Dopo di lui le accademie decadono, i pastorelli e le ninfe non
possono più leggere le loro filastrocche senza timore di annoiare,
nessuno si contenta più della pura musicalità del verso o della sola
dolcezza della parola. Una grande separazione sta per compiersi: la
poesia ritornerà in se stessa, la musica oltrepasserà la poesia per
diventare l'espressione dei sentimenti, che nessuna parola potrà mai
significare. Metastasio, adorato vivo nella gloria di un trionfo senza
esempio, ricadrà nell'oblio. Il suo successore a corte fu il Casti,
poichè tutte le decadenze debbono finire all'infamia. Ma poeta di
corte e di volgo, inconsciamente abbietto ed amabile, buon uomo e
buon cristiano, dolce nel verso quanto ricco nei contrasti ed ingenuo
nelle conclusioni, Metastasio è l'immagine dell'Italia d'allora, con
tutte le qualità e i difetti del suo spirito resi inutili dalla sua vita.
Infatti Goldoni, ritraendola, non dipinse che il pubblico di Metastasio.
Le sue maschere, i suoi gentiluomini, le sue servette, le sue donnine
innamorate, i suoi giovanotti eleganti, i suoi abati, sono quelli stessi
che divertiva Metastasio, senza idee, senza passioni, senza
coscienza. Goldoni, dominato da Molière come un satellite da un
astro, aspirò alla commedia di carattere colla stessa ingenuità colla
quale Metastasio aveva aspirato alla tragedia. Poeta del dialetto e
inimitabile improvvisatore, colse sul vivo incidenti comici, labili ed
efficacissime scene: poeta italiano invece, ignorò la lingua, il genio, il
carattere d'Italia. Fu vivace quanto superficiale, osservatore
solamente sicuro nella prima spontaneità: non avendo nella
coscienza contraddizioni morali col proprio mondo non potè nè
penetrarlo, nè dominarlo. Però lo divertì più lungamente di
Metastasio. Nessuno de' suoi personaggi ha vita interiore, nessuna
delle sue commedie contiene un brano o esprime un segreto della
società; le scene sgusciano rapide e piacevoli, gli attori parlano
naturalmente, il fatto si svolge, s'intrica, si risolve, si appiana; ma i
caratteri vi si mostrano come comparse, i sentimenti vi trovano posto
come riempitivi. Manca il cuore, lo spirito è assente. A Goldoni come
a Metastasio fallì il popolo; ambedue soccombettero al pubblico.
Metastasio più felice non sospettò di se stesso; Goldoni a Parigi allibì,
e tacque per dieci anni. La grandezza della nazione francese, la sua