Intanto uno fra gli spettatori che sedevano ai gradi più bassi, e si
trovava aver finito allora un discorso con Veleno che gli era accosto,
disse volgendosi a Gennaro:—Dice quest'uom dabbene che que'
signori laggiù voglion fare a chi vuota un boccal di greco tutto d'un
fiato in faccia al toro.—Molti risero a questa sciocchezza, ma le risa si
quietaron tosto quando si vide che i sergenti guidati da Fanfulla
faceano sgombrar la piazza, nella quale rimase solo ed immobile, e
sempre col suo gran spadone in ispalla, il gigante spagnuolo.
Per questo secondo assalto, conoscendo quanto fosse difficile
uscirne ad onore, e che malgrado l'erculee sue forze, tagliar un collo
di toro rivestito di maglia di ferro era un'impresa almeno molto
temeraria, s'era provvisto d'un altro spadone più grave assai del
primo, e che usava soltanto quando doveva assaltare o difender
trincee: era corso a casa, e fattogli rifare il filo piuttosto tondo, s'era
ristorato in fretta, divorando ciò che gli era venuto alle mani, e
bevendovi su un buon fiasco di vin di Spagna. Per questi apparecchi
aveva avuto tempo di avanzo; chè non ce ne volle poco, nè pochi
sforzi per fasciare il collo d'un toro con un giaco di maglia, che,
aperto davanti, ed infilzate le maniche alle corna, rimase adattato e
fermato sotto il collo, cadendogli sulla fronte il collarino. Chi ha visto
ai nostri tempi cacce di questi animali sa che si può, qualora sieno
ristretti in luogo oscuro, per virtù di buoni canapi che si gettano loro
alle corna, tenerli fermi, e farne ciò che si vuole.
Al suono delle trombe e di tutti gli stromenti si fece avanti un re
d'armi vestito d'una casacca gialla e rossa, nella quale sul petto e
sulla schiena si vedeva l'arme di Spagna: accennando col suo
bastone fece far silenzio e disse ad alta voce:
—Per parte del re cattolico, Ferdinando re di Castiglia, Leone, del
regno di Granata, Indie occidentali, ec. ec. Don Gonzalo Hernandez,
de Cordova marchese d'Almenares, commendatore, cavaliere
dell'ordine di San Jago, capitano, governatore per S. M. cattolica del
regno di qua del Faro, proibisce a tutti qui presenti, sotto pena di
due tratti di fune, ed anche maggiore a suo beneplacito, di turbare
con voci, gridi, cenni ed in alcun altro modo il combattimento che sta