della sua unità e riduce il conoscere a una semplice applicazione
estrinseca d'una cosa a un'altra, così fa Rosmini della sua.
Insomma, così in Kant come nel Rosmini ci è il concetto della Unità
dello spirito (Unità sintetica originaria, Sviluppo); ma questo
concetto è ancora oscuro, incompreso.
La chiarezza del concetto di Kant è la filosofia alemanna posteriore a
Kant; è una genesi chiara, graduale, conseguente.
La chiarezza, in Italia, del concetto rosminiano è, dirò così,
un'apparizione subitanea, una esplosione. E perciò non è vera
chiarezza.
Kant avea ridotto il puro conoscere all'Io penso, alla Unità come
semplice unità analitica. Quindi il conoscere o il giudizio volea dire:
semplice unione di due opposti, e non già unità che si giudica, cioè si
pone come due opposti, si dualizza.
Rosmini riduce il puro conoscere, il conoscere intuitivo, la possibilità
del conoscere, al puro concetto dell'Ente, all'Ente possibile,
immobile, morto, indeterminato. E il conoscere è anche unione di
due opposti già dati, e non la unità che si giudica da sè.
Gioberti dice: il puro conoscere, la possibilità del conoscere, il
conoscere intuitivo, originario, l'intuito insomma, non è la pura
categoria, il puro Ente possibile, indeterminato, la idea vuota, il
minimum dell'idea; ma è la totalità perfetta ed unica di tutte quante
le categorie, l'Ente reale e determinatissimo, l'idea nella sua assoluta
pienezza, il maximum dell'Idea, cioè l'Idea come atto creativo.
Gioberti compie Rosmini, come Fichte, Schelling ed Hegel compiono
Kant. L'oscurità di Gioberti, la meraviglia e lo stupore che destò la
sua apparizione nel mondo del nostro pensiero, nasce da questo:
che egli è tutto insieme, — e perciò un po' confusamente, senza il
processo graduale necessario, e, se devo dire quel che sento, con un
po'di abborracciatura, — Fichte, Schelling ed Hegel. Quando egli dice
mentalità, cioè coscienza di sè, egli è Fichte. Quando dice idea o
ragione, egli è Schelling. Quando dice: idea o ragione conscia di se
stessa come principio assoluto universale, egli è Hegel.