— Bellissimo, da senno, — disse Astese, — ma io non capisco che
cosa abbia da fare questo studiolo, degno di un letterato francese,
con la infelicità di vossignoria, sposina Lia.
— Lei capirà subito, signor onorevole: guardi! — e in così dire Lia
passò la palma della mano sul tavolo e poi la squadrò aperta davanti
al volto dell'onorevole Astese: — Ci guardi ben bene; polvere! oh,
ecco qui la penna: La vede? arrugginita! E non basta: qui sul tavolo
c'è una ragguardevole sommetta fra romanzi moderni, poesie
moderne e riviste: tutta roba che faccio venire io per Leuma affinchè
i libri gli sieno di compenso in questa solitudine della campagna,
anzi, stando a quello che mi propongono i librai, dovrei spendere
molto di più, perchè di novità ne vengono fuori tante.
— Questo lo credo.
— Già , ma bisogna fare il passo secondo la gamba, come dice la
mamma, che è lei che mi dà i danari. Ora, come vede dalla polvere,
dalle pagine non tagliate, dalle fascette intatte dei giornali, Leuma
non si occupa più di studi; tutti questi bei libri lo lasciano
indifferente: la gloria, o per lo meno la rinomanza, sia pur fuggevole,
ma certo inebbriante per quel tanto che dura, è passata su queste
pagine: ma Leuma pare che non se ne accorga o la disprezzi per
arte. Egli nella scuola mi parlava di eroi, mi diceva che l'uomo deve
lasciare su la terra un segno del suo passaggio, se no è come un
bruto; ed ora che mi ha sposata, tutto questo mondo di eroi e di
gloria è scomparso, è morto: dico morto; non se ne parla più, più!
Legge poco, e scrive ancor meno, non dico versi, ma nè anche di
prosa. Ora per un uomo giovane che ha sempre avuto inclinazione a
queste cose (e lei con le sue parole mi ha confermata in tale
credenza) non è per lo meno strano questo abbandono per tutto ciò
che possa ricordare i trionfi dell'ingegno? me lo dica lei.
Lia, così dicendo, si sedette su di uno sgabello chinando il capo, e
Astese pure si adagiò sul torus lucubratorius.
Astese, contemplandola, pensava che sebbene egli non fosse mai
stato poeta come Leuma, pure si sentiva l'animo per quell'adorabile