probabilmente si sarebbe maravigliato, se qualcuno avesse voluto
fargli comprendere, che vi è una responsabilità morale anche per
questi, anzi con ogni verosimiglianza si sarebbe vantato, come di una
virtù, dell'essersi con ogni possibilità astenuto da qualsiasi sentenza
di morte. La venerazione quasi favolosa che gli Italiani mostravano
per la sua abilità politica, egli l'accettava come un omaggio
dovutogli:
[70] e ancora nel 1496 si vantava che il papa Alessandro
era il suo cappellano, l'imperatore Massimiliano il suo condottiere,
Venezia il suo ciambellano, e il re di Francia il suo corriere, che
doveva andare e venire, secondochè a lui talentava.
[71] Perfino nel
supremo pericolo egli fu visto calcolare con maravigliosa freddezza
(1499) tutti i possibili espedienti e far assegnamento (il che gli torna
ad onore) sulla bontà della natura umana: egli respinse le offerte di
suo fratello, il cardinale Ascanio, che proponeva di tenersi fermo nel
castello di Milano, perchè prima aveano avuto acerbe contese fra
loro: «Monsignore, non abbiatelo a male, di voi non mi fido,
quand'anche siate mio fratello»; e prepose al comando del castello
stesso (che dovea essere «il pegno del suo ritorno») un uomo, che
aveva sempre beneficato,
[72] — e che però lo tradì alla sua volta. —
All'interno il Moro pose ogni cura per amministrare bene e
vantaggiosamente lo Stato, per modo che anche nell'ultimo tempo
egli contava, tanto a Milano, che a Como, sull'amore che gli si
portava; ma è vero altresì, che verso la fine del suo dominio (dal
1496 in poi) egli aveva aggravato soverchiamente la mano sui
contribuenti, usando talvolta mezzi crudeli, come fece, per esempio,
a Cremona, dove per viste puramente precauzionali fece impiccare
un ragguardevole cittadino, che osò alzar la voce contro le nuove
gravezze; ed è vero eziandio che, da quel tempo in poi, egli nelle
udienze usò tener lontani da sè i supplicanti mediante una sbarra,
[73] in guisa che bisognava elevare il tono della voce per farsi
intendere da lui. — Alla sua corte, la più splendida d'Europa,
dopochè non esisteva più quella di Borgogna, l'immoralità trionfava
nel modo il più scandaloso: il padre prostituiva la figlia, il marito la
moglie, il fratello la sorella.
[74] Ma il principe si mantenne almeno
sempre attivo, e, come figlio delle proprie azioni, si trovò sempre