Le Capacità Coordinative Ewan Thomas, PhD, DO Teoria e Metodologia del Movimento Umano C.I.
Terminologia Crescita si riferisce a quell’attività biologica che maggiormente si evidenzia nei primi 20 anni di vita. È l’incremento, in termini quantitativi, delle parti che compongono il corpo, dalla sua massa alle sue estensioni. Maturazione si riferisce al completamento biologico di un determinato sistema. In riferimento alla maturazione dobbiamo distinguere il tempo e le tempistiche. Con tempo, si intende l’età cronologica in cui quel processo prende atto in un individuo. Con la tempistica, si intende quanto tempo impiega quel processo per arrivare a completa maturazione. Sviluppo si riferisce ad un concetto molto più ampio di quelli di crescita e maturazione. Per definire lo sviluppo dobbiamo tenere in considerazione non soltanto i fattori biologici di un individuo, ma anche dove quell’individuo si trova in quel momento. Nb. La crescita ci esprime una caratteristica quantitativa, mentre la maturazione è la modalità di progressione di tale caratteristica
Quando parliamo di età evolutiva, consideriamo quelle età cronologiche che comprendono l’infanzia (dalla nascita ai 3 anni), la fanciullezza (dai 3 ai 7 anni), l’età giovanile (dai 7 agli 11 anni) e l’adolescenza (dalla fine dell’ età giovanile fino a circa ai 20 anni), dopo la quale si passa all’età adulta. Ben diverso è il discorso sull’età biologica. Vi sono dei sistemi che tuttavia ci permettono di comprendere le diverse fasi di maturazione. Picco di velocità di altezza : si riferisce a quel periodo di massimo sviluppo verticale che caratterizza gli incrementi di performance durante i picchi di crescita Picco di velocità ponderale : è quel periodo di massimo aumento ponderale che corrisponde all’incremento della concentrazione degli ormoni sessuali. Durante lo sviluppo ontogenico dell’individuo vi sono delle fasi cosiddette “critiche” o “sensibili” , che vengono definite tali, per via del significativo incremento qualitativo che si ottiene sullo sviluppo, anche dopo esposizione a stimoli minimi.
Le evidenze scientifiche riguardanti le fasi sensibili possono altresì essere classificate in quattro gruppi: 1. La comparsa di eventi ontogenetici che influenzano crescita, maturazione e sviluppo. 2. Periodi di accelerata crescita e maturazione. Aumentata sensibilità ai fattori stimolanti lo sviluppo. Aumentata vulnerabilità agli effetti dei cambiamenti. Le fasi sensibili possono essere viste come “ allenamento all’ allenabilità ”, in quanto a parità di sollecitazioni motorie nella vita adulta, i soggetti che durante l’infanzia e l’adolescenza sviluppano correttamente le capacità motorie, sono in grado di imparare e controllare nuove posture e schemi motori con molta più semplicità rispetto a coloro che durante la crescita non hanno correttamente sviluppato tali capacità. Abbiamo quindi dei periodi ben definiti all’interno dei quali andremo a vedere l’instaurarsi di determinati comportamenti e l’acquisizione di specifici movimenti.
CA = Corteccia associativa; CM = Commissure ; CR = Cervello; CV = Cervelletto; FR = Formazione Reticolare; HP = Ippocampo; RN = Radici nervi spinali; SP = Sistema Piramidale; SSS = Sistema somato sensitivo; VS = Vista. 3 6
Dall’inizio della deambulazione sino a circa 2 anni e mezzo di vita, si iniziano ad instaurare tutti i rapporti tra i sistemi propriocettivi e gli organi di senso, permettendo al bambino di creare quelle strategie necessarie a migliorare il controllo posturale e reagire con meccanismi di anticipazione o modulazione del movimento a seguito di una perturbazione esterna. Come è stato mostrato in figura, le strutture cerebrali completano la loro maturazione cellulare tra il secondo e terzo anno di vita, mentre fino ad almeno 10 anni il processo di sinaptogenesi continua nelle aree associative. Pertanto nei primi 3 anni di vita sarà fondamentale far compiere al bambino quante più esperienze motorie possibili al fine di permettere una corretta maturazione delle aree motorie. La mielinizzazione della maggior parte del sistema nervoso centrale avviene in un periodo temporalmente sovrapponibile. Tuttavia la mielinizzazione continua anch’essa nelle aree associative, nella formazione reticolare e lungo il decorso dei nervi periferici. E’ questo il motivo per il quale, oltre al continuo rimodellamento di plasticità cerebrale, queste fasce di età vengono definite fasi sensibili .
Fasi di rapida maturazione cerebrale Vi sono quattro periodi di maturazione cerebrale ben definiti. 1) Il primo si verifica tra i 15 e i 24 mesi di età. 2) Il secondo appare tra i 6 e gli 8 anni di età e comporta il rimodellamento della corteccia cerebrale. 3) Il terzo e il quarto periodo si svolgono rispettivamente tra 10 e 12 anni ed intorno ai 18 anni. Pertanto il più alto livello di coordinazione motoria viene solitamente evidenziato al termine del 12esimo anno di età. Inoltre, una volta acquisito un elevato grado di coordinazione, la risultante coordinazione fine oculo-manuale (destrezza) verrà concretizzata tra i 12 ed i 14 anni. In relazione alle abilità motorie, pertanto nei primi 10-12 anni di vita diviene fondamentale la stimolazione delle capacità coordinative unitamente a quella degli organi di senso.
Le capacità coordinative sono l’espressione della funzionalità del sistema nervoso sia centrale (SNC) che periferico (SNP) nell’organizzazione dei gesti motori e determinano in modo importante la qualità stessa del movimento e quindi, la prestazione dell’atleta. Le capacità coordinative vengono classificate in GENERALI SPECIALI
Le capacità coordinative GENERALI a loro volta sono classificate in: Capacità di apprendimento motorio Capacità di controllo motorio Capacità di adattamento e trasformazione del movimento Le capacità coordinative generali si esprimono nell’apprendimento, regolazione e adattamento del movimento. Nonostante vengano classificate in maniera separata, il loro apporto è pressoché inscindibile, poiché è quasi impossibile distinguere l’influenza delle singole capacità generali sull’attività motoria compiuta. Il loro incremento dipende dallo sviluppo delle capacità coordinative speciali, con le quali interagiscono strettamente; non si prestano infatti ad essere stimolate in forma rigorosamente analitica.
Capacità di apprendimento motorio. Esprime l'attitudine all'apprendimento di nuovi gesti e può essere valutata (anche se grossolanamente) attraverso il parametro tempo, cioè dalla rapidità con la quale l'allievo si impadronisce correttamente di un nuovo movimento di una certa complessità. L’acquisizione delle nuove abilità deve avvenire attraverso ripetizioni coscienti e controllate, lo sviluppo di questa capacità, infatti, è massima se le esercitazioni vengono effettuate con attenzione e consapevolezza. La capacità di apprendimento è alla base dello sviluppo motorio Nella prima infanzia lo sviluppo di questa capacità è modesto; segna poi una rapida accelerazione nel periodo della prima età scolare (6 -10) e, tra i 9-10 anni, raggiunge il massimo grado di incremento. Si stimola proponendo esercizi nuovi sempre più complessi e chiedendo agli allievi di eseguirli con attenzione.
Durante l’apprendimento di un gesto motorio possiamo distinguere 3 fasi: Prima fase o della coordinazione grezza , caratterizzata dalla comprensione del compito motorio, dalla raccolta delle informazioni attraverso i sistemi di senso, dalla rappresentazione mentale del movimento e dalla sua esecuzione, che avviene sotto il controllo costante dell’attenzione. L’esecuzione del movimento si presenta durante questa fase lenta ed imprecisa e con la presenza di movimenti associati non utili, anzi dannosi, all’esecuzione stessa del movimento. Tali movimenti associati rendono inoltre il gesto dispendioso dal punto di vista energetico. Seconda fase o della coordinazione fine , in cui l’esecuzione diventa più fluida e precisa, oltre che meno dispendiosa energeticamente, grazie alla scomparsa dei movimenti associati. Eventuali variazioni di situazioni o la presenza di fattori di disturbo fanno però comparire grossolani errori di esecuzione, che rendono il movimento incapace ad adattarsi alle differenti situazioni. Terza fase o della disponibilità variabile (o della maestria), in cui il movimento diventa finalmente stabilizzato ed automatizzato, tanto da rimanere efficace anche in condizioni variabili e non abituali, o in presenza di fattori di disturbo. Il livello di automatizzazione è tale da potere distogliere l’attenzione dall’esecuzione motoria. Pensiamo, ad esempio, alla guida di una autovettura: inizialmente avremo difficoltà a gestire i pedali, il volante ed il cambio, ma con la pratica si riesce a guidare parlando o ascoltando la musica.
Feedback durante l’apprendimento. Legge dell’effetto Secondo una teoria di Thorndike formulata nel 1989, se un soggetto durante l’apprendimento motorio riceve degli stimoli soddisfacenti, questo continuerà ad apprendere. Se un bambino che sta imparando a camminare capisce che mettere un arto in un certo modo aumenta la sua capacità di muoversi nello spazio, questo gli darà soddisfazione e continuerà a ripetere quel comportamento motorio. Se viceversa, la contrazione di alcuni gruppi muscolari, porta alla caduta e quindi ad una reazione di non soddisfazione, il bambino tenderà sempre meno a riprodurre quel comportamento. Feedback positivi Tutti quei feedback che incrementano il movimento (Es. dire al bambino di muovere le braccia durante la corsa o alzare le gambe da terra). Feedback negativi Tutti quei feedback che limitano il movimento (Es. dire al bambino di bloccare i gomiti e muovere solo gli avambracci)
Feedback durante l’apprendimento. Stimoli Visivi – Si spiega un movimento facendolo vedere. Stimoli Uditivi – Si spiega un movimento da un punto di vista orale. Stimoli Chinestesici – Si spiega un movimento facendolo eseguire. Tutti e 3 gli stimoli sono fondamentali per il corretto sviluppo del movimento. Stimoli visivi stimolano i neuroni specchio. Stimoli uditivi stimolano le capacità cognitive. Stimoli chinestesici stimolano le componenti neurologiche sensitive e motorie.
Strutture deputate all’apprendimento motorio Corteccia motoria – Si occupa di generare schemi motori. Corteccia pre-motoria – Si occupa di programmare in base alle risposte sensitive quali schemi motori utilizzare. Area motoria supplementare – Si occupa degli aggiustamenti posturali e coordinare l’ordine degli schemi motori. Nuclei della base – Controllo del movimento, apprendimento motorio comunicano con l’AMS. Cervelletto – Si occupa di equilibrio e motricità fine, determina l’inibizione alla corteccia motoria dei moto-neuroni non necessari. Si capisce pertanto che per apprendere al meglio un movimento è fondamentale che si eseguano azioni in Sequenze ordinate. Con correzioni precise. Posture «corrette».
Capacità di controllo motorio Esprime l’attitudine nel controllare e regolare il movimento, cioè la capacità di realizzare gesti precisi che consentono di raggiungere adeguatamente lo scopo dell’azione; si valuta attraverso la qualità dell'abilità motoria appresa. Gli esercizi, inizialmente, vengono effettuati in forma lenta e senza elevate richieste di precisione. Gradualmente aumentano precisione e rapidità esecutiva. L’incremento di questa capacità avviene: con un’attenzione costante sulla propria esecuzione, essere capace di anticipare mentalmente il programma motorio di percepire i feedback sul movimento e di effettuare le dovute comparazioni (tra valore richiesto e valore reale). Le operazioni di regolazione servono ad annullare o quantomeno a ridurre lo scarto tra i due valori. Dipende ovviamente dall’integrazione delle informazioni esterocettive e propriocettive.
Capacità di adattamento e trasformazione Consente di adattare il movimento alla mutevolezza dell'ambiente, ed al variare della situazione (sport di situazione) modificandolo in relazione alle differenti condizioni che si vengono a configurare durante l'attività motoria o sportiva. Determina quindi la potenzialità di poter apprendere qualcosa.
Le capacità coordinative vanno sviluppate e consolidate seguendo indicazioni metodologiche precise, rappresentate da: • Tempestività : considerato che tutte le capacità coordinative hanno un’età favorevole al loro massimo sviluppo prima dei 10-12 anni, è fondamentale che le attività per stimolarle siano proposte prima del raggiungimento di questa età. • Gradualità : il grado di sollecitazione degli esercizi deve aumentare gradualmente e progressivamente. • Multilateralità : utilizzando la più vasta gamma possibile di esercitazioni utili allo sviluppo di ogni determinata capacità. Estensiva Orientata • Ripetizione : attraverso la variazione e la combinazione continua dei metodi e dei contenuti. Le variazioni dovranno riguardare l’esecuzione del movimento, le condizioni esterne (ambiente-attrezzi), la combinazione di abilità già singolarmente acquisite, le pressioni temporali, la presa di informazioni sensoriali, il carico preliminare (esercitazioni dopo uno sforzo precedente), la lateralizzazione e la simmetrizzazione dei gesti. I principi fondamentali dell’allenamento delle capacità coordinative
Possono essere riassunti come segue: – aggiunta di movimenti complessi all’esercizio di base. – esecuzione degli esercizi in condizioni ambientali inusuali (allenamento su campo di gara più grande o più piccolo degli standard dimensionali). – esecuzione speculare dei movimenti da entrambi i lati del corpo. – esecuzione dei movimenti con il corpo in diverse posizioni. – mutamento della velocità e del ritmo esecutivo. – mutamento delle dimensioni dell’attrezzo usato. Metodi Generali di Miglioramento delle capacità
Le capacità coordinative SPECIALI vengono classificate in: Capacità di accoppiamento e combinazione Capacità di differenziazione cinestesica Capacità di equilibrio Capacità di orientamento Capacità di ritmo Capacità di reazione Capacità di trasformazione Fantasia motoria
Accoppiamento e combinazione Capacità di coordinare opportunamente tra loro i movimenti parziali del corpo, le successioni di movimenti singoli e le singole fasi del movimento (fase preparatoria, fase principale, fase finale). Esempio: azione di rincorsa, battuta, stacco e schiacciata nella pallavolo. Classificazione : Combinazione globale; Combinazione associata; Combinazione dissociata; Combinazione percettivo- motoria. Modalità di miglioramento: Variazioni esecutive di attività usuali; Esecuzioni di attività, gesti, esercizi e giochi inusuali; Variare le condizioni spaziali (spazio a disposizione per l’esercizio, dimensioni del campo da gioco o di esercitazione, distanza del campo da gioco); Variare le condizioni temporali (velocizzare l’attività abituale, rallentare i movimenti, ridurre il tempo a disposizione del soggetto per decidere quale soluzione motoria adottare).
Giochi Sacco pieno, Sacco vuoto. Imitare gli animali Saltare la corda. Utilizzare schem i motori di base modificati (camminare sulle punte, sui talloni, ginocchia su, calciata dietro, Utilizzare arti superiori e inferiori in maniera sincrona o asincrona, inserire gesti sportivi come schemi di movimento). Corsa e staffette
Differenziazione cinestesica Si basa sulla percezione dei parametri di forza, tempo e spazio e sul confronto tra movimento programmato (valore richiesto) e quello realmente effettuato (valore reale). Capacità di eseguire con precisione le singole parti di un movimento, o i movimenti parziali del corpo. Ha il substrato biologico nell'analizzatore cinestesico, che, per controllare e regolare i vari parametri del movimento, utilizza le informazioni provenienti dai propri recettori (propriocettori) e quelle degli altri analizzatori (ottico, labirintico, tattile, acustico). Esempio: per controllare uno skateboard occorre saper regolare la pressione dei piedi sulla tavola per realizzare le evoluzioni desiderate. Modalità di miglioramento : Esecuzione di attività, ad occhi chiusi, segmentarie e di precisione (ad esempio portare l’indice della mano destra a toccare la punta del naso); Esperienze motorie segmentarie basate sul contrasto tra CONTRAZIONE e DECONTRAZIONE muscolare; Esperienze motorie globali basate sul contrasto tra STATICITA’ e DINAMICITA’ (tempi di reazione discriminante su compiti reattivi opposti, situazioni di equilibrio statico in contrasto a equilibrio dinamico, spinte alternate a trazioni); Attività, esercizi e giochi di mira e precisione.
Lancio della pallina da tennis Lanciare la palla verso il muro riprendendola con la mano di lancio. Riprendendo con altra mano. Variando la distanza dal muro. Lasciandola rimbalzare prima a terra. Lanciare la pallina su un bersaglio disegnato sul muro. Utilizzare i piedi piuttosto che le mani. Lanciare la pallina insieme ad un compagno (variando come sopra i compiti motori). Il gioco delle freccette Utilizzare dei cerchi a terra posti a diverse distanza e saltarvi dentro (anche in questo caso variando i compiti motori). Il gioco del torello (che coinvolgerà anche altre capacità). Pallavolo Sacco pieno, sacco vuoto
Giochi Tradizionali Palla prigioniera (avvelenata) Corsa con i sacchi Saltare la corda Tiro alla fune Bocce o bowling con semplici attrezzi
Capacità di equilibrio Può essere definita come capacità di mantenere il corpo in equilibrio; oppure di conservare o ripristinare questa condizione durante e dopo spostamenti ampi e rapidi . Vengono distinti due aspetti di questa capacità: L'abilità nel mantenere l'equilibrio in posizione statica, o nei movimenti molto lenti (equilibrio statico). Quella di mantenere e ripristinare l'equilibrio durante e dopo cambiamenti di posizione ampi e rapidi che tendono a squilibrare il corpo (equilibrio dinamico) Equilibrio statico L'equilibrio statico si basa sull'elaborazione dei segnali degli analizzatori: vestibolare, cinestesico, tattile ed ottico (quelli vestibolari comunque hanno minore rilevanza rispetto alle azioni dinamiche). Equilibrio dinamico Per gli spostamenti ampi e rapidi (equilibrio dinamico), specie nei giri del corpo, sono invece le informazioni vestibolari a prendere il sopravvento. Esse partono dall'apparato otolitico (canali semicircolari) che registra le accelerazioni lineari e angolari.
Capacità di equilibrio Modalità di miglioramento Riduzione della base di appoggio attuabile in due modi: a. Delle parti del corpo che appoggiano; b. Della superficie su cui il corpo appoggia. Instabilità della base di appoggio; Elevazione della base di appoggio; Variazione volontaria nell’allineamento dei segmenti corporei; Preclusione dell’uso della vista; Feedback sonori; Combinazione di tutti questi fattori. Questi approcci favoriscono la componente statica
Camminare su una riga a terra Camminare indietro sulla stessa riga Camminare lateralmente Eseguire dei saltelli su di un piede Eseguire dei saltelli in diverse direzioni Gli stessi esercizi su una trave Utilizzare delle superfici instabili (tappetino, oggetti gommati, pedane basculanti, ecc.) Utilizzare posizioni quadrupediche Esercizi ad occhi chiusi Utilizzare degli stimoli sonori Eseguire i vari esercizi di equilibrio sia in posizione statiche che in situazioni complesse. Questi approcci favoriscono la componente dinamica
Giochi tradizionali Un, due, tre stella I 4 cantoni Statuine Musicali Palla prigioniera Corsa con i sacchi Mosca Cieca Tiro alla fune
Capacità di orientamento Capacità di determinare e variare la posizione ed i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad un campo di azione definito (spazio), oppure in relazione al compagno, l'avversario ecc... Esempio: nel pattinaggio è necessario saper riprendere la giusta direzione dopo aver eseguito più rotazioni su se stessi. Modalità di miglioramento: - Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti spazio-temporali semplici. - Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti spazio-temporali complessi: a. Distanza b. Durata c. Velocità d. Traiettoria
Utilizzare dei circuiti Prevedere cambi di direzione Utilizzare stimoli sonori Utilizzare stimoli visivi Utilizzare anche stimoli tattili dove possibile Utilizzare oggetti esterni (ad esempio lanciare una palla con il bambino girato di schiena ed appena vede la palla deve decidere la direzione da prendere, utile anche per la capacità di reazione). Approcciare anche con giochi strutturati di situazione
Giochi tradizionali I 4 cantoni Torello Palla prigioniera Mosca Cieca Strega tocca colore Acchiapparello Corsa con staffette
Capacità di ritmo Capacità di cogliere un ritmo imposto dall'esterno e di riprodurlo nel movimento ( ritmo oggettivo ); nonché di realizzare i movimenti secondo un andamento ritmico interiorizzato ( ritmo soggettivo ). In questa capacità rientra il tempismo esecutivo che è l'abilità di fare le cose nel momento adatto e nello spazio giusto. Si tratta di trasformare in azioni motorie i ritmi forniti per via acustica, spesso musicale, come accade ad esempio nel Pattinaggio o nella Ginnastica. Il ritmo dipende dalla capacità di differenziare gli interventi muscolari. Nel movimento, il "ritmo" si manifesta come ordine cronologico della dinamica muscolare (di come viene erogata la forza) ed esprime il decorso spazio-tempo del suo svolgimento. Quando non vi è ritmo esterno, esso dipende dal modello di movimento che l'allievo riesce ad interiorizzare Modalità di miglioramento: Presa di coscienza e riproduzione dei ritmi del proprio corpo; Scoperta, ascolto e riproduzione di cadenze esterne (orologio, metronomo, tamburello); Associazione del movimento a cadenze differenti per velocità, durata e periodicità; Scoperta e riproduzione della struttura ritmica dei gesti e delle forme di motricità più conosciute (traslocazioni, passi, successioni); Apprendimento o consolidamento di movimenti attraverso il ritmo; Libera espressività corporea di un brano musicale.
Utilizzare dei suoni, della musica o gesti capaci di scandire un tempo Prevedere delle cadenze fisse e variabili Prevedere delle risposte motorie in momenti ben specifici Modifiche graduali nel ritmo di esecuzione di determinati movimenti Modifiche nell’ampiezza dei gesti motori Giochi tradizionali Un, due, tre stella Statuine Musicali Torello Imitare gli animali Saltare la corda
Capacità di reazione Capacità di programmare ed eseguire rapidamente azioni motorie adeguate e di breve durata in risposta ad un segnale; è il presupposto indispensabile per reagire, al momento più opportuno e rapidamente, ad uno stimolo esterno o interno. Tempo di reazione Misura l’intervallo che va dalla presentazione dello stimolo alla prima reazione osservabile del movimento, collegato con lo stimolo stesso e può essere scomposto in tre fasi: centrale-cognitiva efferenza di risposta periferico-motoria Tempo di movimento E’ dato dall’intervallo misurato dall’inizio del primo movimento osservabile fino alla completa esecuzione.
Modalità di miglioramento: può essere indiretta o diretta. Indiretta Miglioramento del grado di automatizzazione del movimento. Diretta Allenamento sui tempi di reazione semplici basato su stimoli visivi, uditivi e tattili; Allenamento sui tempi di reazione discriminanti con numero di alternative stimolo-risposta progressivamente crescente; Allenamento sui tempi di reazione di scelta con situazioni di imprevedibilità progressivamente crescenti; Allenamento con tempo di intervallo tra gli stimoli progressivamente decrescenti; Allenamento di situazione. Capacità di reazione
Giochi Tradizionali Gioco del fazzoletto Palla Prigioniera Un, due, tre stella Sacco vuoto, sacco pieno Strega comanda colore
Capacità di trasformazione Capacità di adattare il programma dell'azione durante lo svolgimento in base alle variazioni della situazione percepite o previste, oppure di continuare l'azione stessa in maniera totalmente diversa. Esempio: nel calcio eseguire il gesto tecnico quando il pallone viene deviato o il fondo diventa improvvisamente sdrucciolevole. Modalità di miglioramento Andature con variazioni di orientamento e di direzione; Andature ed esercizi con variazioni di ritmo, durata e velocità; Esercizi ed andature con variazioni nella combinazione dei movimenti parziali; Esercitazioni e traslocazioni su terreni variati (salite, discese, terreno accidentato, con ostacoli o piccoli fossi da superare); Esercizi e combinazioni di acrobatica; Trasformazioni e passaggi senza interruzioni da uno schema motorio all’altro; Giochi motori e sportivi di situazione.
Fantasia motoria È la capacità di risolvere un problema motorio o una situazione immediata, utilizzando schemi motori nuovi e non convenzionali. E’ il frutto dell’integrazione tra le capacità coordinative generali e speciali precedentemente analizzate.
E’ chiaro che non sarà possibile allenare tutte queste capacità in maniera isolata, e che andranno ad integrarsi con le capacità condizionali , di cui parleremo a breve. Tra i mezzi più utilizzati per sviluppare queste capacità in età evolutiva possiamo avere Palline Travi Bacchette Cerchi Nastro adesivo (Disegnare un percorso) Un muro Suoni Video Utilizzare dei circuiti Ricorrere a situazioni di agonismo (punteggi, tempo, partite) Ricorrere ad espedienti di natura psicologica (divertimento, motivazione, attesa, premio)