Il tema del viaggio nella letteratura italiana

AngelaPorcarelli1 34 views 26 slides Sep 09, 2025
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Il viaggio, ulisse


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IL TEMA DEL VIAGGIO NELLA LETTERATURA ITALIANA

LA TOMBA DEL TUFFATORE 5th century BC l'unica testimonianza di pittura greca figurativa .  

Il significato archetipo del viaggio Metafora della vita Abbandono del luogo natale /Perdita delle certezze 2) Il viaggio /prove da superare 3) Nostos/il ritorno alla terra natale / autorealizzazione IL VIAGGIO DELL’EROE Letteratura antica viaggio per mare o terre straniere Catabasi ( viaggio nell’oltretomba ) Letteratura moderna e contemporanea Sovvertimento del topos del viaggio dell’eroe Il viaggio come perdita e ricerca Il viaggio interiore

Il movimento Il viaggio , come parte del viaggio della vita, scandisce un tempo altro rispetto alla consuetudine in cui viviamo . Non è solo esperienza spaziale quella di visitare altri luoghi , ma anche temporale . Il ricordo ; il sogno Così ora capisco coloro che viaggiano , capisco gli eterni erranti , i nomadi , i gitani : vivono ancora di più dei sedentari , dilatano il tempo, ingannano la morte   Vincenzo Consolo  in  Retablo . La scienza antropologica pone il tema del viaggio a fondamento della stessa natura umana . Nomadi , migranti , turisti , esploratori o viaggiatori in senso stretto, siamo sempre stati attratti dall’alterità , dall’ignoto .  Fatti non foste a viver come bruti , ma per seguir virtute e canoscenza  

Aspetti dell'antropologia greca Concezione agonistica dell'esistenza   Propensione a leggere e rielaborare la realtà in forma di racconto (mythos)  NOSTOS = viaggio di ritorno in patria ( Odisseo )  Procedimento narrativo della peripeteia ( peripezia , mutamento imprevisto della situazione presente ( pericolo , conflitto morale), avventura , eventi straordinari ) La peripezia è il motore dell'azione . 

ulisse Disponibilità dell'eroe  verso le esperienze estreme della vita Audacia e aggressiva spericolatezza Resistenza, pazienza Circolarità del viaggio ma mutamento di identità NOSTOS = implica nostalgeia (nostalgia), il desiderio sofferto di tornare , la voglia di casa, per ritrovare finalmente le proprie cose ma soprattutto se stesso . 

Chi viaggia è sempre randagio , uno straniero , un ospite ; dorme in stanze che , dopo di lui , albergano sconosciuti , non possiede il guanciale su cui posa il capo né il tetto che lo ripara . E così comprende che non si può mai possedere veramente una casa, uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo ma solo sostarvi , per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine . Non per nulla il viaggio è anzitutto un ritorno e insegna ad abitare più liberamente la propria casa. Claudio Magris , La repubblica , 10 maggio 2003 CHI VIAGGIA È RANDAGIO

Nel viaggio , ignoti fra gente ignota , si impara in senso forte a essere Nessuno , si capisce concretamente di essere Nessuno . Proprio questo permette , in un luogo amato divenuto quasi fisicamente una parte o un prolungamento della propria persona, di dire, echeggiando don Chisciotte : qui io so chi sono . Claudio Magris , L’infinito viaggiare . IGNOTI FRA GENTE IGNOTA

LE STAZIONI SI SOMIGLIANO TUTTE “Le stazioni si somigliano tutte ; poco importa se le luci non riescono a rischiarare più in là del loro alone sbavato , tanto questo è un ambiente che tu conosci a memoria , con l’odore di treno che resta anche dopo che tutti i treni sono partiti , l’odore speciale delle stazioni dopo che è partito l’ultimo treno . Le luci della stazione e le frasi che stai leggendo sembra abbiano il compito di dissolvere più che di indicare le cose affioranti da un velo di buio e di nebbia . Io sono sbarcato in questa stazione stasera per la prima volta in vita mia e già mi sembra di averci passato una vita, entrando e uscendo da questo bar, passando dall’odore della pensilina all’odore di segatura bagnata dei gabinetti , tutto mescolato in un unico odore che è quello dell’attesa , l’odore delle cabine telefoniche quando non resta che recuperare gettoni perché il numero chiamato non dà segno di vita.” ITALO CALVINO, Se una notte d’inverno un viaggiatore

GIROVAGO La poesia " Girovago " è stata scritta da Giuseppe Ungaretti , porta l'indicazione "Campo di Mailly maggio 1918" e fa parte della raccolta   L'allegria , nella sezione intitolata Girovago .

Commento di ungaretti « Girovago . Questa poesia composta in Francia dov'ero stato trasferito con il mio reggimento , insiste sull'emozione che provo quando ho coscienza di non appartenere a un particolare luogo o tempo. Indica anche un altro dei miei temi , quello dell'innocenza , della quale l'uomo invano cerca traccia in sé o negli altri sulla terra.» (da Vita d’un uomo pagina 526).

ULISSE: IL PROTOTIPO DEL VIAGGIATORE

ILIADE ILIADE (IV sec aC ) – ODISSEA (VI sec. aC ): Entrambi patrimonio della cultura occidentale. Scritti nel metro della poesia antica, l’esametro , sono stati attribuiti a Omero . L’Iliade , poema di Ilio ( Troia ) narra le vicende dell’assedio di Troia ( avvenuto intorno al XII sec. a.C. ) a causa del ratto di Elena (in realtà legato alle rotte commerciali o all’interesse per nuove colonie ). L’ Odiessea narra le avventure di Ulisse e il suo viaggio di ritorno da Troia a Itaca .

Sandro Botticelli, “Il giudizio di Paride”, tempera su tela, 1485-1488, Fondazione Giorgio Cini, Venezia L’Iliade  di  Omero  è un poema epico che racconta la storia della   conquista della città di Troia  da parte dei greci , gli   achei .  La vicenda ha inizio sull’Olimpo , il monte sacro della mitologia greca dove dimoravano gli dei . Eris , dea della discordia , non viene invitata alle  nozze fra Peleo e Teti . Per ripicca , il giorno del banchetto si presenta con una mela d’oro , il cosiddetto   pomo della discordia , destinato alla “ più bella ”: sorge così una disputa fra   Afrodite , dea dell’amore ,  Hera , sposa di Zeus, e  Atena , dea della saggezza e della guerra . Le tre dee stabiliscono che sia   Paride , uno dei figli del re di Troia, a dover scegliere la più bella fra le dee. Paride sceglie Afrodite , che come ricompensa fa in modo che Elena, moglie del re di Sparta, Menelao, si innamori di lui : Paride rapisce Elena e la porta con sé .

IL CAVALLO DI TROIA Menelao organizza una spedizione contro Troia per vendicare il rapimento della moglie ,  Ulisse permette ai Greci di vincere la guerra e mettere a fuoco la città di Troia grazie all’inganno del cavallo di legno. L’episodio del Cavallo di Troia è forse il più conosciuto degli inganni di Ulisse. Il cavallo di legno, nascondeva al suo interno guerrieri achei , era quindi una macchina da guerra , pensata e realizzata per espugnare la città di Troia, dopo ben dieci anni di assedio . I Troiani pensando che il cavallo fosse un dono dei greci che si erano ritirati e avevano abbandonato l’isola , lo portano dentro le mura della città permettendo ai greci di penetrare le mura.

L'inganno del cavallo di Troia viene  citato per la prima volta nell’Odissea  di Omero, ma la narrazione più celebre e dettagliata è quella di Virgilio nell’Eneide . Il piano di Ulisse prevedeva che un gruppo scelto di guerrieri greci si nascondesse all’interno del cavallo. Un soldato greco,  Sinone , si finse disertore e convinse i Troiani che il cavallo era un dono sacro e che, se portato dentro le mura, avrebbe reso la città inespugnabile.

Anatolia  Regione peninsulare dell’Asia occidentale comprendente gran parte dell’odierna Turchia . 

ODISSEA

Proemio iliade Proemio dell'Iliade di Vincenzo Monti Testo Cantami o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei , molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi , e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò ( così di Giove l’alto disegno s’adempìa ), da quando primamente disgiunse aspra contesa Il re de’ prodi Atride e il divo Achille. Iliade , Libro I, traduzione di Vincenzo Monti Parafrasi Raccontami o dea , dell'ira fatale di Achille figlio di Peleo , che portò ai greci moltissime morti , e trascinò molte anime generose di eroi nell'Aldilà prematuramente , e abbandonò le loro salme come orribile pasto di cani e uccelli ( così si compiva la volontà celeste di Giove ), dal primo momento in cui un forte litigio divise il re dei greci Agamennone figlio di Atreo e il divino Achille.

Proemio odissea   Narrami , o Musa, l'uomo dall'agile mente che a lungo andò vagando , poi che cadde Troia , la forte città , e di molte genti vide le terre e conobbe la natura dell'anima , e molti dolori patì nel suo cuore lungo le vie del mare, lottando per tornare in patria coi compagni . Ma per loro follia (come simili a fanciulli !),  non li poté sottrarre alla morte ,  poi che mangiarono i buoi del Sole, figlio del cielo ,  che tolse loro il tempo del ritorno . Questo narrami , o dea , figlia di Zeus, e comincia di dove tu vuoi . ( Odissea , libro I, vv. 1-12, trad. di S. Quasimodo, Mondadori, Milano, 1951) Parafrasi O Musa, narrami dell'uomo dotato di un mente vivace e sveglia [ dell'uomo dotato di intelligenza ] che a lungo [ben dieci anni !] andò vagando , dopo che la forte città di Troia cadde [ dopo la distruzione di Troia ], e che vide [ visitò ] le terre di molti popoli , conobbe le caratteristiche dell'animo umano , e che lungo le vie del mare [ correndo sul mare, cioè navigando ] soffrì nel suo cuore molti dolori lottando per tornare nella sua patria [ Itaca ] in salvo insieme con i suoi compagni . Ma non potésottrarli alla morte a causa di una loro scelta irresponsabile , simile a quella di un fanciullo , cioè aver mangiato i buoi sacri al dio Sole [Elios], figlio del titano Iperione ,  il quale [ cioè Elios] fece in modo che non potessero ritornare in patria [ cioè li fece morire ]. Narrami di queste vicende , o dea figlia di Zeus [Calliope], e inizia pure dal punto che vuoi .

ILIADE, Parafrasi Raccontami o dea , dell'ira fatale di Achille figlio di Peleo , che portò ai greci moltissime morti , e trascinò molte anime generose di eroi nell'Aldilà prematuramente , e abbandonò le loro salme come orribile pasto di cani e uccelli ( così si compiva la volontà celeste di Giove ), dal primo momento in cui un forte litigio divise il re dei greci Agamennone figlio di Atreo e il divino Achille. ODISSEA, Parafrasi O Musa, narrami dell'uomo dotato di una mente vivace e sveglia [ dell'uomo dotato di intelligenza ] che a lungo [ben dieci anni!] andò vagando , dopo che la forte città di Troia cadde [dopo la distruzione di Troia ], e che vide [ visitò ] le terre di molti popoli , conobbe le caratteristiche dell'animo umano , e che lungo le vie del mare [ correndo sul mare, cioè navigando ] soffrì nel suo cuore molti dolori lottando per tornare nella sua patria [ Itaca ] in salvo insieme con i suoi compagni . Ma non poté sottrarli alla morte a causa di una loro scelta irresponsabile , simile a quella di un fanciullo , cioè aver mangiato i buoi sacri al dio Sole [Elios], figlio del titano Iperione ,  il quale [ cioè Elios] fece in modo che non potessero ritornare in patria [ cioè li fece morire ]. Narrami di queste vicende , o dea figlia di Zeus [Calliope], e inizia pure dal punto che vuoi .

Libro V: gli dèi inviano   Ermes   presso l’isola di Calipso , dove Odisseo è bloccato e impossibilitato a tornare ; sollecitata da Ermes , Calipso lascia che Odisseo parta su una zattera da lui costruita ; ma Poseidone lo costringe al naufragio , e l’eroe approda semivivo sulla terra dei Feàci . Libro VI: dopo l’incontro con la figlia del re, Nausìcaa , Odisseo è condotta alla reggia e viene rifocillato . Libro VII: Odisseo è introdotto alla presenza del re Alcìnoo , a cui tace la sua identità , benché l’ospitalità offertagli sia ampia e generosa ; Libro VIII: Odisseo si intrattiene ancora presso i Feaci , e ha occasione di mostrare la sua abilità nei giochi atletici cui viene sfidato ; al canto dell’aedo ( cantore / poeta ) Demòdoco , che rievoca i fatti di Troia , l’eroe non riesce a trattenere il pianto ; Alcinoo gli chiede la sua identità . Libro IX: Odisseo si presenta , e ha inizio , nello stupore generale , il racconto in  flashback   delle sue peregrinazioni : i Cìconi , i mangiatori di loto ( Lotòfagi ), i Ciclopi e l’avventura presso l’antro di Polifemo .

È una terra aspra , ma è buona nutrice di giovani : io non credo che potrò mai vederne una più dolce. Calipso , divina tra le Dee, voleva trattenermi lì , nelle sue grotte profonde , sperando che divenissi suo marito ;  anche Circe, la maga di Eea , mi tratteneva nella sua grande casa, sperando che divenissi suo marito : non riuscirono a convincere il mio cuore in petto . Niente è più dolce della patria e della famiglia per chi è in terra straniera , lontano dai familiari ,  anche se si trova in una casa ricca e bella . E ora ti racconterò anche del doloroso ritorno ODISSEA Libro Nono Ma il tuo animo si volge altrove , tu ora mi chiedi delle mie tristi sventure , perché io soffra e pianga ancora di più . Quale dovrò narrarti per prima, quale per ultima? Molte sono le sventure che mi hanno mandato gli Dei celesti . Ma ora innanzi tutto vi dirò il mio nome , perché anche voi lo sappiate ; sfuggito al giorno fatale e spietato , che io possa essere vostro ospite , anche se la mia casa è lontana . Io sono Odisseo figlio di Laerte : ben noto a tutti gli uomini per la mia astuzia , la mia fama giunge sino al cielo .  La mia patria è Itaca , facile a scorgersi ; c’è un bel monte che spicca , ricco di foreste : il Nerito ; intorno ci sono molte isole , vicinissime tra di loro : Dulichio , Same e Zacinto boscosa . Itaca appare bassa sul mare ed è la più lontana di tutte , sta verso occidente : le altre sono esposte verso l’aurora o il sole.  

L’episodio dei ciclopi https://www.youtube.com/watch?v=AheO9L0cRSk&ab_channel=BeniCulturalieLegalit%C3%A0 https://www.youtube.com/watch?v=FZfUuSkPGB4&ab_channel=AngeloMascherpa