questi due Arcivescovadi nella persona di un solo, e la Chiesa di
Canosa fu unita a quella di Bari; ed Angelario, che a Pietro succedè,
fu il primo, che nell'anno 845, si chiamasse Arcivescovo insieme di
Bari e di Canosa, siccome da poi usarono tutti i suoi successori. Tolte
da poi queste Chiese al Trono costantinopolitano, e restituite da'
Normanni al Romano, i Pontefici romani lasciandole colla medesima
dignità, cominciarono a disporne come a se appartenenti,
concedendo all'Arcivescovo di Bari l'uso del Pallio, che prima non
avea; e Gregorio VII, a richiesta del Duca Roberto, nell'anno 1078
creò Arcivescovo di Bari Urso, cotanto famigliare di quel Principe, e
da poi nell'anno 1089 Urbano II da Melfi, ove tenne un Concilio, gito
a Bari, a preghiere del Duca Roggiero e di Boemondo suo fratello,
concedette, e confermò ad Elia allora Arcivescovo di Bari suo grande
amico, per essere dimorati insieme Monaci nel monastero della
Trinità della Cova, ed a' suoi successori per suffraganee le diocesi di
Canosa, di Trani, di Bitetto, di Bitonto, di Giovenazzo, di Molfetta, di
Ruvo, d'Andria, di Canne, di Minervino, di Lavello, di Rapolla, di Melfi,
di Salpi, di Conversano, di Polignano, ed oltramare, anche di Cattaro,
e le Chiese di Modugno, d'Acquatetta, di Montemiloro, di Biselpi, di
Cisterna con tutte le altre Chiese delle città e terre a queste diocesi
appartenenti, con spedirnele Bolla, che si legge presso Ughello, e
vien anche rapportata dal Beatillo.
Ma di tanti suffraganei al Metropolitano di Bari assegnati, molti in
decorso di tempo ne furono sottratti, passando chi sotto l'immediata
soggezione della Sede Appostolica, altri soppressi, altri dati a Trani,
la quale da poi fu innalzata anch'ella in metropoli. L'Arcivescovo di
Trani è fra' moderni il più antico, leggendosi molte epistole
d'Innocenzio III dirizzate al medesimo; ma la sua istituzione non
deve riportarsi a' tempi di Urbano II, ne' quali non era ancora che
semplice Vescovo. Quindi erra il Beatillo
[125], che da questa Bolla di
Urbano vuol ricavare che noverandosi anche Trani fra l'altre Chiese
attribuite per suffraganee all'Arcivescovo di Bari, avesselo creato per
ciò anche Primate della Puglia, non altramente che l'istesso Urbano
creò quello di Salerno Primate della Lucania, e siccome l'istesso
Pontefice sublimò al grado e dignità di Primate in Ispagna