Applicazioni di Machine Learning e AI per Strategie Aziendali - Portfolio di Antonio De Bellis
debellisan
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Jan 29, 2025
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Questo portfolio presenta una raccolta di progetti e articoli che illustrano il valore dell'AI e del Machine Learning in vari contesti aziendali.
Tra le analisi disponibili, ci sono quelle sulle strategie di segmentazione e ottimizzazione delle vendite basate sui dati, come nell’approfondime...
Questo portfolio presenta una raccolta di progetti e articoli che illustrano il valore dell'AI e del Machine Learning in vari contesti aziendali.
Tra le analisi disponibili, ci sono quelle sulle strategie di segmentazione e ottimizzazione delle vendite basate sui dati, come nell’approfondimento sulla regola 80-20, o modelli predittivi avanzati, tra cui un'applicazione delle reti neurali alla previsione delle vendite, oltre a tecniche di anomaly detection finalizzate alla prevenzione delle frodi.
Per chi desidera comprendere come il Machine Learning possa supportare le strategie aziendali e generare vantaggi concreti, il portfolio offre esempi pratici e approcci innovativi basati sui dati.
L'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning stanno ridefinendo il modo in cui le aziende affrontano le sfide del mercato, trasformando i dati in insight strategici e ottimizzando processi complessi. Con una solida esperienza in marketing, vendite e innovazione aziendale, mi sono specializzato in queste tecnologie per aiutare le imprese a prendere decisioni guidate dai dati e ad ottenere un vantaggio competitivo.
Per approfondire consulta il mio profilo LinkedIn.
L'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning stanno ridefinendo il modo in cui le aziende
affrontano le sfide del mercato, trasformando i dati in insight strategici e ottimizzando
processi complessi. Con una solida esperienza in marketing, vendite e innovazione
aziendale, mi sono specializzato in queste tecnologie per aiutare le imprese a prendere
decisioni guidate dai dati e ad ottenere un vantaggio competitivo.
Attualmente sto frequentando una specializzazione in Intelligenza Artificiale presso
Stanford University (da maggio 2024 ad oggi), approfondendo tematiche avanzate come
algoritmi di apprendimento supervisionato e non supervisionato, reti neurali, anomaly
detection e riduzione della dimensionalità. Oltre alla teoria, sto applicando queste
conoscenze a scenari concreti, sviluppando modelli in Python per analizzare dati reali e
ottimizzare strategie aziendali.
Questo portfolio presenta una raccolta di progetti e articoli che illustrano il valore dell'AI e
del Machine Learning in vari contesti aziendali. Tra le analisi disponibili, ci sono quelle sulle
strategie di segmentazione e ottimizzazione delle vendite basate sui dati, come
nell’approfondimento sulla regola 80-20, o modelli predittivi avanzati, tra cui
un'applicazione delle reti neurali alla previsione delle vendite, oltre a tecniche di anomaly
detection finalizzate alla prevenzione delle frodi.
Per chi desidera comprendere come il Machine Learning possa supportare le strategie
aziendali e generare vantaggi concreti, il portfolio offre esempi pratici e approcci innovativi
basati sui dati.
Per approfondire consulta il mio profilo LinkedIn linkedin.com/in/antoniodebellis/
Abstract: I dati di vendita, se analizzati correttamente, offrono opportunità straordinarie per
migliorare redditività e prestazioni aziendali. La raccolta e centralizzazione dei dati consente una
visione completa delle operazioni, mentre l’uso di strumenti analitici avanzati permette di
identificare trend e anomalie. Segmentando il mercato, le aziende possono personalizzare le
strategie di vendita, migliorare l’efficacia delle campagne e implementare modelli predittivi per
pianificare con maggiore precisione. Infine, l’ottimizzazione dei processi di vendita aumenta la
produttività e riduce le inefficienze. Adottare un approccio basato sui dati garantisce decisioni più
informate, maggiore personalizzazione e un vantaggio competitivo durevole, anche se richiede
investimenti in formazione, sistemi integrati e una cultura aziendale orientata ai dati.
1. Introduzione
Nel panorama competitivo odierno, trasformare i dati di vendita in strategie efficaci è
fondamentale per ogni azienda che ambisca ad aumentare i profitti e consolidare la propria
posizione sul mercato. La segmentazione accurata dei clienti non è più solo un'opzione,
ma una necessità per personalizzare l'esperienza del cliente, migliorare la fidelizzazione e
massimizzare le vendite.
L'evoluzione delle tecniche di analisi dei dati ha reso la segmentazione un processo
dinamico e sofisticato, ben oltre la semplice categorizzazione. Metodi avanzati, come
l'analisi RFM (Recency, Frequency, Monetary), permettono di comprendere in
profondità il valore di ogni cliente e il suo stato nel ciclo di vita aziendale, offrendo una
visione in tempo reale del comportamento d'acquisto e delle opportunità di crescita.
Grazie a queste analisi, le aziende possono trasformare i dati in azioni strategiche, creando
campagne di marketing mirate e tempestive che colpiscano al momento giusto con
l'offerta ideale. L'obiettivo è duplice: consolidare la fedeltà dei clienti più affezionati e
stimolare il potenziale di crescita di quelli promettenti, recuperando al contempo i clienti
in fase di allontanamento.
Questo approccio data-driven permette di passare dall'accumulo passivo di informazioni
all'azione strategica, trasformando ogni interazione con il cliente in un'opportunità
concreta di crescita e profitto.
1. Promising Customers (876 clienti): rappresentano circa il 16% del totale e sono quei
clienti che hanno acquistato di recente (entro 60-90 giorni), ma con una frequenza o una
spesa moderata. Questi clienti mostrano un buon potenziale e potrebbero essere
incentivati a diventare più fedeli. È un segmento chiave da monitorare e nutrire attraverso
Abstract: L'uso del machine learning rappresenta una leva strategica per migliorare le performance
aziendali. Analizzando grandi quantità di dati, gli algoritmi avanzati consentono di identificare
tendenze e modelli nascosti, ottimizzando le strategie decisionali. Tra le applicazioni principali
emergono la personalizzazione delle campagne di marketing, il miglioramento dell'esperienza
cliente e l'ottimizzazione della gestione delle risorse. L'adozione di queste tecnologie non solo
incrementa l'efficienza operativa, ma consente anche di rispondere più rapidamente alle dinamiche
di mercato. Investire in competenze tecnologiche e nell'integrazione del machine learning nei
processi aziendali è fondamentale per garantire competitività e successo a lungo termine.
1. Introduzione
L’olio extravergine d’oliva è da sempre un simbolo di eccellenza e tradizione nel panorama
agroalimentare italiano. Negli ultimi anni, tuttavia, la necessità di interpretare in modo
accurato i desideri dei consumatori e di garantire standard qualitativi sempre più elevati ha
spinto i produttori a guardare con crescente interesse alle tecnologie avanzate. Nel
mercato altamente competitivo dell’olio extravergine d’oliva italiano, comprendere a fondo
le aspettative dei clienti può fare la differenza tra il successo e la sopravvivenza a lungo
termine. Grazie alle più avanzate tecniche di machine learning, ho condotto un’analisi
approfondita di 5.109 recensioni relative a 12 tra i principali marchi del settore, e i risultati
offrono un quadro estremamente interessante delle caratteristiche che definiscono
l’eccellenza secondo i consumatori. In questo articolo, mostrerò come queste metodologie
possano essere applicate proprio al mercato dell’olio extravergine d’oliva, offrendo un
nuovo approccio per capire cosa i clienti ritengano davvero importante e come definiscano
la qualità in questo settore.
1. Metodologia
Il primo passo di questo studio è stato normalizzare l'ampio dataset di opinioni di
consumatori che hanno acquistato olio extravergine da canali diversi, sia fisici che digitali
(vendita diretta, e-commerce, vendita nei punti vendita della distribuzione) e hanno
recensito il prodotto e l'esperienza di acquisto.
I marchi considerati nell'analisi sono:
1. Carli
Creazione dei cluster con i metodi K-means e LDA
E' un passaggio importante perchè può aiutare le aziende a comprendere meglio bisogni
e preferenze dei clienti, e a personalizzare i propri servizi e prodotti per soddisfare ciascun
gruppo nel modo più efficace.
Mappando le aziende sui gruppi, infatti, si ricavano una serie di indicazioni su punti di forza
e miglioramento di ognuna di essa.
Sintesi recensioni per azienda
3. Il produttore ideale
A questo punto possiamo effettuare un ulteriore passo in avanti e individuare, in base alle
recensioni, le caratteristiche del produttore ideale di olio extravergine così da calcolare
quanto siano "distanti" ognuna delle 12 aziende che appartengono al panel considerato.
Incrociando questi insight con le performance dei singoli marchi, ho tracciato quindi il
profilo del produttore ideale di olio d'oliva secondo le preferenze dei consumatori. Le
caratteristiche principali emerse sono:
1. Qualità eccellente del prodotto, con un gusto distintivo e "perfetto". L'uso di
termini come "extra vergine" e "sapore" suggerisce che i clienti apprezzano un olio
EVO in grado di offrire un'esperienza sensoriale unica e appagante. L'uso
dell'aggettivo "perfetto" suggerisce che l'olio ideale deve rappresentare l'eccellenza
assoluta in termini di sapore, senza difetti o note sgradevoli.
2. Servizio di consegna puntuale, veloce ed efficiente: in un mercato sempre più
orientato all'e-commerce e agli acquisti online, la qualità del servizio di consegna
diventa un fattore determinante nella soddisfazione dei clienti. I consumatori si
aspettano che il loro ordine venga evaso rapidamente e consegnato nei tempi
Abstract: L'implementazione del Machine Learning nelle previsioni di vendita consente alle aziende
di anticipare le tendenze del mercato e ottimizzare le strategie commerciali. Utilizzando algoritmi
avanzati, come le reti neurali ricorrenti LSTM, è possibile analizzare serie temporali di dati di vendita
per identificare pattern nascosti e prevedere le future performance. Questo approccio permette
una gestione più efficiente delle scorte, una pianificazione accurata della produzione e una
personalizzazione delle offerte per i clienti. L'adozione del Machine Learning nelle previsioni di
vendita richiede investimenti in competenze tecniche e infrastrutture adeguate, ma i benefici in
termini di precisione decisionale e vantaggio competitivo rendono questa integrazione una scelta
strategica per le aziende orientate al futuro.
1. Introduzione
Negli ultimi anni la previsione delle vendite ha assunto un ruolo fondamentale nella
strategia aziendale, trasformandosi da un esercizio di stima a struttura portante del
processo decisionale. Questa evoluzione è particolarmente evidente nel settore dell'e-
commerce, dove la dinamicità del mercato e la vasta mole di dati disponibili hanno reso le
previsioni accurate non solo desiderabili, ma essenziali per il successo competitivo.
Gli impatti sono di diverso tipo:
1. Gestione dell'Inventario: previsioni precise permettono di ottimizzare il volume
delle scorte, riducendo i costi di magazzino e minimizzando il rischio di rottura di
stock o di eccedenze di merce.
2. Strategie di Marketing: anticipare i trend di vendita consente di allineare le
campagne marketing con i periodi di maggiore domanda, massimizzando il ritorno
sugli investimenti pubblicitari.
3. Logistica e Supply Chain: la previsione accurata facilita la pianificazione della
logistica, ottimizzando le rotte di consegna e migliorando l'efficienza della catena di
approvvigionamento.
4. Pianificazione Finanziaria: proiezioni di vendita affidabili sono fondamentali per
budget accurati, gestione del flusso di cassa e pianificazione degli investimenti.
5. Esperienza del Cliente: anticipare la domanda aiuta a mantenere alti livelli di
servizio, migliorando la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.
Fatturato annuale Retailer UK
Prima di applicare l'algoritmo delle reti neurali alla serie storica è necessario normalizzare
le vendite giornaliere, cioè trasformarle in valori compresi tra 0 e 1. In tal modo il valore più
basso diventerà zero, quello più alto diventerà 1 e tutti gli altri valori verranno riparametrati
in proporzione tra 0 e 1. Questa tecnica crea uniformità nella scala dei dati, evitando che
una variabile con un range più ampio domini altre variabili, e smussa la presenza di valori
estremamente grandi e piccoli, rendendo più stabile e veloce il training del modello di rete
neurale che sarà impiegato.
Il passo successivo è quello di dividere i dati in sequenze temporali, la cui ampiezza può
variare in base alle specifiche esigenze di analisi. Ad esempio, utilizzando una finestra
temporale mobile di 60 giorni, il modello analizza e prevede l'andamento delle vendite
osservando due mesi di dati alla volta. Questa durata può essere modificata: periodi più
brevi potrebbero essere più adatti per cogliere tendenze a breve termine, mentre finestre
temporali più ampie potrebbero catturare meglio gli andamenti di lungo periodo. La scelta
dell'intervallo ottimale dipenderà dalle caratteristiche specifiche del business e dalla natura
delle tendenze che si intendono identificare.
Uso del Modello LSTM per prevedere i dati storici
4. Inserimento nel Modello LSTM della componente
stagionale
E' molto frequente che le vendite siano soggette a variabili cicliche: periodi di alta
domanda, come le festività natalizie, o promozioni stagionali, possono causare picchi nei
volumi di vendita, mentre i mesi più tranquilli possono vedere una riduzione nelle
transazioni. Identificare questi modelli ricorrenti permette alle aziende di prevedere meglio
cosa aspettarsi nel futuro e di adattare le loro operazioni di conseguenza.
Per questo motivo, dopo aver addestrato il modello, si passa al calcolo della stagionalità
così da migliorare ulteriormente le previsioni. La stagionalità viene calcolata sia su base
giornaliera che mensile, esaminando la media delle vendite per ciascun giorno della
settimana e per ciascun mese. Per rendere comparabili questi valori, vengono poi
normalizzati rispetto alle medie totali giornaliere e mensili, ottenendo così dei coefficienti
di aggiustamento relativi che possono essere applicati alle previsioni.
Una funzione apposita si occupa di adattare le previsioni alla stagionalità. Questa funzione
riceve in ingresso le previsioni, le date corrispondenti e i coefficienti di stagionalità
giornaliera e mensile. Per ciascuna previsione, la funzione individua il giorno della
settimana e il mese di riferimento della data corrispondente, calcola un coefficiente di
aggiustamento moltiplicando il valore della stagionalità giornaliera per quello della
stagionalità mensile, e infine applica questo coefficiente alla previsione specifica. Il risultato
è una serie di previsioni aggiustate per tenere conto delle fluttuazioni stagionali relative.
Uso del Modello LSTM per prevedere i dati storici con aggiustamento stagionale
5. Uso del Modello LSTM per prevedere le vendite
future
Dopo l’addestramento, possiamo fare previsioni future di un anno intero, sfruttando
l’ultima sequenza storica come punto di partenza. Il processo di previsione si basa su un
meccanismo iterativo: a partire dalla sequenza di dati più recente, si genera una nuova
previsione per il giorno successivo. Questa previsione viene immediatamente incorporata
nella sequenza, eliminando il primo valore e inserendo la nuova previsione in ultima
posizione. Si ottiene così una “sequenza mobile” che scorre nel tempo, con cui il modello
genera nuove previsioni giorno per giorno fino a coprire l’intero orizzonte di un anno. È
come se la rete neurale stesse costruendo un ponte tra il presente e il futuro, mattone dopo
mattone, utilizzando ogni nuova previsione come base per quella successiva.
Una volta ottenute le previsioni per i 365 giorni futuri, viene applicato l'aggiustamento
stagionale che incorpora sia i valori giornalieri che quelli mensili precedentemente
identificati e permette di catturare le variazioni cicliche caratteristiche del business, come i
picchi di vendita durante determinati giorni della settimana o mesi dell'anno. Le previsioni
finali risultano così più realistiche e allineate con gli andamenti storici osservati, offrendo
una base solida per la pianificazione aziendale a lungo termine della produzione e della
logistica.
Uso del Modello LSTM per prevedere i dati in un orizzonte temporale di 365 giorni
Conclusioni e Raccomandazioni
L'implementazione di un sistema di previsione basato su reti neurali LSTM rappresenta un
significativo passo avanti nella gestione strategica aziendale. Grazie alla capacità delle
LSTM di catturare e analizzare schemi e cicli temporali nei dati, è possibile ottenere
previsioni più accurate rispetto ai modelli tradizionali, migliorando la gestione
dell’inventario, la pianificazione delle promozioni e, elemento non trascurabile, la
soddisfazione dei clienti.
È importante sottolineare, tuttavia, che le previsioni generate da questo approccio, per
quanto sofisticate e ben calibrate, devono essere utilizzate come strumento di supporto
decisionale più che come fonte di verità assoluta. Le proiezioni a lungo termine sono infatti
soggette a incertezze e possono essere influenzate da eventi imprevisti o cambiamenti
strutturali nel mercato.
Per massimizzare i benefici del modello, è fondamentale seguire tre linee guida principali.
Innanzitutto, investire nella qualità e nella pulizia dei dati storici, da cui dipende
direttamente la precisione delle previsioni. In secondo luogo, implementare un sistema di
monitoraggio continuo delle performance, aggiornando regolarmente i parametri con i
nuovi dati acquisiti. Infine, integrare le previsioni con l'expertise del settore e la conoscenza
del mercato, creando un processo decisionale ibrido che unisca intelligenza artificiale e
intuizione umana. In conclusione, mentre le reti LSTM rappresentano uno strumento
potente per la previsione delle vendite, il loro successo dipende dalla capacità
dell'organizzazione di integrarle in un ecosistema più ampio di analisi dei dati e processo
decisionale, dove tecnologia e competenza umana collaborano per ottenere i migliori
risultati possibili.
Abstract: L'adozione di tecniche avanzate di prevenzione delle frodi è essenziale per le aziende che
gestiscono grandi volumi di dati transazionali. L'utilizzo di algoritmi di Machine Learning, come PCA
e Isolation Forest, consente di identificare anomalie che potrebbero indicare attività fraudolente.
Questi strumenti analizzano variabili complesse per distinguere tra comportamenti legittimi e
potenziali minacce, riducendo i falsi positivi e migliorando l'efficacia dei sistemi di sicurezza.
Implementare tali metodologie richiede investimenti in competenze specializzate e infrastrutture
tecnologiche, ma i benefici in termini di protezione delle risorse aziendali e mantenimento della
fiducia dei clienti rendono questa strategia fondamentale per operare in un ambiente digitale
sicuro.
1. Introduzione
Il punto di partenza per un efficace sistema di rilevamento delle frodi è la comprensione
approfondita del comportamento dei clienti. Nel settore retail, ogni transazione, per quanto piccola,
contribuisce a creare un profilo unico del cliente. Questi profili sono costruiti attraverso una serie di
variabili che includono:
• il momento dell'acquisto: gli orari preferiti per effettuare gli acquisti possono indicare
abitudini specifiche, come ad esempio transazioni frequenti durante il fine settimana o in
orari notturni, se pensiamo agli ordini effettuati online;
• l'importo speso: l'ammontare tipico degli acquisti può variare a seconda del cliente. Alcuni
potrebbero spendere cifre basse ma effettuare acquisti frequenti, mentre altri potrebbero
preferire pochi acquisti di valore elevato;
• la frequenza delle transazioni: la frequenza con cui un cliente effettua acquisti può aiutare
a identificare modelli di comportamento normali e a rilevare attività insolite, come un
improvviso aumento di transazioni in un breve periodo di tempo;
• la quantità e il tipo di prodotti acquistati: le preferenze di prodotto, la diversità degli
articoli acquistati e la loro quantità possono fornire indizi su comportamenti di acquisto
abituali. Cambiamenti improvvisi nelle preferenze di prodotto o acquisti di grandi quantità
di un articolo inusuale possono segnalare attività sospette.
Questi elementi, se analizzati in modo isolato, rappresentano semplici informazioni ma la loro
combinazione permette di individuare modelli di comportamento complessi. È attraverso l'analisi
di questi modelli che diventa possibile distinguere le normali attività di acquisto dalle potenziali
transazioni fraudolente.
Nel contesto di un'azienda con un alto volume di transazioni giornaliere, tipico delle aziende che
vendono tramite e-commerce, la difficoltà maggiore è distinguere i comportamenti legittimi da
quelli fraudolenti. Le frodi non seguono schemi predefiniti e possono cambiare rapidamente,
Elaborazione con PCA e Isolation Forest
La visualizzazione utilizza le prime due componenti principali (PCA1 e PCA2) per rappresentare in
2D i modelli multidimensionali dei comportamenti d'acquisto. I punti sono colorati in base alla
classificazione dell'algoritmo:
Rappresentazione 44 clienti anomali su 3 variabili
Questa visualizzazione multifattoriale ci consente di individuare rapidamente diverse tipologie di
clienti anomali: quelli che acquistano molte referenze diverse in quantità limitate (possibili
rivenditori specializzati), quelli che concentrano gli acquisti su poche referenze ma in grandi volumi
(probabili grossisti) e quelli che generano alto valore indipendentemente dal mix di prodotti
(potenziali clienti premium).
L'ultimo passaggio di questa analisi richiede un approfondimento dettagliato dei singoli clienti
identificati come anomali, integrando i dati quantitativi con la conoscenza qualitativa del mercato.
Statistiche transazioni clienti Anomali
Quest'analisi dettagliata dovrebbe esaminare:
• la storia commerciale di ciascun cliente, analizzando l'evoluzione temporale dei suoi
acquisti, la stagionalità, la frequenza degli ordini e la progressione del valore delle
transazioni. Questo permette di comprendere se le anomalie rilevate sono episodiche o
rappresentano un pattern consolidato;
• il mix di prodotti acquistati, valutando non solo il numero di referenze ma anche le categorie
merceologiche, il posizionamento di prezzo e le possibili complementarietà tra i prodotti.
Questa visione può rivelare strategie d'acquisto specifiche e, in caso appaia evidente non
si tratti di frode, opportunità di cross-selling;
• le caratteristiche operative del cliente, come la sua natura (privato, rivenditore, grossista), la
localizzazione geografica, il settore di attività e il potenziale mercato di riferimento. Questi
elementi forniscono il contesto necessario per interpretare correttamente i comportamenti
d'acquisto anomali.
Conclusioni: verso un sistema di rilevamento frodi
proattivo e strategico
Il futuro del rilevamento delle frodi si sta orientando verso un approccio proattivo che integra
tecnologie avanzate di Machine Learning e Intelligenza Artificiale. La combinazione di tecniche
come la Principal Component Analysis (PCA) e l'Isolation Forest, unite a sistemi di monitoraggio
in tempo reale, sta rivoluzionando il settore.
Come dimostrano casi concreti quali PayPal e Stripe Radar, questi sistemi sono in grado di
analizzare milioni di transazioni quotidianamente, identificando comportamenti sospetti attraverso
l'auto-apprendimento continuo. L'integrazione con servizi cloud avanzati, come Amazon Fraud
Detector, permette inoltre di personalizzare i modelli di rilevamento per specifiche esigenze
aziendali, garantendo una maggiore precisione nella prevenzione di frodi complesse.
La visualizzazione dei dati attraverso mappe bidimensionali e l'utilizzo di tecniche di clustering
rendono questi sistemi non solo più efficaci ma anche più interpretabili, consentendo una risposta
rapida e mirata alle potenziali minacce fraudolente.
Abstract: La regola 80-20, nota anche come Principio di Pareto, suggerisce che l'80% dei risultati
deriva dal 20% delle cause. Nel contesto del retail online, questo principio implica che una porzione
significativa delle vendite proviene da una minoranza di clienti o prodotti. Analizzando i dati di
vendita, i retailer possono identificare i clienti più redditizi e i prodotti più performanti, consentendo
una focalizzazione strategica su questi segmenti. Questo approccio permette di ottimizzare le
strategie di marketing, personalizzare le offerte e allocare le risorse in modo più efficiente. Tuttavia,
è importante riconoscere che la regola 80-20 non è universale e può variare in base al settore, al
mercato e al comportamento dei consumatori. Pertanto, è essenziale per i retailer online condurre
analisi approfondite dei propri dati per determinare la distribuzione effettiva delle vendite e
adattare le strategie di conseguenza. L'applicazione consapevole del Principio di Pareto può portare
a una maggiore redditività e a decisioni aziendali più informate.
1. Introduzione
La regola dell'80-20, nota anche come Principio di Pareto, è un concetto fondamentale
nell'economia e nel management che suggerisce come l'80% degli effetti sia generato dal
20% delle cause. Applicato al settore delle vendite, questo principio implica che una piccola
porzione dei prodotti o dei clienti sia responsabile della maggior parte del fatturato di
un'azienda. Questa teoria ha guidato strategie di business per decenni, orientando
l'attenzione verso l'ottimizzazione delle risorse e la focalizzazione sui prodotti più redditizi.
Con l'esplosione dell'e-commerce e la possibilità di offrire una vasta gamma di referenze
online, le dinamiche di mercato sono però cambiate radicalmente. La digitalizzazione ha
permesso di abbattere le barriere fisiche e logistiche, dando spazio a una varietà di prodotti
senza precedenti. Questo scenario solleva una domanda: la regola dell'80-20 è ancora
valida nell'era delle vendite online di migliaia di referenze?
Attraverso l'utilizzo degli strumenti avanzati di analisi dei dati disponibili oggi, condurremo
un approfondimento sul principio di Pareto applicato a un retailer internazionale attivo in
diversi paesi. L'obiettivo sarà trarre conclusioni utili per comprendere e navigare le
complessità del mercato internazionale.
Analisi ABC su Numero Prodotti e Fatturato annuo
Il 21.6% dei prodotti sono classificati come Classe A, il 25.0% Classe B e il restante 53.4%
sono nella Classe C.
La regola dell'80-20 è confermata: il 21.6% dei prodotti di Classe A genera l'80% del
fatturato evidenziando quanto questi siano cruciali. Anche se i prodotti di Classe C
rappresentano oltre il 53% del numero totale delle referenze in assortimento, generano
solo il 5% del fatturato, rendendo evidente che sono meno importanti per il contributo
economico.
Considerando il trend mensile delle Classi ABC emerge ancora più evidente che il business
è trainato dal gruppo ristretto dei prodotti di Classe A in tutti i momenti dell'anno.
Trend mensile delle Classi ABC
4. Approfondimenti e considerazioni
L'analisi dei dati rivela che la Classe C, composta da 2.071 articoli (53.4% dell'assortimento),
genera solo il 5% del fatturato totale, con una stagionalità quasi inesistente. Questa
distribuzione suggerisce un'opportunità di razionalizzazione dell'assortimento,
focalizzandosi sui prodotti più performanti.
I prodotti della Classe C potrebbero includere articoli a basso volume di vendita, prodotti
stagionali fuori mercato, o item con margini ridotti. Potrebbero anche essere prodotti
obsoleti o con domanda troppo specifica. L'identificazione di questi articoli è cruciale per
ottimizzare l'efficienza e ridurre i costi di magazzino.
Tuttavia, la cautela è fondamentale. Alcuni "slow movers" potrebbero essere vitali per
nicchie specifiche o mercati geografici particolari. Prodotti con valore simbolico,
culturalmente rilevanti o esclusivi per certe aree possono contribuire significativamente alla
fidelizzazione e all'immagine del brand, nonostante i volumi ridotti.
In effetti, se effettuiamo l'analisi ABC per i 3 principali paesi di sbocco, notiamo alcuni
aspetti interessanti che già dal grafico di seguito appaiono a colpo d'occhio.
Analisi ABC su Numero Prodotti e Fatturato annuo Globale e su 3 Core Country
Nel Regno Unito, che rappresenta il mercato domestico principale, i risultati rispettano la
regola dell'80-20, con l'80% del fatturato generato dal 20% dei prodotti di Classe A. E' un
segnale di un assortimento ben equilibrato e coerente, dove una minoranza di prodotti
performanti traina la maggior parte delle vendite. È evidente che in questo mercato
l’azienda ha già ottimizzato la propria offerta, concentrandosi sui prodotti più redditizi.
In Francia la situazione è ben diversa: qui il 50% dei prodotti venduti genera l'80% del
fatturato. Ridurre l'assortimento potrebbe essere rischioso, poiché i prodotti che appaiono
come meno performanti in termini di vendite complessive potrebbero essere essenziali per
attrarre specifiche nicchie di clienti o per mantenere la varietà che i consumatori francesi si
aspettano.
Situazione intermedia, rispetto ai due paesi precedenti, per la Germania dove il 30% dei
prodotti genera l'80% del fatturato. Sebbene ci siano prodotti ben definiti che dominano
le vendite, esiste un gruppo significativo di articoli meno performanti che contribuisce al
raggiungimento di questo obiettivo. Razionalizzare l'assortimento potrebbe essere
un'opzione, ma è importante valutare con attenzione quali prodotti rimuovere.
Conclusioni e Raccomandazioni
L'analisi condotta conferma la validità generale del principio di Pareto nel contesto delle
vendite online, ma evidenzia anche importanti sfumature e variazioni in sottoinsiemi
specifici come possono essere i diversi territori in cui l'azienda vende. Mentre il mercato
principale (Regno Unito) aderisce strettamente alla regola 80-20, altri mercati come Francia
e Germania mostrano distribuzioni significativamente diverse, sottolineando l'importanza
di un approccio differenziato per paese.
Abstract: Il confronto tra Prosecco Brut ed Extra Dry rivela differenze significative che influenzano
le preferenze dei consumatori. La distinzione principale risiede nel contenuto di zucchero: il Brut
contiene fino a 12 grammi di zucchero per litro, risultando più secco, mentre l'Extra Dry presenta
un contenuto zuccherino compreso tra 12 e 17 grammi per litro, offrendo un gusto leggermente
più dolce. Queste variazioni influenzano il profilo aromatico e il sapore, con il Brut che tende ad
avere note più asciutte e minerali, e l'Extra Dry che offre sentori più fruttati e morbidi. Le preferenze
dei consumatori possono variare in base a fattori come l'abbinamento gastronomico, l'occasione
di consumo e le inclinazioni personali verso sapori più secchi o più dolci. Comprendere queste
differenze è fondamentale per i produttori e i rivenditori, al fine di soddisfare le aspettative del
mercato e guidare le strategie di marketing e distribuzione.
1. Introduzione
Nel contesto del mercato del Prosecco, così come in altri settori caratterizzati da un'offerta
frammentata, la chiave del successo risiede nella profonda comprensione delle preferenze
dei consumatori. Questa conoscenza, tuttavia, non è sufficiente se non accompagnata da
azioni concrete da parte delle aziende, che possono spaziare dal miglioramento del
prodotto all'affinamento delle strategie di comunicazione. In molti casi, il prodotto è già
allineato alle esigenze del mercato, ma necessita di una comunicazione più efficace dei suoi
punti di forza o di una maggiore enfasi su caratteristiche apparentemente marginali ma
cruciali per i clienti.
L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha rivoluzionato gli strumenti di analisi,
portandoli a livelli di sofisticazione un tempo impensabili. Durante i miei studi di statistica
era difficile immaginare l'attuale potenza di calcolo, la disponibilità di dati sulle preferenze
attraverso social media e forum e l'uso di algoritmi di intelligenza artificiale sempre più
avanzati.
Ciò che un tempo sembrava irraggiungibile, come rendere misurabili, confrontabili e
clusterizzabili le valutazioni qualitative, è oggi non solo possibile, ma anche alla portata
delle aziende più innovative. Da qui nasce l'idea di sviluppare un processo di analisi che,
partendo da una base dati ampia e diversificata, utilizzi avanzate tecniche di Machine
Learning per comprendere le aspettative dei clienti.
3. Le parole più usate nel recensire le due tipologie di
Prosecco
Analizzando i termini più frequentemente usati dagli acquirenti di Brut o Extra Dry nel
giudicare il loro Prosecco, si notano molte similarità ma anche importanti differenze.
1. Frequenza e posizionamento di "buono": per entrambi i tipi, "buono" è il
descrittore più frequente. Tuttavia, la frequenza per l'Extra Dry è notevolmente più
alta, suggerendo una percezione generalmente più positiva.
2. Differenze nei descrittori di gusto: il termine "secco" è al secondo posto nella
graduatoria Brut, enfatizzando la sua caratteristica principale. Anche in Extra Dry
"secco" è al secondo posto, ma con frequenza minore rispetto al Brut, inoltre nella
top 10 compare il descrittore "dolce", riflettendo il profilo leggermente più morbido
dell'Extra Dry.
3. Impronta fruttata: in Brut "mela" è al terzo posto, seguita da "pera" e "agrumato".
In Extra Dry "mela" è presente ma più in basso nella classifica mentre "pera" e
"agrumato" non compaiono nella top 10.
4. Descrittori di qualità: in Extra Dry "eccellente" è al terzo posto con alta frequenza,
seguito da "ottimo" in decima posizione. In Brut "eccellente" è presente ma più in
basso e con minor frequenza, mentre "ottimo" non appare nella top 10.
Sulla diagonale principale della matrice di dispersione sono riportati i grafici delle
distribuzioni marginali di ciascuna variabile, offrendo ulteriori dettagli sulle dinamiche tra
sentiment e voti.
Word Cloud - Prosecco Extra Dry
Ottenute le correlazioni, tramite un'Analisi delle Componenti Principali (PCA - Principal
Component Analysis) si riducono i valori di correlazione a una singola dimensione
mantenendo la varianza massima dei dati, così da avere una grandezza sintetica che
riassume l'intera struttura delle correlazioni che facilita l'interepretazione.
Analisi delle Componenti Principali (PCA) per i 5 brand di Prosecco Brut
In questo contesto, la PCA combina efficacemente le informazioni derivate dal sentiment e
dal voto in un unico valore, offrendo una rappresentazione più concisa e significativa di
ciascuna caratteristica del prodotto.
Questo approccio metodologico consente quindi di:
1. Identificare le caratteristiche più rilevanti e distintive di ciascun brand.
2. Confrontare i profili dei brand con il profilo ideale precedentemente stabilito.
3. Evidenziare i punti di forza e le eventuali aree di miglioramento di ciascun brand.
4. Posizionare i vari brand all'interno del mercato del Prosecco, sia Brut che Extra Dry.
Esempio di interpretazione per il brand Bbrut_2
Frutti: ha una buona presenza di note fruttate, specialmente di mela e pera. Tuttavia,
potrebbe essere necessario un aumento dell'intensità di queste note, insieme a una maggiore
presenza di agrumi, per avvicinarsi al profilo ideale. Colore: il colore è molto vicino a quello
del profilo ideale. Bollicine: risultano abbastanza fini, ma non raggiungono ancora il livello
ottimale di finezza e persistenza. Acidità: è ben presente ma potrebbe essere ulteriormente
accentuata per avvicinarsi all'ideale...
In questo modo, si ottiene una visione completa e sfaccettata di come ogni brand si colloca
rispetto alle aspettative del mercato e alle caratteristiche ideali del Prosecco, fornendo