Vistola. Rollone fu prole d'un Re, che possedè pressochè interi questi
Regni d'Alania e di Dacia: »Daciae regnum pene universum
possidens, AFFINES Daciae eí ALANIAE terras sibi vindicavit
[116]».
Dell'Alania parlarono i messi di Teodosio Imperatore, dicendo: »Dacia
et Alania finiuntur ab Oriente, desertis Sarmaíiae: ab Occidente,
flumine Visíìla: a Septemtrione, Oceano: a Meridie, flumine
Hisíro
[117]».
Fuggito Rollone da quest'Alanica Dacia, navigò verso la Scandinavia
e giunse in Meora di Norvegia; donde poi venne a saccheggiar
l'Europa Occidentale co' suoi compagni, e, fatto Cristiano, dette i
principj al Ducato di Normandia, dal quale indi uscirono i
conquistatori d'Inghilterra e delle due Sicilie.
La prima cura di Rollone fu di far ricondurre nel Tempio Gotico di
Clotario I. il Corpo di Sant'Oveno, donando non poche terre a'
Monaci, rimpatriatisi. Altre ne donò a Santa Maria di Baieux, a Santa
Maria d'Evreux ed alla Chiesa del Monte di San Michele, denominato
In pericolo di mare; nobile scoglio, d'accesso difficile in mezzo
all'Oceano. Su quello scoglio surse la Badia, che oggi anche da lungi
ostenta le forme dell'Architettura Gotica. Ivi Rollone parlava la sua
Dacica Lingua, ignota del tutto anche a' discendenti di quei Sassoni,
che Gregorio Turonense
[118] narra essersi dalla Germania di Tacito
tramutati, dopo varie guerre, in Baieux. Il Duca Guglielmo I.
Lungaspada, trovandosi nel 941 a parlamento con Arrigo nella vera
Germania di là dal Reno, udivvi Ermanno, Duca de' Sassoni, favellare
nell'idioma Dacico: »Dìx Saxonìm, narra Dudone di San Quintino
[119],
coepit affari Dacica lingìa Willelmìm , Dìcem Noríhmannorìm ».
Domandogli, maravigliando, in che modo avesse appreso un idioma
non conosciuto in Sassonia, ed Ermanno rispose d'essergli occorso
ciò, a suo malgrado, avendolo i valorosi Daci travagliato con assidua
guerra e poi fatto prigioniero: »Quis te, continua Dudone, Daciscam
lingìam, inexéeríem Saxonibìs , docuit? Bellicosìm , respondit, íìae
érogeniei decìs, quae innumerabilia proelia in me exercuit, meque
proelio captum ad sua detrusit, et, me nolente, lingìam Daciscam
docuit». Di qui s'impara, che la Dacica patria di Rollone stava situata