’interpretazione alla luce delle nevrosi o dei complessi sessuali a sogni, miti e fiabe e che è ragionevole
soprattutto la sua interpretazione di Il gatto con gli stivali, dove il gatto, che altrove indica ovviamente solo i genitali femminili, qui è
l’eroe bambino o adolescente che combatte contro il padre e l’autorità degli adulti, di cui è simbolo l’orco, perciò la trasformazione
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dell’orco prima in elefante e poi in un misero topolino alla mercé del gatto sta a indicare il passaggio dall’erezione al suo contrario e
quindi una simbolica castrazione del nemico a vantaggio di chi porta finalmente gli stivali da uomo (gli stivali compaiono anche nella
fiaba Pollicino, dove danno grande potere e volo – anche sessuale! - a un bambino poco apprezzato e molto piccolo). La riuscita di
un'impresa per Bettelheim equivale a integrazione di diversi aspetti di sé in opposizione. Gabbare la strega per Bettelheim è simbolo
dell'eliminare le tendenze asociali di sé e ciò va tenuto presente ricordando però che c'è differenza tra ad esempio ingannare o
uccidere una strega che non ha alcuna forma di onestà e saggezza e invece superare delle prove apparentemente impossibili da lei
stabilite in cambio di un dono (rimando al libro citato di Estes). Diventare re simboleggia, per Bettelheim, saper evolversi fino a
diventare padroni del proprio destino, conquistare la propria identità fino a dominare mondo interno e mondo esterno.
Il superamento definitivo dell’infanzia è rappresentato soprattutto da ferite di freccia nei miti, perciò oggi probabilmente nei sogni
accade lo stesso, magari con armi più aggiornate: le ferite sono lasciate dalla consapevolezza che desideri e illusioni coltivati a lungo
sono perduti per sempre, che si dovrà convivere anche con sensi di colpa o con ingiuste accuse per tutta la vita… ecco che
significano nei miti i colpi di freccia che rappresentano la fine dell’infanzia. Frequenti sogni ricchi di violenza possono essere un
segnale di serio malessere a livello inconscio: in passato essi furono presenti in un grande numero di persone della stessa
popolazione, che poco dopo ha appoggiato chi insisteva per dichiarare guerra o per il genocidio (le aspirazioni stesse al totalitarismo
a volte sono il risultato di un fraintendimento di iniziative dell’inconscio dirette a creare una compensazione di contrasti a scissioni
interiori). Subire la decapitazione può avere significato positivo a volte, per esempio nel caso il sognatore abbia bisogno di rinunciare
all’abitudine sbagliata di vivere solo con la testa. Essere legati dopo una lotta può ben significare un “sacrificio dell’intelletto”,
l’opportunità di rinunciare al ricorrere in prevalenza ai mezzi intellettuali a favore dell’ispirazione e dell’elaborazione inconsce, un
po’ come essere imbavagliati o dover interagire con dei muti. Essere attaccati o morsi ai polpacci da animali come cani o volpi o altri
animali selvatici non è di per sé negativo, perché denota un maggior collegamento all’istinto, fonte di vitalità e vita, ma è importante
notare se si cerca di sottrarsi, si ha molta paura, ecc. essere inseguiti da un animale rivela quasi sempre che un istinto è stato espulso e
che dovrebbe essere riassunto dal soggetto e più è pericoloso l’atteggiamento dell’animale più è importante ciò avvenga, pena un
danno irreparabile: istinti repressi sono minaccia grave quanto tendenze non inibite.
Essere nel ventre di un animale, secondo Bettelheim, rappresenta la perdita della capacità di essere in contatto con gli eventi e di
influire su di essi, essere al buio per aver perduto la propria coscienza superiore oppure pieni di terrore perché non ci si sente protetti.
Se si sogna di uccidere un animale mostruoso o un mostro con del fuoco e dal suo interno (es. infilandogli in bocca un tizzone o
carbone ardente), ciò riprende una situazione presente in alcuni miti con il significato di riuscita nel rischiarare le tenebre interiori e
di trionfo della coscienza (è come se si accendesse una lampada in un luogo buio spaventoso). Uccidere con il fuoco può significare
dare morte come trasformazione, perché in alcuni miti il fuoco causa rinascita (ad es. in quello della fenice). In generale la battaglia
dell’eroe con il drago indica soprattutto lotta per liberare l’energia psichica associata al rapporto madre-figlio, che negli uomini è
importante anche per i loro rapporti futuri con le donne. Chi ha più paura di un mostro tende a crederlo innocuo, così almeno
inizialmente ne sottovaluta la pericolosità (pensa a travestimenti per esempio). Accarezzare un animale che faceva o fa anche paura
segnala che il sognatore si sta invece finalmente lasciando alle spalle l’infanzia, soprattutto se la sua è stata un’infanzia infelice. In
una donna sognare di placare in qualche modo (con il canto, la danza, ecc.) un animale selvaggio o furioso che ha già raggiunto il suo
corpo, può indicare l’elaborazione della paura del sesso e degli rapporti con gli uomini o magari di quella, rimossa, di incesto oppure,
almeno nelle sognatrici anziane, può rappresentare una iniziazione alla fase della vita introdotta dalla menopausa o a fasi successive,
come invito del Sè a esprimere il loro spirito creativo attivamente e nella forma adatta alla loro fascia d’età. Nutrire o ascoltare
animali diversi (con differente livello di pericolosità o agenti in elementi diversi) oppure mostrarsi loro fedeli, come dopo un libero
patto accade a volte nelle fiabe, significa, secondo Bettelheim, dare ascolto al messaggio delle diverse tendenze della propria natura
senza essere completamente in potere di nessuna di esse, cioè raggiungere una certa padronanza di aspetti diversi della vita e
l'integrazione della personalità (essa è per Bettelheim un analogo di ciò che per Jung è il processo di individuazione o la conclusione
positiva di una fase evolutiva); a volte questi animali sono i protettori del "tesoro" (il Sé e il passaggio dall'ostilità alla relativa
amicizia dell'inconscio nei confronti dell'Io). Uomini travestiti da animali o con maschere di animali o demoni devono fare pensare ai
riti primitivi per fertilità o caccia, come scene campestri o montane con sacrifici di animali (es. tori decorati o trafitti) devono
ricordare antiche religioni pagane se la situazione del sognatore è in armonia con ciò (egli potrebbe aver abbandonato il credo
ereditato per convinzioni più personali per esempio).
La lotta tra giganti è, secondo Bettelheim, espressione della contrapposizione tra Es e Super-io della quale a volte può avvantaggiarsi
il debole Io per ottenere il controllo razionale. Si deve ricordare in proposito che la suddivisione tra Es, io e Super-io sono
convenzioni finalizzate alla comprensione della psiche e non entità realmente distinte tra loro.
I sogni mostrano che ogni atto e pensiero sono bipolari, cioè che nell’atto è contenuta l’azione contraria (se colpisco, sono colpito).
Sorridere o fare altro segnale di pace al nemico può indicare che si è divenuti più sicuri di sé e capaci di convivere inaccettabili difetti
e tendenze, che non ci si sente più minacciati da questa ineliminabile parte di sè, prima considerata una terribile nemica a causa delle
gaffe che provocava troppo spesso o dei dubbi sulle proprie capacità che tende a far insorgere. Fare un dono ad un nemico o ad un
personaggio che sembra includere la parte peggiore di sé significa congiungere ego conscio e istinti primitivi grazie alla fiducia in sé
e in alcune leggi della psicologia e vale come sottomissione al Sè. Regalare fiammiferi significa dare la possibilità di suscitare affetti
e passioni, donare civiltà e protezione. Padri, patroni, insegnanti e dèi hanno già per Artemidoro significato analogo nei sogni, perciò
la psicanalisi ha solo, al riguardo, approfondito un'intuizione presente da molto tempo e forse da sempre. Secondo Bettelheim, la
morte di un parente malato o incapace può significare anche solo che esso non è più percepito come utile e capace di proteggere.
Uccidere naturalmente può esprimere un rancore variamente motivato, ma nel caso la vittima sia il proprio genitore è probabile che il
bisogno di indipendenza e affermazione siano sofferti e molto sentiti dal sognatore e che la capacità di “volere” di questi sia stata
compromessa durante la crescita. Come gli psicanalisti, anche Artemidoro nell'interpretare i sogni evita la solita retorica sugli affetti
familiari, così egli dà al sognare fratelli il significato che avrebbe sognare nemici. Superare i fratelli può essere simbolo del desiderio
di superare i genitori, secondo Bettelheim, almeno se il sognatore è un bambino. Bettelheim attribuisce al ricongiungimento tra
fratelli il significato di maturazione nel senso di integrazione tra Es, Io e Super-io nonostante tensioni contrarie. La sorella, se
soccorritrice o buona compagna, è spesso simbolo di cure materne e di un aspetto del carattere che favorisce maturazioone, come
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nota Bettelheim. Uccidere con sortilegi vale esorcizzare qualcosa di maligno, diabolico. Azioni rispettate o disprezzate dalla società e
dal sognatore, molto, possono mostrare nei sogni che il movente è in realtà lo stesso. La croce come quadripartizione e in qualunque
forma rappresenta insieme tormento e protezione, ciò che tiene insieme la personalità e protegge dall’influenza negativa delle
tendenze disgregatrici dell’inconscio, del male e della solitudine; la croce simboleggia unione degli opposti nel senso di
assimilazione del Male in quanto essa mostra al Male che esso è già stato assimilato dal soggetto e che, quindi, non può più
angosciarlo fino a distruggerne la personalità, che egli gli si oppone tenendosi saldo senza cercare di ignorarlo e negarlo o di evitare
il problema. Dove la croce è accompagnata da albero, serpente o quattro fiumi è molto improbabile che l’ambientazione sognata non
sia l’Eden biblico. Un bastone è simbolo ovvio di gagliardia sessuale, perciò se non si muove ciò può indicare autocontrollo, per
quanto possa indicare anche passività e debolezza.
Nascondersi nel forno o in un paiolo e/o richiedere cibo sono azioni che Bettelheim giudica simbolo di regressione o di tendenza a
regredire ogni volta che si è minacciati o un ostacolo appare insormontabile; Bettelheim fa notare che queste regressioni – le stesse
che Jung collega alla nevrosi – sono tipiche durante infanzia e adolescenza soprattutto quando non ci si può identificare nel genitore
dello stesso sesso a causa del narcisismo o dell'anaffettività che costui esprime. La ricerca di un ausilio magico o la fede in esso o la
sua promessa segnalano, per Bettelheim, qualcosa di positivo solo all'inizio del percorso di maturazione (può dare audacia o
rappresentare la prima capacità di iniziativa, ma non in seguito dato che con il tempo si dovrebbe rinunciarci per agire accettando i
rischi che ciò comporta. Nelle fiabe, come nella fantasy, secondo Bettelheim, un oggetto magico che si deteriora od oscura, se ciò
avviene in corrispondenza della morte o di uno stato di pericolo di un personaggio o amico, indica il fatto che i due personaggi che
esso così collega rappresentano due contraddittori aspetti della stessa identità, due tendenze interiori discordanti ed è simbolo del
disintegrarsi della personalità che avviene quando i suoi diversi aspetti non cooperano o della sconfitta di chi non riesce a
comprendere alcune delle proprie tendenze (soprattutto quelle malvage). Il focolare è notissimo simbolo di casa, intimità domestica,
madre e sicurezza e calore della prima infanzia; a causa della cenere, esso può anche ricordare il lutto per la perdita del primo tipo di
rapporto con la madre oppure evocare ricordi collegati allo sporcarsi tipico dell'infanzia, un ricordo piacevole misto a senso di colpa,
timore delle critiche dei genitori e invidia dei fratelli.
Dopo grandi dolori spesso si fanno sogni piacevoli e, tra gli altri, Goethe rilevò che ciò indica che nei sogni si impone la propensione
naturale alla salute e alla felicità. Nei miti una spada rotta non rimane tale per sempre, perciò se in sogno accade qualcosa di simile è
meglio affrontare la conseguente fase di declino e difficoltà osservando con distacco e attenzione insieme le immagini offerte dai
sogni e dalle fantasie e quant’altro accade imprevisto anche fuori di sé, mantenere una visione d’insieme, servirsi sia dell’intuito che
della riflessione per comprendere i messaggi inconsci e trovare una via, aver cura del corpo pur senza rivolgersi troppo a medici e
collegandosi all’istinto, seguire a volte impulsi poco razionali e assorbire un po’ di calore umano e sostegno dove possibile…
insomma con le parole di Jung “discendere a occhi aperti” equilibrando le funzioni psichiche invece di disperare: si può credere
probabile infatti una fase di ascesa da vivere arricchiti dagli ostacoli affrontati. Nei testi di alchimia si trovano raffigurazioni in cui
fratello e sorella sono rinchiusi in una casa di vetro (l’inconscio può tenere prigionieri in molti modi, non solo con la malattia
mentale) ma hanno in entrambe le mani un simbolo radiale trasmesso loro dallo Spirito. Nei sogni volare indica spesso l’attività
sessuale e il suo desiderio, ma quando si sogna di levitare verso l’alto, un po’ come essere attirati verso le stelle, si dovrebbe scoprire
se in sé esistono impulsi al suicidio ed evitare per un po’ di tempo sport e attività ad alto rischio. Anche camminare tra acqua e alberi
e godersi da soli un bel paesaggio tra il rumore del vento, ecc. nei sogni indicano anelito alla morte, oltre che alla pace. Il deserto
piatto indica invece di solito isolamento spirituale e morale e lo stato poco consapevole che precede la conoscenza di sé intesa come
integrazione nella coscienza di ciò che è ancora inconscio. Nell’analisi di un mandala un monte sovrastante un lago può indicare,
invece, autocontrollo, riservatezza, contenimento di un sempre rischioso entusiasmo, perciò visioni oniriche simili forse possono
suggerire altrettanto. Un vulcano estinto si riferisce spesso ad un residuo di un’esperienza traumatica nella memoria; se nei pressi del
vulcano vi è un lago o dell’acqua forse può esserci un inconscio rimando alle mete dei viaggi di iniziazione di alcuni popoli primitivi
e gli altri elementi del sogno devono confermalo o smentirlo (è possibile, per esempio, se qualcosa suggerisce l’idea del trance, di un
incontro con un oggetto strano o uno spirito, ecc.). Il paesaggio autunnale esprime malinconia, quello invernale può simboleggiare
grande freddezza, magari intellettuale. Il sogno comunica sempre in modo indiretto, perciò chi sogna di morire non morirà a breve,
ma se in sogno un cavallo si getta nel vuoto può essere latente nel sognatore una malattia grave e qualche esame di controllo può
essere utile. Essere trasformati in pietre, secondo Bettelheim, significa dover restare muti e immobili per un certo tempo, mancanza
di vera umanità e incapacità di ubbidire a valore superiori che rende morti rispetto a ciò che di più profondo la vita può offrire.
Sempre secondo Bettelheim, la morte del protagonista dell'azione/avventura può significare fallimento per immaturità rispetto a certe
prove e bisogno di ulteriori esperienze formative, se si può estendere ai sogni ciò che vale per le fiabe anche in un caso come questo.
Il serpente indica in genere l’esistenza di un’introversione troppo prolungata o inopportuna e quindi pericolosa, ma può anche
comunicare che è presente una malattia (magari all’addome e non grave) e/o una nevrosi sessuale. In generale un sogno può servire a
diagnosticare una malattia perché nel sonno si è più consapevoli dei mutamenti avvenuti nel corpo. Un incendio può essere la
rappresentazione onirica di una febbre rischiosa o letale che si approssima. Se è innegabile che il dolore fisico crei incubi, anche altri
stimoli fisici possono influenzare la selezione di ricordi che la psiche esprimerà nel sogno.
Varie persone, note o meno, agenti nei sogni sono tutte in genere o sempre parti di sé e a volte sono atteggiamenti interiorizzati dei
genitori. I cadaveri possono facilmente indicare nei sogni parti di sé superate dalla coscienza evolutasi, ma anche anni o secoli.
Figure umane o umanoidi definite come morte o morenti sono in genere anch’esse parti della propria personalità superate o che
stanno per esserlo oppure idee e atteggiamenti che muoiono in certe condizioni presentate dal sogno (ad es. altezze o profondità
eccessive); anche la loro età, il colore dei loro abiti o pelle può aiutare ad interpretarne la natura (i colori potrebbero essere quelli
delle funzioni psichiche o neri o bianchi). Se si sogna che il genitore già morto o uno spirito svolge un compito ciò indica che un
certo compito si svolge nel sognatore senza che la sua coscienza vi partecipi e lo conosca. Degli spiriti battono colpi sono un segnale
del fatto che si è immaturi, ancora troppo inconsci cioè poco consapevoli, perché gli spiriti si comunicano con dei colpi in genere se
in vicinanza di giovani in età prepubere.
Parti del corpo mancanti o coperte o sommerse da acqua o staccate da morsi o altro o malate possono indicare lo stato delle funzioni
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psichiche soprattutto con la loro posizione a destra (dominio dell’Io cosciente, della volontà conscia) o sinistra, in basso (istintualità)
o in alto, nonché con la loro funzione (parlare, vedere, udire, afferrare, correre, ecc.) e con il loro numero (se un quadrupede rimane
con tre zampe, può significare che ci sarà un tentativo di tornare all’unità perduta del Sé provocato dalla funzione psicologica più
inconscia delle quattro). È meno utile ricordare che un essere mitico senza testa poteva anticamente alludere allo smembramento, che
aveva alto significato nelle figure mitiche e religiose almeno in parte assimilabili a Mercurio e richiamava anche una delle fasi
dell’opus.
Gli occhi per Groddeck rappresentano la donna o la bambina (da ciò fa derivare il termine "pupilla" riferito a una bimba), mentre per
Artemidoro essi rappresentano i figli, interpretazione condivisa da alcuni psicanalisti (se non ho frainteso il poco chiaro accenno a ciò
dell'introduzione al mio libro di Artemidoro). I denti rappresentano per Artemidoro gli abitanti di una medesima casa o i figli,
interpretazione abbastanza simile a quella che ne danno Groddeck e, credo, altri psicanalisti (è un po' come se i denti fossero i figli
della bocca dove crescono).
Essere senza copricapo può valere per essere o sentirsi mentalmente indifesi; si deve considerare anche il fatto che il copricapo fa
parte di divise o abiti di ruolo (segnala la professione, il carattere sacro o regale, ecc.)
I sogni sul pericolo travestito e sull’uomo nero, frequenti nelle donne, sono tipici di periodi in cui la sognatrice si sta illudendo e
mostra ingenuità o non riesce a diventare consapevole di una paura inconscia motivata che rischia di creare somatizzazioni o cattive
frequentazioni: questi incubi le ricordano il pericolo presente nei rapporti o ciò per cui ha già lottato. In generale capita spessissimo
che i sogni siano reazione a esperienze negative importanti vissute il giorno prima e di cui a volte non ci si è resi conto, ma il sogno
angoscioso è qualcosa di più e può esprimere il panico reale di una seria minaccia alla vita o alla libertà oppure angoscia costante e
paura create da odio profondo e da desiderio di vendetta/giustizia (essi tengono desto il timore quanto un bisogno di protezione) o
infine esso può dar voce a quell’istinto di conservazione che a volte spinge a esporsi agli attacchi e alla lotta chi è stato sconfitto
dall’ingiustizia altrui ma non può rinunciare all’odio e alla battaglia perché vi è stato costretto troppo presto e ormai ne dipende la
basilare e necessaria fiducia in se stesso. Un sogno recante angoscia può segnalare altrimenti la presenza di una paura primitiva dei
contenuti dei sogni e dell’inconscio e se le immagini e vicende sognate sono pericolose e con tratti demoniaci è possibile che la vita
“fantastica” della veglia del sognatore sia in quel periodo soffocante oppure che l’inconscio gli sia stato descritto come fonte di grave
pericolo nel suo interesse (per la personalità debole o con malattia mentale conclamata o latente i rapporti attivi e stretti con
l’inconscio sono troppo rischiosi, soprattutto quelli con l’inconscio collettivo). Un sogno vissuto e ricordato con angoscia forse più
spesso segnala però la presenza di un desiderio rimosso, il quale non di rado è di natura sessuale o affettiva e sessuale, o per lo meno
lo è se nel sogno sono presenti elementi quali un albero spezzato, forte vento e/o rupi o pareti ripide o lisce; quando il sogno
angoscioso indica un desiderio rimosso, non è facile comprenderne la causa, comunque, perché si può desiderare di vedere punito nel
sogno un desiderio di varia natura che viene condannato e inoltre perché esistono patologie che spingono una persona a vivere nel
sogno e nella realtà ciò che le crea dolore e la umilia ma secondo un desiderio inconscio e a cui si accompagnano sinceri rifiuto e
timore provenienti da un’altra parte della psiche. Riguardo all'umore del sogno, nell'introduzione al mio libro di Artemidoro si nota
che questo antico autore mise in guardia, come Freud, i suoi lettori dal darvi eccessivo peso, segnalando casi d'inversione in cui si
prova malinconia o fastidio nel sognare cose ambite oppure si sogna una serie di cose spaventose sentendosi, nel sogno, allegri:
secondo Jung questa legge dell'inconscio mascheramento, finalizzata a proteggere e rimuovere, non vale sempre e non è nemmeno
frequente, ma resta vero che Freud non è stato l'unico a rilevarla e che essa può essere collegata al fatto che si può a volte interpretare
correttamente la folla come segno di solitudine, l'immobilità come segno del contrario, ecc. (deve essere infatti sempre il contesto a
guidare l'interpretazione). Quando ci si sveglia con umore depresso inspiegabile o con vividi ricordi di esperienze dolorose di molti
anni prima si tende a credere che la causa sia un incubo dimenticato, ma in realtà lo stress, la mancanza di lavoro e di una ricca vita
sociale e i traumi hanno spesso queste conseguenze occasionali senza che il sognare ne sia responsabile. Anche il provare un
sentimento (es. senso di colpa) di cui non si capisce la ragione è a volte attribuito a torto a un sogno dimenticato, perché le notevoli
percezioni subliminali di affetti altrui e la legge della sincronicità possono far sì che si provi per un po’ il sentimento di un’altra
persona con cui si è stati in contatto (solo dopo ci si accorge di solito che è costui che dovrebbe provare quel sentimento e che lo
prova coscientemente o inconsciamente). Un sogno ricorrente spaventoso o fastidioso provocato da un trauma continua a
ripresentarsi a volte a lungo e ciò anche se lo si è ben compreso e gli si è data attenzione nella veglia, ma la sua ripetizione è utile,
perché allenta la tensione psichica che fa sì che esso si comporti come un complesso autonomo, così esso gradualmente svanisce o
inizia a ripresentarsi solo a distanza di molti mesi o di anni. Un sogno ricorrente spesso esprime temi importanti della vita e le sue
varianti indicano i progressi psicologici compiuti dal sognatore; a volte i sogni di questo tipo predicono eventi futuri, perché
esprimono condizionamenti dell’agire.
Riguardo alla trasposizione di simboli antichi in altri moderni, Jung fa pochi esempi: un aereo può in certi contesti onirici equivalere
all’aquila di Giove, lo scontro ferroviario a uno scontro con un drago, una grassa erbivendola alla madre primitiva o Madre Natura,
un automobilista temerario al dio dell’Ade rapitore di Proserpina. I mezzi di trasporto indicano come ci si muove nella vita anche
esteriore, quindi se guidati o trascinati da altri o in autonomia, in compagnia di molti o soli, meccanicamente o con spontaneità,
ostacolati, troppo veloci e senza dovute pause, ecc…Un tavolo può indicare anche la “Tavola delle leggi”. Se si sogna una carta da
gioco o un mazzo si deve valutarne colore, figura, numero e posizione, oltre che la funzione nel sogno. In L’uomo e i suoi simboli
sono citati missili spaziali e aeroplani di reazione come simboli attuali di liberazione o abbandono. Guidare un aereo, come l'andare
in slitta e la corsa in generale denota eccitazione anche sessuale, tant'è vero che Groddeck, nel rilevarlo, fa notare che il volo planato
in aeroplano ha provocato a volte un'erezione nel pilota. Bombe e proiettili possono significare dei contenuti inconsci, perché sono
qualcosa che irrompe dall’”altra” parte. Sognare UFO non è forse improbabile, data la grande diffusione della fobia degli alieni, e si è
notato che l’inconscio tende ad attribuire loro una forma simile ad una goccia e aspetto che in qualche modo fa pensare a qualcosa di
fluido: la coscienza percepisce l’inconscio come qualcosa di del tutto estraneo (alieno) e la prova dell’inconscio può trasferirsi così a
razze sconosciute di probabile esistenza; l’aspetto attinente con l’acqua è proprio di ciò che simboleggia la sostanza con cui gli
alchimisti designavano la causa principale e il catalizzatore di trasformazioni (più sopra ho riferito i simboli frequenti di argilla nel
tornio, soluzione salina, argento vivo, ecc.) e si deve ricordare che l’acqua è da sempre ciò che rappresenta più comunemente
l’inconscio stesso.
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Artemidoro aveva notato che vi sono sogni connessi ai giochi di parole e questo rilievo coincide con le osservazioni annotate da
psicanalisti su alcuni sogni e allucinazioni (un esempio abbastanza noto riportato nel mio libro di Artemidoro è tratto da uno scritto di
Freud e consiste nell'immagine di due medici impiccati sorta dal dispetto in un loro paziente a partire dal termine "pendente", che
vale sia nell'espressione l'uno è pendant dell'altro per dire che l'uno vale l'altro sia nel senso di pendere, come da una forca).
L’ingresso rispettoso nel proprio cortile di un animale selvaggio può preannunciare che un nuovo orientamento spirituale porterà al
sognatore vitalità, fresche energie o doti creative (esso allora rappresenta il Sè). Cavalli selvaggi, sfuggiti alla disciplina, o altri
animali energici in libertà esprimono energie istintive fuggite al controllo della coscienza in senso positivo o negativo a seconda della
situazione e del carattere del sognatore e del contesto del sogno. Sia animali pericolosi sia quelli benefici incarnano la nostra natura
animale, le nostre pulsioni istintive: gli impulsi pericolosi simboleggiano per Bettelheim l'Es non ancora soggetto al controllo dell'Io;
gli animali salvatori rappresentano l'Es come energia naturale messa al servizio della personalità globale; alcuni animali, di solito
bianchi e/o uccelli, simboleggiano il Super-io.
Un uccello bianco è anche simbolo, per Bettelheim, dello spirito della buona madre trasmesso al figlio con le cure attente nel primo
anno di vita e poi interiorizzato e conservato; lo stesso vale per altri animali soccorrevoli e per l'albero quando esso ha caratteristiche
magiche evidenti. Animali che si trasformano in altri animali più mansueti indicano, nota Bettelheim, che si è raggiunta o si può
raggiungere la parziale obbedienza (es. con rinvii) agli aspetti psichici frenanti l'istinto, a Io e Super-io e quindi alla capacità di cura
di ciò che è altro da sé e al senso di responsabilità.
La trasformazione di animali in figure umane può comunicare che il processo di realizzazione del Sè ha raggiunto il livello cosciente.
Trasformarsi da animale in uomo vale, per Bettelheim, eliminare gli impulsi animaleschi, troppo primitivi e senza freni nel senso di
arrivare a dominarli. La trasformazione di un rospo – e probabilmente di un altro essere analogo o repellente – in una bella ragazza
simboleggia, secondo Bettelheim, il fatto che l'amore può trasformare le cose brutte in qualcosa di buono o anche meraviglioso
oppure è un invito a impegnarsi per tramutare in pensiero cosciente ed elaborato o in altre forme di creatività un contenuto inconscio
rozzo o mediocre o un talentuoso aspetto della propria personalità.
Se una figura umana è trasformata in cavallo e agisce come tale ciò può indicare che il sognatore è quasi posseduto dalla sua
istintualità o da impulsi volgari, infantili o distruttivi e ciò a causa della sua mancanza di consapevolezza di sé in questi ambiti.
Un animale in sogno può rappresentare anche solo e da solo l’istinto (sessuale, di potenza o di altro tipo) oppure l’energia animale a
disposizione e spesa nelle attività della veglia in un dato periodo (in quest’ultimo caso è di frequente un cavallo) e può forse anche
significare un contenuto inconscio non umano, né attinente al passato remoto (agli antenati scimmie). Uno squalo o altro animale che
emerge per metà dall’acqua è il sogno stesso irrompente nella mente.
Un animale che può vivere in “mezzi” diversi è particolarmente adatto a questo ruolo. Se l’animale proviene dal sottosuolo o dal
fondo di qualcosa è portatore di un tipo diverso di messaggio rispetto alle aspirazioni spirituali. Un animale sapiente o parlante può
rappresentare lo spirito, come una voce senza fonte visibile, una vecchia, un maestro, un medico, un mago, un sacerdote, un giovane
o nani e gnomi: non sempre si tratta di figure buone e in ogni caso per l’inconscio in genere conta che ci sia sviluppo, non a che
prezzo…
Tutti gli animali, secondo Bettelheim, possono rappresentare l'elemento in cui si muovono (aria, terra o acqua o terra-acqua), così gli
uccelli possono rappresentare l'aria e, quindi, il Super-io o un'energia inconscia controllata a fini nobili.
Anche un coleottero o un insetto simile può rappresentare un contenuto inconscio, perché alato e perché ricollegabile ad antiche
raffigurazioni del sole. Scarabei d’oro sono connessi al sole, non scarabei neri, che hanno invece di solito un aura maligna. Lo
scarabeo, ritenuto sacro a Mercurio, in certe rappresentazioni dei testi d’alchimia è visibile come smembrato, come accade per il
drago e nella disgregazione implicata da una delle fasi dell’opus. Gli uccelli indicano di solito intuizioni, spiritualità o abbattimento
di barriere preesistenti, rinascita, un po’ come l’alba, specialmente quando calano dall’alto (come barriere che crollano liberando la
visione), volano sull’acqua, tengono nel becco un ramo fiorito o un oggetto prezioso o sono accompagnati da raggi o filamenti
luminosi o dorati. Un uccello che si cala a terra può indicare anche che lo spirito del sognatore sta assumendo o assumerà un carattere
più terrestre o più vicino alla natura femminile o che una sua aspirazione vaga diventerà più precisa, determinata; un uccello che cala
nel calice di un fiore, come nel nido e in un grembo, indica naturalmente la nascita; un uccello che si leva a volo dal nido o da un
fiore comunica un po’ l’idea di una pianta che cresce verso l’alto o di un monte che si eleva da un deserto e indica insomma sviluppo
interiore. Il levarsi in volo di molti uccelli d’oro da una fenice incenerita è un’immagine alchimistica di moltiplicazione e perciò
segnale di aumento nella psiche. La colomba è un notissimo simbolo dello Spirito Santo o dello spirito. La colomba bianca è simbolo
del Super-io nel linguaggio di Bettelheim, ma anche di amore. Nella colomba a volte si trasforma l’unicorno secondo l’alchimia. Un
pappagallo pericoloso può facilmente rappresentare la dannosa o pericolosa abitudine di imitare la strada di chi si ammira o è
ammirato (maestro religioso, eroe nazionale, ecc.) invece che la sua sincerità e la sua perseveranza una volta trovata la propria strada.
Un uccello importante in alcune tradizioni e nei mandala e quindi, probabilmente anche in alcuni sogni, è il pavone, che a volte è
intercambiabile con la fenice e che ha negli “occhi” disegnati sulla coda i quattro colori dell’arcobaleno e pertanto rappresenta unità,
il Sé, una fase della maturazione interiore prossima a quella ideale (si deve ricordare che i sogni tipici nello sviluppo del Sé non
rappresentano gli stadi di sviluppo raggiunti, ma solo le mete possibili e utili in un dato periodo). La fenice in alchimia è simbolo
della parte superiore di Mercurio, la cui parte inferiore è rappresentata dal drago. Il corvo è anche però un simbolo del diavolo e, del
resto, è messaggero come l’ambiguo dio Mercurio, che è egli stesso alato nei calzari, sull’elmo e sul bastone. Il corvo rappresenta
anche matura consapevolezza. L’ibis era considerato sacro a Mercurio. Anitre selvatiche e cigni sono simboli trascendenti. Aquile e
cigni sono stati spesso raffigurati dagli alchimisti per rappresentare lo spirito “sublimato”, ossia liberato dalle catene del destino,
intese – credo – soprattutto come abitudini ed eventi condizionati dal carattere, dai familiari e dagli altri. Il pellicano è stato una delle
immagini allegoriche di Cristo, perciò può essere simbolo del Sé. Il gufo è simbolo di saggezza. Diverse figure mitiche alate possono
comparire nei nostri sogni, dalle arpie al cavallo alato. Un uccello, un serpente, una tigre sono gli animali in cui forse più spesso si
cela la parte inconscia profonda di sé (possiamo chiamarla anche anima volendo, ma solo se riusciamo a lasciare da parte
l’educazione religiosa), anche perché un animale è qualcosa che è al di fuori della sfera umana e cioè scompare da essa e ben
rappresenta quindi qualcosa che scompare dalla coscienza, è che cioè è inconscio. L'ape è immagine di operosità – lavoro e di
commistione di aspetti positivi e negativi della natura umana (dispensa miele quanto punture). Noto simbolo di evoluzione è la
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farfalla, che però può anche rappresentare ciò che di libero, ebbro, irrazionale e apparentemente insensato c’è nell’inconscio e nella
vita.
Il drago/serpente in generale rappresenta la trappola del desiderio di inerzia o irresponsabilità infantile di cui tutti abbiamo a volte
nostalgia, quella del rapporto con la madre e con l’inconscio e il grave pericolo che rischia chi ricerca inconsciamente la madre
perduta perché fraintende quella che è solo la naturale necessità di un relazionarsi sano alla propria psiche inconscia e del mettere
radici nella realtà anche maturando di essa una visione del tutto personale (come i miti e le fiabe affermano da sempre, la “seconda
madre” è in tali casi di solito un individuo molto pericoloso di per sé e ha effetti deleteri). Il serpente (animale di forma fallica) è
spesso simbolo anche di bramosia sessuale, di ricerca del sesso senza relazione. I cani feroci, come tigri, draghi, ecc., sono frequenti
simboli di impulsi umani violenti oppure di incoscienza e irresponsabilità o delle ansie che accompagnano fasi di cambiamento. Il
serpente nei sogni è utile e pericoloso ed è ciò che può trasformare e due serpenti che si avvolgono attorno a qualcosa di simile a un
bastone possono significare la figura di un medico (agente inconscio utile e pericoloso). Due serpenti attorcigliati tra loro sono
un’immagine del dio Hermes (poi Mercurio), perché è così che sono quelli sul su bastone (in un suo tempio essi sono rappresentati
nell’atto dell’unione sessuale). La posizione e il movimento del serpente (elemento tipico dei mandala, che in tutto il mondo molti
hanno da sempre disegnato a partire dai propri sogni) è particolarmente significativo: il significato è quello tipico dei mandala
regolari e quindi di concentrazione in se stessi, di fascinazione subita verso l’inconscio e di graduale sviluppo del Sé se la serpe si
avvolge ad anello o spirale attorno a un punto centrale sferico o quadrato, si diparte da esso verso l’esterno o viceversa, vi nuota o
striscia attorno e/o vi giunge per tappe con un moto circolare, magari dando l’idea di cerchi concentrici, ruotare verso destra, frecce,
spermatozoi, raggi e simili; se il serpente occupa una posizione centrale nell’ambiente sognato o il suo movimento è a scatti e
guizzante come a formare delle linee aguzze che danno l’idea di un’incipiente scissione, esso può rappresentare impulsi distruttivi e
pericolosi per l’integrità della personalità o in generale, sebbene si debba ricordare anche che l’intuizione stessa è detta fulminea. Se
il serpente attacca il viso o vi si dirige contro ciò sta per attacco alla vista e, quindi, rischio di abbagliamento e di arrivare a volere e
non volere insieme. Un serpente che sbarra un’uscita è un incubo tipico e può essere interpretato in vari modi come ogni sogno
angoscioso (vedi oltre). Se la testa del serpente è appoggiata su qualcosa e avvolta da un alone luminoso, il serpente sta “covando”,
custodendo, il tesoro del Sé. Un animale che si avvolge fisicamente attorno o difende un oggetto ambìto in sogno indica spesso però
piuttosto che il sognatore vorrebbe inconsciamente tornare allo stato di irresponsabilità, libertà o protezione associabile all’infanzia.
Il pesce rappresenta di solito un contenuto inconscio che ha più autorità e attendibilità di quello simboleggiato dal serpente, anche se
entrambi gli animali rimandano alla sfera istintiva e hanno connotazione sia positiva che negativa: il pesce va pescato dalla
coscienza; esso può anche nuotare al centro di un mandala-acquario a rappresentare forse il Sé stesso o l’”anima”. Il maiale
rappresenta sensualità sfrenata, il cane fedeltà o promiscuità (per l’assenza di criterio nella scelta dei compagni). Il cane è, per le sue
note e principali caratteristiche, simbolo di istintualità sfrenata domabile e che sa diventare utile con l'obbedienza. Il canguro è
simbolo di tenerezza materna.
Serpente, orso, coccodrillo, sauro e salamandra sono insieme di simboli tipici del Sé e lo strato primitivo e vicino alla natura
dell’inconscio collettivo (l’idea di una “madre natura” fa pensare a un inconscio opposto a una coscienza ancora debole e non
indipendente), per quanto forse esso sia più spesso simboleggiato da una gatta. Bettelheim spiega che rane e rospi sono simboli
sessuali (dei quali ascoltare il messaggio senza i pregiudizi instillati dall'educazione, dalle angosce edipiche e dalla crescita; a volte
sono indicatori della capacità di sviluppo interiore o ancora sono rappresentazioni di contenuti inconsci primordiali, rozzi o mediocri
da trasformare in prodotti raffinati della mente grazie alla loro "integrazione" con le idee consce, con Io e Super-io (i rospi, viscidi e
brutti, disgustano come il sesso ripugna spesso durante la crescita; inoltre sono anfibi, perciò più primitivi degli animali solo
terrestri).
La salamandra dentro il fuoco diretto verso l’alto può indicare che ciò che di sé è negativo e distruttivo si sta trasformando e si
volatilizzerà se il processo sano di cambiamento continuerà. Simboli del Sé sono frequentemente anche gambero, ragno, verme e
scarafaggio. Roditori, lucertole sono anch’essi simboli trascendenti. Il cervo, in quanto fuggitivo, è assimilabile all’inafferrabile
Mercurio. L’asino nel mito spesso è simbolo di forza vitale, procreazione, guarigione e ha qualche affinità con l’unicorno, il che vale
anche per il rinoceronte e forse per un certo pesce misterioso con un lungo corno. L’unicorno è un essere più mutevole (a volte sono
chiamati unicorni diversi altri animali; a volte è molto colorato ed è androgino), grande (è gigantesco come il leviatano biblico in
molte rappresentazioni) e mostruoso di quanto la cultura comune ritenga, perciò ne descrivo alcuni dettagli, anche se dubito della
loro utilità, dato che credo raro sognare unicorni. Come ogni mostro di carattere fiabesco, l’unicorno ha valore simbolico più alto e
carattere più spirituale di altre figure affini ma non mostruose (es. il leone, con cui comunque si trova accoppiato in stemmi e altre
raffigurazioni per indicare la tensione tra contrari che si trova in Mercurio). L’unicorno è assimilabile a Mercurio non solo per
l’androginia e il rapporto con il leone, ma anche per altre caratteristiche, tra le quali le seguenti: è associato al numero 3 (c’è sempre
instabilità tra 3 e 4 in alchimia per indicare l’unità); il suo corno è un contravveleno, una panacea o elisir ed è un attributo di figure
affini all’Anthropus; ha in genere natura intraprendente e intrepida (ha un solo corno); è penetrante, forte e selvaggio ma con una
controparte più mite e passiva (per questo è spesso raffigurato insieme a una giovane donna); verso gli uomini è dispensatore di bene
oppure avverso e malintenzionato, come un dio a volte salvatore e altre volte giudice o irato e da placare.
L’albero è un simbolo tipico di procreazione, forza della vita e guarigione, non solo, quindi, del divenire del Sé e della filosofia e
delle fasi dell’opus. Un albero di corallo (albero marino) compare spesso nel mito e in alchimia soprattutto come quello che ha frutti
dall’effetto magicamente rigeneratore e che è cresciuto mentre l’eroe era ferito o morto a causa della discesa tabù in un luogo
pericoloso e lontano simboleggiante l’inconscio (anche la letteratura fantasy ha sfruttato tale immagine). Il giglio bianco o rosso è un
attributo regale nell’alchimia. La mela e il fiore spezzato (soprattutto la rosa colta) sono simboli sessuali. Il frumento è simbolo affine
all’oro in alchimia, ma in certi contesti del sogno credo si deva tenere conto anche del colore giallo delle pannocchie, che può
conferire loro il significato di prodotti creativi del sognatore. Nelle fiabe un albero che cresce da un seme donato cresciuto in fretta,
magari innaffiato dal pianto o appoggio prediletto per l'uccello bianco in momenti di crisi e sempre dispensatore di doni: come per
l'uccello bianco e a volte altri animali soccorrevoli, questo albero è simbolo di un retaggio lasciato dall'amore materno e che sorregge
nelle difficoltà dando speranza, fiducia e autostima, qualcosa che prepara ad amare un partner e aiuta a sviluppare la personalità con
fedeltà a quanto c'è di magico nel passato e ai propri valori, oltre che a difendersi dalla cattiveria altrui (Bettelheim ricorda che lo
psicologo Erickson per questo lo definì "spinta essenziale").
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Molti colori vivaci o intensi indicano nei sogni affetti, intensificazione inconscia del sentimento, vivificazione dell’atmosfera
psichica (ciò che si verifica spesso dopo una grande delusione anche affettiva o un trauma). I quattro colori dell’arcobaleno (giallo,
rosso, verde e azzurro) insieme possono indicare una fase prossima all’ampia comprensione (come nella coda del pavone), le quattro
direzioni celesti, il Sè o le quattro funzioni psichiche; se significano le funzioni psichiche e se sono in semplice successione
(accostati) significa che nella coscienza riguardo a esse non c’è molta chiarezza perché esse in realtà non sono mai sullo stesso piano:
nella maggioranza delle persone solo una delle quattro è molto cosciente e sviluppata, un’altra lo è mediamente come ausiliaria,
mentre una è inconscia con a sua volta un’ausiliaria che lo è solo in parte. Se l’argento rimanda all’energia psichica realizzante ad
esempio i mandala protettori e contenitori e l’esperienza rischiosa che essi rendono sopportabile e utile, il verde e a volte il marrone
indicano la vita animale, la funzione psichica sensazione o il rapporto con il mondo reale, l’azzurro il pensiero o spirito, il giallo
suggerisce numinosità, intuizione o creatività (il giallo compare come colore dell’intelletto in alcuni testi o raffigurazioni
dell’alchimia), il rosso affettività, emozione, fuoco e sangue, blu con verde insieme forse libertà, il violetto (rosso + azzurro) l’unione
di corpo e spirito, l’oro specie se rossastro o giallo e rosso la fase terminale di un processo inconscio che ha avuto buon esito; il
bianco è il colore del sacro (la veste sacrificale è bianca), oppure sottrae alla banalità un oggetto o figura umana banali. l’oro verde
indica in alchimia la parte spirituale della materia sia animata che inanimata, quindi l’anima mundi e l’Anthropos, e infine il nero la
prima fase di un percorso di evoluzione o la solitudine, il male, la morte, la malinconia e l’inquietudine provocati dalla conoscenza
della parte di sé più spregevole e la depressione oppure il fatto che ciò che si vede in sogno accade nell’inconscio oscuro in quanto
misterioso o è vissuto dal sognatore con paura e tristezza. Le fasi dell’opus identificate dalla maggioranza degli alchimisti sono nero,
bianco, [giallo o verde] e rosso, dove il rosso rappresenta metaforicamente il sorgere del sole, mentre il bianco solo l’alba, che un
chiarore argenteo lunare anticipa.
Anche i numeri sono significativi: secondo un testo di alchimia ogni perfezione si basa sulla triade misura, numero e peso. Il 3 indica
in genere nei sogni conflitto e dinamismo interiore e qualcosa che spinge all’unità e provoca così eventi, come quando due triangoli
uguali formano un quadrato, e può rappresentare tre delle funzioni psicologiche spinte all’unità dall’azione della quarta più inconscia.
La triade nei sogni è frequente e può avere anche altri significati: può rappresentare le radici inconsce delle tre funzioni psichiche o
anche la parte peggiore e più rifiutata dall’Io dell’inconscio personale pensata come un insieme di 3 funzioni psichiche di tipo
inferiore; dal conflitto diretto tra triade superiore e triade inferiore delle funzioni nascono dinamismo e tensione psichici. Secondo
Bettelheim il numero 3 sembra riferirsi ai tre aspetti della mente, Es, Io e Super-io e inoltre Bettelheim nota che nella mente di un
bambino il tre rappresenta in genere se stesso, perché il due è per il bambino simbolo dei genitori, mentre "uno" rappresenta se stesso
o il genitore dominante (per l'adulto può trattarsi invece del principale al lavoro). Il 3+1 è un modello tipico della gestione della
quaternità da parte dell’inconscio e infatti nell’alchimia e – mi sembra – anche nei sogni capita spesso che tre elementi siano
raggruppabili insieme mentre il quarto abbia una posizione particolare o sia di tipo particolare; l’incertezza tipica dell’inconscio tra 4
e 3 indica anche oscillare tra spirituale e fisico e natura incerta della verità, dato che sono quattro le funzioni psichiche che
determinano un giudizio totale ma la quarta funzione psichica è collegata all’inconscio collettivo al punto da avvicinare la totalità che
include spirito e materia/fisicità ed è misteriosa. Bettelheim ricorda che nelle fiabe spesso tre ripetizioni della stessa prova non sono
sufficienti, ma la quarta lo è. Credo che il 6 indichi incidenti e sbagli e può indicare creazione e divenire (quest’ultimo caso in quanto
combinazione di 2 pari femminile e 3 dispari maschile), ma di certo il 4 indica unità (spesso anche i multipli) come l’1 e peraltro è
associato da alcune tradizioni antiche alla “guida dei sogni”, il 7 indica anch’esso unità e divinità. Secondo Bettelheim il 7 sta per
ogni giorno della settimana, quindi della vita e indica che una certa situazione o altro è qualcosa sempre presente nell'esistenza. Il 5 -
credo - la quint-essenza oppure, specie nella forma di stella a 5 punte o pentagono, l’uomo naturale o terrestre, 4 e 5 il dilemma tra
cultura e natura, il 12 (3x4) il processo di maturazione del Sé in più fasi (ricorda anche le case dello zodiaco) e il 10 un’unità
superiore a un nuovo livello e ottenuta con fatica (mi riferisco solo ai significati più semplici, ma i numeri hanno ben altro senso da
conoscere). Il 16 ha importanza particolare tra i multipli di quattro perché è composto da quattro volte quattro. Il 9 è stato considerato
numero magico per secoli, perché risultato del perfetto tre moltiplicato per se stesso. Il numero 12 è considerato sacro da varie
tradizioni e nel rilevarlo Groddeck dà al numero 2 il significato di coppia formata da uomo e donna e al 3 quello di figlio, vedendo
poi nel 12 una sorta di unione di 1 e 2 a formare il 3 divino.
In Psicopatologia della vita quotidiana S. Freud) dimostra con molti esempi che ci sono gesti casuali e compiuti senza intenzione
cosciente, solo apparentemente maldestri e in realtà abilissimi e sicuri, che colpiscono il loro bersaglio con una sicurezza che in
generale non si può ascrivere ai movimenti volontari e coscienti. Freud nota che violenza e sicurezza di mira di sbadataggini di
questo genere (con cui ad esempio si rompe un oggetto senza danneggiare gli oggetti preziosi che gli sono vicini) sono caratteri
comuni alle manifestazioni notorie della nevrosi isterica e in parte al sonnambulismo. Per questo Freud risulta credibile quando nello
stesso libro mostra che la scelta di un numero “a caso” non è mai davvero casuale e che la mente nello sceglierlo compie molto
velocemente operazioni matematiche dall’esito preciso del tutto inconsciamente tenendo presenti numeri significativi per la persona e
spesso con un significato o messaggio relativo alle sue emozioni e intenzioni, perciò quando in un sogno compare un numero o una
serie di numeri di cui vi ricordate solo alcuni (es. pagina di libro, numero civico o segnato su cartoncini, biglietti, carte da gioco,
ecc.), pensate per lo meno a se prima di dormire avete parlato di qualcosa riferendo un numero e fate delle operazioni con i numeri
del sogno per vedere se c'è relazione tra i numeri sognati e quelli di cui avevate parlato, cominciando da sottrazioni ed addizioni in
quanto sono quelle più semplici.
Un sogno (spesso un incubo) fatto nei primi anni dell’infanzia e ricordato da adulti nei dettagli nei nevrotici e negli ex nevrotici
segna spesso l’inizio della nevrosi. Come è possibile scambiarsi immagini e sensazioni a distanza con la mente, è possibile fare lo
stesso sogno del partner durante la convivenza e i bambini possono fare lo stesso sogno dei genitori (credo accada soprattutto con
quello del loro sesso). Sono state raccolte diverse esperienze di sogni che hanno anticipato con precisione eventi lontani cui i
sognatori non pensavano e sono stati fatti in un momento decisivo, di svolta della loro vita, spesso in un momento in cui si è rischiato
e sofferto: in questo caso il sogno può essere una coincidenza casuale, ma è più probabile che una certa comunicazione a livello
inconscio abbia permesso di intuire la probabilità di un evento oppure si può ipotizzare che l’inconscio sia atemporale, dato che
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supera i limiti fisici dei corpi nelle comunicazioni a distanza tra animali (es. i lupi) e tra uomini e con la legge d’attrazione e
sincronicità (legge scientifica e sottoposta a esperimenti) che è infatti osservabile anche in manifestazioni non basatesi su aspetti
esteriori (caratteristiche interiori, segno e ascendente della carta natale astrologica, situazioni). La legge per cui eventi simili tendono
a prodursi nello stesso momento contribuisce a regolare i sogni di questo tipo. In fondo, considerando che la telepatia è diffusa e che
l’inconscio conosce predisposizioni del corpo a malattie e la presenza di malattie letali non ancora diagnosticate o comunicate, fobie
capaci di attirare incidenti, ecc., non è difficile forse accettare il fatto, che comunque è stato dimostrato, che è stato più volte
possibile, per esempio, sognare la di poco successiva morte improvvisa di qualcuno (soprattutto di un parente), vedere in sogno nei
dettagli stanze e volti esistenti ma mai visti prima, precedere con il sogno l’arrivo imprevisto di lettere e cose di poca importanza che
la probabilità non giustifica minimamente proprio a causa della loro irrilevanza. I sogni sono oggettivi e soggettivi insieme, sfruttano
una memoria anche personale ampia (l’inconscio non dimentica) e in essi le categorie dominanti sono intensità e associazione con la
medesima esperienza interiore: la chiusura al mondo esterno nel sonno accresce molto la concentrazione, perciò, al di là di telepatia e
percezioni subliminali, i sogni possono predire avvenimenti a causa del tempo concesso al maturare di certe opinioni, della maggiore
intuizione, del giudizio più razionale e della percezione più chiara che sono loro caratteristici. Jung avverte che i sogni possono sì
dare utili avvertimenti, ma spesso non lo fanno oppure addirittura indicano una direzione che porterà danno, perché l’inconscio da cui
provengono è un fenomeno naturale, cioè è generoso e crudele quanto la natura. Un sogno di altri su di noi può realizzarsi perché nel
sonno gli altri a volte ci giudicano con una certa obiettività.
Sogni particolari possono accompagnare fasi della vita ripetentisi in molti individui da epoche lunghissime (l’innamoramento, la
vecchiaia, ecc.), fasi problematiche o rischiose che costituiscono a livello dell’inconscio collettivo delle situazioni tipiche già risolte
molte volte: per esempio a 35 o 36 anni l’eterno problema umano della fine della giovinezza vera e propria ha poco a che vedere con
l’esperienza personale e può suscitare sogni ricchi di simboli esistenti da lungo tempo e, se si tratta anche della fase di crisi di mezza
età (nelle donne cade proprio intorno ai 35 in genere), si farà probabilmente almeno un sogno pieno di scene e simboli che sono
identificabili come reciproci e continui contrari; poiché siamo tutti non di rado sofferenti e incerti a causa di esperienze di natura solo
o soprattutto personale, il riconoscere una fase tipica, nota, comune a tutti o a molti, è esperienza che solleva e trasmette energia. Il
dormire e personaggi che rimangono addormentati a lungo sono, secondo Bettelheim, simbolo di ripiegamento su se stessi e delle fasi
di concentrazione e introspezione (processi interiori importanti accompagnati da passività esteriore) che si alternano a periodi di
attività durante l'adolescenza e in particolare prima e dopo la prima mestruazione o durante la pubertà maschile. Bettelheim fa notare
che nei sogni dei bambini l'io è debole (è ancora in formazione), perciò non altera il contenuto inconscio dei loro sogni: nell'infanzia i
sogni non sono complessi ed elaborati quanto possono essere quelli di un adulto normale e intelligente, il che è uno dei motivi per cui
dalla lettura, o meglio dall'ascolto, di fiabe i bambini hanno bisogno.
Il risveglio può farci ritornare alla realtà ricaricati dai sogni, come alla fine della lettura di un racconto adatto a noi, o come l'eroe di
una fiaba che alla fine dell'avventura torna a una realtà priva di magia.
I sogni di chi conosce molte fiabe sono in genere più ricchi di contenuto e significato e quindi più idonei, secondo Bettelheim, ad
aiutare il sognatore a ritrovare la capacità di destreggiarsi nella vita. Bettelheim però nega ai sogni di poter dare soluzioni vere e
proprie dei problemi particolari di un individuo, quando invece, secondo Jung essi a volte hanno questa capacità, che anch'io ho
individuato in alcuni miei sogni o perfino incubi.
L’ipnosi conferma che tutti, dormendo, possiamo comprendere il linguaggio simbolico. Un sogno influenza anche se non viene
capito, ma la comprensione e la realizzazione dei messaggi dei sogni così come li si è compresi può dare come conseguenza una serie
in linea progressiva di sogni: se la coscienza intuitivamente capisce in modo corretto e vive tali messaggi, l’immagine del sogno
significativo successivo comincerà forse a un gradino più alto, come in una sorta di rito di iniziazione, e nel sognatore aumenterà la
vitalità, mentre se un sogno sarà mal interpretato gli seguirà probabilmente la ripetizione nelle linee generali di un sogno precedente e
il sognatore sarà infastidito da una tendenza a dubbi di varia natura. Un sogno significativo si può comunque interpretare bene solo in
rapporto a sogni precedenti e successivi dello stesso individuo e un sogno può interpretare un altro sogno. Capita in realtà spesso che
il pensiero conclusivo di una lunga serie di immagini oniriche sia ciò che era celato già nella prima immagine della serie, perché
esiste una legge che spinge l’inconscio a nascondere alla coscienza un complesso psicologico doloroso il più a lungo possibile, a
comunicarlo quindi in modo indiretto con molti travestimenti per evitare al sognatore paura e dolore: a questo scopo mirano simboli
sempre nuovi dello stesso contenuto ancora inconscio o non affrontato, trasformazioni di dettagli (ad esempio il colore tradizionale di
un capo viene cambiato per nascondere il fatto che quell’abito dimostra che esiste un desiderio innaturale, magari scabroso, ecc.). I
sogni in genere compensano la situazione cosciente in bene e in male con conferme, elevazioni o riduzioni ed esaminano in
autonomia la situazione del sognatore da punti di vista totalmente trascurati, considerando soprattutto quindi le calpestate esigenze
delle funzioni psichiche non dominanti.
APPROFONDIMENTO
Jung nei suoi scritti dà al simbolo della croce il massimo risalto e ha cura di specificare che, per quanto anche il cristianesimo sia
implicato nella sua definizione e nel potere che questo simbolo può avere su di noi, non è in senso religioso che esso va inteso in
generale e quindi anche quando compare nei sogni. I simboli del Sé e della croce sono così connessi tra loro che i mandala molto
spesso sono ripartiti in quarti da due assi perpendicolari e questo non è casuale: la croce rappresenta un doloroso compromesso da
rinnovare di continuo, perché il Sé può essere inteso come un senso intermedio nato e presentito dall’individuo e sorto dalla
confluenza di forze istintuali e inconsce che sono sì tra loro contrastanti e relative ma anche portate al reciproco compromesso dalla
coazione a creare la vita e quindi a formare un individuo potenzialmente in grado di convivere con essa. Noi sentiamo confusamente
come dovremmo e potremmo essere e che ciò (il divenire del Sé) potrebbe costarci rischiosi o radicali cambiamenti e costanza nel
sacrificio: comprendiamo intuitivamente che la totalità approssimativamente raggiunta smusserebbe e attenuerebbe il conflitto quanto
basta, sebbene essa non ci consentirebbe di superarlo definitivamente; forse anche a ciò si deve l’aspirazione al riscatto che sembra
trovarsi in molti individui e avere in alcune vite un ruolo centrale o speciale.
In un gruppo di persone si può riscontrare una legge simile a quella che crea nell’individuo la tendenza almeno inconscia a una
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spesso difficile completezza, dato che nei gruppi duraturi formatisi spontaneamente spesso coloro che li costituiscono si integrano
l’un l’altro: si può avere l’impressione che questa legge per cui dinamismo e vita sono fondati sulla tensione e sull’equilibrio di
opposti sia rinvenibile in ogni campo, considerando che anche nella scienza (es. in fisica) ne esiste il corrispettivo (anche per questo è
rilevante e frequente il simbolo della croce).
Di certo l’individuo deve sempre tenere conto delle esigenze della realtà fuori di sé e del proprio corpo quanto di quelle altrettanto
grandi e a volte imprevedibili della psiche: la croce è, per Jung, prudenza dell’individuo posto tra i pericoli fisici e psichici, è il
simbolo del suo essere assediato dall’esterno e dall’interno.
La croce è anche simbolo della fedeltà alla verità, perché questa è implicata da quella dovuta a se stessi: la croce è la fermezza con
cui, nei limiti delle proprie reali possibilità, si reagisce alle opinioni abituali e agli slogan di moda e imposti dall’alto per accettare
che non c’è né può esserci amore e nemmeno giustizia in coloro che si affannano affermando di prodigarsi per gli altri se essi sono
incapaci di rinunciare all’attaccamento al proprio Io privo di equilibrio (la vera coscienza è, secondo Jung e altri psicologi, essa stessa
un fattore psichico autonomo e una reazione la cui base ha sempre anche una componente affettiva, non identificandosi quindi con
l’educazione ricevuta o con ciò di cui si tiene conto perché è sostenuto dalla maggioranza).
È rappresentabile con il simbolo della croce anche la condizione di essere vincolati al tempo presente nonostante il bisogno legittimo
di fasi d’introversione, dato che volgersi definitivamente al passato ha effetti negativi e a volte deleteri: Jung sottolinea che sono
brevi e da rinnovare spesso i percorsi naturali, quelli cioè svolgibili con la stessa ondata di energia psichica e con mete naturali
(ovvero decisi dal Sé e non solo nè principalmente dall’Io) e che la croce indica anche la necessità di trovare nuovi modi di vivere a
seconda delle diverse fasi naturali della vita .
Nel simbolo della croce può trovare espressione anche infine l’essere fedeli alla propria umana dignità e all’umana misura quando si
è spinti da alcuni religiosi o sedicenti tali a vedere il bene e e il male come assoluti che si trovano del tutto o soprattutto fuori di noi o
a considerare dio come qualcosa di cosciente ma lontano e non intervenente nella vita umana: secondo Jung chi sceglie guide simili è
derubato, perché viene legittimato a ritenersi meno responsabile e meno sostenuto in partenza da leggi in realtà osservabili e inoltre si
illude di dedicarsi proficuamente a speculazioni cui l’uomo non è invece destinato (non è possibile infatti vedere alcunché al di fuori
dei limiti e dei condizionamenti della psiche).
Se l’inconscio può sostenere molto con doni interiori (coraggio, resistenza, energia, creatività, intuizioni fortunate, sogni
significativi) e alcuni incontri una persona equilibrata o davvero pronta a tutto pur di diventarlo, è però spesso letteralmente terribile
l’insieme di squilibri ed esagerazioni che irrompe e si impone quando l’inconscio si mette in grave totale opposizione all’Io:
attaccamenti e pensieri ossessivi, dipendenze, rigidità, lapsus, gaffes, arcaismi, somatizzazioni insorgono in chi ha un Io colpevole di
aver dato un dominio pressoché assoluto a una sola delle funzioni psichiche o in chi ha trascurato comunque troppo la funzione
inconscia e quella semi-inconscia sua ausiliaria; se lo squilibrio delle funzioni psichiche è poi presente in un alto numero di individui,
l’inconscio collettivo può agire sulle masse in modo simile ma con effetti ancora più distruttivi. I metodi dell’inconscio, anche
quando hanno un senso, sono duri e Mercurio è non a caso stato definito il dio delle vie traverse.
Con le sue riflessioni a proposito della croce Jung dà voce alla paura comportata dal dover “camminare sul filo del rasoio”, ma anche
alla speranza che nasce dalla conoscenza della legge per cui l’inconscio abbandona il suo atteggiamento ostile quando la persona si
sforza di occuparsi delle esigenze di tutte e quattro le funzioni psichiche e muta atteggiamento nei suoi confronti: molto cambia
quando si smette sia di attribuirsi diagnosi secondo la psicologia in voga nelle Università e sulla base delle critiche altrui sia di
sminuire il problema, quando invece si ascolta senza preconcetti il proprio inconscio e si risponde con l’azione dopo averlo lasciato
parlare attraverso la stanchezza e i malesseri fisici, i sogni, le fantasie della veglia, il cattivo umore, la noia, il senso di vuoto,
l’entusiasmo forzato, gli eccessi, l’agire divenuto a strappi o convulso e le coincidenze! Se le quattro funzioni psichiche diventano
infine tutte per quanto possibile soddisfatte e valorizzate (“assimilate”) e inoltre si arriva per convenienza a dare del tu al proprio
inconscio pur senza considerarlo una personalità, la posizione individuale di inconscio collettivo smette di dominare la funzione
psichica inconscia cui essa è legata (non la spinge più a eccessi di ogni genere) ma anzi può venire essa stessa usata come funzione,
acquisendo così il ruolo corretto di intermediario e trasmettitore tra coscienza e inconscio; inoltre se è vero che anche nelle persone
“normali” (senza malattie mentali e nemmeno davvero nevrotiche) ogni atteggiamento e ogni istinto può divenire fuori controllo in
certi momenti o più durevolmente (allora diventando ciò che Jung chiama “complesso autonomo”), questa possibilità diminuisce
attraverso il dialogo umile ma dignitoso con l’inconscio. Esistono quindi aspetti negativi e positivi delle leggi di “compensazione”
regolanti l’inconscio, che sono paragonabili forse a quelle che fanno sì che l’acqua colmi i vuoti con violenza o impeto proporzionati
alla loro estensione.
Per comprendere l’importanza dei simboli in generale può essere utile leggere su http://www.slideshare.com/guida-alla-scelta-dei-
libri-per-bambini-e-ragazzi l’analisi di Il trono di spade di Martin (la serie di libri da cui è stata tratta la serie televisiva, che però non
rispecchia la complessità dei personaggi e dell’intreccio): è importante soprattutto il confronto tra Jon, Daenerys e il fratello di lei
impazzito per riflettere su regressione psichica e sua soluzione, simboleggiate entrambe dai miti di morte e rinascita di sole ed eroe
solare, perché è attraverso le fasi di introversione controllata che nell’inconscio alcuni simboli si caricano di potere e si presentano
nei sogni e in fantasie della veglia, risvegliando nuovi interessi.
Tengo comunque a dare anche qui alcune spiegazioni delle ragioni per cui i simboli sono importanti ed è utile conoscerli (il
riferimento è ai capitoli e ai libri qui citati): la coscienza stessa che l’uomo ha di avere una personalità trae origine dall’esistenza
nell’inconscio di energie che tendono autonomamente a personificarsi, cioè ad assumere carattere di persona (ad esempio nelle
malattie mentali, nei sogni, nelle manifestazioni attribuibili a contenuti psichici delle sedute spiritiche) e queste energie vengono fatte
“agire” nelle fiabe, nei miti e nella letteratura (soprattutto quella fantasy), che le descrivono quali da millenni sono state e sono
ancora percepite; queste forme particolari di energia psichica esistono soprattutto in quanto quest’ultima nel suo fluire ha bisogno
naturalmente di una sua “pendenza” e dei suoi “alvei” e sono i suoi alvei a essere manifesti all’uomo attraverso l’analogia, quali
simboli il cui significato è divenuto sempre più chiaro e ricco di correlazioni semplicemente a causa della loro inconscia ripetizione
spontanea e dell’attenzione che si è loro prestata nel corso del tempo; i simboli si presentano spesso alla mente a causa della tensione
psichica, cioè perché essi sono contrastati dagli istinti e da forze disgregatrici, mentre questi istinti trovano grazie al simbolo il modo
di trasporsi in forme più adatte alla vita umana, tanto che è ed è sempre stata l’attività simbolica espressa dai sogni, dai rituali
(primitivi, religiosi, sociali, ecc.) e dalle analogie a permettere di trovare un’accettabile modalità di espressione perfino ai forti istinti
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alla base del richiamo che anche nell’adulto è esercitato dallo stato di irresponsabilità associabile all’infanzia; una psicosi comincia
spesso con il panico che assale l’individuo di fronte a un aspetto irrazionale e incomprensibile della sua personalità, quindi le persone
nevrotiche o anche sane minacciate particolarmente di squilibrio mentale che sperimentino in sé qualcosa di davvero imprevisto, si
salvano se non se ne lasciano spaventare, cioè se possiedono la conoscenza del significato razionale di quei messaggi che spesso sono
solo apparentemente insensati (ci si difende meglio da se stessi conoscendo il linguaggio per immagini della psiche comune a tutti gli
uomini); l’umanità trova nella vita intelligente e libera del simbolo e nella natura universale di molte immagini ciò che la accomuna
nonostante diversità incommensurabili sotto altri aspetti e fare un’esperienza personale di questo fa spesso provare una sorta di diritto
di cittadinanza nel mondo a diseredati e sradicati; ciò che si afferma convince di più se riposa su uno di questi simboli potenti (lo
dimostrano l’arte, la politica, ecc.)
Dai 26 anni in poi non pochi dei miei sogni e incubi sono stati ricchi di questo tipo di simboli di storia millenaria, molto significativi
e spesso anche utili, ma ho letto il primo libro di Jung a 30 anni o forse 29 e gli altri dopo i 35. Non conoscevo da altri autori nulla sul
significato psicologico e onirico di tali simboli, pertanto sono certa della verità delle asserzioni di Jung senza alcuno sforzo; tuttavia
lo studio comparato dei miti e delle fiabe di tutto il mondo e di ogni tempo, quanto si è scritto sui contenuti delle allucinazioni degli
psicotici e dei sogni fatti da persone prive di cultura, la sensatezza nascosta delle affermazioni dei migliori scritti di alchimisti e i testi
che raccolgono gli esperimenti con cui si è decretato infine che la legge di attrazione e sincronicità è scientifica dovrebbero avere
valore probante anche per chi manchi d’esperienza diretta del valore razionale, vero, utile e profondo del simbolo e di alcuni sogni. A
ragione Jung scrisse che il “come se” fu fondamentale conquista dell’intelletto e del linguaggio e Tolkien esaltò l’importanza che
nella storia del linguaggio e del pensiero ebbe l’aggettivo.
NOTA SULL’ALCHIMIA: ciò che doveva essere estratto dalla materia nell’opus era chiamato “pensiero”. L’alchimia fu una
proiezione inconscia sulla materia di contenuti psichici, come lo furono in parte le concretizzazioni dei primitivi e come lo fu
l’astrologia quale proiezione completa della caratterologia e di alcune dominanti dell’inconscio sugli elementi con cui la scienza
cominciò (le stelle). Poiché l’alchimia seria non divenne mai una carriera e una fonte di guadagno e poiché anche gli alchimisti più
consapevoli di occuparsi di processi psichici non compresero fino in fondo e non diffusero i loro risultati, costoro restarono a lungo
sinceramente coinvolti nel processo inconscio di proiezione e proiettato e lo vissero affascinati al punto che l’alchimia fu coltivata a
volte con molta serietà: costanza, concentrazione e devozione favoriscono la proiezione di valori e significati; inoltre tra la coscienza
di un individuo e un contenuto proiettato dal suo inconscio si forma sempre un’attrazione a causa del fatto che entrambi provengono
dalla stessa personalità, attrazione che di solito si esprime appunto come fascinazione. Gli alchimisti definirono una delle fasi
dell’opus “meditazione” nel senso non di riflessione, ma di un dialogo interno presupponente la presenza di un altro che risponde,
cioè nel senso di un vivo rapporto includente risposte da parte della psiche inconscia intesa come parte di sé oggettiva anche se
misteriosa (l’intimo colloquio che dovrebbe essere particolarmente noto agli psicologi).
Prima dell’epoca contemporanea era possibile concepire una sorta di regno intermedio tra materia e spirito e il fatto che ogni
elementare forma di esistenza contenesse il suo interno opposto e fu questo il contesto in cui gli alchimisti affermarono che durante la
loro opera gli opposti si congiungevano nel vaso (nell’acqua), che l’anima agiva soprattutto al di fuori del corpo e poteva idealmente
avere potere su quest’ultimo e che una certa sostanza, definita Mercurio, penetrava tutti i corpi e poteva liberarli dal loro stato
imperfetto o naturale. L’epoca pre-moderna era più vicina alla verità almeno nel senso che era più adatta di quella attuale a recepire
l’approccio di quegli psicanalisti che attribuiscono all’inconscio anche il ruolo di mediatore tra la coscienza e le funzioni fisiologiche,
conoscono l’esistenza per ogni coscienza di premesse inconsce, notano in ogni dato psichico inconscio un’identità di opposti e uno
stato di realtà potenziale e danno ai simboli con cui l’inconscio si esprime carattere a metà tra realtà e irrealtà e alla coscienza di un
individuo possibilità e compito di elaborare, attraverso la decodificazione corretta di tali simboli, quei contenuti “immaginati”
creativamente dalla propria psiche inconscia per liberarli dallo stato di sonno-inconscio (questo si può intendere con stato
“imperfetto” dei metalli, come stato “naturale” quanto quello da cui dovrebbe liberare il battesimo e stato “dormiente” di eroi entrati
vivi nell’Ade e rimasti prigionieri di esso): un simbolo è né astratto né concreto, né razionale né irrazionale e quando è di tipo
“unificatore” esprime facilmente la polarità di un “arche-tipo”, che anche etimologicamente è solo un’”impronta” ambigua lasciata
dall’inconscio o nell’inconscio.
L’alchimista poneva l’accento sull’esperienza personale più che sui libri e in alchimia il drago, in quanto sia serpente (elemento
ctonio) che uccello (elemento aereo), rappresenta proprio anche il fatto che l’attività dell’alchimista era sia pratica che teorica, oltre
al fatto che essa doveva tendere all’unione dei contrari: è in effetti indubbio che non si possa limitarsi allo studio sui libri se si
desidera ritrovare una certa armonia in sé o se si è spinti all’autoanalisi e ad avviare un difficile dialogo con l’inconscio da sintomi
nevrotici o da un imprevisto perturbante contatto con la parte peggiore di se stessi.
L’intelletto nell’antichità fu descritto come un elemento estraneo originariamente all’uomo e che venne avvinto alla materia quando
osservò la propria immagine riflessa sull’acqua: questa immagine mitica può essere considerata una buona rappresentazione del
fenomeno inconscio della proiezione di un contenuto autonomo e l’intelletto così immaginato può essere una proiezione del Sè: esso
è una parte della psiche più consapevole esprimente idee e qualità superiori e non ancora coscienti, qualcosa con cui è molto
pericoloso identificarsi proprio a causa del suo carattere in parte estraneo e superiore per via della componente inconscia
(l’autoesaltazione, detta inflazione, che ne consegue ha infatti avuto esiti nefasti sia a livello individuale sia a livello di massa).
NOTA AL TESTO E SULL’AUTORE : ho scritto alcune analisi del testo ricche di rapide quanto esatte intuizioni, ho fatto sogni
capaci di guidare, incoraggiare e stupire, ho elaborato la mia esperienza e le mie numerose letture in piccoli saggi-guide online che
meritano di essere giudicati per la loro praticità, utilità e onestà e sono anche originali, mi sono sposata e ho saputo trarre il massimo
dal luogo montano in cui ho vissuto per anni… Eppure dalle due scuole superiori da me frequentate, da familiari e da conoscenti non
ho mai ricevuto informazioni di carattere pratico e titoli di libri e indirizzi web adatti a me e a chi in generale si trova nelle situazioni
difficili da me vissute o deve convivere con i ricordi e i problemi concreti da esse derivati; per di più, secondo la tipologia descritta
da Jung in Tipi psicologici, sono nata di tipo introverso con per funzione psichica dominante l’intuizione, per sua funzione ausiliaria
il pensiero e per funzione inconscia la sensazione (è infatti quella opposta all’intuizione) e, anche se non avete letto la descrizione che
Jung fa di questo profilo psicologico quando non è equilibrato dal divenire del Sè, credo vi sia evidente che le persone di questo tipo
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non sono per natura dotate di senso pratico e di attitudine per ciò che riguarda il proprio corpo (abbigliamento, salute, disegno, ecc.) e
che il mio intuito porta ad analizzare e a comporre scritti diversi dalla narrativa ed è poco adatto anche ad altre forme di arte e anche
a trovare nell’attività onirica occasioni di dar espressione alla fantasia sbrigliata di chi sa pensare per immagini; inoltre, a causa di
una nevrosi seria iniziata forse intorno ai miei 9 anni e la cui guarigione non è iniziata prima che raggiungessi i 28, non ho mai avuto
una vita sociale-lavorativa ricca e serena e una possibilità di contatto con la natura che potessero bilanciare condizioni familiari mai
facili e con il tempo degenerate e la presenza di una malattia fisica intestinale congenita che per molto tempo non è stata curata,
insieme a seria anemia e altro, e che ne ha molto presto create altre, la maggior parte delle quali attinenti alle problematiche del
sistema immunitario, croniche e rimaste a lungo senza diagnosi e terapia. Tutto ciò che possiedo mi è costato molto ma l’occasione è
nata senza che, come avrete capito, io abbia avuto i mezzi e l’energia adatti a cercarla e attraverso una lunga serie di coincidenze
perlomeno strana. In anni in cui non conoscevo nulla né dei libri di Jung né di astrologia e legge d’attrazione o sincronicità, ho
incontrato casualmente in libreria il mio compagno, che in quei giorni stava leggendo un romanzo che non conoscevo ma la cui
protagonista viveva una situazione abbastanza simile alla mia, un uomo nato nei pressi di un luogo montano particolarmente adatto a
me, per natura anch’egli introverso del tipo intuizione con per funzione inconscia la sensazione (la sua manualità è peggiore della
mia) e che da me differisce solo perché la funzione ausiliaria di quella dominante nel suo caso è il sentimento (un profilo che si
accompagna in genere al tipo di affettività e creatività rivolta all’arte che lui ha dimostrato anni fa in un concorso); inoltre io e il mio
compagno siamo entrambi nati di lunedì (secondo tradizioni essere nati di lunedì è di buon augurio nella vita di coppia, nel senso che
ciò aumenterebbe la probabilità di sposare una persona adatta), abbiamo lo stesso segno zodiacale e ascendenti opposti (il rapporto
tra i nostri ascendenti è considerato tra i più adatti nei componenti di una coppia secondo le tradizioni dell’astrologia, che, nella sua
stessa essenza, è in qualche modo connessa alla legge della sincronicità). Il rapporto tra i nostri ascendenti e i segni zodiacali in cui si
trovano ricordano anche i ritratti psicologici di individui con due opposti complessi materni che Jung fa in Archetipi e inconscio
collettivo (quello materno positivo maschile e quello negativo femminile), le cui caratteristiche principali sembriamo in effetti
possedere. Tra ciò che ha reso forte e forse anche solo possibile la nostra lunga relazione forse l’elemento più importante è che era
possibile tra noi evitare i rapporti sessuali, anche se per motivi diversi (credo che tutti sappiano quanto è rara una coincidenza simile).
Peraltro quando ho incontrato il mio compagno, egli abitava al numero 4, numero corrispondente alla mia data di nascita, alla somma
delle lettere del mio nome e cognome, a quello di una delle case della persona invadente e molto instabile che, durante la mia
adolescenza, ha condizionato tutto il mio futuro, nonché ai numeri di tutte le quattro abitazioni in cui ho vissuto con il mio compagno
(considerando anche la somma dei numeri dell’unico a due cifre e il multiplo 8, dato che Jung afferma che questo è quello che nei
sogni è più intercambiabile con il 4): il numero 4 è associato a forza morale, a vita difficile, al Sè, a Mercurio e al processo attraverso
cui il Sè si sviluppa; inoltre il 4 quando deriva da 13 deve essere in certi casi letto come 13, numero cui le stesse tradizioni associano
un’attività creativa originale del pensiero e il subire l’ostracismo in forma estesa, della cui personale esperienza ho scritto infatti in
alcune di quelle guide online che ho citato. L’interno del condominio dove vivo invece è il numero 1, quello attribuito agli
individualisti, una categoria cui appartengo tenacemente. Per concludere, a più di 35 anni ho letto la mia carta natale astrologica: in
essa spiccano esperienze non proprio comuni e che ho avuto tutte ben prima di quell’età, quali cambiamento di credo (i miei parenti
formalmente sono cattolici), lungo e approfondito studio, frequentazione di persone appartenenti a nazionalità diverse, problemi con
chi pretende rispetto a priori dell’autorità; in essa colpisce anche che, come spesso accade, sono del segno opposto a quello di mio
padre e che non pochi pianeti si trovano nei segni zodiacali dei miei genitori e in quelli opposti a essi.
Le informazioni di carattere personale che ho dato in questa nota e nel paragrafo che la precede sono verificabili tutte, almeno da chi
ci mettesse un certo impegno e coinvolgesse alcune persone (perfino alcuni dei sogni più ricchi di simboli che ho fatto e raccontato
prima di prendere in prestito dalla biblioteca il primo libro di Jung o il tipo di letture che il mio compagno faceva la settimana del
nostro incontro) e questo è il punto! Infatti con questa serie noiosa di confidenze ho voluto dimostrare che, per quanto precaria sia la
mia situazione, senza la legge di attrazione-sincronicità (coinvolgente anche caratteristiche interiori, attività onirica, astrologia e
associazioni numeriche) e senza, prima l’aperta ostilità dell’inconscio al mio Io spaventato e pieno di preconcetti, e, in seguito, i
suoi doni derivati dal mio fedele impegno nello sviluppare con indipendenza ciò che Jung chiama Sé, MAI sarebbe stata possibile
una vita come la mia!! I libri di psicologia liceali e universitari attualmente in uso (ne conosco abbastanza bene molti) non sono certo
tutti inutili, ma non rispecchiano la complessità della realtà nel loro cieco razionalismo, ingenuo o interessato che sia, perciò non
bastano. É importante meditare i testi di Jung con onestà intellettuale e anche speranza, pur tenendo presente che la legge di
attrazione non sembra agire in tutti con altrettanta evidenza né è morale, che un processo di “individuazione” completo è raro,
doloroso e rischioso e che l’insieme delle leggi e dei fattori (dio) è con ogni probabilità grande e ha potere ma non è giusto né buono
e nemmeno dotato di una coscienza unitaria e di una volontà vera e propria con cui si possa ragionevolmente confrontarsi. Jung
aveva una mentalità scientifica e non amava illudere e lo stesso vale per me.
Tra i miei sogni più significativi ce n’è uno che ho fatto anni fa a 35 anni circa e in piena crisi di mezza età (molto dolorosa per me
che non ho vissuto la mia giovinezza) ed è un sogno che si adatta ad essere qui descritto per la sua brevità:
Mi trovavo in un giardino quadrato molto assolato e dove l’erba era alta... e lei era là, la madre che odio: di fronte a me e sulla
sinistra, seduta su una panca forse parte di un piccolo porticato. La osservavo depressa, ma, come per un battito di ciglia, l’istante
successivo il sole era spento e lei con lui. Il giardino quadrato non era diventato solo buio però, ma solitario e inquietante a causa di
un pozzo tondo centrale di fronte a me dal quale fuoriusciva una serie di cadaveri di gatti impilati gli uni sugli altri; inoltre all’interno
di un basso caminetto di pietra spento, sulla mia destra, vedevo una pozzanghera molto illuminata dalla luna e, mentre la osservavo,
sentivo crescere un malessere strano e sottile, per quanto un po’ alleviato da un senso di stupore. Sopra la pila di gatti morti siede un
gatto vivo e mi fissa. Impossibile ora guardare altrove. Miagola ed è un unico suono acuto che agisce come il segnale per un cambio
di scena: ora sono davvero del tutto sola e percorro a piedi una strada deserta in una città silenziosa; davanti a me osservo una o due
alte cattedrali sapendo che ce ne sono altre in zona e provengono da tutto il mondo. La visione poi si allontana e allarga così io, che
ora sono solo sguardo, posso vedere che la città è contenuta in una grande nave che naviga in un largo fiume tranquillo…
Si tratta di un sogno povero di azione, ma ricco di forti contrasti e di noti simboli materni sempre più evoluti provenienti
dall’inconscio collettivo e del tipo che non si dimentica.
Il mio compagno, invece, fece un sogno che non poté dimenticare a 26 anni (peraltro l’età che avevo io quando ci siamo conosciuti)
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e ancora sotto il suo influsso ne scrisse con una certa grazia:
La notte ci trovò soli
in un labirinto di libri:
conoscevi la saggezza e la follia
del tempo e del mondo;
avevi sempre l’ultima parola
e ridevi di loro e di me.
L’alba ci trovò ancora soli
davanti a un mare di bottiglia,
scalzi e felici sotto un cielo di perla.
Le montagne a picco sul mare eran tue
e i castelli colorati portavano il tuo nome;
tutto nel tuo mondo era tuo
e anch’io nel tuo mondo:
folle e innamorata sei caduta tra le mie braccia
folle di felicità mi sono svegliato.
In questo sogno abbondano soprattutto i simboli dell’anima e dell’istinto che si trovano nell’attività onirica tipicamente maschile
quando creata dallo strato profondo dell’inconscio.
In entrambi i sogni il contenuto inconscio è espresso dalle figure umane o vive quanto dall’ambiente, dagli oggetti, dai colori, dalle
forma geometriche astratte e dalle associazioni mentali che se ne ricavano. Queste associazioni hanno probabilmente guidato anche la
scelta delle parole con cui il mio compagno ha descritto ciò che ha sognato.
Poche settimane dopo il nostro incontro sognai che guardavamo in piedi un’alba bianca in un cielo vuoto dopo che avevo atteso al
buio davanti alla sua casa e poco tempo dopo sognai che bevevamo caffè nella cucina di un nostro appartamento in montagna,
sebbene in quel periodo non potessimo immaginare di vivere se non in città, ci frequentassimo da poco e non prevedessimo quanta
energia ci sarebbe stata richiesta e che profondo e difficile risveglio avrebbe comportato per entrambi restare insieme (abbiamo avuto
esperienze durissime dal 2007 al 2012 e la montagna non è solo il luogo amato che ci ha accolto in seguito ma anche un simbolo
adeguato del continuo superamento dei nostri limiti personali cui le difficoltà ci hanno costretto).
Io e lui abbiamo fatto lo stesso sogno almeno due volte mentre dormivamo insieme. Spesso ci siamo scambiati immagini mentali
abbastanza da farci intuire il pensiero dell’altro anche quando non era facile farlo. Di giorno in tre occasioni in anni diversi lui mi ha
involontariamente trasmesso a distanza un’immagine mentale di un evento del tutto imprevisto, così la sera o il giorno dopo io ho
introdotto proprio quell’argomento. Anni fa mi sono alzata dal divano con l’improvvisa idea di poter rintracciare una persona che
cercavo alla stazione dei treni quando non la vedevo da quasi due anni e mai avevo pensato a questa possibilità: seguii l’impulso solo
a causa della difficile e disperata situazione che vivevo e andai alla stazione distante alcuni km, così la vidi dietro di me attraversare
le strisce pedonali appena mi girai.
E so che non solo nei sogni si trova corrispondenza con quanto Jung e gli alchimisti hanno scritto sui simboli, dato che a me è
accaduto nella realtà qualcosa di ben strano in relazione con quanto qui potete leggere a proposito dell’uccello che cala dall’alto a
terra e di altri simboli qui descritti e nella mia vita i cambiamenti sono stati così radicali e numerosi che non è possibile pensare a
coincidenze fortuite ogni volta.
Credo se vedo.
Egli fu preso da una sensazione di malessere al pensiero che il suo incontro con lei fosse determinato da sei improbabili
coincidenze. Ma non è invece giusto il contrario, che un avvenimento è tanto più significativo e privilegiato quanti più casi fortuiti
intervengono a determinarlo ? (…) Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l’amore deve essere indimenticabile,
fin dal primo istante devono fissarsi su di esso le coincidenze (…) La nostra vita quotidiana è bombardata da coincidenze (…) Una
co-incidenza significa che due avvenimenti inattesi avvengono contemporaneamente (…) La stragrande maggioranza di queste
coincidenze passa del tutto inosservata (…) Le vite umane (…) sono costruite come una composizione musicale. L’uomo, spinto dal
senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale (…) in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita.
Ad esso ritorna (…) Egli varia, (…) sviluppa, (…) traspone (…) quel motivo indimenticabile legato alla nascita dell’amore, (…)
come fa il compositore con i temi della sua sonata (…)
Erano battute le sei (…) Non era superstizione, era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall’angoscia e la riempiva di un
nuovo desiderio di vivere. Ancora una volta gli uccelli delle coincidenze si erano posati sulle sue spalle. Lei aveva le lacrime agli
occhi ed era immensamente felice di sentirlo respirare accanto a sé.
(M. Kundera)
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