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I tifosi vorrebbero che la loro squadra non giocasse, si vedono chiaramente accerchiare il
difensore biancoceleste, eppure l’incontro viene disputato regolarmente e non solo vengono
segnate due reti, una per parte, ma addirittura a 4’ dal termine, due giocatori, uno per parte,
vengono espulsi per reciproche scorrettezze. «Sono allibito», commenterà l’avv. Sergio Cam-
pana, presidente dell’Associazione calciatori, «le partite devono tornare ad essere motivo di
divertimento e non occasione di violenza e di follie»
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.
Il campionato però non si ferma e la domenica successiva, all’Olimpico, i giocatori della
Lazio si presentano con il lutto al braccio per la partita contro la Juventus, vinta per 1-0,
prima della quale viene esposto uno striscione: «Tutti insieme NO alla VIOLENZA» ed in ef-
fetti in quella domenica non ci sono risse, né striscioni offensivi. L’Inter, intanto, pur fermata
sul pari a Torino dai granata, conservano la testa della classifica, mentre torna sotto il Milan
che ha liquidato la pratica Fiorentina, tra le mura amiche, grazie ad una rete di Maldera ed
un autogol di Di Gennaro. Ma la notizia di spicco della giornata è il successo esterno del
Cagliari a Bologna e gli «errori di Savoldi e i fischi del pubblico bolognese»
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. Gli isolani
avrebbero l’occasione, un mese dopo, di compiere una vera e propria svolta in positivo
della loro già pur buona stagione: l’incontro casalingo contro la capolista Inter, ma non rie-
scono ad andare oltre il pareggio che permette ai nerazzurri di mantenere le distanze sulle
immediate inseguitrici, anche perché il Milan, secondo, non riesce a battere l’Udinese, altra
neopromossa che sta faticando parecchio per uscire dalla zona retrocessione, nella quale
sono fortemente invischiate Pescara, Catanzaro e Fiorentina.
Campione d’inverno si laurea l’Inter, con due punti di vantaggio sul Milan e quattro sul
Perugia, che, dopo un avvio un po’ in sordina, ha battuto Juventus e Cagliari negli ultimi
quindici giorni, con reti dei suoi due
gioielli, Rossi e Bagni e sembra poter
ripetere i fasti dell’ultima stagione. La
prima di ritorno ricalca sostanzialmente
i risultati dell’andata e l’Inter allunga ul-
teriormente sui cugini rossoneri e su un
quartetto di squadre tra le quali non c’è
la Juventus, che, sorprendentemente,
ha un solo punto di vantaggio sulle pe-
nultime. La paura fa novanta e i bianco-
neri disputeranno un girone di ritorno
in grande stile, totalizzando addirittura
il punteggio più alto tra tutte le forma-
zioni, anche più dell’Inter che comun-
que conferma il punteggio dell’andata,
conservando sempre un certo margine
di sicurezza che gli permetterà di vincere il titolo. Una sola battuta d’arresto per l’Inter, quel-
la proprio contro la Juventus alla nona giornata, cui seguirà, all’ultima, quella contro l’Ascoli
ma con lo scudetto già conquistato la settimana prima.
Al Comunale di Torino il derby d’Italia si gioca domenica 23 marzo 1980, una data che en-
trerà nella storia del calcio nostrano ma non per il successo 2-0 dei bianconeri sulla capolista
Inter, bensì per il blitz dei carabinieri che procedono, in tutta Italia, all’arresto di 12 persone,
tra dirigenti e giocatori, nell’ambito della vicenda denominata Totonero e originata dalla
527 Stampa sera, 29 ottobre 1979.
528 Stampa sera, 5 novembre 1979.