Salviano nei suoi libri del governo di Dio. Contuttociò non fu pigra la
misericordia dell'Altissimo a recar sollievo alle tribulazioni della
provincia ispana, coll'ispirare in quest'anno pensieri di pace a que'
Barbari. Conoscendo essi in fine ch'era meglio il darsi alla coltura
delle campagne che vivere di rapina, si accordarono con que' pochi
abitanti del paese, a' quali era riuscito di salvarsi dalle loro spade e
dal furor della fame [Isidorus, in Chron. Goth.]. I Vandali, re de' quali era
Gonderico, e gli Svevi con Ermerico re loro, occuparono la Galizia, in
cui si comprendeva allora la Castiglia vecchia; gli Alani presero la
Lusitania, oggidì il Portogallo, e la provincia di Cartagena, ed altri
Vandali, chiamati Silengi, la Betica, dove è Siviglia: essendosi poi
creduto che l'Andaluzia d'oggidì prendesse il nome da costoro, e sia
corrotto quel nome da Vandalicia. Sicchè la Spagna tarragonese è da
credere che tuttavia stesse salda nella divozione e fedeltà verso il
romano imperio. In questi tempi ancora non andarono esenti da
gravi flagelli l'Egitto, la Palestina, la Soria e la Fenicia per le
incursioni de' Saraceni, o sia degli Arabi, attestandolo san Girolamo
[Hieronymus, in Epist. ad Marcellio.]. Dopo avere il generale d'Onorio,
Costanzo conte, nelle Gallie sbrigato l'affare di Geronzio, si pose
anch'egli all'assedio di Arles, entro la qual città era tuttavia inchiuso
il tiranno Costantino. Costui per la speranza de' soccorsi che
aspettava dai popoli oltrarenani, si sostenne per ben quattro mesi;
quando eccoti in fatti avvicinarsi questo soccorso condotto da
Edobico generale d'esso Costantino, e con tali forze, che fu in
pensiero il generale d'Onorio di ritirarsi in Italia. La necessità il
costrinse a fermarsi, perchè Edobico era giunto non molto lungi, e
potea troppo incomodarlo nella ritirata. Prese dunque risoluzione di
venire ad una giornata campale, e passato il Rodano, accortamente
si postò colla fanteria per ricevere in fronte i nemici, e comandò che
Ulfila, altro generale, si mettesse colla cavalleria in un'imboscata, per
assalirli alla coda. Così fu fatto, e lo stratagemma con tanta felicità
riuscì, che l'esercito nemico atterrito si mise in fuga, con restarne
assaissimi estinti sul campo, e molt'altri, impetrato quartiere,
rimasero prigionieri. Edobico, generale di queste truppe, mercè delle
buone gambe del suo cavallo si mise in salvo, e ricoverossi in casa di
certo Ecdicio, obbligato a lui per molti benefizii, e però creduto suo