combattere, non più per la fortuna delle armi, ma per scemar la
vergogna. In tutto quel giorno, Re Caêlo Albeêío aveva così alternati
e meschiati gli uffici e le parti di capitano e di fantaccino, che
parecchi de' suoi Ajutanti erangli morti dallato; nè però consentì mai
di ritrarsi a luoghi men minacciati. Poi, quando in sul calare del sole
riconobbe la battaglia perduta, e tornare inutili le prodezze del Duca
di Genova per rivocare al conflitto gli stanchi e scorati, inutile ogni
uso ch'egli stesso faceva per ciò dell'autorità regia ed ogni efficacia
d'esempio, cesse riluttante al suo fato, ed a lentissimi passi e
confusi, nulla badando ai projetti che ognora più spesseggiavano,
faceasi prossimo alla città; quando gli giunsero avvisi certi degli
sforzamenti e delle rapine che là entro e fuori si commettevano dai
soldati suoi proprj. Allora, quel grande infelice, rotto il silenzio e
l'esterior calma che in tanto disastro sapea pur mantenere, sclamò,
con profondo trambasciamento del còre, quelle memorande parole:
— Ahi! tutto è perduto, ed anche l'onore. — Nè potendo ristarsi nè
quietare nè correre, cavalcava agitato e affrettato lungo gli spalti ed i
baluardi della città. Narrano, ma io non ne so netto e sicuro il vero,
ch'Egli meditando una fazione così temeraria come gloriosa, facesse
interrogare alcun drappello di cavalieri, se volevano in quella
medesima ora a un mortale cimento seguirlo: risposero, che
volentieri; ma che più non reggevano la persona, e mal potevano,
per la fatica, le armi. Ma, checchessia di ciò, quest'un fatto è
certissimo ed assai vulgato, che vedendolo il generale Durando
esposto tuttora alle offese del nemico, ed anzi cercare i luoghi di più
manifesto pericolo, pigliò ardire di usargli alquanto di pietosa e
cortese forza, e, strettagli affettuosamente la mano ed il braccio, di
là lungi il traeva. A cui il Re, con ineffabile dolore impresso nel volto
e nel suono delle parole: — Generale, disse, questo è l'ultimo giorno
mio, lasciatemi morire. — Voi l'udiste: l'eccesso dei publici mali
faceagli cara sopra ogni bene la morte, e come uomo che veste
carne, umanamente si doleva e parlava. Ma che niuna disperazione
si nascondesse in quei detti non degna della civile santità e d'un
gran cuore italiano, lo testimoniano gli atti di lui successivi, e quello
che raccolsero ammirati dalla sua bocca gli abitanti di Antibo, ai
quali, tre dì soltanto dopo il terribile caso, affermava essere la causa