L'innocenza poi ha in sè stessa un incanto di semplicità così vero,
una dolcezza di vita e di costume sì schietta, che l'anima più severa
e restia non può a meno di sentirne la bellezza, di donarle grazia,
amicizia, o se non altro, di dimostrarle rispetto. Egli è ciò che v'ha in
terra di più celeste!
Ma anch'essa, questa virtù tutta sorriso e fiducia, è fuggitiva e
pellegrina nel mondo. Dapprima il cielo, il sole, la bella natura, la
contentezza dell'oggi e del dimani, tutto è per lei. Essa cerca
l'amore, senza invidia e senza sospetto; è felice, e ha bisogno che gli
altri sieno felici con essa. — È il fanciullo, il quale non conosce che
suo padre e sua madre, e ama chiunque folleggi con lui e gli
compiaccia; i suoi pensieri son lieti, come una fresca corona di rose
sulla sua testa infantile.
Se non che, troppo presto il pianto domanda il suo diritto, e l'alba
della vita dura per poco. Dice un filosofo, che l'uomo è sì grande,
che la sua grandezza appare anche in ciò, ch'egli si conosce misero.
Così, quand'esso sente il peso de' suoi dolori, trova in sè medesimo
una forza novella: la speranza. Questa gli dona la consolazione
dell'amicizia, la dolcezza dell'amore; ed egli, incapace di sprezzar sè
medesimo, sente pur sempre d'esser capace del bene. Allora l'amore
solleva il cuore, consiglia la fede, suscita la volontà; e così tutti i
nostri giorni fossero come quelli in cui veramente amiamo!
Ma il cammino della vita è difficile. Il potere degli avvenimenti,
dell'opinione, del costume crea nell'uomo, per dir così, una seconda
natura; e questa, il più delle volte, soggioga la prima. Onde i più
fortunati son coloro che, senza fallire la via, toccano alla meta, e che
hanno saviezza abbastanza per vivere in pace con sè stessi, o
coraggio abbastanza per soffrire.
E anch'essa, la debole creatura che solo nacque per amare o per
piangere, anch'essa, che vide morirsi d'intorno i più bei fiori della
vita, conserva nel cuore un tesoro, la sua rassegnazione e la sua
fede. L'angustia del dubbio, il languore dell'abbandono logorano la
sua fragile esistenza; pure essa sostiene le prove della sventura, che
son lunghe e dolorose, perchè la sventura è fedele. Ella è sola