pontefice, e dichiarato Alessandro Pico duca della Mirandola mastro
di campo generale delle sue armi in Candia, quanto mai potè operò
per sottrarre quella città dall'imminente rischio di cadere nelle unghie
turchesche. Fu creduto che i Veneziani, siccome quelli che tenevano
sempre un ministro senza carattere presso il primo visire Acmet per
trattare di pace, avrebbono potuto ottenerla con buone condizioni,
cedendo la città di Candia, e ritenendo la metà dell'isola; ma
dall'aspetto di tanti soccorsi isperanziti non seppero essi indursi a
conchiuderla. Per tutto il verno e per la primavera continuarono i
Turchi con incessante furore a sempre più avanzare i loro lavori sotto
Candia, contrastando però loro i valorosi cristiani ogni palmo di
terreno con vicendevole spargimento di sangue. Tante e tali furono
le memorabili azioni di guerra, e sopra tutto di questo arrabbiato
assedio, che han servito d'argomento a più libri di storie.
Nel dì 16 di giugno pervenne a Candia la flotta franzese
composta di tredici galee, quattordici vascelli, quattro navi
incendiarie e cinquanta legni minori. Trovarono i Franzesi in un
miserabile stato quella città, prese dai Turchi tutte le fortificazioni
esteriori, formate breccie, e il tutto in manifesto pericolo di peggio.
Per la discordia facilmente vanno a monte le più belle imprese. I
bellicosi comandanti ed uffiziali franzesi (ancorchè fossero di
contrario sentimento i generali veneti Morosino Mombrun, o sia il
signore di Santo Andrea) non vollero perdere tempo a fare una
vigorosa sortita. Eseguirono essi questo disegno, uscendo dalla
piazza nella notte precedente al dì 25 del suddetto mese di giugno,
e, al primo spuntar dell'alba, con incredibile ardore si spinsero contra
le nimiche trincee, superandone l'una e poi l'altra. Tal terrore entrò
ne' Musulmani, che, rovesciati di qua e di là, non tennero il piè
fermo; e già arrivato il grosso dei Franzesi alle batterie nemiche,
apparenza v'era d'una illustre vittoria; quando, accesosi
improvvisamente il fuoco in due barili di polve, levò di vita trenta
d'essi. Bastò questo perchè tutti gli altri, credendo minati quei siti,
presi da panico terrore, dissero: Volta; e per quanto si sforzassero gli
uffiziali per ritenerli, tutto fu indarno. Allora i Turchi, ripigliato
coraggio, scagliatisi loro addosso, gl'inseguirono sino alle porte della