Attraverso i pochi isolati che mi separano dalla stazione degli
autobus, sempre più sola, temo, come al solito, di essere aggredita; il
pericolo di poter passare un guaio per pochi euro è sempre in
agguato nella grande città degradata.
La solitudine temporanea viene compensata, pochi attimi dopo, da
un vero bagno di folla, anche troppa. Infatti, siamo in tanti: gli
ombrelli s’incastrano, ci si spinge nella ressa per cercare di occupare
un posto. Impossibile!
Ma non mi lamento, già è tanto trovare il mio bus, senza scioperi,
guasti, ammutinamenti o cortei improvvisati. Intorno luci, stridori,
traffico bloccato: la pioggia rende la gente più insofferente del solito.
Non vedo l’ora di tornare a casa: una settimana passata così è
pesante, poi i mesi e i mesi che diventano anni, tristi, monotoni, bui.
Cerco il telefonino, metterei le cuffiette, almeno potrei ascoltare un
po’ di musica: niente, ho dimenticato di caricarlo. In cuor mio spero
che Dario, mio marito, non s’incazzi scoprendo che, come al solito,
sono irraggiungibile.
Non è geloso, ma non tollera l’uso che faccio del cellulare.
- Cazzo, non capisco – diceva – ma ti rendi conto che se capita
qualcosa, non posso avvisarti? –
Ma che ci posso fare? Proprio non riesco ad abituarmi, lo dimentico
completamente.
Inutile cercare di leggere: il bus è talmente affollato che le mani non
sono libere di muoversi. Tra frenate e sobbalzi, riusciamo, alla
meglio, a raggiungere l’autostrada. Non saprò mai se un ragazzo
cerca di tastarmi il culo o, se quel turgore che sento dietro, è il suo
cazzo, eccitato. Forse è solo l’ombrello, penso. Sono troppo
rassegnata e stanca per controllare o provare emozione.
Arrivo abbastanza tardi al capolinea, piove ancora... l’ombrello quasi
inservibile.
Trovo, tra i fari, la macchina di Dario e mi ci infilo, quasi fradicia.
Lui, è un po’ sul “nero”... lo è sempre quando deve incrociare mia
madre, infatti so che poco prima ha portato la bambina dalla nonna.
Ci salutiamo con un bacetto freddo sulla guancia.
- Come al solito: hai il cellulare come optional... potevo venirti a
prendere ma niente da fare! –