1. Le radici storiche – Gli ebrei tra Palestina e Israele
•Il popolo ebraico ha origini antichissime nella regione storica della Palestina, dove visse sin dall’antichità. Dopo la
distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 d.C., gli ebrei furono dispersi in tutto il
mondo (diaspora).
•Alla fine del XIX secolo, nacque il movimento sionista, guidato da Theodor Herzl, con l’obiettivo di creare una
patria per il popolo ebraico in Palestina. Con la Dichiarazione Balfour del 1917, il Regno Unito si impegnò a
sostenere questa causa durante il periodo del Mandato britannico.
•Dopo l'Olocausto ebraico (Shoah), la comunità internazionale sostenne maggiormente la causa sionista. Nel 1948
nacque ufficialmente lo Stato di Israele, con conseguenze storiche e geopolitiche oggi molto rilevanti.
*Shoah = catastrofe. Intende il genocidio degli ebrei europei (termine più preciso e rispettoso secondo la sensibilità
ebraica).
*Olocausto = bruciato internamente. Intende il genocidio nazista in senso ampio, che include anche rom, disabili,
oppositori politici, ecc.
2. La storia dei ghetti e il ghetto di Varsavia
•Il termine “ghetto” nasce a Venezia nel 1516, ma la segregazione degli ebrei in quartieri separati era diffusa in tutta
Europa sin dal Medioevo. I ghetti erano spesso sovraffollati e soggetti a restrizioni economiche.
•Durante la Seconda guerra mondiale, i nazisti ripresero e radicalizzarono il concetto di ghetto, rinchiudendo milioni di
ebrei in spazi ristretti e degradati. Il più noto fu il Ghetto di Varsavia, istituito nel 1940. Circa 400.000 ebrei furono
costretti a vivere in condizioni disumane in un’area di soli 3,4 km². Fame, malattie e violenza portarono alla morte di
decine di migliaia di persone.
•Nel 1943, gli abitanti insorsero contro la deportazione verso i campi di sterminio. La rivolta del Ghetto di Varsavia
rappresenta uno dei più importanti atti di resistenza ebraica durante la Shoah.
3: Campi di concentramento, lavoro e sterminio
Il regime nazista costruì una rete di campi destinati a diverse funzioni:
•Campi di concentramento: destinati alla detenzione di oppositori politici, prigionieri di guerra, ebrei e altri gruppi
perseguitati. Esempi: Dachau (1933) e Bergen-Belsen.
•Campi di lavoro forzato: dove i prigionieri venivano sfruttati per la produzione industriale, spesso per aziende
tedesche. Esempi: Mauthausen, Buchenwald.
•Campi di sterminio: strutture create unicamente per l’eliminazione sistematica degli ebrei e di altri gruppi. Esempi:
Auschwitz-Birkenau, Treblinka, Sobibór, Belzec.
Molti campi erano ibridi, combinando più funzioni. Auschwitz, ad esempio, univa lavoro forzato, esperimenti medici e
sterminio.
Cosa accadeva nei campi: l’industria dello sterminio
•I deportati arrivavano nei campi nazisti tramite treni merci, stipati in vagoni senza cibo né acqua. All’arrivo, le SS
effettuavano le “selezioni”: il più delle volte i bambini, gli anziani e gli inabili al lavoro venivano mandati direttamente
nelle camere a gas.
•Chi era ritenuto idoneo veniva impiegato come manodopera schiava in condizioni disumane.
•Molti campi collaboravano con grandi aziende tedesche, tra cui IG Farben (chimica), Krupp (acciaio), Siemens. I
deportati lavoravano alla produzione bellica o industriale, spesso fino alla morte.
•L’uccisione dei deportati avveniva con gas Zyklon B all’interno della camera a gas e successivamente i corpi venivano
cremati nei forni crematori. Alcuni prigionieri inoltre furono vittime di esperimenti medici crudeli, in particolare ad
Auschwitz con Josef Mengele.
•Mengele si guadagnò il soprannome di “Angelo della Morte” per le sue selezioni dei deportati all'arrivo, decidendo chi
sarebbe stato immediatamente ucciso e chi invece avrebbe subito esperimenti medici.
•Tra i suoi “studi" ci furono:
•esperimenti sui gemelli, per cercare di comprendere i meccanismi dell’ereditarietà genetica (in linea con l’ideologia
razzista del regime).
•Iniezioni di sostanze chimiche, amputazioni senza anestesia, e tentativi di cambiare il colore degli occhi tramite
iniezioni nell’iride.
•Esperimenti sui nanismi, deformità fisiche e malattie congenite.
•Dopo la guerra fuggì in Sud America grazie a una rete di ex-nazisti.
•Visse sotto falso nome in Argentina, Paraguay e Brasile.
•Morì annegato nel 1979 in Brasile, mentre nuotava, ma fu identificato solo nel 1985 tramite test del DNA.
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Dopo la fine della Seconda guerra mondiale le potenze vincitrici — Stati Uniti, Unione Sovietica, Regno Unito e Francia
— decisero che i principali responsabili del regime nazista dovevano essere giudicati per i crimini commessi.
Era un evento senza precedenti nella storia: per la prima volta si costituiva un tribunale internazionale per
processare capi politici e militari di uno Stato sovrano per:
Crimini di guerra
Crimini contro la pace
Crimini contro l’umanità
4. La condanna dei crimini nazisti
Il Tribunale Militare Internazionale (TMI)
Istituito nell’agosto 1945 con l’Accordo di Londra, firmato dalle quattro potenze alleate.
Sede scelta: Norimberga, in Germania (simbolo del potere nazista, ma non distrutta dai bombardamenti).
Ogni potenza fornì:
-Un giudice titolare.
-Un giudice supplente.
-Una squadra di accusa.
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Gli imputati
25 alti dirigenti del regime nazista vennero imputati, tra cui:
-Hermann Göring – comandante della Luftwaffe.
-Rudolf Hess – vice di Hitler.
-Joachim von Ribbentrop – ministro degli Esteri.
-Albert Speer – ministro degli Armamenti.
-Wilhelm Keitel – capo dell’alto comando militare.
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❌ Alcuni non vennero processati perché:
Adolf Hitler, Joseph Goebbels e Heinrich Himmler si erano suicidati prima della cattura.
Robert Ley si suicidò durante il processo.
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Le accuse
Le principali categorie di reato:
Crimini contro la pace: pianificazione e avvio di guerre di aggressione.
Crimini di guerra: violazioni delle leggi e consuetudini di guerra (esecuzioni sommarie, deportazioni, distruzione di
città).
Crimini contro l’umanità: genocidio, sterminio, persecuzioni, schiavitù, deportazioni di civili. Cospirazione per
commettere gli altri crimini.
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Svolgimento del processo
Durata: novembre 1945 – ottobre 1946
Si tennero 218 giorni di udienze, con oltre 240 testimoni e migliaia di documenti.
I procuratori presentarono prove dirette: filmati dei campi di concentramento, ordini firmati, testimonianze di
sopravvissuti.
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Le sentenze
Il 1º ottobre 1946, il tribunale pronunciò le sentenze:
12 condanne a morte per impiccagione, tra cui Göring (che però si suicidò la notte prima).
3 ergastoli
4 pene detentive di 10–20 anni
3 assoluzioni
*Importanza storica
•Punti innovativi:
È la prima volta che si stabilisce che i crimini di Stato non restano impuniti.
È il primo tribunale internazionale per crimini contro l’umanità.
Si afferma la responsabilità penale individuale anche per leader e alti funzionari, non solo per chi esegue ordini.
Il principio “Stavo solo eseguendo ordini” non è una giustificazione sufficiente.
•Critiche ricevute:
Giustizia dei vincitori? Le potenze alleate non furono mai processate per eventuali crimini (es. bombe atomiche,
bombardamenti su civili).
Alcuni imputati minori furono assolti o ricevettero pene leggere.
L’eredità di Norimberga
Ha ispirato la creazione di tribunali penali internazionali successivi:
Ex Jugoslavia (1993)
Ruanda (1994)
Corte Penale Internazionale (CPI), fondata nel 2002
Ha creato una base giuridica e morale per la protezione dei diritti umani nel diritto internazionale.
COLLEGAMENTO DIRITTO PER L’ESAME ↑