Lavoratore 1 è seduto ad un tavolo che usa il telefono, mentre il telecronista parla
e Indifferenza compare con le mani sui fianchi, infastidita.
Telecronista: Notizia dell’ultima ora: -“L’inizio del 2025 è già tragico: Più di 100
morti dall’inizio dell'anno di cui 2 in Puglia. Michele Mandolino, il sessantenne
operaio morto per un infortunio sul lavoro avvenuto giovedì pomeriggio a
Santeramo in Colle, mentre era intento a lavorare alla ristrutturazione del
palazzetto dello sport comunale, dove è stato colpito da un tubo. Passiamo ora
alle notizie di politica internazionale…” (si riduce il volume gradatamente)
Lavoratore 1 (sospirando): Non hanno nient'altro da dire in
televisione…incoraggiante per iniziare il primo giorno di lavoro…
SCENA 2
Le emozioni entrano in scena con maglie di diverso colore accerchiano il
lavoratore.
Gioia: Un nuovo lavoro! Non siete emozionati?
Paura: Dobbiamo per forza andarci? Non era meglio restare sul divano? Questo
lavoro non mi convince tanto…
Prudenza: Di certo sarebbe meglio rimanere con i piedi per terra che su
un’impalcatura!
Ansia: Sapete quante cose possono andare storte? E se facessi una figuraccia? E
se non mi dimostrassi all’altezza?
Gioia: Suvvia, almeno è un lavoro! Bisogna salire molto in alto per vedere
lontano!!
Empatia: Siamo stati fortunati a trovare questo lavoro…accontentiamoci!
Guardate che senza “faticare” non si mangia…
Imprudenza: Smettetela di essere tragici! Che cosa potrebbe mai capitare, è
solo un lavoro.
Indifferenza: E’ davvero irrilevante per me…
Rabbia: Mi state dando alla testa, tacete!
SCENA 3
In cantiere
Lavoratore 2 (con in mano qualcosa del mestiere): Ehi Dario! Non ci vediamo da
una vita. Come va? Come ti trovi qua?
Lavoratore 1: Ciao Dafne! Oggi è il mio primo giorno, è una sfacchinata ma in
qualche modo devo pur portare la pagnotta a casa...
Lavoratore 2: So che non è il massimo però bisogna adattarsi. Comunque qua
siamo tutti una famiglia
I due iniziano a lavorare: spostano una scala, aprono una cassetta di attrezzi e
mimano dei gesti.
Lavoratore 2: Beh dimmi, com’è andata oggi?
Gioia: Meglio di quanto potessimo immaginare! Avete visto?! Cosa vi avevo
detto? Siete i soliti brontoloni paranoici!
Prudenza: State attenti, non cantate vittoria troppo presto!
Paura: Non potete neanche immaginare quante volte ho temuto di cadere!
Ansia: Ma vi rendete conto a che altezza stavamo lavorando e quanto sia
RISCHIOSO?
Lavoratore 1: Tutto bene dai, un po’ faticoso ma alla fine è ciò che mi
aspettavo…
Lavoratore 2 usa il telefono e legge la notizia del lavoratore morto
Lavoratore 2: E’ da stamattina che sui social si parla solo dell’operaio morto a
Santeramo del Colle. E’ veramente un peccato…
Ansia: E se accadesse anche a noi?
Prudenza: Ma come è successo? E’ stata colpa sua?
Indifferenza (faccia scocciata, braccia conserte): Si sarà distratto…
Empatia: Nooo, è stato colpito da un tubo caduto da una gru in movimento.
Chissà i familiari… che disgrazia!
Lavoratore 1: Mi dispiace, però dai, può succedere… può accadere di distrarsi.
Rabbia: Ma vi rendete conto che ci sono incidenti ogni giorno?!
Paura: Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima…
Lavoratore 2: Si, però io sono molto agitata. Questi incidenti succedono troppo
spesso e c’è grande disinteresse!
Imprudenza: Se dovessimo pensare sempre agli incidenti, nessuno uscirebbe
più di casa!
Gioia: Pensate che finalmente abbiamo un lavoro, uno stipendio, e ... possiamo
andare a festeggiare al ristorante.
Narratore: La vita di Dario procedeva ogni giorno secondo gli stessi ritmi casa-
lavoro; lavoro-casa. Sveglia alle prime luci dell’alba, colazione e dritto a
lavoro. Rientro stanco in serata per godersi quelle poche ore rimaste con gli
amici.
SCENA 4
Giorno dell’incidente, Lavoratore 1 si sveglia in ritardo.
Lavoratore 1: (vestendosi velocemente) Porca miseria, è tardissimo! Devo
correre… non ho sentito la sveglia. Se entro oggi non finisco quel dannato lavoro,
chi se lo sente il capo…
Rabbia: E’ tardi, è tardi, è tardi!!! Muovetevi scansafatiche!
Gioia (addormentata): Stai tranquilla, possiamo farcela! Se finiamo in tempo
oggi il capo ci farà i complimenti!
Rabbia: Torna nel tuo mondo dei sogni che è meglio.
Ansia: E’ tardiiii!!!
Indifferenza: Ma dai…tutti i “capi” almeno una volta al giorno dicono che ci
licenzierebbero al minimo errore… ma hanno troppo bisogno di noi!
Lavoratore 1 arriva a lavoro, si stropiccia gli occhi e dialoga con lavoratore 2
Lavoratore 2: Buongiorno Dario, anche se dalla tua faccia non si direbbe! Hai
fatto tardi stanotte?
Lavoratore 1: Non ne parliamo. Ho dormito pochissimo e stamani non ho
nemmeno sentito la sveglia.
Lavoratore 2: Ehm, va bene. Saliamo?
Lavoratore 1: Si, andiamo
Lav 1 e Lav 2 salgono sull’impalcatura e iniziano a lavorare
Lavoratore 2: Sei così tanto stanco da esserti dimenticato perfino il casco!
SCENA 5
Lavoratore 1 rimane fermo, entrano in scena le emozioni
Prudenza: E’ vero, abbiamo lasciato il casco giù!
Imprudenza: Finalmente riusciamo a sentire la vera adrenalina
Rabbia: Ma che adrenalina che abbiamo in corpo ancora la tisana al finocchio di
stamattina
Gioia: Questa mi è piaciuta (ammiccando)
Ansia e Paura: No, no, dobbiamo scendere a prendere il casco!
Empatia: Stamattina abbiamo letto del lavoratore morto, ve ne siete già
dimenticati? Siamo fortunati ad avere la possibilità di lavorare in sicurezza e voi
ve ne fregate!
Ansia e Paura iniziano a correre e trascinano Prudenza. Rabbia ferma le tre
emozioni e le lega con una fune.
Rabbia: Basta, ci state facendo fare tardi. Dateci un taglio! Sono già le 10 e non
abbiamo ancora iniziato a lavorare!
Rabbia rimane vicino per tenere a bada Ansia, Paura e Prudenza.
Gioia: Oh ma che stai facendo?!
Empatia: Rabbia, fermati! Guarda che gli stai facendo male!
Indifferenza: Ma che ci importa, lasciala fare…
Imprudenza: Beh, tra i due litiganti il terzo gode. Visto che ci preoccupiamo di
cose inutili, decido io!
Imprudenza si ferma e guarda il lavoratore sulla scala che ricomincia a muoversi
Lavoratore 1 (rivolgendosi a lav. 2): Ho la testa tra le nuvole! Hai ragione, ho
dimenticato il casco… però, non scendiamo adesso, iniziamo a lavorare!
Lavoratore 2: Ho capito, te lo vado a prendere io.
Prudenza: Ecco, menomale che ci aiuta lei!
Lavoratore 2: Tieni, mettilo.
Lavoratore 1: Grazie, mamma.
Entrambi i lavoratori sono intenti a lavorare quando si sente una notifica dal
telefono.
Lavoratore 1 (con tono entusiasta): Qualcuno mi sta chiamando
Lavoratore 2: Non ti distrarre, pensa a lavorare! Non ti ricordi che è troppo
rischioso usare il cellulare al lavoro?
Lav 1 con uno scatto, prende il telefono dalla tasca, si alza di fretta, batte la testa a
un tubo, si tocca la tempia insanguinata e cade.
Ansia: Cos’è questo calore? Fa caldissimo…ma è sangue?!!
SCENA 6
In scena solo le emozioni
Gioia: Dai, piano piano ci stiamo riprendendo, sono passati solo 3 giorni e siamo
di nuovo in forma!
Ansia:…In forma è un parolone!
Imprudenza: Sì…non ci siamo fatti niente.
Empatia: Ma cosa stai dicendo, che se Dafne non fosse andata a prendere il
casco sarebbe finita male! Che ci serva da lezione!
Prudenza: Quando torniamo a lavoro, le portiamo dei fiori! Rabbia, hai visto che
avevamo ragione! La prossima volta pensaci due volte prima di legarci!
Rabbia: Non vedo nulla di male nel cercare una soluzione ad un problema!
Semplicemente non tutte le scelte sono adeguate…
SCENA 7
Narratore: Sono passate due settimane dall’avvenimento che avrebbe potuto
ferire gravemente Dario. Il casco gli ha salvato la vita. Oggi è il suo nuovo primo
giorno di lavoro da lavoratore consapevole.
Lavoratore 1 entra in scena con dei fiori in mano e incontra lavoratore 2
Lavoratore 1: Buongiorno! Questi sono per te! Grazie per avermi aiutato.
Lavoratore 2: Non servivano i fiori, ho fatto quello che mi è sembrato più giusto
ma grazie lo stesso per il pensiero! Come stai?
Lavoratore 1: Insomma…è stato un bello spavento!
Mentre il lav. 1 sale su una scala, squilla il telefono nella tasca. Il lav. 2 sta
reggendo la scala. Tutte le emozioni si avvicinano al lavoratore, si riuniscono di
lato alla scala: gli sfilano il cellulare dalla tasca e si spostano a parte in
semicerchio mentre i lavoratori rimangono fermi.
Imprudenza tiene il telefono e tutte le emozioni lo spengono, mentre si interrompe
la suoneria.