contro la santa sede, il 14 settembre del 1557, comperò la pace al
prezzo delle più umilianti condizioni. Per altro si vendicò dei Caraffa,
che Paolo IV, loro zio, aveva arricchiti colle spoglie della casa
Colonna, e ch'egli sagrificò negli ultimi anni della sua vita,
conoscendo d'essere stato da loro ingannato
[212].
A Paolo IV, morto il 18 d'agosto del 1559, successe Pio IV, fratello del
marchese di Marignano della casa de' Medici di Milano. Comincia con
lui la serie di que' pontefici, che gli storici ortodossi lodano senza
restrizione; Pio V, che gli successe il 17 di gennajo del 1560, e
Gregorio XIII, che fu creato il 13 di maggio del 1572, avevano
press'a poco lo stesso carattere. Tutti tre d'altro non parvero
occupati che della cura di combattere e di sopprimere l'eresia:
affatto rinunciando ad ogni disputa per istabilire l'indipendenza della
santa sede, ad ogni gelosia verso la corte di Spagna, intimamente si
collegarono con un monarca, che col suo zelo per l'inquisizione, per
l'uccisione de' Giudei di Arragona, dei Musulmani di Granata, de'
protestanti dei Paesi Bassi, che colle sue continue guerre contro i
Calvinisti di Francia, gl'Inglesi ed i Turchi, mostravasi il più
affezionato figliuolo della chiesa. I papi più non pensarono a fare la
guerra pel temporale interesse de' loro stati o delle loro famiglie, ma
largamente contribuirono coi tesori e coi soldati della chiesa alle
imprese del duca d'Alba ne' Paesi Bassi, al sostentamento della lega
di Francia ed alle guerre coi Musulmani. Sotto questi tre papi si
videro di nuovo le legioni romane in riva alla Senna ed al Reno,
mentre altre guerreggiavano contro i Turchi sulle sponde del
Danubio e sulle coste di Cipro e dell'Asia Minore: e Marc'Antonio
Colonna, generale delle galere pontificie, ebbe una parte essenziale
alla vittoria di Lepanto, ottenuta il 7 ottobre del 1571, da don
Giovanni d'Austria sopra i Musulmani
[213].
In mezzo a questa serie di papi egualmente onorati per la decenza
de' loro costumi, per la sincerità del loro zelo religioso, e per la non
curanza de' loro personali interessi, Sisto V, successore di Gregorio
XIII, che regnò dal 24 aprile del 1585 fino al 20 agosto del 1590, si
distingue pel vigore del suo carattere, per le sue grandiose imprese,
per la magnificenza de' monumenti con cui abbellì Roma, e per le