Dal latino “patior” = io soffro.
Dal greco “pàthos” = infermità di corpo o
d’animo.
“patheía”, che corrisponde a
“pazzia” (v. patire)
Pazzo = privo di ragione, di senno.
Folle = Leggero
d’ingegno, che si
perde in vani pensieri,
discorsi ed atti.
Insano = Che non ha sana
la mente, ma non l’ha
perduta.
Matto = Tra
“pazzo” e “folle”.
Leggerezza di
mente che spinge
ad atti strani,
spesso ridicoli.
Mentecatto =
Lesione di
mente meno
grave ma
abituale.
Delirante =
Fenomeno
transitorio di
qualche grave
malattia.
Furioso = Arriva a
compiere atti violenti e
qualifica il sommo
grado di delirio e di
pazzia.
Maniaco =
Pazzo per un
determinato
oggetto.
Forsennato =
Fuori di senno ma
che non ha
ancora perduto il
lume della
ragione.
Demente = Voce
legale tecnica.
Dal latino “matus” o “mattus” = ubriaco.
Dal greco “mataios” = vano, stolto, demente.
Matto = pazzo, stolto, bizzarro o nel senso
di malato, stanco, spossato.
Erasmo da Rotterdam, “Elogio della follia”.
Follia funesta : Nutre gli
istinti peggiori, portatore
di azioni delittuose, con il
loro
Carico di temibili rimorsi.
Follia benefica :
Sviando la mente da
una piatta aderenza
alla realtà, libera
l’animo
dall’oppressione e
procura un piacere
inesauribile.
Ariosto, “Orlando furioso”.
Perdita della natura umana. La
pazzia è l’unico sentimento che
non lascia mai la Terra perché
tutti gli uomini la possiedono: chi
per amore, chi per smania di
potere e ricchezza, chi per altre
irragionevoli passioni.
W. Shakespeare, Amleto.
La follia del principe di Danimarca è falsa e vera
allo stesso tempo: messinscena simulata per
smascherare il complotto dello zio, è segno
dello squilibrio generato dalla consapevolezza
dell’ambiguità e dell’assurdità della realtà.
Miguel de Cervantes, Don Chisciotte.
Don Chisciotte è matto solo nel senso più
superficiale del termine: il suo comportamento
è anomalo e ossessivo unicamente per
quanto riguarda il mondo cavalleresco e il tema del cavaliere
errante, in tutti gli altri argomenti dimostra di avere
un’intelligenza chiara e senza preconcetti”.
Pazzo solo agli
occhi degli altri.
Torquato Tasso.
A seguito di una scenata nei confronti del duca di
Ferrara, le intemperanze del poeta, manifestazioni di
una profonda lacerazione interiore e frutto di situazioni
esasperate, vennero considerate alla stregua di pazzia
furiosa e al paziente vennero inflitte tutte le sofferenze a
cui sono sottoposti gli alienati: segregazione, privazioni,
catene e terapie invasive.