disperata. Prevedeva ottimamente Cornwallis, che quando quei di
fuori avessero piantate le batterie sopra la seconda circonvallazione,
e con queste fulminato la piazza, non vi poteva più essere speranza
alcuna di poter resistere. Le artiglierie sue erano la maggior parte o
imboccate, o rotte, o senza carretti, i fossi scassati, le mura
intronate, e quasi tutte le difese levate. Era egli a tanto bassamento
condotto, che perduto l'uso delle artiglierie più grosse, appena che
potesse dar segno di difesa col trarre degli obici, e di alcune più
piccole bombarde. Oltre di ciò stavano i confederati apparecchiando
certe batterie per trarre in arcata, e non si aveva dentro alcun riparo
contro le offese delle palle di rimbalzo. In questo stato di cose, affine
di ritardare, per quanto fosse in poter suo, il compimento delle
batterie nemiche sulla seconda circonvallazione, si risolvette il
capitano britannico a fare una sortita per farvi tutto quel guasto che
potesse. Non credendo però, neanco con questo spediente, potere
sbrigarsi dal pericolo in cui si trovava, nè prolungar le difese lungo
spazio, scrisse a Clinton, che, essendo esposto ogni ora ad un
assalto dentro fortificazioni rovinate, in una Terra poco atta alle
difese, e con un presidio infievolito dalle ferite e dalle malattie, la
condizione della Fortezza era molto incerta, e non portava il pregio,
che l'armata, e le genti della Nuova-Jork si mettessero a qualche
sbaraglio per soccorrerlo. Salivano gl'Inglesi dalla Terra la notte dei
sedici sotto la condotta del colonnello Abercrombie, ed ingannati i
nemici coll'aver dato voce, che fossero Americani, s'impadronirono di
due batterie della seconda circonvallazione, una francese, e l'altra
americana. Non pochi de' Francesi, che le difendevano, rimasero
uccisi. Inchiodarono undeci pezzi di grosse artiglierie, e maggior
male avrebbero fatto, se non che il visconte di Noailles, spintosi
avanti prestamente, gli rincacciò, e rimesse dentro. Questa sortita
riuscì del tutto inutile agli assediati, poichè per l'industria dei
Francesi e le opere furono in breve tempo rassettate, e le artiglierie
schiodate. Ora tutti i cannoni della piazza erano spenti; solo gli
assediati briccolavano ad ora ad ora nel campo degli assedianti
qualche bomba, ma ciò con poco frutto, e già veniva loro meno la
provvisione delle bombe. Erano i soldati assai diradati, perduti
d'animo, rifiniti dalle fatiche. Niuna speranza rimaneva di difesa; un