l’impresa di qualche anno. Nel frattempo, si era rivolto ai sovrani del Portogallo, un navigatore
genovese, Cristoforo Colombo, il quale dichiarò di voler raggiungere l’oriente circumnavigando la
Terra verso occidente. Dinanzi a tale ardito intento, la corte portoghese si mostrò piuttosto scettica,
tanto è vero che Colombo preferì poi rivolgersi alla monarchia spagnola, che conferì al navigatore
genovese tutti i mezzi necessari per la sua spedizione. In tal modo, il 3 agosto 1492, tre velieri,
ovvero due caravelle e una nave più grande, la Santa Maria, presero il largo dal piccolo porto
atlantico di Palos. Dopo una sosta di un mese alle Canarie, la flotta puntò dritta verso ponente, e la
mattina del 12 ottobre 1492, una terra si delineò tra le brume dell’orizzonte. Era con ogni
probabilità l’attuale isola di Watling, nelle Bahamas battezzata da Colombo San Salvador. Il
navigatore genovese era convinto di essere giunto nelle propaggini dell’Asia e di aver così
dimostrato la validità della propria teoria. Il 14 marzo 1493 Colombo fece un trionfale ritorno a
Palos, portando con sé alcuni <<indiani>>, pappagalli e un po’ d’oro ottenuto dagli indigeni,
abbastanza per convincere la regina Isabella del valore della scoperta e per indurla a finanziare una
seconda spedizione, ma il secondo viaggio di Colombo produsse solo un carico di schiavi e accuse
di malgoverno contro l’ammiraglio. L’eco della scoperta di Colombo stimolò immediatamente
nuove iniziative, quali le due spedizioni del veneziano Giovanni Caboto, nel 1497-98, a Terranova
per conto della corona inglese, e la ricognizione di quasi tutta la costa atlantica dell’America
meridionale compiuta dal fiorentino Amerigo Vespucci, al servizio prima della Spagna, nel 1499-
1500, poi del Portogallo, nel 1501-02. Proprio Vespucci fu trai primi a comprendere che non si
trattava dell’Asia, ma di un nuovo continente, che in suo onore sarà chiamato America. Un’altra
importante conseguenza sorta dopo il primo viaggio di Colombo fu la disputa insorta tra Spagna e
Portogallo circa l’appartenenza dei territori scoperti. A tal proposito, Giovanni II stipulò con la
corte spagnola il trattato di Tordesillas, il 7 giugno 1494, in virtù del quale la linea divisoria tra
l’area portoghese e quella spagnola fu fissata 370 leghe a ovest dell’isola di Capo Verde, il che
renderà possibile al Portogallo rivendicare la proprietà del Brasile, scoperto da Cabral nel 1500.
Proprio la rivalità con la Spagna indusse il Portogallo ad affrettare i preparativi per una spedizione
nelle Indie orientali, il cui comando venne affidato a Vasco da Gama, il quale risalì la costa
orientale dell’Africa fino a Malindi. Successivamente, nei primi anni del nuovo secolo, l’obiettivo
principale perseguito dai navigatori fu quello di trovare un passaggio che permettesse di andare
oltre l’America e di trovare finalmente la rotta marittima per l’Asia. A tal proposito, il 10 agosto
1519, salpò da Siviglia Ferdinando Magellano, un portoghese postosi al servizio della corona
spagnola, che il 21 ottobre dell’anno seguente trovò in fondo alla Patagonia uno stretto che porta
attualmente il suo nome. Magellano affrontò poi con sole tre navi la traversata
del Pacifico, e dopo oltre tre mesi di navigazione sbarcò nelle Filippine e ne prese possesso in nome
del re di Spagna. Perito Magellano in uno scontro con gli indigeni, il comando della spedizione fu
assunto da Sebastiano del Cano, il quale, con circa venti uomini, riuscì a raggiungere le coste
spagnole nel settembre 1522, dopo aver circumnavigato l’Africa.
SPEZIE E CANNONI: L’IMPERO MARITTIMO DEI PORTOGHESI
Tra le conquiste portoghesi, quella del Brasile rimase in un primo tempo priva di risultati
economici. Tutti gli sforzi del Portogallo furono concentrati nello sfruttamento a fini commerciali
della via marittima verso le Indie orientali scoperta alla fine del Quattrocento. Un tentativo di
bloccare l’espansione portoghese fu compiuto dal sovrano mamelucco dell’Egitto, la compagine
territoriale più danneggiata sul piano mercantile, che venne però stroncato con la grande vittoria
della flotta portoghese a Diu nel febbraio 1509. Nei decenni successivi, ai territori controllati dal
Portogallo si aggiunsero anche le nuove conquiste dell’isola di Ceylon e delle Molucche. Tuttavia, i
portoghesi non riuscirono mai a impadronirsi di Aden e a chiudere il Mar Rosso, la tradizionale via
marittima di approvvigionamento delle spezie per il Levante e l’Europa, cosicchè , le spezie e gli