Erwin Rommel

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About This Presentation

La biografia di uno dei feldmarescialli più importanti della seconda guerra mondiale, conosciuto anche come Wüstenfuchs (la Volpe del Deserto). Non tutti conoscono il suo passato durante la Grande Guerra e il libro che pubblicò "Fanterie grieft an" (fanteria all'attacco)


Slide Content

Nato a Heidenheim, Germania il 15 novembre
1891

Il padre di Erwin Rommel era un insegnante
Sua madre era la figlia di un presidente del Wurttemberg.
Aveva tre fratelli: Manfred morto giovanissimo, Karl e
Gerhard ed una sorella, Helene.
La moglie di Rommel da bambina (a sinistra) Rommel e la moglie

A 14 anni, lui e un amico, costruirono un aliante in
scala. Durante l’infanzia considerò l’opzione di
diventare un ingegnere.
A causa di suo padre, si dovette arruolare nel
124esimo Württemberg Infantry Regiment come
ufficiale cadetto nel 1910. Scuola per cadetti a
Danzica laurea nel 1911.
Tenente nel 1912.
Mentre frequentava la scuola per cadetti, incontrò
la sua futura moglie che sposò nel 1916 durante una
licenza.
Il loro unico figlio, Manfred, nacque nel 1928.

Erwin Rommel combatté in Francia, Romania, ed
Italia con il Württemberg Mountain Battalion degli
Alpenkorps.
Guadagnò: la Croce di Ferro, di Prima e Seconda
Classe, e la medaglia Pour le Merite.

Nel 1918 Rommel rimase senza professione e
senza soldi. Si rassegnò all'abbandono della
carriera militare ma, venne notato dal Generale
Ritter Von Epp, che lo inserì nei 4.000 ufficiali atti
a costituire il nuovo esercito tedesco.
Furono anni tranquilli per Rommel.

Nel primo dopoguerra fu comandante di reggimento ed
istruttore alla Scuola di Fanteria di Dresda e all'Accademia
di Guerra di Potsdam.
Infanterie greift an (Fanteria all'attacco), divenne uno dei
principali libri di testo dopo essere pubblicato nel 1937.
Nel 1938, il Colonnello Rommel venne nominato
comandante dell'Accademia di Guerra di Wiener
Neustadt.
Venne trasferito dopo poco tempo, e posto al comando del
battaglione di protezione personale di Adolf Hitler. Venne
nuovamente promosso il 22 agosto a Generale di
divisione.

Nel 1940 gli venne affidato il comando della 7. Panzer-
Division, per il Fall Gelb. I tedeschi sfondarono nella
Francia del nord aggirando la Linea Maginot. Indussero i
francesi alla loro resa pochi mesi dopo.
Al termine di quell'operazione in Francia, Rommel venne
nominato da Hitler comandante delle truppe tedesche in
Africa. Venne inviato in Libia nel febbraio del 1941 in
aiuto delle truppe italiane, formando così il
Deutsches Afrika Korps.
In Africa Rommel conquistò definitivamente la sua grande
fama di comandante e l'appellativo di "volpe del deserto".

Rommel a Parigi nel 1940
Spese la maggior parte del 1941 riorganizzando le truppe. Una prima
offensiva tedesca spinse le forze britanniche fuori dalla Libia, ma si fermò
a Tobruk.
A novembre gli inglesi attaccarono ancora, e dopo aver prosciugato le
riserve dell'Afrika Korps, Rommel si ritirò al confine tra Tripolitania e
la Cirenaica. A gennaio Rommel riprese l'iniziativa e a fine maggio cominciò
la Battaglia di Gazala.
L'offensiva italo-tedesca finì per fermarsi ad El Alamein.
Rientrato temporaneamente in patria, Rommel ottenne il grado di
Feldmaresciallo e chiese più volte l'invio di nuove truppe, senza risultati.
Gli inglesi, al contrario, avevano provveduto ad un notevolissimo
rafforzamento delle loro truppe in Egitto.
Il bastone da
Feldmaresciallo
Rommel in barca
in Francia nel
1940

La Prima battaglia di El Alamein venne persa da Rommel.
Rommel cercò ancora di penetrare le linee nemiche
durante la Battaglia di Alam Halfa, ma venne fermato
definitivamente dal Tenente Generale Montgomery.
Col crescere delle difficoltà del supporto logistico,
incapace di ottenere una maggiore disponibilità di risorse,
Rommel non potè più tenere la posizione di El Alamein.
Nonostante ciò, occorse la Seconda battaglia di El Alamein
per costringere le sue truppe alla ritirata fino in Tunisia.

Rommel affrontò le truppe americane nella battaglia del
passo di Kasserine dove ottenne alcuni notevoli successi e
inflisse pesanti perdite alle forze nemiche; tuttavia dovette
ripiegare sulle posizioni di partenza.
Rivolgendosi ancora una volta a fronteggiare le forze
britanniche, sul vecchio confine difensivo francese
della linea del Mareth, Rommel poté solo ritardare
l'inevitabile. Lasciò l'Africa dopo essersi ammalato, e gli
uomini al suo comando dopo alcuni mesi dovettero
arrendersi.

Nell’autunno del 1943 si trasferì per motivi di
lavoro per circa tre mesi in Italia nella Villa dei
Cedri sul Lago di Garda. Fu in questo periodo di
depressione che scoprì cosa accadeva veramente
agli ebrei che venivano deportati nei campi di
concentramento. Iniziò a frequentare ufficiali che,
come il Colonnello Von Straufenberg, tentavano di
assassinare il Führer.
La villa che ospitò numerosi
ufficiali nazisti

Quando le sorti della guerra si rivolsero contro la Germania, Hitler
pose Rommel al comando del Gruppo d'armate B. Dopo le esperienze
raccolte in Africa, Rommel concluse che ogni movimento offensivo
sarebbe stato impossibile a causa della supremazia aerea alleata.
Riteneva che le forze dei panzer dovessero essere tenute il più vicino
possibile al fronte, in modo che non dovessero partire da lontano al
momento dell'invasione per poterla fermare sulle spiagge. Gerd von
Rundstedt sentiva che non c'era modo di fermare l'invasione vicino
alle spiagge. Quando gli venne chiesto di scegliere un piano, Hitler li
posizionò a metà strada. Il piano di Rommel quasi riuscì a dare
comunque i suoi frutti.

Il 17 luglio 1944 la sua autovettura venne mitragliata da
un aeroplano Spitfire avente contrassegni britannici e Rommel
dovette essere ricoverato: riportò una frattura al cranio, due alla
tempia, una allo zigomo, una lesione all'occhio sinistro. Negli archivi
della RAF non esiste però alcun rapporto che riferisca la data del 17
luglio e a quell'ora il mitragliamento di un'automobile isolata nei
dintorni di Livorat. Alcuni storici affermano che quell'attacco venne
effettuato dalla Luftwaffe sotto ordine diretto di Hitler in risposta a
presunte trattative di pace intrattenute da Rommel
con Montgomery ed Eisenhower.
L’auto di
Rommel
distrutta
Uno Spitfire

Rommel era rispettato dagli inglesi (anche da Montgomery, Churchill e
Patton) grazie al suo rispetto per i nemici. Più di una volta graziò
personalmente dei prigionieri di guerra, ebrei e non, anche se rischiava
di essere accusato di atti di insubordinazione.
Fu l’unico generale tedesco ad essere citato nel parlamento inglese da
Churchill.
Era rispettato anche dai prigionieri di guerra che fece perché li trattava
come se fossero i suoi uomini. Alcuni soldati inglesi affermarono che
avrebbero addirittura dato la loro vita per lui!
Rommel è stato, anche, uno dei promotori della, da lui definita, «Krieg
ohne Hasse» cioè, la «guerra senza odio».
PAROLA DI….
CHURCHLL
«Abbiamo di fronte un avversario
abile e coraggioso e, se posso
dirlo nonostante le miserie
della guerra, un grande
Generale.» (Nel Parlamento inglese
parlando di Rommel)

Venne sospettattato di aver preso parte
all’operazione Valchiria.
Fu in disaccordo Hitler in molte occasioni.
PAROLA DI:
ROMMEL
«Il sudore salva il sangue, il
sangue salva la vita, il cervello le
salva entrambe.»

MORTE
Erwin Rommel morì il 14 ottobre
1944.
Hitler gli offrì due opzioni:
1.Prendere del cianuro;
2.Subire un processo con la
conseguenza che la sua famiglia ed
i suoi collaboratori l’avrebbero
probabilmente seguito al patibolo e
tutti i suoi meriti sarebbero
scomparsi.
Prese il cianuro.

Claus Schenk von
Stauffenberg (Schloss
Jettingen, Baviera, 1907-
Berlino 1944), partecipò alla
Seconda guerra mondiale in
Africa settentrionale. Fu tra i
più decisi oppositori di Hitler
nell’ambiente militare e uno
degli organizzatori
dell’attentato al Führer il 20
luglio 1944.
Fallito l’attentato, fu arrestato
e fucilato.
PAROLA DI…
VON STAUFFENBERG
«È tempo ormai di fare
qualcosa. Ma chi esita ad
agire deve aver chiaro in
coscienza che passerà alla
storia come traditore; e se
omette del tutto di agire,
sarebbe un traditore di fronte
alla propria coscienza.»
«Dobbiamo dimostrare al
mondo, che non eravamo tutti
come lui!»

Sir Bernard Law Montgomery, 1° visconte
Montgomery di Alamein (Kennington, Londra, 17
novembre 1887 – Alton, 24 marzo 1976), fu un
generale britannico.
Ebbe un ruolo cruciale nella controffensiva
in nord Africa contro le forze italo-tedesche che
segnò una svolta decisiva delle sorti della seconda
guerra mondiale nel teatro Mediterraneo e, più
tardi, fu tra i protagonisti del conflitto in Italia e
in Europa.

Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Woodstock, 30
novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965) fu
un politico, storico e giornalista britannico.
Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno
Unito durante la Seconda guerra mondiale, fu anche un noto
statista, oratore e stratega. Nel 1953 vinse il Premio Nobel per la
Letteratura.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Churchill fu
nominato Primo Lord dell'Ammiragliato. Successivamente, in
seguito alle dimissioni di Neville Chamberlain, divenne Primo
Ministro e guidò la Gran Bretagna alla vittoria contro le Potenze
dell'Asse. Alla sua morte la Regina, gli concesse gli onori
del funerale di Stato.

George Smith Patton (San Gabriel, 11
novembre 1885 – Heidelberg, 21 dicembre 1945) fu
un generale statunitense durante la seconda guerra mondiale,
grande esperto nell'impiego dei mezzi corazzati.
Dotato di una solida personalità, determinato e risoluto
dimostrò grande capacità di comando e notevole preparazione
strategica durante la campagna di Sicilia e soprattutto
sul fronte occidentale nel 1944-45. La sua risolutezza e la sua
determinazione gli valsero il soprannome di «Generale
d'acciaio".
Una colt S.A.A.

FONTI
http://gi.grolier.com
www.achtungpanzer.com
http://www.findagrave.com
http://www.eyewitnesstohistory.com
http://www.dailymail.co.uk
http://www.poesieracconti.it/
http://www.frasicelebri.it/
http://www.historynet.com
https://www.jewishvirtuallibrary.org
http://aforismi.meglio.it
http://www.history.com