quali non meno a' presidi, che a' sindici delle comunità di
ciascheduna città o terra rigorosamente s'incaricava di scoprirli,
perseguitarli, e minacciò severe pene contro coloro, che vivi li
nascondessero, ed anche morti li seppellissero.
Ma quello, che più d'ogni altro produsse il total loro esterminio, fu
l'avere questo savio Ministro con rigorosi ed efficaci mezzi,
proccurato d'avvilire e recar terrore a' loro protettori, ricettatori e
corrispondenti. La maggior parte erano sostenuti da diversi Baroni,
ed altre persone potenti, li quali proccuravan ricetto e vitto, e per
mezzo o di lettere o ambasciate, avvisavanli degli aguati e insidie,
che gli eran tese. Per ciò fulminò contro costoro severa legge, per la
quale, oltre di rinovar l'antiche pene, aggiunse dell'altre più terribili,
nelle quali volle, che si comprendessero tutti coloro, che tenessero
con banditi qualsisia corrispondenza, egli assistessero con ajuto e
favore o con vittovaglie, o loro scrivessero avvisi o raccomandazioni,
ancorchè stassero fuori del Regno, e sotto il dominio d'altro Principe.
Anzi, concorrendo nella protezione o ricettazione qualità tale che
alterasse il delitto, come, se cotali ricettatori partecipassero dei furti
e de' ricatti, o fossero mediatori e gli ajutassero ne' loro delitti,
ovvero provvedesser loro d'armi, di polvere e di altri arnesi per
armare, acciocchè si potessero mantenere in campagna, o pure loro
facessero commettere violenze: in tali casi rimise all'arbitrio del
Giudice, di stendere le pene imposte, insino alla pena di morte
naturale: favorendo ancora in ciò le pruove, con ammettere la
testimonianza di due banditi e le pruove di due testimonj, ancorchè
singolari, perchè s'avessero per pienamente convinti. Questi rigori
fecero da dovero pensare a' loro protettori di abbandonarli affatto, li
quali scorgendo, che le pene erano inviolabilmente eseguite,
senz'ammettersi scusa alcuna, nè avendo luogo la grazia o il favore,
fece sì che tutti si ritraessero da proteggerli. Quando questi ribaldi si
videro senza ricovero, si costernarono in guisa, che tutti, o colla fuga
cercarono scampo, o rimessi cercarono perdono, o finalmente presi
portarono i condegni castighi delle loro scelleragini. Così furono
estirpati affatto dal Regno con total esterminio, tal che di essi non ne
rimase alcun vestigio. E riuscì l'impresa così felice e gloriosa, che