orfana e straniera in quel luogo. Chiamatala al suo letto di morte, le
replicò i consigli che cento volte le aveva dati, e si fece dar parola
dinanzi ad alcuna di quelle madri, che non avrebbe pensato ad
abbandonare il convento. La povera Fanny versando larghe lagrime
promise tutto, e la vecchia benedicendola spirò consolata.
La nipote però non tardò molto a pentirsi della promessa, o per dir
meglio, non si tenne più obbligata ad adempierla. La zia sentiva per
essa un affetto vero, e sapeva cogliere il momento opportuno per far
breccia co' suoi consigli nell'animo suo. Codesta discrezione, codesto
discernimento mancava alle altre, e pressandola ad ogni ora, le
fecero venir in uggia uno stato, che a poco a poco avrebbe forse
abbracciato spontaneamente. Cominciò a indispettirsi di quel fervore.
Cominciò a dubitare del disinteresse di quelle donne; e convivendo
con esse, vide anche là molti interessi e molte cure mondane.
Educata in questi mesi di ritiro, imaginò un metodo di vita ch'ella
poteva condurre anche al secolo, senza essere men virtuosa e meno
tranquilla. Gli scherni delle compagne, la noncuranza del mondo le
facevano meno paura. — Io mi renderò amabile, diceva fra sè, colla
coltura del mio spirito, colle mie maniere, con mille modi
indipendenti dalla bellezza. — Questi pensieri e i consigli importuni
che riceveva, non mancarono di produrre il loro effetto. La giovane,
quando manco se l'aspettavano, dichiarò alle monache e al padre
direttore ch'ella non si sentiva alcuna vocazione per lo stato
monastico; e che pensava di ritornarsene al secolo. Potete imaginare
che ne seguisse! I consigli raddoppiarono, e men dolci di prima. La
vita del convento fin allora indifferente, e sulle prime piacevole, le
divenne un'orribile prigionia. Contava i giorni e l'ore che terminasse
l'anno di prova, e appena terminato, fece il suo fardello ed uscì.
Il padre direttore, uomo di rara discrezione che s'era adoperato
perchè non fosse fatta violenza alcuna a' suoi desiderii, le trovò una
buona occasione per tornare alla patria, e la raccomandò ad
un'ottima donna che l'avrebbe ricevuta in sua casa. Fanny baciò,
piangendo, la mano al buon sacerdote, e l'indomani, dopo un anno
d'assenza rivide la città che le parve più bella che mai e sorridente
quasi d'amore. Quell'anno di reclusione, le non poche letture fatte,