italiano, e che per rimediarvi si intraprenderanno tosto lavori
importanti. Ciò accennerebbe a idee di difesa, non di offesa. Le
comunicazioni strategiche ferroviarie sono purtroppo ottime, il che
darebbe la possibilità di ottenere in brevissimo tempo
quell'agglomeramento di truppe che ora non esisterebbe. Le ultime
manovre navali allo scopo di studiare la difesa delle coste sul
Mediterraneo, lasciarono molto a desiderare. In alcuni punti dove la
ferrovia è troppo litoranea si lavora attivamente per deviazioni
interne. A Lione, ove ha sede il Comando dell'esercito che dovrebbe
operare contro l'Italia, nulla si rimarca di movimento straordinario. Il
generale in capo sarebbe Billot. Fu abile ministro della Guerra, ma
venne presto allontanato per i suoi principi ritenuti monarchici. Ad
ogni modo, a riguardo dell'Italia, sono tutti uguali in Francia, e
monarchici, e repubblicani, e boulangisti, e anarchici. A questo
proposito permettimi di aprire una parentesi.
Prima di partire da Milano trovai il dep. Mazzoleni, anima candida,
tipo da nazzareno, che, in questi tempi, prende sul serio la missione
di predicare la pace fra gli uomini. Era reduce da Parigi, ove fu al
Congresso della pace e dell'arbitrato internazionale. Messo un po'
alle strette, mi confessò, nella sua lealtà, di essere rimasto
impressionatissimo dell'avversione all'Italia che trovò in ogni ceto di
persone. Andò, con Pandolfi, Boneschi, e non ricordo quali altri
deputati, alla Camera per stringere la mano a quei deputati francesi
che erano venuti in Italia e che fecero a Milano tante dichiarazioni di
amicizia e fratellanza. Ebbene, questi signori che si erano ben
guardati dal recarsi alla stazione per ricevere i nostri connazionali,
anche alla Camera se ne fuggirono per non lasciarsi trovare.
Nell'imminenza delle elezioni, farsi vedere a stringer la mano ad
alcuni deputati italiani, per quanto radicali, voleva dire
compromettersi cogli elettori, rovinare la propria elezione.
Chiudo la parentesi. — Ebbi l'avvertenza di far ben capire ai nostri
amici di qui che se tu eri allarmato per quanto avevi saputo in via
speciale e positiva, però, tu stesso ritenevi che un attacco poteva
verificarsi solo verso ottobre o novembre. In proposito, Erbert e
Holstein convengono che quello che non ritengono possibile ora,