La «creazione di valore condiviso» Il concetto di «creazione di valore condiviso» è stato coniato dall’economista Michael Porter nel 2011 e si riferisce alla possibilità di creare valore per l’impresa e per i suoi stakeholders attraverso la produzione di un beneficio per la società e l’ambiente. L’obiettivo dell’impresa è la creazione di valore con la finalità di perdurare nel tempo. L’impresa mira a creare valore non solo per gli azionisti ma per tutti gli stakeholders .
La catena del valore di Porter E’ un modello di analisi teorizzato da Michael Porter nel 1985. La catena del valore classifica le attività in base al contributo che danno alla gestione dell’impresa. Nel modello le attività vengono suddivise in due categorie principali: le attività primarie e le attività di supporto . A loro volta le attività primarie vengono suddivise in 5 sottocategorie e le attività di supporto in 4 sottocategorie.
La catena del valore di Porter
Il margine Obiettivo dell’azienda è creare un margine ovvero i ricavi devono essere maggiori dei costi. Il margine viene inteso come la differenza tra i ricavi e i costi ottenuti mediante l’azione congiunta delle attività primarie e di quelle di supporto. Il modello della «catena del valore» analizza in che misura le singole attività contribuiscono ai ricavi e ai costi aziendali.
La finalità della catena del valore La finalità della catena del valore è creare un valore dell’impresa che perduri nel tempo. Questo valore è determinato dal contributo di ogni singola attività ai ricavi e ai costi. Il fine è individuare in quale attività occorre intervenire per ridurre i costi e quale attività rappresenta invece la fonte che garantisce un vantaggio competitivo. Il fine ultimo dell’impresa è la creazione di valore non solo per l’impresa stessa ma anche per il cliente finale.