L ’ A G G R E S S IVITA ’
In tutti i paesi del mondo poi la criminalità è ben lontana dall’essere stata
debellata e spesso si manifesta in forme aggressive.
Numerossissimi sono: i delitti contro l’incolumità della persona che non
portano la vittima alla morte,
cioè i casi di percosse, lesioni personali, risse, minacce, ecc;
i sequestri di persona;
le violenze carnali e gli stupri; le denunce per ingiurie e diffamazioni.
L’aggressività non si ritrova solo nelle guerre,
nei disordini e nei delitti,
ma si annida anche in ambiti di vita che solitamente
associamo all’armonia,
al benessere, all’educazione, agli affetti e all’amore.
Numerosi sono i maltrattamenti nell’ambito famigliare,
e gli enti addetti alla salvaguardia
dei membri più deboli delle famiglie, come il “Telefono Azzurro”,
suggeriscono che ciò che perviene a loro consiste solamente nella punta dell’icerbeg.
Il tema dell’aggressività, infatti, nelle scienze psicologiche e sociali si presenta estremamente vasto.
L’aggressività è un tema di grande rilievo sociale, pedagogico e
politico.
La nostra civiltà è massicciamente segnata da fatti aggressivi.
Nel mondo continuano a verificarsi guerre. Da oltre
cinquant’anni non si hanno grandi conflitti mondiali,
ma, specie nei paesi meno avanzati e in via di sviluppo, si
registra un pullulare di focolai bellici.
Ad esempio, negli ultimi anni, abbiamo assistito al conflitto tra
repubbliche dell’ex Iugoslavia,
alle tensioni continue e agli scontri tra Israele e Palestina,
alle lotte separatiste dello Yemen del Sud verso lo Yemen del
Nord,
alla guerra civile in Ruanda e in Mozambico, per citare solo i
casi più noti.
Anche nei paesi avanzati sono comuni azioni terroristiche,
rivolte, disordini a sfondo politico, religioso e sociale.