breve passò di moda così, che di lei non si rammentavano neppure.
La vanità è il grano della Francia, e la moda il molino che gliela
macina pel suo pane quotidiano; ogni altra cosa passa; colà passò
Dio; la libertà, la filosofia, la gloria, l'errore, la tirannide, la
superstizione, il bene e il male stare, tutto gira in ballo tondo, sicchè
tutto sparisce e tutto ritorna. Strano popolo cotesto! Noi non lo
proviamo mai tanto insensato, come quando si mette sul serio; nè
tanto sfarfallone, come quando fa le viste di ragionare; e la cagione
è questa: allorchè si presenta un caso difficile a sciogliersi, egli non
si occupa punto del nodo della quistione, gli gira bravamente
d'intorno, e ti pianta tre o quattro proposte come assiomi, che non
hanno bisogno di dimostrazione, poi giù a tirarne conseguenze alla
dirotta, che più non corre l'acqua dalle grondaie. I francesi
galoppano pei campi del sofisma come i cavalli, i quali tanto più
scarrierano quando hanno mandato il cavaliere a gambe all'aria. Tutti
tirano l'acqua al loro mulino, ma i francesi aggiungono al danno lo
strazio. Se ti imbatti alla spicciolata in taluno di loro, li trovi amabili e
di bello ingegno; mettili insieme, e viene a galla il vecchio celta, di
cui istituto fu gabbare, spergiurare, e poi uccellare; bugiardi poi da
far morire dalla vergogna la stessa bugiarderia.
[39] Popolo infelice!
La prosperità lo inebria, la sventura lo accieca; non rammenta e non
impara mai nulla.
Torniamo a bomba. Chi mai potrebbe annoverare le migliaia di
punture di aghi, chi le trafitte dei nugoli di zanzare, le umiliazioni
tritatele nel pane, gli smacchi di che le annacquavano il vino, chi gli
strazi, le scede, le irrisioni, la guerra implacata, irrequieta che
mossero contro Arria? La desolata sentì sgretolarsi dentro cuore e
cervello. La sua salute non resse, e di corto le si manifestò la tisi:
forse fino da principio ella era insanabile, ma la priora cortese, per
finirla più presto, la mandò assistente all'ospedale militare, dove ella
ministrando un giovane militare ferito gravemente, avvenne che lo
udisse in mezzo agli spasimi invocare sempre i nomi del padre e
della madre con tanta dolcezza, da chiamare le lacrime al ciglio; ed
avendo aspettato che il dolore gli desse alcun poco di tregua, gli
domandò: — Fratello, o perchè insieme co' nomi dei vostri parenti