Il nome Pampinea è senhal di una delle sette donne dell’<<allegra brigata>> del Decameron. Viene chiamata da Boccaccio in questo modo, per il significato stesso della parola che significa “la rigogliosa”. È proprio questo l’aggettivo perfetto per descrivere Pampinea, la cui funzione all’interno del Decameron è fondamentale: infatti, sarà proprio il suo personaggio a dare inizio all’intera vicenda. Chi è Pampinea?
Pampinea era la più grande tra le donne della brigata e, esattamente come tutte le altre, era nobile, bella,onesta, ragionevole e sola con una gran voglia di dare una svolta alla sua vita che, a causa della peste, sembrava irrimediabilmente segnata. Mostrando tutte le sue capacità retoriche, tuttavia, ella tenne nella chiesa di Santa Maria Novella, un discorso dinanzi alle altre donne sollecitandole a ragionare su quello che avrebbero potuto fare per sfuggire alla morte. La risposta sembrò subito chiara: abbandonare Firenze per ritirarsi nel contado dove avrebbero trascorso le loro giornate all’insegna del divertimento sano e regolato.
Pampinea, la cui famiglia era ormai stata sterminata dalla peste, non voleva diventare come il resto della sua società, ormai marchiata dalla tristezza e dalla perdita del senso civile e dei rapporti sociali. Pampinea rappresenta “la vita” di questa vicenda colei che, con la sua forza d’animo, con la sua intraprendenza e voglia di vivere, riesce a persuadere gli animi delle sue compagne e dei suoi compagni. Sarà proprio per questo suo carattere forte e per la sua saggezza che verrà eletta regina della prima giornata.