non s'ha a metter mano all'armi. Però sotto questo principe i Greci
confessavano di aver goduto il secolo d'oro. Ebbe poche guerre, e ne
uscì con onore. Ma questo suo animo pacifico servì non poco a
rendere ogni dì più temerario ed orgoglioso il re de' Vandali
Genserico, il quale, per testimonianza di Procopio [Procop., lib. 1, cap. 5,
de Bell. Vand.], non mettendosi alcun fastidio di Marciano, giacchè non
trovava più da far bottino nelle desolate spiaggie dell'Italia e Sicilia,
volò in fine a saccheggiar anche l'Illirico, il Peloponneso, cioè la
Morea, ed una parte della Grecia, paesi spettanti all'imperio di
Oriente. Secondo la Cronica Alessandrina [Chron. Alexandr.], Marciano
favoriva non poco la fazione veneta, che usava il colore azzurro ne'
giuochi circensi, non solo in Costantinopoli, ma dappertutto. Ora
avendo la fazione prasina, che portava il color verde, eccitato un
giorno un tumulto, egli pubblicò un editto, con cui vietò per tre anni
a qualunque di essa fazion prasina il poter avere posti onorevoli e
l'essere arrolati nella milizia. Poscia nel dì 7 di febbraio fu eletto
imperadore d'Oriente Flavio Leone, uomo di singolar valore e pietà,
talchè si meritò poi il titolo di magno, ossia grande. A salire al trono
gli fu di molto aiuto il gran credito e poter di Aspare patrizio nel
senato di Costantinopoli e nell'esercito. Non riuscì ad esso Aspare
con tutti i suoi maneggi d'ottenere per sè la corona, perchè era di
setta ariana, e però si rivolse a promuovere una sua creatura. Tale
era Leone, che alcuni dicono nato nella Tracia, ed altri nella Dacia
Illirica [Cedren., in Histor.], uomo gentile di corpo, con poca barba,
senza lettere, ma fornito di una rara prudenza. Era tribuno e duca
del presidio militare di Selibria. Ma Aspare gli volle vendere i suoi
voti, con farsi promettere che, divenuto imperadore, avrebbe
dichiarato Cesare uno de' suoi figliuoli, probabilmente Ardaburio. Il
cardinal Baronio [Baron., Annal. Eccl.], fidatosi qui di Niceforo, pensa
che Ardaburio, nominato in quei tempi insieme con Aspare, fosse il
padre dello stesso Aspare, e quel medesimo che fece gran figura
sotto Teodosio II Augusto, siccome abbiam veduto. La verità è che
Ardaburio patrizio, mentovato nei tempi di Leone imperadore, fu
nipote del primo, e figliuolo d'Aspare. Abbiamo da Prisco istorico
[Priscus, tom. 1 Hist. Byz., pag. 40.], il quale non potè essere veduto dal
Baronio, che Ardaburio figliuolo di Aspare, mentre regnava Marciano,