giubilo: tanto è l'amore inveterato di que' popoli verso i loro
monarchi. Soprattutto in Roma il cardinale di Polignac si tirò dietro
l'ammirazione d'ognuno per la magnificenza delle feste e delle
invenzioni, colle quali celebrò la nascita di questo principino. Troppo
era portato alla beneficenza e alle grazie il generoso e disinteressato
animo del pontefice Benedetto XIII. Di questa sua nobile, ma
talvolta non assai regolata inclinazione sapeva anche profittare
qualche suo ministro, non senza lamenti degli zelanti che miravano
esausto l'erario pontifizio, e accresciuti gli aggravii alla camera
apostolica, in guisa tale che si rendevano oramai superiori le spese
alle rendite annue della medesima. Non era questo un insolito
malore. Anche sotto altri precedenti papi, o per necessità occorrenti,
o per capricci e fabbriche dei regnanti, o per l'avidità dei non mai
contenti nipoti, sovente sbilanciavano i conti in pregiudizio della
medesima camera. Al disordine dei debiti fatti si rimediava col facile
ripiego di crear nuovi luoghi di monti e vacabili: con che vennero
crescendo i tanti milioni di debiti, dei quali anche oggidì si trova essa
camera gravata. Ne' tempi del nepotismo niuno ardiva di aprir bocca;
ma sotto sì umile pontefice animosamente i ministri camerali vollero
nel mese di aprile rappresentar lo stato delle cose, affinchè dal di lui
buon cuore non si aggiugnessero nuove piaghe alle precedenti. Gli
fecero dunque conoscere che prima del suo pontificato l'entrata
annua della camera, per appalti, dogane, dateria, cancelleria, brevi,
spogli ed altre rendite, ascendeva a due milioni settecento sedici
mila e secento cinquanta scudi, dico scudi 2.716,650. Le spese
annue, computando i frutti de' monti, vacabili, presidii, galere,
guardie, mantenimento del sacro palazzo, de' nunzii, provisionati,
ec., solevano ascendere a due milioni, quattrocento trentanove mila
e trecentotto scudi, dico scudi 2.439,308, laonde la camera restava
annualmente in avanzo di scudi 277,342. Ma avendo esso pontefice
abolito un aggravio sulla carne e il lotto di Genova, creati due mila
luoghi di monti, accordate non poche esenzioni e diminuzioni negli
appalti (fatti senza le solite solennità), assegnati o accresciuti salarii
ai prefetti delle congregazioni, legati, tribunali, prelati, ed altre
persone, con altre spese che io tralascio, veniva la camera a
spendere più de' tempi addietro scudi trecento ottantatrè mila e