Inventario illustrato della montagna

ippocampoedizioni 182 views 6 slides May 18, 2017
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About This Presentation

La collana Inventario illustrato si arricchisce di un nuovo prezioso volume e ci porta nel cuore della montagna per scoprirne la fauna e la flora, dai mammiferi più noti (come lo stambecco, l’orso bruno o la marmotta), agli uccelli più conosciuti come l’aquila reale ad altri insoliti animali c...


Slide Content

Lo stambecco delle Alpi
Capra ibex
Classe: MAMMIFERI
Lo stambecco è un erbivoro ruminante
che bruca ramoscelli di arbusti, erbe e foglie.
Vive in branco in alta montagna, tra alpeggi
e ghiacciai, ma talvolta lo si scorge anche a valle.
Più lunghe nel maschio che nella femmina,
le corna sono ricurve e permanenti in entrambi.
Le due dita indipendenti e la parte molle
degli zoccoli (la suola), come i due speroni
all’estremità del tallone, gli permettono
di aderire perfettamente alla roccia.
Lo stambecco, invece, mal si adatta
alla neve: per evitarla, deve compiere
grandi ed estenuanti spostamenti.
Durante l’inverno, si accontenta
di muschi e licheni che trova
in bassa montagna.
Il camoscio alpino
Rupicapra rupicapra
Classe: MAMMIFERI
Con l’agilità che lo contraddistingue, il camoscio
si arrampica sulle pareti scoscese delle foreste montane.
L’interno dei suoi zoccoli è morbido e aderisce ai terreni
scivolosi e accidentati. Uniti da una membrana, sulla
neve gli zoccoli fungono da « racchette ». Le corna
del camoscio hanno una forma uncinata e misurano, sia
nel maschio che nella femmina, tra i 15 e i 20 centimetri.
Il camoscio vive in montagna tutto l’anno, e il suo
regime alimentare si adegua alle risorse stagionali:
in estate si nutre di erbe e di fiori e quando arriva
l’inverno si mette alla ricerca di licheni, muschi
e ramoscelli, raschiando la neve per trovare cortecce
e vegetali, come il timo.
Fino all’età di un anno, il capretto di stambecco
non presenta corna,
ragion per cui da lontano
non è possibile riconoscerne
il sesso.
Come le capre, il camoscio appartiene alla sottofamiglia
dei caprini. A capo del branco
è spesso l’individuo più vecchio,
ovvero una femmina diventata sterile.
I piccoli sono chiamati « capretti ».
Seppur ghiotto di sale, il camoscio
beve pochissimo, accontentandosi
talvolta della rugiada.
Un capretto
fig. 2
fig. 1
tavola 1 tavola 2mammiferi mammiferi

Il lupo grigio comune
Canis lupus lupus
Classe: MAMMIFERI
Il lupo grigio comune può vivere fino a 3000 metri
di altitudine, ma ne discende per cacciare le sue prede,
per lo più caprioli, cervi, camosci, stambecchi, pecore,
ma anche tassi, volpi e carogne. Il mantello, abitualmente
grigio, può essere bianco, nero, o addirittura rosso.
Per sopravvivere nel territorio che ha eletto a proprio
habitat questo canide vive in branco. Le sue robuste zampe
e una vista eccellente anche al buio gli permettono di percorrere
di notte fino a 60 chilometri. La coppia dominante lupo-lupa,
che guida il branco, è generalmente fedele.
Diffuso in tutti i continenti, in Europa il lupo grigio
era diventato una specie rara, perché braccato e cacciato
dall’uomo, ma ultimamente sta a poco a poco ripopolando
le zone di montagna.
La volpe rossa
Vulpes vulpes
Classe: MAMMIFERI
Questo agile animale dalla silhouette snella e slanciata si adatta a ogni habitat, ragion per cui la sua popolazione
è consistente. La volpe, che predilige le aree montuose,
sviluppa un pelame più lungo delle altre per proteggersi
dal freddo. Onnivora, attiva giorno e notte, « raspa »
il terreno, poi salta fino a un metro d’altezza prima
di piombare sulla preda, topi o conigli, che andrà
a gustarsi in un posto sicuro. In montagna la volpe
attacca le marmotte, ma non disdegna le carcasse
di animali morti. Quando il cibo scarseggia preferisce
vivere solitaria, altrimenti vive in coppia, delimitando
il proprio territorio in modo olfattivo, soprattutto
con l’urina.
Il lupacchiotto
è il cucciolo del lupo
e della lupa.
Il volpacchiotto – preda
dell’aquila reale e del gufo
reale – è grigio azzurro.
fig. 2
fig. 2
fig. 1
fig. 1
tavola 3 tavola 4mammiferi mammiferi

Queste due razze di mucche (Bos taurus)
sono presenti in Italia come in Francia.
In montagna le si alleva principalmente
per il loro latte, con il quale si fanno
ottimi formaggi d’alpe. Tra fine maggio
e metà giugno la mandria sale in alta
montagna, all’alpeggio, per pascolare
nelle verdi praterie d’alta quota ricche
di erbe profumate; poi, verso metà
settembre, ridiscenderà di nuovo a valle.
La mucca tarantasia
o tarina
Razza tarantasia o tarina
Classe: MAMMIFERI
La tarantasia è una mucca da latte dal mantello
fulvo, a suo agio nei terreni accidentati e in grado di
tollerare variazioni di temperatura. Piuttosto minuta,
è un’ottima camminatrice grazie alle sue unghie nere
e dure. Ha corna disposte a lira e dalla punta nera.
A maggio, le mandrie sono condotte nei prati di
media altitudine, le « montagnole », mentre a giugno
vengono portate all’alpeggio (1500-2500 metri).
La mucca che ha partorito un piccolo ha latte
per un anno e per utilizzarlo (nella produzione della
toma e dell’emmental) il vitello è allontanato dalla
madre. Dopo un anno, la mucca viene inseminata
per partorire di nuovo e produrre altro latte.
Un vitello
Razza Abondance
Classe: MAMMIFERI
La razza Abondance sfoggia un mantello rosso mogano, mentre il ventre, l’estremità delle zampe e della coda
sono bianchi come la testa… eccetto gli « occhiali ».
Questa razza si adatta facilmente ai bruschi sbalzi
di temperatura e alle lunghe marce in alta montagna.
La lattazione di una mucca inizia con la nascita del vitello
e dura di solito un anno.
tavola 5 tavola 6mammiferi mammiferi

L’ermellino
Mustela erminea
Classe: MAMMIFERI
Questo mustelide è talmente piccolo
che non supera i 260 grammi di peso;
la sua pelliccia nera in estate (fig. 1)
e bianca d’inverno (fig. 2) gli permette
di sfuggire più facilmente ai predatori.
La punta della coda è nera in ogni
stagione (diversamente dalla donnola
che non presenta macchie nere sulla
punta della sua coda). In montagna,
l’ermellino predilige ghiacciai e morene,
ma è facile incontrarlo anche a valle.
La donnola europea
Mustela nivalis
Classe: MAMMIFERI
Parente stretta dell’ermellino, come indica il suo
nome latino, la donnola è un piccolo carnivoro
(il maschio misura al massimo 27 centimetri,
coda compresa). Gli esemplari europei sfoggiano
pelo scuro e ventre bianco a ogni stagione, con
una macchia bruna sulla guancia. La donnola si adatta
a ogni habitat e sulle Alpi può vivere fino a 3000 metri
di altitudine. Con le sue zampette corte e il bel musetto
affusolato riesce a introfularsi nelle tane più strette
per acciuffare le sue prede – topi e arvicole, ma anche
serpenti e uccelli di piccola taglia. In montagna
i suoi maggiori predatori sono la volpe e la civetta.
L’ermellino in inverno
L’ermellino in estate
fig. 2
fig. 1
tavola 7 tavola 8mammiferi mammiferi

Il tasso comune
Meles meles
Classe: MAMMIFERI
Cugino della donnola, il tasso si distingue per la sua
stazza: può arrivare a pesare 20 chili! Il suo pelo è grigio,
la testa è bianca con larghe strisce nere sui lati e attorno
agli occhi. Quando corre, si appoggia sull’intera
pianta del piede. Con le sue unghie robuste scava tane
per nascondersi durante il giorno, ma quando arriva
l’inverno preferisce andare in letargo, risvegliandosi
comunque di frequente. Il tasso è un cacciatore notturno.
Ama i terreni boscosi; lo si scorge in alta montagna,
ma anche in pianura.
L’orso bruno
Ursus arctos
Classe: MAMMIFERI
Questo abitante delle foreste montane
è un onnivoro notturno. Durante i mesi
più freddi va in letargo in una grotta
o in un crepaccio, risvegliandosi ogni tanto.
Pesa fino a 700 chili e in posizione eretta
può raggiungere i 3 metri. Il cucciolo è una
preda prelibata per i lupi, ma per fortuna
mamma orsa lo veglia amorevolmente.
In Europa, dove è stato reintrodotto,
se ne contano circa 14  000 esemplari.
fig. 2
fig. 1
tavola 9 tavola 10mammiferi mammiferi

La lepre variabile
Lepus timidus
Classe: MAMMIFERI
In Europa questo mammifero frequenta tutti
gli habitat alpini: boschi, ghiaioni, crinali,
ghiacciai e morene. Grazie alla sua taglia minuta,
al corpo tarchiato e alle orecchie piccole, la lepre
limita le perdite di calore corporeo, e sulla neve
fresca, le larghe zampe posteriori si trasformano
in provvidenziali racchette. A partire dal mese
di novembre la sua livrea grigia diventa bianca.
La marmotta
delle Alpi
Marmota marmota
La marmotta vive sul piano alpino della
montagna, godendosi la frescura delle tane
dove va in letargo fino a sei mesi all’anno.
Per avvertire i propri simili di un pericolo
imminente – come l’arrivo di un’aquila reale –
si alza e fischia.
All’età di due mesi,
il cucciolo della
marmotta esce
dalla tana dov’è nato.
fig. 2
fig. 1
Classe: MAMMIFERI
tavola 11 tavola 12mammiferi mammiferi
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